mercoledì 10 aprile 2013

(Gv 3,31-36) Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa.


VANGELO
 (Gv 3,31-36) Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Chi viene dall’ alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito.
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.

Parola del Signore





LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Vieni o santo Spirito, e manda a noi dal cielo, un raggio della tua luce …. che illumini la tua parola e la faccia riflettere nel mio cuore e nella mia mente.

Dall’ alto viene l’aiuto, la luce dello Spirito, l’ amore del Padre per tutti noi figli, dall' alto viene Gesù, per tutti noi, se lo accettiamo, se lo riconosciamo. Quello che purtroppo noi non comprendiamo è proprio questo, perché tendiamo a giudicare le cose dal punto di vista terreno, e non capiamo come si può pensare che morire innalzati su una croce tra atroci sofferenze ed umiliazioni,possa essere considerato essere innalzati nella gloria.
Questo perché la nostra vita, come quella di Nicodemo, si basa su valori terreni che oserei definire “ terra terra” e che non tengono conto della spiritualità che è comunque insignita in ognuno di noi, ma che troppo spesso viene soffocata dalla materialità.
Considerare invece la parte spirituale la più importante nella nostra vita, apre un nuovo scenario.
Riceviamo la forza dallo Spirito Santo, e grazie a questa ci possiamo affidare completamente a Dio. Sarebbe una grande conquista se riuscissimo a mettere sempre in pratica l’ affidamento al Signore, anche se mi rendo conto che è questa la cosa più difficile; perché tutto è facile quando va tutto bene, ma nelle difficoltà,quando occorre tutto il nostro coraggio, per difendere le nostre scelte cristiane, allora si che abbiamo bisogno di tutti i doni dello Spirito Santo… chiediamo e ci sarà dato.
Io leggo spesso la vita dei santi e mi rendo conto, che passano attraverso enormi sofferenze, spirituali e corporali, e questo è permesso da Dio per poter partecipare al pagamento del riscatto che va a completare il sacrificio di Gesù Cristo, proprio come dice San Paolo che 
conferma tale compiutezza e ne specifica la portata: “Completo quello che manca alla passione di Cristo” (Col 1,24) e  nello stesso San Paolo leggiamo: “Come per la disobbedienza di uno solo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti” (Rm 5,19).
Gesù chiede ai suoi discepoli:
 “Siete pronti a bere il calice che io berrò ?” (Mt 20,22)
  " E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’ anima” (Mt 10,28).
 “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate perché grande è la vostra ricompensa nei cieli” (Mt 5,11-12)

martedì 9 aprile 2013

(Gv 3,16-21) Dio ha mandato il Figlio nel mondo, perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.


VANGELO
 (Gv 3,16-21) Dio ha mandato il Figlio nel mondo, perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

Parola del Signore


(Gv 3,16-21) Dio ha mandato il Figlio nel mondo, perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. (Mercoledi 10 Aprile )



LA MIA RIFLESSIONE 
PREGHIERA

Vieni o Santo Spirito, e assistimi con la tua sapienza, lascia che io possa lasciarmi andare veramente alla volontà di Dio, che con cuore sincero, impari da te e da Maria tutto quello che devo ancora imparare per essere come Dio mi vuole.

Con questa pagina del vangelo, torniamo al discorso che Gesù fa a Nicodemo, per fargli capire cosa significa rinascere dall'alto. Gli spiega che solo un amore immenso per gli uomini poteva portare Dio a sacrificare la vita del suo figlio prediletto, in cambio di quella nostra, che pazzi, incoscienti e ingrati,continuiamo a vivere nelle tenebre senza non solo non apprezzare questo gesto,ma addirittura vanificandolo.
Cerchiamo di capire qual è il discorso che Gesù ci fa quando parla di luce e di tenebre ed anche in maniera semplice, ma facciamolo una volta per tutte,altrimenti non usciremo mai da questo tunnel.
Noi non siamo santi, e questo è certo, ma forse pensiamo di essere abbastanza bravi, di piacere al Signore, ma questo amici miei, non è vero....
Mi dispiace dover dire questo, e tanto di più mi dispiace sapere che neanche io che vi parlo e che credo di aver compreso almeno in parte cosa vuole il Signore da noi, sono esonerata da questo fatto.
Gesù non ama le mezze misure, ci ha sempre detto di fare una scelta tra Dio e mammona, ma nessuno di noi, riesce mai a dare un taglio netto alla sete di potere, al desiderio del denaro, e addirittura alla superstizione, perché magari credendo di non fare niente di male, leggiamo l'oroscopo .... non ci crediamo? E allora perché lo leggiamo? C' è sempre qualcosa che ci impedisce di andare fino in fondo.
E se un fratello ci offende e ci fa del male, qual' è la nostra reazione? Beh a dirla tutta, nella migliore delle ipotesi, lo cancelliamo dalla nostra vita ed in questo gesto, che sembra innocuo, o in ogni caso il minore dei mali, noi invece ci mettiamo allo stesso livello di peccatori, di chi ci ha offeso. Pensiamo se Gesù sulla croce ha detto qualche parola contro i suoi carnefici, o se in tutta la vita, ha risposto al male che gli è stato fatto, alle offese ricevute, con rancore o altre offese. E se noi dobbiamo seguire la strada maestra, ossia la via del maestro, la dobbiamo percorrere fino in fondo.

lunedì 8 aprile 2013

(Gv 3,7-15) Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo.


VANGELO 
(Gv 3,7-15) Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’ alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».
Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro di Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».

Parola del Signore

(Gv 3,7-15) Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo.


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
 Vieni o spirito Santo, nel mio cuore e nella mia mente ed illumina con la luce del Signore la sua parola.
Nicodemo incalza Gesù con le sue domande, Gesù cerca di spiegare a Nicodemo che cosa significa rinascere dallo spirito, e lo fa cercando di mettersi al suo stesso livello. Egli è un uomo colto, ma non deve attingere dal suo sapere per capire come rinascere dall’ alto, ma affidarsi allo Spirito. Noi abbiamo la fortuna di avere chi ha studiato che ha tradotto le scritture per noi, e l’ unica cosa che dobbiamo fare è fidarci. Fidarci ed affidarci allo Spirito Santo, per dargli la possibilità di agire in noi, e allora vedremo come agisce, come trasforma la nostra vita. Nel discorso con Nicodemo Gesù fa chiaramente capire che solo se si crede in lui, si può essere salvati, perché nelle scritture è scritto che è dall' alto che viene la salvezza, ossia da Gesù, inviato dal padre  sulla terra. Dio mandò serpenti per punire coloro che avevano  peccato, poi, disse a Mosè di fare un serpente di bronzo perché chi lo  guarderà,  vivrà. Così chi guarderà al Cristo come al salvatore, avrà la vita eterna. 

domenica 7 aprile 2013

( Lc 1,26-38 ) Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.


VANGELO
 (Lc 1,26-38) Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». 
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Vieni o Santo Spirito e guidaci come facesti con Maria alla conoscenza del volere di Dio, e come lei,  fa che sappiamo accettarlo.
Quello che oggi ascoltiamo e  il vangelo dell’ annunciazione dell’ Arcangelo Gabriele a Maria,  proviamo a capire che cosa succede tra gli uomini e Dio.
Maria è una giovanissima ebrea, vive la sua adolescenza come tutte le brave ragazze di buona famig
lia della sua regione.  Chi ha letto L'Evangelo come mi è stato rivelato " della mistica Maria Valtorta,"  sa che Gesù la definisce la secondogenita del Padre.
Dio interviene nella sua vita e lei, che già faceva tutto quello che era in suo potere, per compiacere Dio, si trova a dire un si che stravolge tutta la sua vita e quella delle persone che sono legate a lei.
Appartenere a Dio, non esclude la Vergine dalla sua vita terrena, ma questa deve fare i conti con questa nuova dimensione di vita. Essere nel mondo, ma non essere del mondo, così come ci ripete Gesù.
Gli ebrei che non l’ hanno riconosciuto, la speranza non è ancora nata, e la salvezza non è stata riconosciuta, ma per noi cristiani  questo piccolo bambino firmerà con il suo sangue il nostro perdono.
Gesù è il cambiamento che avviene, l’ uomo nuovo che nasce per noi e per farci vivere non più come semplici uomini, ma per riconoscerci in lui figli dello stesso Dio.
Con Lui siamo riscattati dal peccato, ma dobbiamo essere anche coerenti con la nostra nuova  condizione.
Nulla è impossibile a Dio, nulla è impossibile all’ uomo che ha fede, spesso Gesù ci ripeterà che è la fede che salva, che guarisce, e noi dobbiamo fare tesoro di ogni attimo di vita di Gesù, per farlo nostro, cominciando proprio dalla semplicità nella quale è nato, che getta le basi sulle quali fondare la nostra fede, nell’ umiltà.

sabato 6 aprile 2013

(Gv 20,19-31) Otto giorni dopo venne Gesù.


VANGELO
 (Gv 20,19-31) Otto giorni dopo venne Gesù.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Parola del Signore





LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Signore di soffiare anche su di me il tuo Spirito, per darmi la conoscenza sempre del tuo volere che debbo e voglio fare e per il quale chiedo a te tutto l' aiuto necessario.

Notiamo come nel vedere Gesù i discepoli gioiscono, e chiediamoci: Perché è venuto?
Gli mostra le ferite per fargli vedere che è proprio lui, quello che è salito sulla croce, e ha vinto la morte.
E’ normale che qualcuno abbia dei dubbi, Tommaso non fa finta di credere, ma si rende disponibile a ricredersi.
La nostra umanità ci porta a credere solo a quello che possiamo vedere, anche se  con Gesù ormai abbiamo capito che non può bastare. Ha compiuto miracoli davanti ai loro occhi, è entrato in una casa con le porte chiuse, ma è proprio Lui?
Nulla lo può dividere da noi, perché il suo amore lo spinge a cercarci sempre e a darci tutto di se, così come fa con gli apostoli, ai quali dona lo Spirito Santo. Scopriamo così che solo la nostra incredulità riesce a tenerlo lontano da noi, siamo sempre noi che abbiamo l’ ultima parola.
Chi fa l’esperienza di Gesù nella propria vita, non ha più dubbi, e non serve che lo veda fisicamente o no, anzi proprio perché si fida della sua parola,riesce a sentire la sua azione tramite lo Spirito Santo.
Nel dolore spesso ci sentiamo distrutti sia fisicamente sia moralmente, ma quando chiediamo al Signore aiuto, vediamo che siamo subito alleviati dalla cosa più atroce del dolore, la disperazione.
E’ importante stare vicini a chi soffre, per un motivo o per l’altro, perché noi possiamo essere la parola che Gesù vuole dire, la mano di Gesù che sa accarezzare, noi possiamo essere la testimonianza che Gesù non abbandona i suoi figli, perché seguire il Signore vuol dire amare il nostro prossimo come Dio ama noi.
Amore è la parola d’ordine per entrare nella famiglia celeste, e per tornare nella casa del Padre, dove Gesù è andato a preparare un posto.

venerdì 5 aprile 2013

Catequesis y más.... : 5 Reglas para una vida feliz

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Catequesis y más.... : Leer la Biblia MATA

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(Mc 16,9-15) Andate in tutto il mondo e proclamate il vangelo.


VANGELO
 (Mc 16,9-15) Andate in tutto il mondo e proclamate il vangelo.
+ Dal Vangelo secondo Marco

Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’ essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

Parola del Signore

(Mc 16,9-15) Andate in tutto il mondo e proclamate il vangelo. ( Sabato 6 Aprile )



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito su di me che scrivo e su chi mi legge, vieni per darci la luce del Signore, perché facciamo posto solo a Lui nel nostro cuore e nella nostra mente, vieni e donaci la LUCE che illumina la vita.

Bello questo parallelo tra la prima lettura, in cui vediamo gli apostoli Pietro e Giovanni che con grande coraggio testimoniano la presenza del Signore su di loro e nella loro vita e opere; contro tutto e tutti e le apparizioni di Gesù prima a Maria di Magdala e poi ai discepoli di Emmaus.
Non è bastato per far credere neanche tutti i discepoli, perché erano così attaccati alla loro umanità che non riuscivano a distaccarsene.
E allora come fare per testimoniare Gesù, se neanche loro ci credevano? Se neanche loro si fidavano? Tommaso è quello che forse ci rappresenta di più;quello che si fa trascinare dagli altri nella sua incredulità.
Eppure Pietro e Giovanni sono solo piccole persone, anche abbastanza ignoranti,ma basta che si affidino al Signore ed ecco che compiono prodigi,  ecco che riescono a trasmettere la fede in Gesù con la loro vita, ad illuminare di speranza il mondo che li osserva, anche quelli che non vogliono credere devono inchinarsi di fronte a tanta potenza,che non può venire da loro, ma da Dio. E tra gli increduli, qualcuno si comincia a porre delle domande.
Andate in tutto il mondo ... è anche per noi, non è solo per gli apostoli, tutti siamo chiamati a muoverci,a testimoniare, tutti noi che abbiamo creduto, perché è per grazia che abbiamo creduto, non certo per i nostri meriti, e gratis abbiamo ricevuto e gratis dobbiamo dare.
Gesù è vivo, è in mezzo a noi, testimoniamolo ai fratelli increduli, questa è la missione che Gesù ci ha affidato, molti sono i cristiani che, ancora oggi,vengono uccisi per la loro fede e noi che cosa vogliamo fare? Restare chiusi nelle catacombe per paura o uscire allo scoperto e vivere da cristiani,testimoniando con la nostra vita la grandezza di Dio?
Il Signore mi ha portato ad avere contatto con delle persone che consideriamo pericolosi ... dico consideriamo, perché anche io ho paura, ma poi penso che anche Madre Teresa, poteva starsene nel suo convento, chissà quanta paura aveva a scegliere i lebbrosi, ad abbracciarli  ... quanto bene ha fatto?
Il Signore non l' ha mai lasciata sola, ed è morta di vecchiaia e non di lebbra.
Quanti "come noi" sono più pericolosi?
A volte siamo preziosi proprio perché la paura non ci ferma ... come non ci fermava la paura di perderci nel peccato, credo di DOVERE a Dio, almeno lo stesso coraggio che ho avuto di sbagliare.
L’ultima parola è sempre la nostra …. io esco e tu?

Sono stata alle porte del cielo e dell’inferno Nuova Testimonianza della dott.sa Gloria Polo


giovedì 4 aprile 2013

Religion Hour: Alla scoperta della Bibbia

Religion Hour: Alla scoperta della Bibbia: I libri del Nuovo Testamento   Dopo la morte e la resurrezione di Gesù, cominciano a circolare tra i suoi seguaci alcuni resoconti sui ...

(Gv 21,1-14) Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce.


VANGELO 
(Gv 21,1-14) Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Vieni Signore Gesù, vieni con il tuo Santo Spirito, a d illuminare la mia vita, la mia lettura, la mia riflessione ed il mio cammino, perché tutto sia secondo i tuoi insegnamenti.

I discepoli avevano ripreso la vita di tutti i giorni, erano impegnati nella pesca, ma senza frutto, perché ancora non avevano compreso a pieno il messaggio Messianico e pensavano di staccare la loro vita terrena da Gesù. Sì certo, potevano farlo, ma Gesù interviene ancora nella loro vita per fargli capire che questo non porta da nessuna parte, e che Lui non è stato l’avventura di un momento, ma l’ avvento di tutta una vita. Ancora una volta è Gesù che gli va incontro e si fa riconoscere, è lui che gli dice dove gettare la rete, e solo ascoltando la sua parola, la pesca diventa fruttuosa. Gesù non è uscito dal mondo, non è tutto finito lì con la sua morte, ma anzi è da lì che tutto è ricominciato. Gesù è vivo e vuole che ce ne ricordiamo sempre, che viviamo in comunione con lui, che ci affidiamo a Lui, e che c’ incontriamo con lui sempre anche nelle cose più pratiche della nostra vita. Lui non è il Signore ad ore, quello cui dedicare un’ora a settimana per la messa, o un’ora il giorno per la preghiera, Lui vuole la nostra adesione completa, ma non certo perché vuole essere servito e riverito da noi come molti scettici ci vogliono far pensare, ma per servire e riverire noi. Lui che si è fatto servo, che si è umiliato per noi, non sa veramente più come fare per farci capire che solo attraverso di Lui avremo la salvezza.
L’amore che prova per noi, lo porta a farsi ancora riconoscere, nonostante l’ indifferenza degli apostoli e nostra, e noi dobbiamo fare questo passo, senza più indugiare, dobbiamo mettere Gesù ed i suoi insegnamenti al primo posto nella nostra vita.

mercoledì 3 aprile 2013

(Lc 24,35-48) Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno.


VANGELO (Lc 24,35-48)
Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Di Dio,ti prego, a far luce nel mio cuore e nella mia mente, vieni a dirmi cosa vuoi che io comprenda,e dammi la capacità di trasmetterlo.

Gesù torna dopo la resurrezione tra i suoi discepoli, si fa toccare, si favedere e si fa riconoscere, ma neanche questo sembra bastare, e allora ecco chedivide con loro il pasto, per dimostrare che è veramente lui in carne ed ossa.
Spiega che nulla è così strano se ascoltano le scritture, perché tutto erascritto, e quindi torna a far capire che il vecchio e il nuovo sono uniti, chesi è compiuto quello che era scritto.
A questo punto inizia la missione dei discepoli, e lo vediamo dagli atti degliapostoli, che compiono miracoli, e predicano nel nome del Signore la salvezzadai peccati, perché ora, illuminati dallo Spirito Santo, capiscono tutto quelloche non avevano compreso. Chiediamo anche noi allo Spirito di illuminarci,ecerchiamo di accoglierlo con cuore puro e sincero, vedremo allora le meraviglieche il Signore compie su di Noi.
Gesù non ci chiede quello che non possiamo, non ci chiede una fede cieca nel nulla, come credere in un fantasma, ma ci spinge a chiedere una fede vera, fondata sulla conoscenza, sulla condivisione, sul vivere insieme come fratelli e sul condividere con lui, grazie allo Spirito Santo, la conoscenza e la testimonianza. 
Egli ci ha trasmesso il volere del Padre, e chi non ascolta e non lo fa suo, condanna ancora a morte Gesù, rifiuta di credere a lui e  preferisce continuare a rifiutare il Figlio che ha mandato.
Donaci Signore un cuore puro, un cuore che non rifiuti la luce, un cuore che sappia mettersi davanti a te con tutte le sue paure ed i suoi dubbi,un cuore che chieda a te di farti riconoscere oltre il nostro buio infinito.

martedì 2 aprile 2013

(Lc 24,13-35) Riconobbero Gesù nello spezzare il pane.


VANGELO
 (Lc 24,13-35) Riconobbero Gesù nello spezzare il pane.
+ Dal Vangelo secondo Luca

Ed ecco, in quello stesso giorno, , due erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto.Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Da quando abbiamo visto che Cristo è risorto, dobbiamo renderci conto che è ora di guardarlo in un altro modo. Basta col non sentirlo presente nella nostra vita, col camminargli di fianco senza riconoscerlo, con l’ ascoltare la sua parola senza metterla in pratica. Eccolo è qui, cammina insieme a noi, pronto a rispondere a tutte le nostre domande, a dirci che tutto quello che vogliamo sapere è scritto nella Bibbia, che tutto si è avverato come i profeti avevano scritto.
Il vangelo ci parla di Gesù e l’ antico testamento ce l’ aveva annunciato. Nella vita di Gesù si compie quello che era stato scritto, si completa così un quadro che va dalla creazione del mondo alla salvezza degli abitanti della terra oltre la morte. Dice Gesù ai discepoli che camminano sulla strada di Emmaus, che era necessario che Gesù morisse sulla croce per poterci far entrare nella sua gloria, come era scritto, ma ancora questi non riconobbero in lui il Signore fino a quando, la sera egli spezzò con loro il pane e li benedisse.
 E’ nella comunione del suo amore, in quel condividere la croce, nello spezzare il pane e condividerlo con i fratelli che noi ritroviamo Gesù e che viviamo con Gesù. Se andiamo un attimo alla prima lettura, vediamo come i discepoli che vivono Gesù pienamente, come Pietro e Giovanni, riescono attraverso lo Spirito del Signore a sanare uno storpio, perché non agivano per conto loro, ma abbandonando loro stessi, agivano nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno.
Ora sta a noi decidere se continuare a stare immobili a parlare di Gesù, o cominciare a vivere effettivamente con Gesù e come Gesù, come fecero Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè, e molti altri prima di noi anche dopo la sua venuta, san Francesco, san Benedetto, Padre Pio, Giovanni Paolo 2° e tanti altri, uomini e donne alla sequela del Signore. Non è facile,  è vero, ma sappiamo che non è impossibile, è certo una bellissima sfida, e se pure  ci vuole tanto coraggio per lasciare la nostra parte umana, non siamo assolutamente soli, anzi, abbiamo dalla nostra parte, chi può compiere miracoli, perché quello che sembra impossibile si avveri; dobbiamo solo alzarci e ricordare che possiamo risorgere a vita nuova solo con Gesù, e non restando a ciondolare nel mondo lasciandoci condurre da Dio e non dal suo avversario, perché il nemico di Cristo, non è nostro amico, ma l’abile ingannatore che ci vuole morti.

lunedì 1 aprile 2013

(Gv 20,11-18) Ho visto il Signore e mi ha detto queste cose.


VANGELO
 (Gv 20,11-18) Ho visto il Signore e mi ha detto queste cose.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Maria stava all’ esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, come Gesù ci ha promesso, a illuminare la mia mente e la mia vita, perchè possa sempre capire e vivere alla Tua luce, anche se non comprendo in pieno i disegni di Dio, ma mi fido di Lui.

Il giorno di pentecoste era il giorno che rappresentava per i giudei il ricordo del dono della legge data a Mosè sul monte Sinai, in quel giorno, Pietro si fa coraggio e con una forza nuova,  esce allo scoperto. Parla ai giudei, e gli dice che quel Gesù che loro avevano rigettato e messo in croce, era stato mandato da Dio.
Ora che Gesù li aveva lasciati per gli apostoli comincia un lavoro duro e pericoloso. Si fanno incontro a chi non riconosceva Gesù e si contrapponeva ad accettarlo come Signore e re della loro vita. Lo fanno con una forza nuova, che li esalta e li sconvolge, con la forza dello Spirito Santo e dell'amore per tutti i fratelli, che Gesù aveva promesso loro, e che li porta a rischiare la propria vita, pur di annunciare la salvezza che viene dall’ adesione a Cristo.
Maria di Magdala cerca Gesù e non vedendolo nella tomba, si chiede dove sia. Rimane lì, vicino al sepolcro e non riesce a muoversi. In questo io vedo l’immobilità dell’ essere umano che,  attaccato agli schemi della terra, non riesce ad andare oltre. Il dolore e lo sconforto ci bloccano, là dove quel corpo non c’è più. Proprio in quel dolore, il Signore invia i suoi angeli ai quali chiedere aiuto, poi arriva e chiamandoci per nome come chi ci conosce profondamente, si fa riconoscere.
Lui ci conosce e sa che staremmo immobili nel nostro dolore per questo ci spinge ad andare oltre la morte, per farci comprendere che la vita su questa terra non termina con la morte, ma come Lui,  anche noi saliremo al Padre; è Gesù stesso che ce lo dice: ”PADRE MIO E PADRE NOSTRO - DIO MIO E DIO NOSTRO.”
Invita Maria ad andare da quelli che Lui definisce i suoi fratelli, perché possa annunciare loro di averlo visto e quello che Lui aveva detto. Se riconosciamo in Gesù il nostro maestro, il nostro fratello e ci riconosciamo figli di Dio, non possiamo rimanere fermi davanti a una tomba vuota, ma annunciare a tutti i nostri fratelli che Cristo è vivo, è in mezzo a noi, che la sua morte non è un qualcosa che ci ha separato per sempre, ma anzi, è servita per permetterci di poter salire dopo di Lui al Paradiso, nella casa del Padre.

domenica 31 marzo 2013

(Mt 28,8-15) Andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno.


VANGELO
 (Mt 28,8-15) Andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto. Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione». Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino a oggi.

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
 O Spirito Santo,che scendi su chi ti invoca con cuore puro e sincero,vieni a confortare il mio cuore,che sempre ti cerca per vivere con te,di te,nel nome di Cristo ,Signore della mia vita.

 Una bellissima pagina questa del Vangelo.una pagina che ci fa vedere come,alle donne viene dato il compito di annunciare che Gesù è risorto,come queste donne che hanno seguito ed amato Gesù,che continuano a cercarlo con cuore sincero,egli si rivela. A loro chiede di dire ai discepoli di tornare in Galilea,come per dire di tornare alle origini,lì dove tutto è cominciato ,per ricominciare a vivere tutto quello che Gesù stesso ha insegnato,alla nuova luce della sua resurrezione. Maria sotto la croce è stata nominata madre dell’umanità,e lei più di ogni altro ci guiderà alla scoperta di Gesù,morto e risorto per noi.Le donne educatrici,le donne fedeli e devote,le donne che sanno stare in attesa ,che sanno soffrire per dare la vita,e che sanno che dopo la sofferenza del parto,avranno la gioia di stringere tra le braccia il loro bambino;a quelle donne oggi si chiede come allora ,la testimonianza della bellezza di un amore che va oltre la sofferenza.Troppo spesso capiamo solo dopo un dolore quanto è stato grande l’amore perduto,ma il messaggio che Gesù ci trasmette è quello di andare oltre la terrena umanità che ci tiene legati al dolore,e di vedere oltre la vita,alla resurrezione dei morti,perché li ci ritroveremo tutti insieme.

(Gv 20,1-9) Egli doveva risuscitare dai morti.


VANGELO 
(Gv 20,1-9) Egli doveva risuscitare dai morti.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Parola del Signore
(Gv 20,1-9) Egli doveva risuscitare dai morti.

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Corrono tutti ..meravigliati ed increduli…Giovanni e Pietro  al richiamo di Maria di Magdala, come non c’è più? Chi ha preso il suo corpo?
Erano stati vicino a Te Gesù e ancora non avevano capito. Mi consola questo, perché sono tante le cose che di Te mi sfuggono, ma tu non aspetti che io capisca, mi chiedi solo di fidarmi e non aver paura, che Tu sarai sempre con me e ricostruirai in tre giorni quello che verrà distrutto.
Per questo Amore mio, mi lascio abbracciare e convincere che tutto in Te è possibile e ti chiedo di donarmi sempre la grazia della fede, di far si che tutto quello che ricevo da te io sappia donarlo senza avere paura. Speranza mia , resta in me anche quando io sarò incredula e avrò paura.
Solo così saprò risorgere con Te anima mia!

venerdì 29 marzo 2013

VIA CRUCIS AL COLOSSEO PRESIEDUTA DAL SANTO PADRE FRANCESCO


VIA CRUCIS AL COLOSSEO PRESIEDUTA DAL SANTO PADRE

 

FRANCESCO


UFFICIO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE DEL SOMMO PONTEFICE VIA CRUCIS  AL COLOSSEO PRESIEDUTA DAL SANTO PADRE FRANCESCO VENERDÌ SANTO MEDITAZIONI di giovani libanesi sotto la guidadi Sua Beatitudine Eminentissima il Signor Cardinale Béchara Boutros Raï
I Stazione: Gesù è condannato a morte

I Stazione:
Gesù è condannato a morte «Pilato disse loro di nuovo: “Che cosa volete dunque che io faccia di quello che voi chiamate il re dei Giudei?”. Ed essi di nuovo gridarono: “Crocifiggilo!”. Pilato, volendo dare soddisfazione alla folla, rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso» (Mc 15, 12-13. 15).Davanti a Pilato, detentore del potere, Gesù avrebbe dovuto ottenere giustizia. Pilato aveva in effetti il potere di riconoscere l‟innocenza di Gesù e di liberarlo. Ma il governatore romano preferì servire la logica dei suoi interessi personali e si piegò alle pressioni politiche e sociali. Condannò un innocente per piacere alla folla, senza soddisfare la verità. Consegnò Gesù al supplizio della croce, pur sapendolo innocente… prima di lavarsene le mani.Nel nostro mondo contemporaneo, molti sono i “Pilato” che tengono nelle mani le leve del potere e ne fanno uso al servizio dei più forti. Molti sono coloro che, deboli e vili davanti a queste correnti di potere, impegnano la loro autorità al servizio dell‟ingiustizia e calpestano la dignità dell‟uomo e il suo diritto alla vita.Signore Gesù, non permettere che siamo nel numero degli ingiusti. Non permettere che i forti si compiacciano nel male, nell‟ingiustizia e nel dispotismo. Non permettere che l‟ingiustizia conduca gli innocenti alla disperazione e alla morte. Confermali nella speranza e illumina la coscienza di coloro che hanno autorità in questo mondo, affinché governino nella giustizia. Amen.
II Stazione: Gesù è caricato della croce

II Stazione:
Gesù è caricato della croce «Dopo essersi fatti beffe di lui, lo spogliarono della porpora e gli fecero indossare le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo» (Mc 15, 20).Gesù Cristo sta davanti a dei soldati che credono di avere ogni potere su di lui, mentre egli è Colui per mezzo del quale «tutto è stato fatto…e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste» (Gv 1, 3).L‟uomo, in ogni tempo, ha creduto di potersi sostituire a Dio e determinare da se stesso il bene e il male (cfr Gen 3, 5), senza riferimento al suo Creatore e Salvatore. Si è creduto onnipotente, capace di escludere Dio dalla propria vita e da quella dei suoi simili, in nome della ragione, del potere o del denaro.Anche oggi il mondo si piega sotto realtà che cercano di espellere Dio dalla vita dell‟uomo, come il laicismo cieco che soffoca i valori della fede e della morale in nome di una presunta difesa dell‟uomo; o il fondamentalismo violento che prende a pretesto la difesa dei valori religiosi (cfr Esort. ap. Ecclesia in Medio Oriente, 29).Signore Gesù, tu che hai assunto l‟umiliazione e ti sei identificato con i deboli, ti affidiamo tutti gli uomini e tutti i popoli umiliati e sofferenti, in particolare quelli dell‟Oriente martoriato. Dona loro di avere, in te, la forza per poter portare con te la loro croce di speranza. Noi poniamo nelle tue mani tutti coloro che sono smarriti, perché, grazie a te, trovino la verità e l‟amore. Amen.
III Stazione: Gesù cade per la prima volta

III Stazione:
Gesù cade per la prima volta «Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti.» (Is 53, 5).Colui che tiene i luminari del cielo nella sua mano divina e davanti al quale tremano le potenze dei cieli, eccolo che cade a terra, senza proteggersi, sotto il giogo pesante della croce.Colui che ha portato la pace al mondo, ferito dai nostri peccati, cade sotto il fardello delle nostre colpe.«Guardate, o fedeli, il nostro Salvatore che avanza sulla via del Calvario. Oppresso da amare sofferenze, le forze l‟abbandonano. Andiamo a vedere questo incredibile avvenimento che sorpassa la nostra comprensione ed è difficile da descrivere. Le fondamenta della terra furono scosse e una paura terribile s‟impadronì dei presenti quando il loro Creatore e Dio fu schiacciato sotto il peso della croce e si lasciò condurre alla morte, per amore di tutta l‟umanità» (Liturgia caldea).Signore Gesù, rialzaci dalle nostre cadute, riconduci il nostro spirito smarrito alla tua Verità. Non permettere che la ragione umana, che tu hai creato per te, si accontenti delle verità parziali della scienza e della tecnologia senza cercare di porre le domande fondamentali del senso e dell‟esistenza (cfr Lett. ap. Porta fidei, 12).Donaci, Signore, di aprirci all‟azione del tuo Santo Spirito, affinché ci conduca alla pienezza della Verità. Amen.
IV Stazione: Gesù incontra la Madre

IV Stazione:
Gesù incontra la Madre «Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: “Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l‟anima – affinché siano svelati i pensieri di molti cuori”. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore» (Lc 2, 34-35. 51b).Ferito e sofferente, portando la croce dell‟umanità, Gesù incontra sua madre e, nel suo volto, tutta l‟umanità.Maria, Madre di Dio, è stata la prima discepola del Maestro. Accogliendo la parola dell‟Angelo, ha incontrato, per la prima volta, il Verbo incarnato ed è diventata tempio del Dio vivente. L‟ha incontrato senza comprendere come il Creatore del cielo e della terra abbia voluto scegliere una ragazza, una fragile creatura, per incarnarsi in questo mondo. L‟ha incontrato in una ricerca costante del suo Volto, nel silenzio del cuore e nella meditazione della Parola. Credeva di essere lei a cercarlo, ma, in verità, era lui che cercava lei. Ora, mentre porta la croce la incontra.Gesù soffre nel vedere sua madre soffrire, e Maria di veder soffrire suo Figlio. Ma da questa comune sofferenza nasce un‟umanità nuova. «Salam a te! Noi ti supplichiamo, o Santa piena di gloria, Vergine perpetua, Madre di Dio, Madre di Cristo. Fai salire la nostra preghiera al cospetto del tuo figlio diletto perché perdoni i nostri peccati» (Theotokion dall‟Orologion copto, Al-Aghbia37).Signore Gesù, nelle nostre famiglie proviamo anche noi le sofferenze causate ai figli dai loro genitori e ai genitori dai loro figli. Signore, fa‟ che in questi tempi difficili le nostre famiglie siano luoghi della tua presenza, affinché le nostre sofferenze si tramutino in gioia. Sii tu il sostegno delle nostre famiglie e fa‟ di esse delle oasi d‟amore, di pace e di serenità, ad immagine della santa Famiglia di Nazaret. Amen.
V Stazione: Gesù è aiutato da Simone di Cirene

V Stazione:
Gesù è aiutato da Simone di Cirene a portare la croce«Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù» (Lc 23, 26).L‟incontro di Gesù con Simone di Cirene è un incontro silenzioso, una lezione di vita: Dio non vuole la sofferenza e non accetta il male. Lo stesso vale per l‟essere umano. Ma la sofferenza, accolta nella fede, si trasforma in via di salvezza. Allora noi l‟accettiamo come Gesù e aiutiamo a portarla come Simone di Cirene.Signore Gesù, tu hai coinvolto l‟uomo nel portare la tua croce. Tu ci hai invitati a condividere la tua sofferenza. Simone di Cirene ci assomiglia e ci insegna ad accettare la croce che incontriamo sulle strade della vita.Sul tuo esempio, Signore, portiamo anche noi oggi la croce della sofferenza e della malattia, ma la accettiamo perché tu sei con noi. Essa può inchiodare alla sedia, ma non impedire di sognare; oscurare lo sguardo, ma non colpire la coscienza; rendere sorde le orecchie, ma non impedire di ascoltare; legare la lingua, ma non sopprimere la sete di verità. Appesantire l‟anima, ma non derubare della libertà.Signore, vogliamo essere tuoi discepoli per portare la tua croce tutti i giorni; la porteremo con gioia e con speranza perché tu la porti con noi, perché tu hai trionfato sulla morte per noi.Ti rendiamo grazie, Signore, per ogni persona malata o sofferente, che sa essere testimone del tuo amore, e per ogni «Simone di Cirene» che tu poni sul nostro cammino. Amen.
VI Stazione: Veronica asciuga il volto di Gesù

VI Stazione:
Veronica asciuga il volto di Gesù «Il mio cuore ripete il tuo invito: „Cercate il mio volto!‟. Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo. Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza» (Sal 27, 8-9).La Veronica ti ha cercato in mezzo alla folla. Ti ha cercato e infine ti ha trovato. Mentre il tuo dolore era al culmine, lei ha voluto lenirlo asciugandoti il volto con un panno. Un piccolo gesto, ma esprimeva tutto il suo amore per te e tutta la sua fede in te; è rimasto impresso nella memoria della nostra tradizione cristiana.Signore Gesù, è il tuo volto che noi cerchiamo. La Veronica ci ricorda che tu sei presente in ogni persona che soffre e che avanza sulla sua via del Golgota. Signore, fa‟ che ti troviamo nei poveri, i tuoi fratelli piccoli, per asciugare le lacrime di chi piange, prenderci cura di chi soffre e sostenere chi è debole.Signore, tu ci insegni che una persona ferita e dimenticata non perde né il suo valore né la sua dignità e che rimane segno della tua presenza nascosta nel mondo. Aiutaci ad asciugare dal suo volto le tracce della povertà e dell‟ingiustizia, affinché la tua immagine in essa si riveli e risplenda.Preghiamo per quanti cercano il tuo Volto e lo trovano in quello dei senza dimora, dei poveri e dei bambini esposti alla violenza e allo sfruttamento. Amen.
VII Stazione: Gesù cade per la seconda volta

VII Stazione:
Gesù cade per la seconda volta«Si fanno beffe di me quelli che mi vedono, storcono le labbra, scuotono il capo. Non stare lontano da me, perché l‟angoscia è vicina e non c‟è chi mi aiuti» (Sal 22, 8. 12)Gesù è solo sotto il peso interiore ed esteriore della croce. E‟ la caduta, quando il peso del male si fa troppo grande e sembra non esserci più limite all‟ingiustizia e alla violenza.Ma egli si rialza un‟altra volta forte della fiducia infinita che ha nel Padre suo. Di fronte agli uomini che l‟abbandonano alla sua sorte, la forza dello Spirito lo rialza; lo unisce interamente alla volontà del Padre, quella dell‟amore che può tutto.Signore Gesù, nella tua seconda caduta, riconosciamo tante nostre situazioni che sembrano senza via d‟uscita. Tra queste, quelle derivanti dai pregiudizi e dall‟odio, che induriscono i nostri cuori e conducono ai conflitti religiosi.Illumina le nostre coscienze affinché riconoscano, nonostante «le divergenze umane e religiose», che «un raggio di verità illumina tutti gli uomini», chiamati a camminare insieme - nel rispetto della libertà religiosa – verso la verità che è in Dio solo. Così, le diverse religioni potranno «mettersi insieme per servire il bene comune e contribuire allo sviluppo di ogni persona e alla edificazione della società» (Esort. ap. Ecclesia in Medio Oriente, 27-28).Vieni, Santo Spirito, a consolare e fortificare i cristiani, in particolare quelli del Medio Oriente, affinché uniti a Cristo siano, su una terra lacerata dall‟ingiustizia e dai conflitti, i testimoni del suo amore universale. Amen.
VIII Stazione: Gesù incontra le donne di Gerusalemme

VIII Stazione:
Gesù incontra le donne di Gerusalemme che piangono su di Lui«Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli”» (Lc23, 27-28).Sulla via del Calvario, il Signore incontra le donne di Gerusalemme. Queste donne piangono la sofferenza del Signore come se si trattasse di una sofferenza senza speranza. Della croce, esse non vedono che il legno, segno di maledizione (cfr Dt 21, 23), mentre il Signore l‟ha voluta come mezzo di Redenzione e di Salvezza.Nella Passione e nella Crocifissione, Gesù dona la sua vita in riscatto per molti. Così egli diede sollievo a quanti erano oppressi sotto il giogo e consolò gli afflitti. Asciugò lelacrime delle donne di Gerusalemme e aprì loro gli occhi alla verità pasquale.Il nostro mondo è pieno di madri afflitte, di donne ferite nella loro dignità, violentate dalle discriminazioni, dall‟ingiustizia e dalla sofferenza (cfr Esort. ap. Ecclesia in Medio Oriente, 60). O Cristo sofferente, sii la loro pace e il balsamo delle loro ferite.Signore Gesù, con la tua incarnazione da Maria «benedetta tra le donne» (Lc 1, 42), tu hai elevato la dignità di ogni donna. Con l‟Incarnazione hai unificato il genere umano (cfr Gal 3, 26-28).Signore, l‟incontro con te sia il desiderio dei nostri cuori. Il nostro percorso colmo di sofferenze sia sempre un percorso di speranza, con te e verso di te che sei il rifugio della nostra vita e la nostra Salvezza. Amen.
IX Stazione: Gesù cade per la terza volta

IX Stazione:
Gesù cade per la terza volta «L‟amore del Cristo infatti ci possiede; e noi sappiamo bene che uno è morto per tutti, dunque tutti sono morti. Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risorto per loro» (2 Cor 5, 14-15).Per la terza volta Gesù cade sotto la croce, caricato dei nostri peccati, e per la terza volta cerca di rialzarsi raccogliendo le forze che gli restano, per proseguire il cammino verso il Golgota, rifiutando di lasciarsi schiacciare e di soccombere alla tentazione.A partire dalla sua Incarnazione, Gesù porta la croce della sofferenza umana e del peccato. Ha pienamente ed eternamente assunto la natura umana, mostrando agli uomini che la vittoria è possibile e che la via della filiazione divina è aperta.Signore Gesù, la Chiesa, nata dal tuo fianco aperto, è oppressa sotto la croce delle divisioni che allontanano i cristiani gli uni dagli altri e dall‟unità che tu hai voluto per loro; essi deviano dal tuo desiderio «che tutti siano una cosa sola» (Gv 17, 21) come il Padre con te. Questa croce grava con tutto il suo peso sulla loro vita e sulla loro comune testimonianza. Concedici, Signore, la saggezza e l‟umiltà, per rialzarci e avanzare sulla via dell‟unità, nella verità e nell‟amore, senza soccombere alla tentazione del ricorso ai soli criteri degli interessi personali o settari, davanti alle divisioni nelle quali ci imbattiamo (cfr Esort. ap. Ecclesia in Medio Oriente, 11).Donaci di rinunciare alla mentalità di divisione «perché non venga resa vana la croce di Cristo» (1 Cor 1, 17). Amen.
X Stazione: Gesù è spogliato delle vesti

X Stazione:
Gesù è spogliato delle vesti «Si dividono le mie vesti, sulla mia tunica gettano la sorte» (Sal 22, 19).Nella pienezza dei tempi, tu hai rivestito, Signore Gesù, la nostra umanità, tu del quale «i lembi del manto riempivano il tempio» (Is 6, 1); ormai, tu cammini in mezzo a noi, e quanti toccano il lembo dei tuoi abiti guariscono. Ma tu sei stato spogliato anche di questo vestito, Signore! Ti abbiamo rubato l‟abito e tu ci hai dato anche la tunica (cfr Mt 5, 40). Hai permesso che il velo della tua carne si strappasse affinché di nuovo fossimo ammessi alla presenza del Padre (cfr Eb 10, 19-20).Pensavamo di poterci realizzare da noi stessi, indipendentemente da te (cfr Gen 3, 4-7). Ci siamo ritrovati nudi, ma nel tuo amore infinito tu ci hai rivestiti della dignità di figli e figlie di Dio e della tua grazia santificante.Accorda, Signore, ai figli delle Chiese orientali – spogliati da varie difficoltà, a volte perfino dalla persecuzione, e indeboliti dall‟emigrazione – il coraggio di restare nei loro Paesi per annunciare la Buona Novella.O Gesù, Figlio dell‟uomo, che ti sei svestito al fine di rivelarci la creatura nuova risuscitata dai morti, strappa in noi il velo che ci separa da Dio e tessi in noi la tua presenza divina.Donaci di vincere la paura di fronte agli avvenimenti della vita che ci spogliano e ci mettono a nudo, e di rivestire l‟uomo nuovo del nostro Battesimo, al fine di annunciare la Buona Novella, proclamando che tu sei il solo vero Dio che guida la storia. Amen.
XI Stazione: Gesù è inchiodato sulla croce

XI Stazione:
Gesù è inchiodato sulla croce«Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. Pilato compose anche l‟iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: “Gesù il Nazareno, il re dei Giudei”» (Gv 19, 16a. 19).Ecco il Messia atteso, sospeso sul legno della croce tra due briganti. Le due mani che hanno benedetto l‟umanità sono trafitte. I due piedi che hanno calpestato la nostra terra per annunciare la Buona Novella sono sospesi tra terra e cielo. Gli occhi pieni d‟amore che, con uno sguardo, hanno guarito i malati e perdonato i nostri peccati non fissano più che il Cielo.Signore Gesù, tu sei stato crocifisso per le nostre iniquità. Tu preghi Dio Padre e intercedi per l‟umanità. Ogni colpo di martello risuona come un battito del tuo cuore immolato.Come sono belli sul monte Calvario i piedi di Colui che annuncia la Buona Novella della Salvezza. Il tuo Amore, Gesù, ha riempito l‟universo. Le tue mani trafitte sono il nostro rifugio nell‟angoscia. Esse ci accolgono ogni volta che l‟abisso del peccato ci minaccia, e noi troviamo nelle tue piaghe la guarigione e il perdono.O Gesù, noi ti preghiamo per tutti i giovani che sono oppressi dalla disperazione, per i giovani vittime della droga, delle sette e delle perversioni.Liberali dalla loro schiavitù. Alzino gli occhi e accolgano l‟Amore. Scoprano la felicità in te e salvali tu, nostro Salvatore. Amen.
XII Stazione: Gesù muore sulla croce

XII Stazione:
Gesù muore sulla croce«Gesù, gridando a gran voce, disse: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”. Detto questo, spirò» (Lc 23, 46).Dall‟alto della croce, un grido: grido di abbandono nel momento della morte, grido di fiducia nella sofferenza, grido del parto di una vita nuova. Eccoti sospeso all‟Albero della Vita, consegnare il tuo spirito nelle mani del Padre, facendo zampillare la vita in abbondanza e modellando la nuova creatura. Anche noi affrontiamo oggi le sfide di questo mondo: sentiamo che le onde delle preoccupazioni ci sommergono e fanno vacillare la nostra fiducia. Donaci, Signore, la forza di sapere intimamente che nessuna morte ci vincerà, finché noi riposeremo tra le mani che ci hanno formato e ci accompagnano.E che ognuno di noi possa esclamare:«Ieri, ero crocifisso con Cristo,oggi, sono glorificato con lui.Ieri, ero morto con lui,oggi, sono vivo con lui.Ieri, ero sepolto con lui,oggi, sono risuscitato con lui» (Gregorio Nazianzeno).Nelle tenebre delle nostre notti, noi ti contempliamo. Insegnaci a rivolgerci verso l‟Altissimo, il tuo Padre celeste.Oggi preghiamo perché tutti coloro che promuovono l‟aborto prendano coscienza che l‟amore non può essere che sorgente di vita. Pensiamo anche ai difensori dell‟eutanasia e a coloro che incoraggiano tecniche e procedimenti che mettono in pericolo la vita umana. Apri i loro cuori, perché ti conoscano nella verità, perché si impegnino nell‟edificazione della civiltà della vita e dell‟amore. Amen.
XIII Stazione: Gesù è deposto dalla croce

XIII Stazione:
Gesù è deposto dalla croce e consegnato alla MadreGesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre!” (Gv 19, 26-27a).Signore Gesù, coloro che ti amano restano accanto a te e conservano la fede. Nell‟ora dell‟agonia e della morte, quando il mondo crede che il male trionfi e che la voce della verità e dell‟amore, della giustizia e della pace taccia, la loro fede non viene meno.O Maria, tra le tue mani noi poniamo la nostra terra. «Come è triste vedere questa terra benedetta soffrire nei suoi figli che si sbranano tra loro con accanimento, e muoiono!» (Esort. ap. Ecclesia in Medio Oriente, 8). Sembra che nulla possa sopprimere il male, il terrorismo, l‟omicidio e l‟odio. «Dinanzi alla croce sulla quale tuo figlio stese le sue mani immacolate per la nostra salvezza, o Vergine, noi ci prostriamo in questo giorno: concedici la pace» (Liturgia bizantina).Preghiamo per le vittime delle guerre e della violenza che devastano, in questo nostro tempo, vari Paesi del Medio Oriente, come pure altre parti del mondo. Preghiamo perché gli sfollati e i migranti forzati possano tornare al più presto nelle loro case e nelle loro terre. Fa‟, Signore, che il sangue delle vittime innocenti sia il seme di un nuovo Oriente più fraterno, più pacifico e più giusto, e che questo Oriente recuperi lo splendore della sua vocazione di culla di civiltà e di valori spirituali ed umani.Stella dell‟Oriente, indicaci la venuta dell‟Alba! Amen.
XIV Stazione: Gesù è deposto nel sepolcro

XIV Stazione:
Gesù è deposto nel sepolcro«Vi andò anche Nicodemo – quello che in precedenza era andato da lui di notte – e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di aloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. (Gv 19, 39-40).Nicodemo riceve il corpo di Cristo, se ne prende cura e lo depone in un sepolcro, in mezzo a un giardino che ricorda quello della Creazione. Gesù si lascia seppellire come si è lasciato crocifiggere, nello stesso abbandono, interamente «consegnato» nelle mani degli uomini e «perfettamente unito» ad essi «fino al sonno sotto la lastra della tomba» (S. Gregorio di Narek).Accettare le difficoltà, gli avvenimenti dolorosi, la morte, esige una speranza salda, una fede viva.La pietra posta all‟ingresso della tomba sarà ribaltata e una nuova vita sorgerà.Infatti, «per mezzo del battesimo siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova» (Rm 6, 4).Abbiamo ricevuto la libertà di figli di Dio per non ritornare alla schiavitù; la vita ci è stata data in abbondanza, per non accontentarci più di una vita priva di bellezza e di significato.Signore Gesù, fa‟ di noi dei figli della luce che non temono le tenebre. Ti preghiamo oggi per tutti coloro che cercano il senso della vita e per quanti hanno perso la speranza, affinché credano nella tua vittoria sul peccato e sulla morte. Amen.