venerdì 9 dicembre 2011

(Lc 11,47-54) Sarà chiesto conto del sangue di tutti i profeti: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa.

VANGELO
 (Lc 11,47-54) Sarà chiesto conto del sangue di tutti i profeti: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite. 
Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. 
Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
 Vieni o Spirito del Signore per illuminare la mia mente, perché anch’io non commetta errori che mi allontanano da te e non impedisca ad altri di vedere e di capire, per questo togli da me quello che è mio e fa posto solo alle tue parole. Usami e accompagnami con la tua grazia, Signore, perché, sorretta dal tuo paterno aiuto, non mi stanchi mai di operare il bene.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Le parole dure del Signore non ci devono allontanare, perché sono dette per ammonire, per correggere, non per escludere, ma per avvicinare.
Sono, infatti,  le parole di chi è verità, e servono proprio per chi non si avvede della verità e si erge a possessore di chissà quale verità, mentre solo attraverso la parola di Dio e la persona del Cristo si può arrivare a lei.
Non soltanto questi dottori della legge antichi e moderni, mettono dei fardelli che poi non portano per primi, ma danno anche una visione del Signore errata, non calcolando che è venuto sulla terra a morire per noi e per redimerci dal peccato che ci avrebbe escluso dal regno di Dio.
Questo è un qualcosa di fondamentale per la nostra fede, perché è un gesto che solo un amore immenso e misericordioso poteva realizzare; dobbiamo vedere quindi alla luce di questo amore la figura di Gesù Cristo, alla luce della sua parola vivere la nostra vita, collegando strettamente i nostri interessi ai suoi, perché sono strettamente collegati. E’ quello che chiamiamo condivisione, comunione d’intenti, quello che deve portarci a vivere con Gesù la croce, a fare del nostro corpo un tempio in cui realizzare il progetto di Dio, non il tempio del nostro IO.
Noi non siamo niente e non andiamo da nessuna parte se non siamo Figli di Dio, se non accettiamo che sia Lui l’inizio ed il fine ultimo della nostra vita.

(Lc 12,1-7) Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati.

VANGELO
(Lc 12,1-7) 
Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli: 
«Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze.
Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui. 
Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA

Vieni o Santo Spirito, Tu che sei luce e verità, vieni ad illuminare la tua parola perché anche io possa scoprirla con te accanto, e non essere ingannata dalla sapienza degli stolti.


Cercare d’essere maestri, è stato sempre un difetto degli uomini, addirittura quelli che dovrebbero insegnare agli altri le cose di Dio, cercano di sostituirsi a Dio stesso.

Facile salire sugli altari, parlare con belle parole per sembrare sapienti, ma quando le belle parole non sono sentite, quando il loro suono rimbomba nel vuoto, quando non sono seguite da atteggiamenti interiori coerenti, non hanno molto senso.

“Anche se tu avessi la fede che sposta le montagne e il linguaggio degli angeli, se non hai la Carità, sei come un cembalo rimbombante” (Prima Lettera ai Corinti).

In questo brano Luca ci parla dell’ipocrisia di che predica bene e non attua quello che predica, come del lievito dei farisei, e magari stiamo già pensando a chissà che tipo d’inganno, d’ipocrisia, a qualcosa d’eclatante e chiaramente visibile, ma Gesù ci mette in guardia, proprio dai piccoli inganni, dei piccoli tradimenti alla parola, quelli che avvengono nei luoghi più segreti, che nessuno vede, a volte neanche chi li compie se n’avvede, perché non vigila sufficientemente sulle sue virtù e sui suoi difetti.

Nella vita di tutti i giorni tradiamo il Signore e la sua parola continuamente, ma siamo talmente poco avvezzi a scrutare i nostri atti alla luce della parola, che a malapena vediamo solo gli errori più evidenti, ed anche per quelli troviamo mille giustificazioni, tanto da arrivare a modificare la parola di Dio a nostro comodo.

Ora faccio un esempio che non farà felici molti di noi, ma devo farlo, per essere coerente con la parola di Dio e premetto che con questo non voglio esprimere giudizio,che non spetta assolutamente a noi neanche pensarlo,lo faccio solo per mettere in luce come sia facile crederci migliori di quello che siamo,e poi magari dare la colpa alla chiesa che ci rammenta certe regole.

Quante sono le persone separate e magari risposate che mi stanno leggendo?sicuramente hanno avuto tutti i loro motivi per fare una scelta del genere, nessuno credo parta per un matrimonio, con l’intenzione di sfasciarlo; ma Gesù stesso rimproverò gli uomini che ripudiavano le mogli, dicendo che Mosè aveva modificato la legge per la loro incomprensione< Gli obiettarono: “Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e mandarla via?”. Rispose loro Gesù: “Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così. Perciò io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un’altra commette adulterio” Gli dissero i discepoli: “Se questa è la condizione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi”. Egli rispose loro: “Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca “. >

Come vediamo il Signore ha tracciato una strada e ci è vicino sempre,se noi decidiamo di affidarci a lui in piena fiducia,non dobbiamo preoccuparci di quello che può succedere ,perché in ogni cosa Lui ci è vicino con il suo amore,dobbiamo invece preoccuparci di non allontanarci da Dio,per non finire tra le sgrinfie di chi può far perdere all’inferno la nostra anima.

(Lc 12,8-12) Lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire.

(Lc 12,8-12) Lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire.

LA LITURGIA DEL GIORNO
La Liturgia di domani Sabato 15 Ottobre 2011
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    Santa Teresa d'Avila
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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
Come il cervo anela ai corsi d’acqua, 
così l’anima mia anela a te, o Dio: 
l’anima mia ha sete di Dio, 
del Dio vivente. (Sal 42,2-3)

Colletta
O Padre, che per mezzo del tuo Spirito 
hai suscitato nella Chiesa santa Teresa di Gesù 
per indicare una via nuova 
nella ricerca della perfezione, 
concedi a noi, tuoi fedeli, 
di nutrirci spiritualmente della sua dottrina 
e di essere infiammati da un vivo desiderio di santità. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Rm 4,13.16-18)
Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, non in virtù della Legge fu data ad Abramo, o alla sua discendenza, la promessa di diventare erede del mondo, ma in virtù della giustizia che viene dalla fede. 
Eredi dunque si diventa in virtù della fede, perché sia secondo la grazia, e in tal modo la promessa sia sicura per tutta la discendenza: non soltanto per quella che deriva dalla Legge, ma anche per quella che deriva dalla fede di Abramo, il quale è padre di tutti noi – come sta scritto: «Ti ho costituito padre di molti popoli» – davanti al Dio nel quale credette, che dà vita ai morti e chiama all’esistenza le cose che non esistono.
Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza, e così divenne padre di molti popoli, come gli era stato detto: «Così sarà la tua discendenza».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 104)
Rit: Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.

Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi. 

Si è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
dell’alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco.

Così si è ricordato della sua parola santa,
data ad Abramo suo servo.
Ha fatto uscire il suo popolo con esultanza,
i suoi eletti con canti di gioia.

Canto al Vangelo (Gv 15,26) 
Alleluia, alleluia.
Lo Spirito della verità darà testimonianza di me,
dice il Signore,
e anche voi date testimonianza.
Alleluia.
VANGELO
 (Lc 12,8-12) Lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato.
Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O mio amato Signore, non lasciarmi mai sola, anche se non merito la tua  grazia, stammi vicino sempre, per non permettere che io sbagli e che mi senta mai sola senza il tuo aiuto.

Credo che ognuno di noi leggendo questa pagina possa ritrovarsi un po’ timoroso ed impaurito.
Era sicuramente un messaggio per i primi discepoli di Gesù, ma ormai siamo abituati a leggere anche nell’attualità le pagine del vangelo,  perché ci siamo ormai resi conto che non è un libro antico, ma sempre attuale, specialmente se pensiamo a tutto quello che succede al giorno d’oggi, a quanto la chiesa ed i cristiani in genere siano perseguitati; alla pacifica invasione da parte dell’islam che avviene in ogni paese d’Europa, e quanto pericoli essa in fondo nasconda.
Siamo dei Cristiani strani noi, litighiamo addirittura tra di noi, ma in fondo non siamo peggiori di altri, solo che a volte sembra quasi che ci vergogniamo rispetto al mondo di avere fede .
Gesù non è certo un malvivente di cui ci dobbiamo vergognare, ma quello che ci fa essere così tiepidi è che ci vergogniamo di noi stessi, di non essere capaci di amare allo stesso modo, neanche i parenti più stretti,  mentre l’amore che Lui ci ha dimostrato è immenso.
Ma l’orgoglio umano è stupido, e pur di non riconoscere le proprie mancanze,  preferisce pensare di tutto, così la mente spazia dall’ateismo alla new age, dall’islam al buddismo e così via…
Ma la cosa più importante che leggiamo in questa pagina è che esiste un peccato che non potrà mai essere perdonato quello della bestemmia contro lo Spirito Santo, e sarà bene che proviamo a capire  in che cosa consiste se non vogliamo perderci.
Facciamo riferimento alle parole di Gesù: "Quando sarà venuto [lo Spirito Santo], convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio." (Giovanni 16:8)
Quindi dubitare dell’amore di Dio, e della possibilità di essere salvati è opporsi all'opera dello Spirito Santo, così come facevano i farisei a cui Gesù si rivolgeva. Peccare contro lo Spirito Santo significa questo: rifiutare volontariamente fino alla fine l'opera della salvezza che Egli vuol fare nel nostro cuore.

Rifiutare il perdono vuol dire rifiutare di essere amati da Dio, non riconoscerlo come padre e non accettare di lasciarsi abbracciare da Lui.

"Lasci l'empio la sua via, e l'uomo iniquo i suoi pensieri; si converta al Signore che avrà pietà di lui, al nostro Dio che non si stanca di perdonare." (Isaia 55:7)
Convincere di peccato è opera dello Spirito Santo. Se sei rattristato e pentito per il tuo peccato, significa che lo Spirito Santo non ti ha abbandonato, anzi, sta attivamente cercando di ricondurti a Gesù affinché tu sia perdonato.

Se vuoi tornare a Gesù, è la prova che Dio non ti ha lasciato. È la conferma del fatto che Lui non ti ha abbandonato!

Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio.

VANGELO (Mt 22,15-21) 
Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio.
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi. 
Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». 
Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». 
Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

Parola del Signore

LAMIA RIFLESSIONE
PREGHIERA


Vieni  o Santo Spirito, a posare il tuo alito su di me, fa che  il mio cuore vibri al respiro della Tua parola e si riposi in Te.
Tutti quelli che non vogliono cambiare la loro vita, cercano di uccidere Gesù per non ascoltarlo.
Provano a trarlo in inganno, perché vigliaccamente, volevano che fossero i romani ad ucciderlo; se Gesù avesse risposto che non era lecito pagare le tasse, avrebbero detto che era un rivoluzionario e che osteggiava al potere di Roma.
Ma perché tanto odio? Perché Gesù li aveva definiti falsi e ipocriti, e loro invece si nascondevano dietro al nome di Dio per conservare il loro potere sul popolo.
Gesù comprende la malizia dei suoi interlocutori e risponde con una frase che vuol dire che vivere sotto al potere degli uomini ,non vuol dire non vivere riconoscendosi figli di Dio. Il potere dell’uomo o la libertà di figli del regno? Questa scelta a volte è necessaria per difendere i valori della vita, là dove il potere degli uomini sposta i paletti della moralità nell’immoralità di alcune scelte, come il diritto alla vita di ogni essere umano.

(Lc 12,13-21) Quello che hai preparato, di chi sarà?

VANGELO 
(Lc 12,13-21) Quello che hai preparato, di chi sarà?
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». 
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». 
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e divertiti! ”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, amore di Dio per noi, vieni e aiutami a vivere con te questa pagina di Vangelo, vieni a farmi capire cosa conta per la vita eterna che mi aspetta tra le braccia del Signore, vieni ad aiutarmi perché le cose della terra non offuschino i miei pensieri.

 Non serve accumulare tesori sulla terra per mettersi al sicuro, perché nessuno sa quando finirà la nostra vita, anzi, a volte quest’attaccamento al denaro crea non pochi conflitti nelle famiglie. Il Signore ci da tutto quello che ci serve se affidiamo a Lui la nostra vita, ma quello che conta è che ci dà la possibilità di salvare la nostra vita e la nostra anima, ma non accumulando beni sulla terra, ma operando per accumulare tesori in cielo. Seguire il vangelo, comportaci da Cristiani fedeli contro tutte le avversità, prendere ad imitazione Maria e i Santi, cercare di seguire le orme di Cristo e di vedere il mondo attraverso i suoi occhi.
E’ più facile di quello che può sembrare, in fondo non c’è chiesto niente di eclatante almeno all’inizio del cammino di fede. Pregare, onorare il Signore almeno un giorno a settimana, confessare ad un sacerdote le nostre mancanze, così come faremmo davanti a Gesù e fare la comunione. Se non riusciamo davanti ad un sacerdote che è molto simile a noi, a confessare le nostre colpe, come possiamo pensare di presentarci davanti a Gesù, che è luce infinita.. Dobbiamo essere umili, questa è forse la cosa più importante, tanto umili da riconoscere che senza Dio la nostra vita è un ingorgo in mezzo al traffico, e che per quanto facciamo, non riusciamo a stare bene. Sono i tesori che accumuliamo ad essere privi di contenuto, di armonia…cerchiamo l’amore e non riusciamo più a riconoscerlo perché lo cerchiamo a livelli molto più bassi di quelli che Dio amore ci propone, e ci affanniamo dietro al sesso, alla perversione, alla libertà sessuale… cerchiamo di dare tutto ai figli, e non riusciamo a dargli il nostro tempo, non riusciamo a conoscerli ne a renderli felici… oggi è domenica… prova anche tu che sei ancora lontano fratello o sorella, ad entrare in Chiesa….Non ti guardare intorno, ma va dritta /o verso il tabernacolo, inginocchiati e parla con Gesù, digli che sei lì per conoscerlo, ma non sai da dove cominciare, e che comincerai proprio da qui, dall’ammettere che se Lui ti aiuta sai come fare. Domani ascolta la sua parola durante la messa, vedrai che ti risponderà, resta con il cuore attento e prova a rimanere almeno un quarto d’ora al giorno sola con lui nel tuo cuore. La prossima domenica tornerai a trovare non più uno sconosciuto, ma il tuo migliore amico. Vedrai che vivere nel mondo ti riuscirà più facile, non dovrai scendere a compromessi, non cercherai il successo agli occhi degli uomini, perché saprai che la tua ricchezza più grande l’hai nel cuore. Sei figlio di Dio, amato dal Padre più d’ogni altra cosa al mondo ,e tutto quello che conta te lo darà Lui, chiedi e ti sarà dato! Chiedi la fede e ti darà la vita eterna.

(Lc 10,1-9) La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai.

VANGELO 
(Lc 10,1-9) La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai.
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. 
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. 
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Signore Gesù, che hai aiutato l’apostolo Luca a scrivere con tanto amore di Te attraverso lo Spirito Santo, aiuta anche me ti prego, fammi conoscere ogni minima  cosa tu ritenga io debba conoscere, secondo la tua volontà. Grazie amen.

La missione degli apostoli non si presentava certo facile ,Paolo era imprigionato e attendeva rassegnato la morte a causa della sua predicazione, e con tristezza vedeva che alcuni discepoli rinunciavano alla missione di predicazione perché attratti dalle cose del mondo.
C’erano inoltre tante persone avverse, e l’apostolo confidava nella giustizia divina, non voleva vendetta, anche se vicino gli era rimasto solo l’apostolo Luca, che ricordiamo oggi.
Luca era certamente una persona colta, forse un medico, abituato a combattere con le malattie del corpo, che scopre con Gesù, che l’amore di Dio vince anche il male del corpo e sicuramente essendo vicino a Paolo, si rende conto del cambiamento che provoca la fede in Cristo ,perché Paolo era uno dei più grandi persecutori dei cristiani prima di incontrare Gesù.
Seguire Gesù, predicare con Gesù, proprio come Lui ha insegnato, non cercando il proprio interesse, ma solo cercando di essere strumenti nelle mani di Dio, per diffondere la sua parola.
Come Paolo, anche Luca esorta a non mantenere rancori per chi non apprezza la parola di Dio, ma di fermarsi invece nella casa che li accoglie nella pace e di riempirla di benedizioni.
Fermiamoci un momento a riflettere :Quando parliamo ,parliamo per essere missionari di Cristo come Lui ci esorta a fare o siamo pieni di supponenza e cerchiamo solo di apparire? Vi prego di riflettere bene su questa domanda, perché troppo spesso, si trova gente(riferito a noi discepoli, sacerdoti, catechisti ecc.)che si erge sugli altari, dimenticando che Gesù invece scende in mezzo a noi. Il popolo di Dio, ha bisogno della parola di Gesù, non delle nostre parole ,per riempire il vuoto che ha dentro.

(Lc 12,39-48) A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto.

VANGELO 
(Lc 12,39-48) A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». 
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. 
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli. 
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. 
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, e inondami con la tua luce, fa che io impari a conoscere ogni desiderio di Dio per poterlo soddisfare; forse non ci riuscirò, ma con il tuo aiuto, niente è impossibile.

La prima lettura è una lettera di San Paolo, ed io quando mi imbatto in Paolo, mi sento sempre collegata a lui ,perché anch’io come lui, non dimentico mai che quello che oggi sono, lo sono per grazia di Dio e non ne ho alcun merito, se non quello di  aver lasciato che lo Spirito Santo agisse in me senza oppormi o rinnegarlo.
Come Paolo, riconosciamo le nostre colpe, senza paura, perché negarle sarebbe come non  voler riconoscere l’opera salvifica di Gesù che si è dato tutto per noi, mentre noi siamo sempre troppo presi a far esperienza del mondo, per aver tempo di fare esperienza di Dio. Viviamo sempre come se fossimo eterni, ed anche se parliamo della morte, lo facciamo più per esorcizzarla che per crederci veramente.
Dio non ha risparmiato, ci ha donato la vita di suo figlio, e noi? Cosa restituiamo di ogni grazia donata? Le briciole di un amore immenso….

(Lc 12,49-53) Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.

VANGELO 
(Lc 12,49-53) Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, aiutami, apri le porte del mio cuore alla tua parola, e falla vivere in me, fammi vivere di Te!

Vieni Signore a mettere il fuoco dello Spirito Santo nel mio cuore, fammi ardere di passione e d’amore per Te….parole che spesso mi escono dal cuore, ma che subito prendono secchiate d’acqua quando le devo mettere in pratica.La divisione di cui parla Gesù, è molto più presente di quanto non pensiamo se veramente ci lasciamo ardere da fuoco della passione per Cristo.
Le persone che ci circondano stabiliscono con noi un rapporto d’ossessività, e spesso si sentono escluse se qualcuno li precede nei nostri pensieri e nel nostro tempo, a volte siamo costretti a veri e propri slalom e non a caso uso questo termine, perché nella vita sembra che tutti si mettano in gara per occupare i primi posti, ma vivere la fede è un qualcosa che stabilisce già delle priorità.
Può sembrare assurdo, ma quando il rapporto con Dio si fa stretto, niente e nessuno riesce a strapparti quest’amore dal cuore, lo vediamo nella vita dei Santi, che abbandonano tutto per vivere con il Signore, qualche scalino sotto, troviamo tante persone che hanno scelto di vivere per Dio, rispondendo alla sua chiamata, sono i nostri sacerdoti, le nostre suore, i nostri consacrati, che chi più chi meno, con tutte le imperfezioni del mondo, cercano di resistere alle tentazioni del maligno e alle persecuzioni.
Poi ci siamo noi, laici impegnati o no, che cerchiamo di far conciliare la famiglia, il lavoro e la fede.Incredibile come tutto secondo alcuni dovrebbe venire prima della messa, prima della preghiera…e invece per noi non è così, ma dobbiamo far conciliare le cose senza creare scontri né divisioni, perché l’antico nemico è in agguato ed approfitta d’ogni spazio creato da sentimenti negativi per dividerci.
Chiediamo al Signore stesso di aiutarci a superare gli ostacoli senza darci in pasto al nemico, ma offrendo anche piccoli sacrifici per l’unità di tutte le famiglie, delle comunità e delle chiese.

Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo?

VANGELO (Lc 12,54-59)
Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo?
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù diceva alle folle:
«Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».


Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Usando le parole della colletta ti prego Signore: Dio onnipotente ed eterno,
crea in me un cuore generoso e fedele, perché possa sempre servirti con lealtà
e purezza di spirito.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Purtroppo non è colpa mia, perdonatemi, ma quando leggo Paolo mi blocco su di lui.
Leggo tra le righe: -amici attenti a non litigare tra noi, attenti a non perderci in discussioni sterili, ma aiutiamoci gli uni con gli altri, perché tutti siamo figli dello stesso Dio che opera su noi attraverso lo Spirito Santo.-
 Le parole di Paolo sembrano rimbalzare invece sul mondo, sempre più diviso, sempre più ostinato che come un cieco si avvicina alla fine dei tempi senza rendersi conto dell’enorme divario che regna tra le nostre chiese, le nostre istituzioni ed il regno di Dio.
E’ come se tra noi è il cielo ci fosse un’immensa torre di babele in cui tutti ci affanniamo a fare qualcosa senza invece “lasciarci fare” dal Signore.
Un mondo questo, in cui i segni sono chiari più che mai, ma non solo i segni che tutti spiano sulla fine di quest’era; sono chiari invece i segni della divisione della scelta tra il bene ed il male, una scelta che noi tutti siamo chiamati a compiere in questo nostro passaggio sulla terra che come sappiamo non è eterno.
Paolo ci esorta a vivere in pace, a testimoniare perché siamo chiamati dal nostro essere di Cristo a farlo, a confrontarci con i nostri fratelli e a chiarire con loro ogni disguido o lite, per vivere come fratelli e non contro i fratelli, ricordando che nella parola di Dio c’è molto di più di quello che si legge e si vede.La parola di Dio è amore, un amore che sì tocca con mano se ci lasciamo trascinare da questo stesso amore verso tutti i figli di Dio.

(Lc 13,1-9) Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.

VANGELO 
(Lc 13,1-9) Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito ad illuminare la mia mente ed il mio cuore, vieni a portare la tua luce sulle parole di Gesù, e a farle aderire a me come una seconda pelle. Per Cristo nostro Signore. Grazie Amen.

In quel tempo… spesso troviamo questa frase, ma abbiamo cominciato a capire che quel tempo è anche il nostro tempo, che le parole di Gesù sono attuali più che mai. Quanto sono strani gli uomini, credono di vedere il castigo di Dio in tutto quello che per loro è degno di castigo, e ancora non capiscono che le calamità della vita, il dolore e le catastrofi, non sono castighi di Dio.
Sicuramente il racconto dell’arca e del diluvio universale, contribuiscono a far sì che questa credenza sia legittimata, ma Gesù è chiaro nei suoi discorsi, ci spinge a non valutare le cose in questo modo, perché sarebbe sbagliato.
La parabola del fico sterile è un monito per tutti noi, ed io oggi la vedo come un incitamento a cambiare, non solo il modo di vedere le cose, ma anche di vivere la fede.
Il mondo va male? Non lasciamo che il nostro sguardo sia fermo sul giudizio, ma agiamo in modo di migliorare le cose.
Là dove c’è aria di divisione, predichiamo l’unità.
La dove c’è l’errore cerchiamo di reindirizzare aiutando a comprendere.
Invece di soffermarci a criticare la chiesa e a dare la colpa a questo o a quello di non comprendere i bisogni dei fedeli, diamoci da fare per aiutarla, senza stare a fare discussioni e chiacchiericci.
Siamo tutti dei peccatori, chi più chi meno e stare a sputare sentenze sulle colpe altrui non produce frutto, dobbiamo invece cercare di collaborare con il progetto di Dio per la salvezza di tutti gli uomini, pregando per la loro conversione ed accettando che questo è il desiderio del Padre nostro, Gesù comunque ci avverte che il giudizio di Dio non è eliminato, ma solo rimandato, e che tutto dipende da noi e da come ci presenteremo il giorno del giudizio. Stiamo quindi attenti a non abusare della sua bontà e della sua pazienza.

(Mt 22,34-40) Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso.

VANGELO
 (Mt 22,34-40) Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso.
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». 
Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti chiedo Spirito Santo di aiutarmi a spiegare come ci troviamo ... come siamo in sintonia, come tu mi aiuti continuamente, come riesco a sentirti...perché attraverso questo vorrei far comprendere le parole di Gesù.
-E' così facile chiedere, domandare, provocare, e spesso gli uomini lo fanno.Lo facevano i sadducei, lo facevano i farisei e lo facciamo ancora oggi noi. Quante volte in questi giorni mi sono sentita dire, come fai ancora a credere in Dio, come fai a pregare...
Rispondere è facile, perché continuo a credere nell'amore di Dio, ma per chi non crede in Dio, mi rendo conto che è difficile comprendere, Gesù non si insegna, si vive. Amare ed essere riamati, attraverso questo semplice concetto si arriva a vivere Gesù.
Cerco di rispondere un po' a modo mio:
Un giorno Dio si è incarnato e si è fatto uomo per noi,  è sceso sulla terra attraverso Maria e ci ha redento attraverso la croce. Solo poche parole ma attraverso queste possiamo capire che l'amore di Dio per noi è talmente grande, da sacrificare la vita per noi.
Con questa azione ricreatrice ha donato all'uomo la speranza della salvezza e della vita eterna
Per questo la speranza cristiana – dice S.Paolo – non può deluderci. E noi per essa, ci aggrappiamo a Dio, alla certezza del suo "esserci" presso di noi e in noi come un Bene, l'unico vero Bene che non ci abbandona alle forze distruttrici del male. Gesù ha assicurato che lo Spirito Santo ci "condurrà alla verità tutta intera". E la verità tutta intera è che siamo infinitamente amati da Dio.  « La speranza non delude perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato ». (Rm 5,5)
Quando questo si sente, quando ci si accosta a Dio con cuore sincero, umilmente, a piccoli passi, e ci si addentra sempre un pochino di più nella sua parola, ci si ritrova immersi in un qualcosa che a volte è difficile spiegare con le parole, ma che ti avvolge e ti rende consapevole delle tue azioni, ti fa vedere tutto quello che fino ad un po' di tempo prima ti sembrava normale, come un oltraggio alla vita, come un'offesa a Dio.
Ti rendi conto di quello che sei, non un uomo o una donna arrivata, ma un essere umano che deve ripartire da zero, ritornare sui suoi passi e correre più che può lontano dal peccato.
Allora ti accorgi che il Signore ti sta abbracciando, che ti ama, così come sei, che ti ha cercato per riportarti a casa e incominci a seguirlo, a conoscerlo ed impari ad amarlo.
Poi devi fare i conti con la tua umanità, che spunta sempre fuori, da tutte le parti, specialmente nei rapporti con gli altri.
Nulla di quello che fa o dice Gesù è per caso, prima scopri che Dio ti ama ed impari ad amarlo e poi lavori su te stesso e migliori il tuo cammino verso di lui e poi impari che non è ancora sufficiente, perché non puoi dire di amare Dio se non ami gli altri, perché Lui li ama.
Questa è forse la cosa più difficile da fare, imparare ad amare i nostri fratelli in Cristo, non solo quelli che sono bravi, come noi e più di noi, quelli che sono della nostra stessa nazione, idea politica o religiosa, educazione e cultura.... ma proprio tutti; ma amarli veramente, non vedendo in loro diversità, ma un unico cuore, quello di Dio che batte in loro.
Pensi a quando anche tu eri lontano, a quando non credevi poi molto, a quando commettevi peccati, errori più gravi di oggi... Dio ha avuto pietà di te, si è chinato e ti ha raccolto, ti ha amato... nella parabola dei vignaioli, abbiamo letto che qualcuno è stato chiamato prima, qualcuno dopo, ma tutti hanno ricevuto la stessa paga dal padrone, vuoi forse dire a Dio come si deve comportare? Vuoi suggerire chi deve amare e chi no?
Gesù ha amato tutti, alcuni hanno scelto di incontrarlo, di decidere per l'amore, altri sono stati troppo orgogliosi per accettare come Dio un uomo che ha amato tanto, un perdente, secondo il loro giudizio... la scelta è sempre la nostra, Lui ci lascia liberi, anche di sbagliare, ma più ci conformiamo a Lui, più l'amore ci trasforma, ci trasfigura; più amiamo e più tutto diventa sopportabile, addirittura la nostra gioia sarà lenire il dolore degli altri, dei fratelli che ce lo permetteranno, più ameremo e più saremo simili a Gesù, abbiamo tutto il resto della vita per imparare, cominciamo ... e piano piano capiremo sempre di più.

(Lc 13,10-17) Questa figlia di Abramo non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?

VANGELO
 (Lc 13,10-17) Questa figlia di Abramo non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta. 
Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato». 
Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?». 
Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Signore, vieni con il Tuo Santo Spirito, a d insegnarci a vivere il Vangelo. Fa che possiamo diventare degni di seguirti e di chiamarci cristiani, prima di tutto sentendoci fratelli di tutti gli altri figli d’ UNO stesso Dio.

Gesù interviene a liberare la donna malata, ”tenuta prigioniera” per 18 anni nella sua condizione ed interviene nel giorno di sabato. Spesso succede che Gesù operi di sabato i suoi miracoli, addirittura in Matteo 12, 8, afferma: perché il Signore è padrone del sabato. Questa da parte di Gesù è una   provocazione che ripete, ma non per delegare al sabato la possibilità di essere salvati, piuttosto per dare all’uomo la libertà da certe schiavitù e dai bigottismi di chi cerca di impadronirsi della legge di Dio e vuole farne una legge fatta per essere sottomessi agli uomini,  più che a Dio stesso, ossia per occupare il posto di Dio.
Ma Gesù è venuto per liberarci anche da questo tipo di schiavitù, che vorrebbe legare e sottomettere, senza affatto rispettare le stesse leggi che vengono imposte.
La chiesa dei farisei, non ha un nome,  perché è uguale da tutte le parti, in tutte le fedi, poiché s’investe di un potere che Dio non le da, come vediamo in questo brano, quasi che fossero i sacerdoti a poter decidere com’e quando l’ uomo può essere salvato.
Il compito dei pastori è di indicare la via, non di sbarrarla, come diceva Gesù in Luca 11,52: guai a voi dottori della legge, perché vi siete impossessati della chiave della scienza e non siete entrati voi e impedite agli altri di entrare.
Gesù impone le mani sulla donna e subito la guarisce dal suo stare curva su se stessa, da quella malattia che le impediva di camminare e stare dritta sulle sue gambe. La donna finalmente libera da quella schiavitù glorificava Dio. Ora anche noi, alle soglie del terzo millennio, siamo liberi, perché la nostra intelligenza ci porta a saper riconoscere nel Vangelo la parola del salvatore, a capire che per amore siamo stati creati e con amore siamo trattati, che nessun uomo deve approfittare dell’ignoranza del fratello, ma aiutare chi è lontano a trovare la via della luce di Dio. Sia lode e ringraziamento a te Signore perché sei un Dio buono e giusto.