martedì 8 aprile 2014

(Gv 8,31-42) Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.

VANGELO

 (Gv 8,31-42) Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni



In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro». Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato».



Parola del Signore







La mia riflessione

preghiera.



 Ti prego o Santo Spirito, di assistermi, con il Tuo amore e la Tua sapienza, per farmi comprendere a fondo quello che il Signore vuole dirmi con queste letture. Per Cristo nostro Signore.  Amen.



Mi ha colpito molto la parte iniziale, che ci dice che Gesù parla a quelli che gli hanno creduto, quindi non più a chi lo contesta o lo vuole mettere alla prova per trarlo in inganno, ma proprio a noi che abbiamo creduto che lui è il Figlio ed è Dio. I suoi toni non sono molto morbidi, ma anzi sembra riprenderci, perché ci costringe a guardare veramente dentro di noi. La fede per Gesù, non può essere superficiale, ma va accettata in totalità, con tutte le sue difficoltà, mettendoci continuamente alla prova per capire se la profondità della nostra fede è vera. Essere figli di Abramo, vuol dire avere la stessa fede di Abramo, seguire Dio, amare i suoi insegnamenti, obbedire per amore e fiducia, nonostante la nostra comprensione non arrivi a comprendere i disegni di Dio.

Chi era Abramo? Un capostipite, si, ma un uomo come noi, una persona che prova a fidarsi di un solo Dio, dopo aver creduto a tanti dei, e solo  dopo che Dio gli si manifesta e si rivela.

 Il Signore disse ad Abramo: «Vattene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò. Farò di te un grande popolo e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e diventerai una benedizione; Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra». Allora Abramo partì, come gli aveva ordinato il Signore.

Lasciare tutto e fidarsi, proprio come ha fatto Abramo, con tutte le sue e le nostre lacune, con le imperfezioni, con  la voglia di lasciare che sia Dio a dirigere i nostri passi.

Ricordiamo quando ad Abramo viene chiesto il figlio Isacco in sacrificio ed egli pur non capendo e morendo di dolore e di angoscia accetta di farlo. Dio però lo ferma ed offre il suo figlio per la salvezza di tutti gli uomini, pensate a quanto amore per noi, se sceglie di offrire se stesso in sacrificio,  perché è questo che fa Dio, Gesù stesso lo afferma dicendo: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato».

Questo è un grande atto d’amore da parte di Dio e richiede una piena adesione da parte nostra a Gesù Cristo. Un dono d'amore può essere accettato o rifiutato, ma spesso gli uomini sono molto più ciechi di quanto credono.

I giudei dicevano: non siamo mai stati schiavi di nessuno - Il padre nostro è Abramo - Noi non siamo nati da prostituzione - e poi si definiscono figli di Dio affermando: abbiamo un solo padre: Dio!

Un po' di coerenza ci vuole  e anche una grande dose di umiltà, ma chi non si riconosce schiavo del peccato, difficilmente pensa di aver bisogno di essere liberato, ecco perché il rifiuto di Cristo.


2 commenti:

  1. My reflection
    prayer.

    Please O Holy Spirit, to assist me with Thy love and Thy wisdom, to make me understand what the Lord wants to tell me with these readings. Through Christ our Lord. Amen.
    I was very impressed the first part, which tells us that Jesus speaks to those who have believed, so no more to those who oppose it or want to try to mislead the consumer, but just to us who have believed that he is the son and God.
    His tones are not very soft, but rather seems to recover, because it forces us to really look inside ourselves. The faith to Jesus, can not be superficial, but must be accepted in their entirety, with all its difficulties, putting continually test to see if the depth of our faith is real.
    Be children of Abraham, is to have the same faith of Abraham, following God, love his teachings, obey out of love and trust, despite our understanding does not come to understand the plans of God Who was Abraham? A parent, yes, but a man like us, a person who tries to trust one God, having believed in many gods, and only after that God manifests and reveals itself.
    The Lord said to Abram, "Leave your country, your kindred and your father's house to the land that I will show you. I will make of you a great nation and I will bless thee, and make thy name great, and you will be a blessing, I will bless those who bless you and curse those who curse you and in you shall be blessed all the families of the earth. "So Abram went, as the Lord had commanded. Leave everything and trust, just as Abraham did, with all his and our shortcomings, with imperfections, with the desire to leave it to God to direct our steps. Remember when Abraham is asked to sacrifice his son Isaac, and he did not understand and even dying of pain and anguish he agrees to.
    But God stops him and gives his son for the salvation of all men, think how much love for us, if he chooses to offer himself as a sacrifice, because that is what God does, Jesus Christ himself said, "If God were your father would love me, for I proceeded and came from God: I came not of myself, but he sent me. "
    This is a great act of love from God and requires a full commitment from us to Jesus Christ. A gift of love can be accepted or rejected, but often men are more blind to what they believe.
    The Jews said, we have never been slaves of anyone - is our father Abraham - We were not born of fornication - and then call themselves children of God saying: we have one Father: God! It takes a little bit of consistency and also a large dose of humility, but who does not acknowledge the slave of sin, hardly think they need to be released, which is why the rejection of Christ.

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  2. Conversation démarrée aujourd’hui
    Lella Mingardi
    16:38
    Lella Mingardi

    REFLEXION DE LELLA - PRIERE : - Je te prie de m'assister, ô Saint Esprit, avec Ton amour et Ton savoir, pour me faire comprendre à fond ce que tu veut me dire avec ces lectures. Par Christ notre Seigneur. Amen.

    - La partie initiale m'a beaucoup frappé, elle nous dit que Jésus parle à ceux qui ont cru en lui, donc pas plus à ceux qui le contestent ou veulent le mettre à l'épreuve pour le tirer en duperie, mais vraiment à nous qui avons cru qu'il est le Fils et qu'il est Dieu. Ses tons ne sont pas très doux, mais il semble nous reprendre, parce qu'il nous contraint à regarder vraiment en nous. La foi pour Jésus ne peut pas être superficiel, mais elle doit être acceptée en totalité, avec toutes ses difficultés, en nous mettant continuellement à l'épreuve pour comprendre si la profondeur de notre foi est vraie. Être fils d'Abraham veut dire avoir la même foi qu'Abraham, suivre Dieu, aimer ses enseignements, obéir par amour et confiance, malgré notre compréhension on n'arrives pas comprendre les dessins de Dieu. Qui était Abraham? La souche, lui mais un homme comme nous, une personne qui essaie de se fier à un seul Dieu, après avoir cru à de nombreux dieux, et seulement après que Dieu se manifeste et se révèle. Le Seigneur dit à l'Abraham: " Va t-en de ton pays, de ta patrie et de la maison de ton père, va vers le pays que je t'indiquerai. Je ferai de toi un grand peuple et je te bénirai, ton nom je le rendrai grand et tu deviendras une bénédiction; Je bénirai ceux qui te béniront et ceux qui te maudiront je les maudirai et en toi se déclareront bénie toutes les familles de la terre." Alors Abraham partit, comme le Seigneur le lui avait ordonné. Tout Laisser et se fier, justement comme Abraham a fait, avec toutes ses lacunes et les notres, avec les imperfections, avec l'envie de laisser que ce soit à Dieu de diriger nos pas. Rappelons nous quand à Abraham son fils Isaac est demandé aussi en sacrifice et lui en ne comprenant pas et en mourant de douleur et d'angoisse accepte de le faire. Dieu cependant l'arrête et il offre son fils pour le salut de tous les hommes, pensez combien il a d'amour pour nous, s'il choisit de s'offrir soi même en sacrifice, parce c'est ce que fait Dieu, Jésus lui même l'affirme en disant: " Si Dieu était votre père, m'aimeriez vous, parce que je suis sorti et je viens de Dieu; je ne suis pas venu de moi même, mais c'est lui qui m'a envoyé " Ceci est un grand acte d'amour de la part de Dieu et cela demande une pleine adhésion de notre part envers Jésus Christ. Un Don d'amour peut être accepté ou refusé, mais les hommes sont souvent plus aveugles que de tout ce qu'ils croient. Les Juifs disaient: nous n'avons jamais été esclaves de personne - notre père est Abraham - Nous ne sommes pas nés de la prostitution - et puis ils se disent fils de Dieu en affirmant: nous avons seulement un père: Dieu! On veut un peu de cohérence et aussi une grande dose d'humilité, mais qui ne se reconnaît pas esclave du péché, pense difficilement avoir besoin d'être libéré, voilà pourquoi le refus de Christ.

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