martedì 8 aprile 2014

(Gv 8,31-42) Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.

VANGELO

 (Gv 8,31-42) Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni



In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro». Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato».



Parola del Signore







La mia riflessione

preghiera.



 Ti prego o Santo Spirito, di assistermi, con il Tuo amore e la Tua sapienza, per farmi comprendere a fondo quello che il Signore vuole dirmi con queste letture. Per Cristo nostro Signore.  Amen.



Mi ha colpito molto la parte iniziale, che ci dice che Gesù parla a quelli che gli hanno creduto, quindi non più a chi lo contesta o lo vuole mettere alla prova per trarlo in inganno, ma proprio a noi che abbiamo creduto che lui è il Figlio ed è Dio. I suoi toni non sono molto morbidi, ma anzi sembra riprenderci, perché ci costringe a guardare veramente dentro di noi. La fede per Gesù, non può essere superficiale, ma va accettata in totalità, con tutte le sue difficoltà, mettendoci continuamente alla prova per capire se la profondità della nostra fede è vera. Essere figli di Abramo, vuol dire avere la stessa fede di Abramo, seguire Dio, amare i suoi insegnamenti, obbedire per amore e fiducia, nonostante la nostra comprensione non arrivi a comprendere i disegni di Dio.

Chi era Abramo? Un capostipite, si, ma un uomo come noi, una persona che prova a fidarsi di un solo Dio, dopo aver creduto a tanti dei, e solo  dopo che Dio gli si manifesta e si rivela.

 Il Signore disse ad Abramo: «Vattene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò. Farò di te un grande popolo e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e diventerai una benedizione; Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra». Allora Abramo partì, come gli aveva ordinato il Signore.

Lasciare tutto e fidarsi, proprio come ha fatto Abramo, con tutte le sue e le nostre lacune, con le imperfezioni, con  la voglia di lasciare che sia Dio a dirigere i nostri passi.

Ricordiamo quando ad Abramo viene chiesto il figlio Isacco in sacrificio ed egli pur non capendo e morendo di dolore e di angoscia accetta di farlo. Dio però lo ferma ed offre il suo figlio per la salvezza di tutti gli uomini, pensate a quanto amore per noi, se sceglie di offrire se stesso in sacrificio,  perché è questo che fa Dio, Gesù stesso lo afferma dicendo: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato».

Questo è un grande atto d’amore da parte di Dio e richiede una piena adesione da parte nostra a Gesù Cristo. Un dono d'amore può essere accettato o rifiutato, ma spesso gli uomini sono molto più ciechi di quanto credono.

I giudei dicevano: non siamo mai stati schiavi di nessuno - Il padre nostro è Abramo - Noi non siamo nati da prostituzione - e poi si definiscono figli di Dio affermando: abbiamo un solo padre: Dio!

Un po' di coerenza ci vuole  e anche una grande dose di umiltà, ma chi non si riconosce schiavo del peccato, difficilmente pensa di aver bisogno di essere liberato, ecco perché il rifiuto di Cristo.


lunedì 7 aprile 2014

(Gv 8,21-30) Avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono.

VANGELO
 (Gv 8,21-30) Avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono. 
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?». E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati». Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre. Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui.

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Ti prego o Santo Spirito,di illuminare la mia mente verso LA LUCE, perchè io possa camminare tranquillamente al seguito di Gesù.

Quello che Gesù fa ai Farisei, è un discorso molto duro, anche se nell'apparenza pacato e, forse, riesce più utile questo discorso che tanti miracoli che ha compiuto davanti ai loro occhi, tanto che finisce con la frase : < a queste parole molti credettero in lui. >
Che cosa ha suscitato questa decisione? Sicuramente la paura dell' inferno, del fuoco eterno, della perdita definitiva dell' appartenenza a Dio. Gli ebrei riconobbero Mosè come mandato da Dio ed attraverso di lui trovarono la salvezza dall' oppressione degli egiziani, lo seguirono verso la terra promessa, ora dovevano fare il passo successivo, riconoscere in Gesù il figlio di Dio, riconoscere in Gesù Dio, perchè se non riescono a credere in questo, non potranno avere la vita eterna, non potranno essere salvati dai loro peccati.
L'opposizione a Cristo è il rifiuto di Dio, perchè non c' è altra spiegazione alla mancanza di fede, non è solo un non seguire le sue orme e i suoi insegnamenti, ma rifiutarli, ostinatamente, e questo solo per poter gestire da soli la propria vita.
L' uomo da sempre cerca di opporsi all' idea di obbedire a Dio, non riconosce che attraverso l'obbedienza del sommo bene si raggiunge la santità e che la santità non è una condizione di sofferenza,ma di assoluta felicità.
Cosa impedisce di diventare come Gesù? Sono la superbia, l ' egoismo, l ' invidia, e tutti gli altri sentimenti che fanno parte della nostra umanità terrena ai quali non riusciamo a rinunciare e tutto il contrario invece, l' umiltà,   l' amore per il prossimo, la carità, fanno di noi delle persone dai sentimenti elevati.
Secondo voi, Dio ci ha creato per essere stolti e litigiosi o per amarci e vivere serenamente? Ancora chiediamoci: qual' è la via della sapienza e della giustizia; la nostra o quella del vangelo? 

domenica 6 aprile 2014

(Gv 8,1-11) Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei

VANGELO 
 (Gv 8,1-11) Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adultèrio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adultèrio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Spirito Di Dio di darmi la luce per vedere oltre il peccato, oltre il peccatore, fa che sia sempre caritatevole per essere a mia volta trattata con misericordia.

Gesù da fastidio con la sua presenza...e gli scribi e i farisei non riescono proprio ad accettare di essere ripresi da Lui, e vorrebbero trovare in lui qualcosa che non va, qualcosa di cui accusarlo, per poterselo togliere di mezzo. La legge degli uomini condannava chi sbagliava contro la legge di Dio (riveduta e corretta a loro uso e consumo) alla prigionia e alla morte, e questo era una forma di potere alla quale assoggettavano il popolo. Gesù invece parlava d'amore e di perdono, di una vita che andava oltre la morte, di una casa del Padre che non era terrena, e questo faceva smuovere le coscienze. Una donna adultera che aveva peccato contro la legge di Dio, era un'occasione ghiotta per loro, ma Gesù non ci casca neanche stavolta, non nega la parola di Mosè, ma fa loro capire che sono loro che interpretano male la parola, ergendosi a giudici mentre non sono in grado di poter giudicare perché anche loro sono peccatori. Ma la cosa che più mi colpisce è come Gesù è misericordioso, come indica alla donna che può andare, ricominciare a vivere, perché non è il giudizio degli ipocriti che conta, ma il suo non sbagliare più, non peccare più, e la voglia di ricominciare da capo. A volte si giudica una persona e si mette in mezzo con i nostri giudizi, e non è importante se scagliamo sassi od offese, se i nostri sassi si chiamano indifferenza o emarginazione...siamo tutti degli ipocriti farisei purtroppo. Dio quante pietre scagliate con giudizi sbagliati sono state lanciate nel mondo da sempre, e quante ne continuiamo a lanciare...indifferenza, emarginazione...approfittiamo di questa quaresima per ritrovare la via dell'amore e del perdono.
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concordanze con l'evangelo come mi è stato rivelato,di Maria Valtorta
https://www.facebook.com/notes/lella-mingardi/5%C2%AA-domenica-di-quaresima-rivelazione-di-ges%C3%B9-a-maria-valtorta/10151564717356419


sabato 5 aprile 2014

(Gv 11,1-45) Io sono la risurrezione e la vita

VANGELO
 (Gv 11,1-45) Io sono la risurrezione e la vita 
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». All’ udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui». Disse queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo». Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se si è addormentato, si salverà». Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!». Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro. Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.Parola del Signore.

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito ad abitare nel mio cuore, fa che io possa essere per Te accogliente, come lo era la casa di Lazzaro e che Tu possa vivere con me della stessa amicizia che legava Lazzaro e le sue sorelle a Gesù.
Nei vangeli, sono molti i personaggi che incrociano le loro vite con Gesù, ma quella di Lazzaro e delle sue sorelle Marta e Maria, è sicuramente quella che più è dedita al riposo di Cristo.
È lì che spesso Gesù si reca quando passa per Betania, in Giudea; è con il suo amico che è definito “colui che Tu ami” dalle due sorelle, che egli trascorre del tempo in forma privata.
Lazzaro era malato e le due sorelle mandarono a chiamare Gesù, sicure che sarebbe giunto in tempo per salvarlo, ma Gesù non parte subito, aspetta ben quattro giorni prima di prendere i suoi e partire. Nel frattempo Lazzaro muore. Anche qui le due sorelle hanno un comportamento diverso, come sempre; una resta a casa a piangere e l’altra corre incontro a Gesù.
Anche dopo la morte del fratello, Marta, non ha perduto la speranza, infatti, è cosciente dl fatto che Dio non gli potrà negare nulla che gli sia chiesto dal Figlio e quella che lei fa è una vera e propria attestazione della sua fede. Poi corre a chiamare Maria, che si getta ai piedi di Gesù piangendo disperata, lo rimprovera della sua assenza, e la sua sofferenza è tale e quale a quella di Gesù che piange con lei.
Questo episodio ci fa capire che i disegni ed i tempi del Signore non sono i nostri, perché la morte non è un ostacolo nel regno di Dio, ma un’opportunità.
Vediamo che i discepoli cercano di consigliare Gesù su cosa fare; notiamo come la sua risposta sibillina nasconda una verità fondamentale. Lui è la luce del giorno e i 12 discepoli rappresentano le ore del giorno, ma senza di Lui che è la Luce, sono solo notte, che cosa vogliono fare? Dire a Gesù come comportarsi?
Piange Gesù sulla morte dell’amico, e mi fa pensare a Gesù che piange la morte dell’uomo per colpa del peccato. Gesù sa tutto, sa che Lazzaro e morto, quindi sicuramente sa anche dov’è sepolto, perché lo chiede?
Io credo che Lui chieda dov’è la tomba, perché è terrena, che non gli appartiene, come non gli appartiene il peccato che è condizione della morte dell’uomo, per questo fa togliere la pietra che lo separa dall’uomo graziato che grazie a Lui torna in vita.

venerdì 4 aprile 2014

(Gv 7,40-53) Il Cristo viene forse dalla Galilea?

VANGELO 
(Gv 7,40-53) Il Cristo viene forse dalla Galilea?
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, all’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.
Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Spirito d Dio, di assistermi nella comprensione di questo testo, perché attraverso la tua
luce , tutto sia apra davanti ai miei occhi e al mio cuore. Ti amo!
Chi sei Gesù, come riconoscerti, come non farsi ingannare dalle voci che circolano ancora, da ormai duemila anni sul tuo conto? Eppure non sei venuto per parlare di odio, ma d' amore; non hai portato parole di guerra, ma di pace; e allora? Perché gli uomini non riescono ad accettarti, a seguirti? Perché vogliono essere liberi? Liberi di che cosa, di perdere la vita?
Aprite gli occhi fratelli lontani, solo le parole di Gesù, sono parole di vita eterna, perché seguendole, non saremo condannati a morire e a finire tra le fiamme dell'inferno, e non pensate stupidamente che l'inferno non esiste, che satana è una favoletta, e che la vostra vita è piena così... è piena di vuoto, perché vi porterà solo negli abissi della perdizione.
Gesù è venuto anche per voi, per chi ha sbagliato, come tutti, per potervi abbracciare con il suo amore e riempire la vostra vita. Non ascoltate le voci del mondo che non sa riconoscere Gesù, perché non sa riconoscere l'amore, mettetevi alla prova, e fidatevi di Dio. Fate come i bambini, chiamate la nostra mamma celeste, la Madonna, e chiedete a lei di accompagnarvi da suo figlio, vi ci porterà volando, ma per volare, dovete lasciare a terra la vostra zavorra, tutte quelle ancore che vi tengono attaccati ai vizi, al potere e al denaro, a tutti i falsi dei che vi siete creati per vivere una vita agiata, e seguire le orme di un semplice uomo che è stato capace di donare la sua vita per noi. Solo quando avrete intrapreso questo cammino, vi renderete conto che con Cristo si entra in una dimensione nuova che è Chiesa, intesa come comunità di esseri umani. È attraverso di noi che chi non va mai in chiesa può incontrare il Signore, attraverso il nostro amore, la nostra disponibilità ad essere con Cristo, in Cristo, per Cristo.Molti pensano che la nostra religione sia qualcosa che ci rende schiavi e che impedisce di divertirsi e di trasgredire, con una serie infinita di regole, ma questa idea è del tutto inesatta, proprio perchè non c'è nessuno che vuole che la nostra vita sia libera da tutti i condizionamenti che è il mondo che abbiamo sviluppato intorno a noi che ci invita a seguire.

giovedì 3 aprile 2014

ali ai piedi


(Gv 7,1-2.10.25-30) Cercavano di arrestare Gesù, ma non era ancora giunta la sua ora.

VANGELO 
(Gv 7,1-2.10.25-30) Cercavano di arrestare Gesù, ma non era ancora giunta la sua ora. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto. Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: « Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia » . Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: « Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato ». Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Signore ti prega di starmi vicino col tuo Santo Spirito, di illuminare la mia mente ed il mio cuore e di guidare i miei passi.

Ogni cosa intorno a Gesù si fa sempre più chiara, anche l'ostinazione verso di lui, comincia ad assumere nuovi contorni, e mentre loro, i farisei, cercano falsi pretesti per farlo incriminare e per farlo uccidere, lui parla con parole di verità, citando la sacra scrittura, e facendo vedere come le sue parole, le parole di Dio e le opere che Lui compie, siano strettamente legate.
Questo è per noi un segnale inconfutabile, anche la nostra vita, da figli di Dio, come quella di Gesù, non può essere altro che un'adesione alla sua parola, ma per farci riconoscere, per riflettere la sua luce, la nostra adesione deve essere completa e sincera.
Non è un lavoro semplice, e non dipende solo da noi, ma da quanto riusciamo ad aderire al progetto di Dio, ed in conformità a questo, Lui farà il resto, e ci cucirà addosso grazie su grazie.
Per poterlo fare, per non essere tratti in inganno, per non farci abbindolare da destra e manca, dobbiamo però farci una domanda e darci una risposta, molto seriamente: conosciamo veramente la parola di Dio? Prendiamo ogni giorno in mano il Vangelo? Proviamo a capire chi è veramente Gesù?molti si fermano alle considerazioni sulla Chiesa, alle cose non sempre positive, agli uomini che la compongono, alle cose che nella vita non vanno e se la prendono con Dio, dubitando anche della sua esistenza e della sua giustizia e bontà. Questo avviene perché si basano su quello che i loro occhi vedono, quello che possono conoscere. Voglio portare agli occhi di tutti noi una frase, meravigliosa,una delle pochissime che abbiamo ricevuto dalla Madonna nei Vangeli, è l'inizio del Magnificat, la preghiera sulla quale sto lavorando su me stessa da tre giorni. " L' ANIMA MIA MAGNIFICA IL SIGNORE" Sono ancora ferma a questa riga da tre incredibili giorni. L'anima è la nostra parte di corpo che appartiene a Dio, che è tutta di Dio, che non è il corpo, impastato con il peccato, ma si eleva sopra al peccato e contempla il Signore..... con l' anima possiamo vivere e vedere quello che il corpo , troppo attaccato alla terra, non riesce a vedere.... Proviamo a vedere Gesù con gli occhi dell' anima, senza cercare le giustificazioni del nostro corpo al peccato; forse leggendo così il Vangelo, capiremo sempre dov'è la luce e non saremo abbagliati da falsi luccichii.


mercoledì 2 aprile 2014

(Gv 5,31-47) Vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza.

VANGELO 

 (Gv 5,31-47) Vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

 In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera. Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce. Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato. Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita. Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio? Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».

 Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA

ti prego o Santo Spirito di restare su di me e di farmi vivere con te la parola di Dio, sai che non sono perfetta, ma conosci la mia voglia di fare il Tuo volere. 



Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire...

Dio ha parlato ai patriarchi, a Mosè e attraverso di loro agli Israeliti. E' venuto Giovanni, ma anche a lui molti non hanno creduto; è venuto Gesù, ma neanche Lui hanno ascoltato. Ancora oggi si fa fatica a credere in Lui, a vivere la sua parola, e non serve a niente che continui a compiere miracoli, se uno non vuole aprire il cuore. Anche chi dice di credere spesso si fa una religiosità su misura, ma c'è solo un modo di credere, fare quello che lui ci dice di fare. La strada da seguire è tutta nella Sua parola, ma che facciamo noi uomini? Ci mettiamo a discutere su come interpretarla (dividendoci in chiese di mattoni) invece di impegnarci a viverla. Scegliamo la via della contestazione, dello scetticismo, dell’ateismo che chiamiamo “libertà” dai concetti precostituiti, ma, rifiutando di aprire a Gesù, apriamo a tutto quello che gli è contro, anche non volendo, e di questo ne sono convinta. Siamo pronti a credere a tutto, a seguire maghi e ciarlatani, a rincorrere denaro e successo, ma nel rincorrere tutto ci dimentichiamo che una sola è la strada che porta alla salvezza, e la perdiamo di vista. Anche il nostro modo di scrutare le scritture a che cosa porta spesso? A pensare di saper discernere addirittura chi è il Papa giusto e quello sbagliato....come leggo spesso ultimamente, e questo mi sembra una bella manovra ben riuscita del maligno,che in quanto a confondere e a dividere è un abile maestro. Sei Tu Signore la via, la verità e la vita, fa che non ci perdiamo mai e che non cadiamo preda di falsi dei nel nostro cammino e che non ci lasciamo confondere .

martedì 1 aprile 2014

UN ALTRO MODO ,UN ALTRO MONDO!





Sorella morte, unica giustizia,
non ti dimentichi mai di nessuno 
gli uomini ti temono perchè 
non ti conoscono ancora,ma poi
ti abbracciano e stanchi del mondo
e delle sue cose vane
si lasciano cullare finalmente sereni
e guardano il mondo che si rincorre
e rincorre sempre qualcosa
dalla tua pace intima!
(Lella).

(Gv 5,17-30) Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole.

VANGELO 

 (Gv 5,17-30) Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni



In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.

Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

 Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA

Vieni o Santo Spirito,a far luce con la Tua sapienza nella mia testa e nel mio cuore.Te lo chiedo perchè voglio essere fedele a Te e alla Tua parola.


Credere in Spirito e Verità!

Gesù ha il potere di giudicare, datogli da Dio, perché è Dio, e Figlio di Dio…

Sembra che ancora questo sia difficile da comprendere, come ancora in molti, non sanno che cosa sia lo Spirito Santo, che è Dio stesso, ma questo purtroppo avviene, ancora oggi, perché si vuol capire a tutti i costi, con il proprio cervello, cose che per la mente umana, sono incomprensibili, e che si possono afferrare solo alla luce della fede. Molti ci accusano di essere creduloni, influenzabili, di avere illusioni collettive… di tutto e di più, ed io soffro quando sento queste cose, perché chi non ha fede, chi non si fida di Dio, si perde la parte più bella della vita terrena. Non sta a me dire se avrà la vita oltre la vita o resterà tra i morti, questo non sta a nessuno di noi, ed io spero che nessuno faccia una brutta fine, sta solo a Gesù il giudizio finale sulla vita di ognuno di noi, ma dipenderà da noi, il giudizio del Cristo, che morto e risorto per noi; aspetta solo che da parte nostra ci sia la vera voglia di salvarci.

Credere che oltre la vita c’è la vita, e che la morte è solo un passaggio, che i nostri corpi terreni, decomposti ormai,  non ci serviranno più, perché tutto quello che è corruttibile, non appartiene al regno dei cieli, che risorgeremo a vita nuova, la dove la sapienza dello Spirito di Dio che sarà in noi, ci farà comprendere tutto quello che non siamo in grado di capire su questa terra. Ci sono state delle visioni, o apparizioni, che hanno confermato questo, anche delle testimonianze di persone che tornate in vita, dopo essere state per qualche attimo di là, hanno parlato di questa realtà, ma molti ancora non riescono a credere e a lasciarsi andare all’amore di Dio.

Non vi preoccupate dei tesori che potete accumulare sulla terra, non vi serviranno a niente, ma pensate al tesoro che potrete trovare in cielo, e cominciate a fidarvi, a poco a poco; chiedete e vi sarà dato, chiedete la fede, vera coraggiosa, quella che va oltre la pigrizia umana, oltre l’intelletto, quella di chi si sente così vuoto da voler essere riempito, così affamato da voler essere saziato, e Dio vi darà tutto questo, basta solo che vi decidiate.

Qualcuno si stupirà del fatto che non dico crediamo o decidiamo, come è normalmente mia abitudine, ma poichè io non sono ipocrita, posso affermare che io credo nella vita oltre la morte e mi fido di Dio, e vorrei con tutto il cuore che anche tutti gli altri lo facessero.

So che non sono l’unica e che non sono perfetta, ed anche che forse non basterà questo perché io mi salvi, poiché il peccato è come la morte, è dietro l’angolo e nessuno può sapere se sarà abbastanza forte da non cadere, ma una cosa è certa, chiedero’ sempre al buon Dio,  di aiutarmi a non cadere, perché non vedo l’ora di abbracciare Gesù.


lunedì 31 marzo 2014

(Gv 5,1-16) All’istante quell’uomo guarì.

VANGELO
 (Gv 5,1-16) All’istante quell’uomo guarì.
Dal Vangelo secondo Giovanni

Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: « Alzati, prendi la tua barella e cammina». E all’ istante quell’ uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’ uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”». Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina”?». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo. Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell' uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.

Parola del Signore
(Gv 5,1-16) All’istante quell’uomo guarì.
LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
Ti prego Spirito Santo, di guidare i miei pensieri e le mie mani sulla tastiera, per poter capire a pieno la tua parola, e saperla vivere e spiegare secondo quello che tu mi consigli.
Gesù chiede: vuoi guarire? La risposta tocca a noi. Siamo noi che possiamo scegliere di affidarci a Lui, alla fonte della salvezza, oppure rimanere ai margini ( della piscina)  a guardare. Cristo opera di sabato, come al solito, va contro la legge degli uomini, va oltre la legge degli uomini, quella riveduta e corretta a loro uso e consumo.  Dio ha creato il mondo in sei giorni e ne ha istituito uno per il ringraziamento a Lui e il riposo degli uomini, ma tutti i paletti che questi hanno messo, non hanno permesso che trasparisse che Dio è amore e va oltre le regole fisse, va direttamente al cuore delle persone. Gesù è venuto per farci capire questo, che l' unica regola che esiste sempre è quella dell' amore. Anche in questo c' è la guarigione dalle regole dei farisei, degli scribi e dei pagani. Se chi scrive le regole, non mette       l' amore al primo posto, le regole non hanno senso. Spesso ci troviamo a contestare la Chiesa, e anche le altre religioni, proprio perché tutti mettono dei paletti e fissano delle regole, escludono alcuni, respingendo altri, ma questi paletti, devono essere tolti, perché l' unico paletto che c' è,  è il nostro no alla grazia di Dio. Siamo sempre noi che abbiamo l'ultima parola... vuoi essere guarito? Rispondiamo con fede ed umiltà,:- Si mio Signore, ho bisogno di Te!

domenica 30 marzo 2014

(Gv 4,43-54) Va’, tuo figlio vive.

VANGELO
(Gv 4,43-54) Va’, tuo figlio vive.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù partì [dalla Samarìa] per la Galilea. Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella propria patria. Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch’essi infatti erano andati alla festa.Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l’acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire. Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli rispose: «Va’, tuo figlio vive». Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino. Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un’ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato». Il padre riconobbe che proprio a quell’ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive», e credette lui con tutta la sua famiglia. Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea.
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Signore, di illuminarmi e farmi comprendere il senso della tua parola, per saperlo vivere con vera fede e saper rivolgere a Te una vera preghiera come Tu la desideri!
Gesù passa da un territorio all'altro, compiendo miracoli, parlando ed unendo alla parola le opere, ma nonostante la sua fama si spanda in ogni luogo, molte persone si accostano a lui titubanti, senza fiducia, piene di dubbi e in cerca di prove. Un giorno si accosta a lui un uomo che aveva un figlio malato e che cercava con vera fiducia, spinto dal bisogno, attraverso la fede in Cristo, la salvezza per suo figlio.
La malattia porta le persone a cercare Dio, ma spesso neanche questo inizialmente, ci fa avvicinare nel modo giusto a Lui. Credere, questo è difficile; credere che il Signore può salvare da ogni cosa, da ogni male, riesce così difficile, ma se non c'è questo, vuol dire che è il nostro approccio alla fede che è sbagliato.
Il fatto di accettare la volontà di Dio, da parte delle persone ammalate nel corpo e nell'anima, è fondamentale, è vero, perché è Lui che sa quello che è giusto per noi, ma questo non significa che dobbiamo rinunciare a chiedere e a sperare.
Io mi sono trovata spesso davanti a situazioni che sembravano ormai definite, chiuse e che invece grazie alla preghiera, sono cambiate totalmente, per questo non mi arrenderò mai e pregherò sempre per gli ammalati, chiedendo incessantemente la loro guarigione, pur rispettando il volere di Dio, perché so che non è certo la sofferenza dei figli che egli vuole.
Accettare la propria croce e pregare per la guarigione, è secondo me la situazione ideale per un cristiano, e non è in contraddizione con se stessa. Anche Gesù ci ha dimostrato come ci si deve comportare, pur chiedendo al Padre se era possibile allontanare da Lui quel calice, accetta la sua volontà e prega per chi lo sta uccidendo, chiedendo per loro il perdono e quindi la salvezza. Egli è infatti morto per la salvezza di tutti gli uomini, anche per i peccatori, quindi nessuno di noi è escluso; possiamo rivolgere a Lui con fiducia la nostra preghiera, sapendo che verrà ascoltata.

sabato 29 marzo 2014

(Gv 9,1-41) Andò, si lavò e tornò che ci vedeva.

VANGELO

(Gv 9,1-41) Andò, si lavò e tornò che ci vedeva. 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo». Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa “Inviato”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Allora gli domandarono: «In che modo ti sono stati aperti gli occhi?». Egli rispose: «L’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, me lo ha spalmato sugli occhi e mi ha detto: “Va’ a Sìloe e làvati!”. Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista». Gli dissero: «Dov’è costui?». Rispose: «Non lo so».Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: «È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?». I genitori di lui risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l’età, parlerà lui di sé». Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l’età: chiedetelo a lui!».Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore». Quello rispose: «Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». Allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». Rispose loro: «Ve l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». Lo insultarono e dissero: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». Rispose loro quell’uomo: «Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui. Gesù allora disse: «È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi». Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo ciechi anche noi?». Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: “Noi vediamo”, il vostro peccato rimane».Parola del Signore.

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA

Vieni o Santo Spirito ed aprimi gli occhi, perché il mio vedere non sia cecità.



Una pagina difficile quella d’oggi, perché tocca alcuni punti dolenti del nostro modo di credere.

Il più delle volte noi stessi, cerchiamo di capire chi ha parlato, chi ha detto questo o quel messaggio, prima di decidere se prenderne atto.

È successo anche a me, proprio stamattina, leggendo un messaggio, che era trasmesso come se fosse Gesù che parlava… come se la provenienza ne autenticasse in qualche modo il significato.

Quello che conta è, in fondo, il senso del messaggio e che non vada contro il volere di Dio, perché Gesù stesso affermò che chi non è contro di Lui è con Lui.

Un uomo cieco dalla nascita torna a vedere, e per farlo rinascere, Gesù usa il fango. Ci sono tutti i segni del nascere di nuovo, ma ottusamente scribi e farisei, sempre così colti nella parola di Dio, invece di vedere questo, si domandavano perché Gesù operasse di sabato, andando contro le leggi di Mosè.

Anche i genitori del cieco non hanno il coraggio di gridare al miracolo, perché non vogliono essere emarginati dal tempio… come se il tempio fosse poi la casa degli scribi e dei farisei e non la casa di Dio.

Gli uomini si impossessano ancora una volta della chiave del regno, ma la girano a vuoto nella toppa della porta stretta, perché sono troppo gonfi di se stessi e vuoti di Dio.

Il cieco invece, percepisce, anche se confusamente, quello che Gesù ha operato in lui, illuminato da quell’incontro che gli ha ridato, non solo la vista, ma anche il coraggio di andare contro corrente pur di non tornare indietro, alla sua condizione di cecità.

Apriamo gli occhi e scopriamo quali miracoli Gesù può operare in noi, incuranti se questo vuol dire non far parte di quelli che credono già di sapere tutto, dei sapienti, dei dotti, o peggio ancora di quelli che pensano che Dio sia un’illusione per sciocchi.

La nostra vita sarà un miracolo parlante, fatto di semplicità, di carità e di amore.

Fidiamoci di Dio, come Lui si fida di noi.

venerdì 28 marzo 2014

(Lc 18,9-14) Il pubblicano tornò a casa giustificato, a differenza del fariseo.

VANGELO
 (Lc 18,9-14) Il pubblicano tornò a casa giustificato, a differenza del fariseo. 
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni O Santo Spirito e lascia che io m’inebri di Te, fa che la tua parola mi entri nelle ossa e mi sia scheletro per camminare verso Dio.

Una scena come non se ne vedono molte onestamente, nelle chiese di oggi.
Credo che possiamo più riconoscerci nel fariseo che nel pubblicano, ma non credo per disonestà, forse più per ignoranza. Ignoriamo quanto siamo colpevoli e di che cosa siamo colpevoli il più delle volte, e quando ce ne rendiamo conto, troviamo sempre il modo per giustificarci.
Quando ci sembra di essere vicini al Signore, perché per grazia, riusciamo a credere in Dio, in Gesù Cristo e nello Spirito Santo, cominciamo un cammino che ci porta a migliorare pian piano, a smussare i nostri difetti, a farci riconoscere che nella nostra vita non sempre abbiamo rispettato certi criteri e così ci ripuliamo un pochino la coscienza.
Immediatamente però, cominciamo a fare altri errori, come quello di ergerci a giudici di chi è al nostro fianco, di chi frequenta le nostre comunità, dei nostri fratelli insomma, e guai se qualcuno ci riprende, perché noi ormai siamo quasi santi !
Ricordo che all'inizio della mia conversione, mi sembrava addirittura di non fare peccati... e parlando con molti fratelli, posso dire che anche per loro fu uguale.
Uno dei pericoli maggiori , non appena inizia il nostro cammino di conversione, è l' innalzamento del nostro IO.
" Io credo, io prego, io faccio la carità....  "  ed invece dovremmo lasciare fuori il nostro io e metterci davanti a Dio, spogli di tutte le strutture che ci costruiamo da soli, perché Dio che legge il nostro cuore, possa agire in noi e sulla nostra coscienza.
Se veramente vogliamo piacere a Dio, dobbiamo chiedere a Lui di farci diventare degni di stargli di fronte.
Siamo tutti peccatori e se ce ne rendiamo conto siamo già a buon punto, mentre se ci sentiamo santi, e ci pavoneggiamo davanti a Dio, non gli lasciamo neanche la possibilità di trovare in noi lo spazio per riempirci della sua grazia.
Ricordiamoci questo quando ci mettiamo davanti al Signore, non cerchiamo di trovare i colpevoli, le cause delle nostre colpe, ma vediamo come non peccare più chiedendo l' aiuto proprio a Lui, lasciandoci trasformare da Lui, che sarà felice di farlo.
Gesù allora sarà venuto anche per noi che ci riconosciamo malati, feriti, oppressi, affamati, molto più spiritualmente che fisicamente, accecati dalla nostra durezza di cuore e dalla nostra superbia. 
Senza l'umiltà la nostra preghiera non sale verso il Signore, ma gira intorno a noi stessi, ed invece di metterci a disposizione di Dio, ci facciamo belli dietro alla sua gloria, senza meriti, e vediamo solo i difetti degli altri, credendoci perfetti, e siamo lontanissimi dall' immagine che dovrebbe avere un seguace di Cristo.

giovedì 27 marzo 2014

(Mc 12,28-34) Il Signore nostro Dio è l’unico Signore: lo amerai.

VANGELO

 (Mc 12,28-34) Il Signore nostro Dio è l’unico Signore: lo amerai.

+ Dal Vangelo secondo Marco


In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocàusti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

 Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE

  PREGHIERA

  Vieni o Spirito Di Dio ,vieni in me e su di me,vieni a fare di me una tua cosa,a darmi il tuo alito di vita,la tua scienza e la sapienza. Vieni a prendere in me il posto che ti spetta,ed usami come più ti piace.



Anche oggi Gesù ci da un insegnamento che sembra dire: "tutto gira intorno all'amore. "
 Infatti alla domanda dello scriba risponde, come risponde a tutti noi, che due sono i comandamenti che bisogna osservare, quelli principali, che racchiudono tutti gli altri.  AMARE DIO con tutto il cuore, mettendolo quindi al di sopra di ogni altro amore, di ogni altra cosa, e vivere per fare la sua volontà....  AMARE IL PROSSIMO come Dio stesso ci ama tutti e come vorremmo fosse fatto a noi.
 A volte le persone pensano che per avvicinarsi a Dio, occorra una preparazione dottrinale, una sapienza eccelsa, ma non è così; basta accettare di credere in Dio, mettersi al suo cospetto con umiltà e sincerità e allora sarà Dio stesso a prendersi cura di noi, a guidarci verso di Lui con un amore così grande da poterlo quasi toccare con mano.  Sta a noi lasciarci andare, lasciarci abbracciare da questo amore grande e farsi plasmare da Lui, con tranquillità e fiducia, tenendo presente che su questi due comandamenti si basa tutta la nostra fede e che questi sono quelli che ci debbono guidare.


mercoledì 26 marzo 2014

(Lc 11,14-23) Chi non è con me è contro di me!

VANGELO
 (Lc 11,14-23) Chi non è con me è contro di me. 

+ Dal Vangelo secondo Luca



In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde».

 Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA

Io voglio essere con Te Signore mio, aiutami, fa che il Tuo Santo Spirito, sia sempre su di me, perchè la mia scelta di vita sia una sola e per sempre, con te,  per te e da te mi venga ogni cosa, ti amo Gesù e ti desidero nell'anima mia. Amen.



Spesso Gesù ci ripete che non ci sono alternative possibili oltre alla scelta definitiva verso di lui... non ci sono, è inutile che noi uomini cerchiamo scorciatoie o stratagemmi, per farci una fede di comodo, la parola di Dio è una e se noi seguiamo quella non possiamo sbagliare.

Nel brano di oggi, Luca ci parla di un diavolo che aveva reso un uomo muto, impossessandosi di lui; per un attimo riflettiamo su questo.

La parola, dono di Dio, che ci viene tolta da satana... sembra una cosa dell' altro mondo?

No amici,troppo spesso neanche ce ne accorgiamo, ma è così, i figli non parlano con i genitori, non gli comunicano i loro pensieri, i loro problemi... si isolano.. e comincia così una specie di mutismo parlato, fatto di frivolezze e bugie, e nessuno legge tra le righe le cose non dette!

E gli anziani? Le loro paure? Le loro piccole manie di una vita? Dove sta scritto che un anziano dovrebbe stare fermo li' e non rompere, non parlare, non ripetere sempre le stesse cose, magari per colpa dell'alzheimer . Per non parlare poi dei rapporti tra coniugi, che iniziano quasi sempre con la condivisone di tutto e finiscono con la spartizione di quello che resta tra le macerie di un campo di battaglia.

La vita oggi è frenetica, si corre per fare, per creare, ed invece si distrugge tutto quello che di valore abbiamo veramente...l'AMORE.  Per questo amici, la nostra scelta deve essere definitiva, e verso Dio, perchè tutto quello che non viene da Dio, ci allontana dall'amore, e solo quello che porta a Dio, ci fa comprendere ed apprezzare l'Amore. Ora torniamo al Vangelo, e vediamo che le folle furono prese da stupore, ma qualcuno tra loro, cercava di attirare l'attenzione non su quello che avevano visto operare da Gesù, ma cercavano di spostarla altrove, cercavano di insinuare dei dubbi.

E' satana che torna alla carica, dopo aver tentato Gesù nel deserto, ora tenta gli uomini, gli fa chiedere segni;

lo stesso che aveva fatto con Gesù, ma Gesù aveva risposto a tono, e noi dobbiamo fare altrettanto, se vogliamo fare questa scelta definitiva.

Va indietro satana, tu e tutte le tue lusinghe, tu e tutti i tuoi trucchi, le tue domande, i dubbi che mi insinui nella mente, tu e tutte le divisioni che crei. Va via satana dal mio mondo, vai via con la tua corruzione, con la tua malafede, con la tua ingiustizia e la tua sete di potere. Io non voglio essere tua schiava, non voglio vincere a tutti i costi in una discussione, ma voglio parlare, anche con il mio nemico, perchè è mio fratello.

Io non voglio trincerarmi dietro uno schieramento e fare guerra agli altri, non voglio giudicare, perchè tutti abbiamo le nostre colpe, ed invece di criticare un fratello dietro alle spalle, voglio avvertirlo guardandolo negli occhi dell'errore che secondo me sta facendo, senza cattiveria, perchè Gesù mi dice di correggere il fratello che sbaglia, di aprirgli gli occhi, e lo posso fare solo con il mio amore.

Io voglio imparare ad accettare le critiche dei miei fratelli, perchè tra noi ci sia sempre e soprattutto dialogo costruttivo. Scegliamo quindi definitivamente la via dell'amore!. 

 È la  lotta di Dio contro Satana, che  diventa drammatica quando Cristo fa uscire Satana dagli indemoniati.

Satana è paragonato ad un uomo forte "bene armato che fa la guardia al suo palazzo". Tuttavia, Gesù si mostra più forte di lui", perché lo vince "con il dito di Dio", con la sua forza divina, vale a dire con lo Spirito Santo. Egli gli toglie le armi e gli strappa il bottino. È il segno che il regno di Dio è venuto sulla terra e che la lotta tra il bene ed il male in noi stessi richiedono una scelta, coloro che hanno reclamato da Gesù un segno, ecco che ce l' hanno.

Non ne verranno dati loro altri. Scoprendo i loro pensieri perversi, Gesù mostra loro che sono sotto l'influenza dello spirito malvagio. Poiché noi ci troviamo in mezzo a questa lotta, c’è impossibile una posizione neutrale: ognuno deve pronunciarsi pro o contro. Chi in questa lotta non è con lui, è con Satana, ricordiamo le parole di Gesù:

-o Dio o mammona.-

Gesù sa che gli uomini si fanno facilmente influenzare e che satana non li lascerà certo in pace, ma che in questa lotta farà di tutto per strapparli al Padre, per questo ci consiglia d’essere saldi nella fede e di difenderci dagli attacchi del maligno, fortificando le nostre difese con la preghiera e stando in guardia, esercitando la nostra mente alla parola del Signore, ma anche ad un colloquio diretto e continuo con la confessione.

La ricerca della perfezione spirituale, non è una forma di presunzione, ma, per come la vedo io, una questione d’umiltà; perché penso che poiché siamo ancora molto lontani da Gesù, che deve essere il nostro parametro di misura, abbiamo bisogno continuamente di confrontarci con la parola per non cadere nei trabocchetti del perfido.

Non credere che satana esiste, è già essere caduti in trappola, è già avere fatto la propria scelta, è già negare la parola di Gesù, perché è lui stesso che ce ne parla, e purtroppo fratelli miei, molti sono quelli che ci sono caduti, diffidate anche di chi nella chiesa stessa, non crede che esista satana, e rendetevi conto che molti di questi sapientoni, poi sono gli stessi che invece lo vedono da tutte le parti in cui la Madonna appare…..