giovedì 21 aprile 2011

(Mt 23,1-12) Dicono e non fanno.

VANGELO
 (Mt 23,1-12)  Dicono e non fanno. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: 
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. 
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente. 
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. 
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

Parola del Signore
________________________________________________________________________

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Spirito santo di insegnarmi le vie del Signore,di coprirmi con il manto dell'umiltà,perché non abbia mai a godere dei riconoscimenti di nessuno,fa che il mio lavoro,si svolga nel silenzio,che attraverso me ,i fratelli sappiano riconoscere che sei Tu che operi e non io,te lo chiedo con tutto il cuore,perché tu sai quanto ho paura della vanità e della presunzione degli scribi e dei farisei.Amen.

Come ci conosce bene il Signore,molto più di come noi conosciamo noi stessi...sa della nostra vanità,della nostra superbia,della nostra voglia di piacere e di essere ammirati,per la quale in genere si muove tutto il nostro IO.
Ma è proprio questo che Gesù ci spinge a controllare,questo IO che avanza davanti a noi che non va bene,perché quello che un discepolo di Cristo deve fare,è cancellare completamente questo IO,per far posto all'uomo nuovo che lo Spirito Santo opera in lui.
Salire sulla cattedra e dire fate bene tutte le cose,è facile,ma per saperle insegnare devi viverle tu per primo,altrimenti sei come gli scribi e i farisei,che mettevano paletti e consideravano indegni gli altri senza avere un minimo di umiltà e di umanità.
Il rapporto che la chiesa ci propone con la letture di oggi sugli abitanti di Sodoma e Gomorra,ci fa capire che tutti possiamo essere perdonati e quindi salvati da Dio,perché la sua misericordia,ci vuole abbracciare tutti,e che quindi solo il nostro totale rifiuto ci può far perdere la via di casa.
Questa misericordia è di Dio,non nostra,non siamo noi che dobbiamo giudicare e condannare,i nostri fratelli,ma noi dobbiamo farci servi di tutti per potergli indicare la via se ne hanno bisogno,e la via che dobbiamo indicare,non siamo noi,ma Gesù Cristo,la sua parola,ed è bene che lo teniamo sempre a mente,per non peccare di presunzione e non cadere per primi noi in peccato.
Tanti fratelli si sono allontanati dalla fede per colpa dei farisei che predicano bene e razzolano male,poi vediamo che perdono la fede in Dio,per colpa di paletti che troppo spesso sono gli uomini a mettere davanti all'amore di Dio.
Se pensi di essere un fratello allontanato da questi paletti,sappi che non esistono,che Dio non vuole che nessuno si metta tra te e Lui per ostacolare il vostro incontro.
Avvicinati a lui con fiducia,e chiedi perdono dei tuoi peccati ad un uomo che lo rappresenta,ad un sacerdote,sapendo che il perdono che riceverai ti verrà direttamente da Dio,e che il sacerdote è solo un mezzo,come tutti noi siamo e possiamo,e DOBBIAMO essere,per farti avvicinare al Signore,il resto lo farà Lui,dentro di te,come ha già fatto con noi,ed è bene che nessuno dimentichi mai che tutto quello che ci viene,ci viene da Dio.Amen.

Lc 6,36-38 Perdonate e sarete perdonati.

Vangelo 


Lc 6,36-38 Perdonate e sarete perdonati. 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. 
Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Parola del Signore 

___________________________________________________________________________
LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA
Ti prego o Spirito Santo,di farmi conoscere le tue vie,di illuminarmi indicandomi ogni piega dell'amore di Dio,per poterla conoscere ed imitare.

Torniamo con questo brano al discorso delle beatitudini,che Gesù aveva fatto sulla montagna,beati i misericordiosi....
Quest'aspetto che Gesù torna a sottolineare del Padre,è appunto la misericordia,che è più che perdono,più che amore,più che compassione,più che grazia!
Gesù ci invita ad essere come il Padre,ad essere buoni sopra ogni misura,ad amare e perdonare ,a non giudicare,perche' in base a quanto riusciremo a farlo,saremo giudicati.
E' un pò come se fossimo noi a mettere sulla bilancia ,l'unità di misura dell'amore e della misericordia secondo la quale anche noi sarmo giudicati.
Tante persone si mettono sempre in vista,vogliono apparire agli occhi degli altri,del mondo,come migliori degli altri,ma spesso la memoria dei loro nomi si perde nel tempo,
io ancora ricordo invece,solo per fare un nome , suor Maria Laura Mainetti,che come Cristo,perdonò le sue assassine mentre la colpivano,e mi piacerebbe che la nostra sfida nella vita,fosse proprio quella di assomigliare il più possibile a Dio,ma non per sostituirlo come vogliamo fare troppo spesso,ma per imitarlo,come sarebbe più giusto.

Lc 9,28-36 Mentre Gesù pregava, il suo volto cambiò d’aspetto.

Vangelo 

Lc 9,28-36  Mentre Gesù pregava, il suo volto cambiò d’aspetto. 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. 
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. 
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva. 
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». 
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

Parola del Signore 
__________________________________________________________________________
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Spirito scendi su di me,e inondami della tua sapienza,,fammi conoscere il modo giusto di vedere il volto di Gesù,anche nei miei fratelli,e di far si che in me possa riflettersi la luce dell'amore che trasfigura il suo volto.

Pietro,Giovanni e Giacomo,salgono con Gesù sul monte a pregare,ma subito dopo vediamo,che i discepoli si sono addormentati,come faranno poi nell'orto degli ulivi.
Mi fa pensare a noi che non riusciamo a rimenere svegli e vigili nella preghiera,ma ci facciamo assorbire dal mondo terreno,dalle cose che non hanno nessun legame con la nostra fede e che tantomeno ci possono tornare utili nel nostro rapporto con Dio.Siamo lì a due passi da Lui,ma non ce ne rendiamo conto,e ci facciamo sfuggire l'occasione per vivere nel regno dei cieli,come se fosse una realtà impossibile e talmente lontana,che possiamo solo continuare a sognarla.
Eppure quel maestro che abbiamo davanti ci affascina,ci stimola,ma non riusciamo a lasciarci andre a Lui completamente,non vogliamo ascoltare ne vivere con Gesù,quello che sarà il passaggio necessario sulla terra della sua croce e morte,perchè ci rifiutiamo di concepire la croce come una cosa bella e giusta,eppure questo è quello che ci salva,perchè dopo la morte di Cristo c'è la resurrezione,e come può il Signore farci comprendere che non finisce tutto qui,che ci riporterà a casa alla fine della nostra vita se non accettiamo come nostra la vita di Gesù.
Cerchiamo di vedere il volto meraviglioso di Gesù,il volto trasfigurante della fede,che non ci fa fermare alla passione e morte,ma che ci porta direttamente alla resurrezzione,perche' tutto è necessario all'aquisizione della vera conoscienza.cerchiamo di essere vicini a Gesù,in tutto e per tutto,a metterlo al centro della nostra vita e a far ruotare tutto intorno a Lui.

(Mt 5,43-48) Siate perfetti come il Padre vostro celeste.

VANGELO
 (Mt 5,43-48) Siate perfetti come il Padre vostro celeste. 
  Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. 
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? 
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

Parola del Signore
________________________________________________________________

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Insegnami o Spirito di Do,le parole per parlare con te e concedimi di saper ascoltare le tue parole,perché tra noi si instauri un vero dialogo che mi porti alla perfezione.


Gesù continua ad insegnarci il modo giusto di vivere la parola di Dio ,Padre dell'umanità intera,che fa sorgere il sole su tutti i suoi figli,sia sui buoni che sui cattivi,e che ci chiede amorevolmente di considerarli nostri fratelli.
Sembra facile,così di primo acchito,ma quando la cattiveria degli altri ci tocca da vicino,è umanamente impossibile.Eppure Dio ci chiede questo,ci chiede proprio di amare chi non ci ama,di perdonare le ingiustizie subite,di andare oltre il male ricevuto,il dolore insopportabile a volte,che si mescola al rancore,per chi,magari,solo per fare un esempio attuale,una sera ha bevuto e si è messo al volante,o per chi è andato volontariamente a mettere una bomba con l'intenzione di uccidere.
Il perdono a volte è difficile,quasi impossibile,ma io credo che quello che è impossibile a noi come esseri umani,è possibile a Dio e che è proprio questo il punto che noi dobbiamo mettere a fuoco.
Vivere il nostro rapporto con Dio,significa creare un dialogo tra noi e lui,e questo dialogo è basato sulla preghiera,è a Lui che dobbiamo rivolgerci quando non riusciamo ad essere perfetti nell'amore,perché giustamente,come Gesù ci dice,amare chi ci ama,è da tutti,ma amare il nostro nemico,è da figli di Dio,da esseri degni di entrare nel regno dei cieli,e di condividere l'eredità di Cristo,morto e risorto per noi e per renderci partecipi della vita eterna.
Con questo concetto ben fisso nel cuore,quindi,non arrediamoci di fronte a niente,ma cerchiamo in Gesù la perfezione da imitare per diventare santi come il Santo di Dio!


(Mt 5,20-26) Va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello.

VANGELO
 (Mt 5,20-26) Va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinèdrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».

Parola del Signore
_____________________________________________________________________

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Spirito Santo,di non mancarmi mai,mentre cerco di scrivere questa mia riflessione alla tua parola,
perchè voglio esserti fedele e togliere da me tutto quello che non è tuo.Te lo chiedo per nostro Signore Gesù Cristo.Amen.

Quando Gesù dice che non è venuto per abolire la legge di Dio,ma per darne compimento,intende dire che non è sufficente dire io non uccido per essere a posto.La legge di Dio,non deve essere vista come un innsieme di regole,da rispettare alla lettera,ma come un modo di vivere che mette tutto sotto alla lente d'ingrandimento dell'amore.
Non fare del male agli altri ,perchè sono nostri fratelli,e quindi come il nostro padre terreno ci chiede di non litigare con i nostri fratelli di sangue,così il nostro padre celeste ci esorta ad andare daccordo con tutti i nostri fratelli spirituali.
Non ci dice di guardare chi ha torto o chi ha ragione,ma ci dice di fare pace,di tendere comunque la mano verso gli altrri,di non ferire nessuno con le nostre parole ed i nostri comportamenti,perchè anche questo è male.
Ci esorta a migliorare e a cambiare il nostro atteggiamento,esorta tutti a cercare la salvezza attraverso il rispetto della legge morale dettata da un vero amore,verso tutti,in particolar modo ,verso quei fratelli che sentiamo più lontani,più difficili da raggiungere,a più difficili da amare.
A questo proposito vorrei aggiungere che là dove non riusciamo da soli a farlo,non dobbiamo arrenderci,ma con il cuore veramente sincero,possiamo chiedere al Signore di donarci la forza del SUO amore.
Spesso non è facile,con tutta la cattiveria che si vede intorno a noi,riuscire ad amare e a perdonare chi ci fa del male o fa del male ad un nostro famigliare,ma dobbiamo riuscire a farlo,perchè il rancore,è un tarlo che distrugge quel ponte che ci lega a Dio,e sul quale anche noi dovremo passare un giorno per essere perdonati e poter entrare nel regno dei cieli.
Impariamo dunque ad amare come ci ha amato Gesù,a mettere le ali al nostro amore,e farlo volare al di sopra delle divisioni,delle guerre,delle diverse etnie,religioni,differenze politiche;impariamo a perdonare,perchè il perdono deve nacere da dentro al nostro cuore,e non dipendere dalla cattiva azione subita.

Mt 7,7-12 Chiunque chiede, riceve.

Vangelo 


Mt 7,7-12 Chiunque chiede, riceve. 


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. 
Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono!
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti».

Parola del Signore 
_________________________________________________________________
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ispirami o Dio,attraverso lo Spirito Santo,quale strada deve seguire il mio cuore per percorrere le Tue vie,senza timore di sbagliare e di ascoltare falsi profeti.


Dopo averci insegnato a pregare,Gesù ci fa conoscere la meravigliosa bontà e disposizione del Padre.
Per farlo ci fa il paragone con il nostro padre terreno,che si presume ci ami al di sopra di tutto,ma come noi non è perfetto nell'amore come Dio.
Proprio ieri ho anticipato le parole che Gesù ci dice oggi:-chiedi e ti sarà dato/bussa e ti sarà aperto-che sono le parole con le quali Gesù ci dice che se ci rivolgiamo a Dio con tutto il cuore,e con una vera disposizione a seguire le sue vie,a conoscerlo,Egli ci darà tutto cio' che chiediamo,perchè non aspetta altro che la nostra conversione a lui e alla sua parola.
Ora si tratta di capire qual'è la giusta disposizione per porci davanti a Lui,e sicuramente non è quella di pretendere già di sapere quali sono le cose giuste per noi,quindi accettiamo la sua volontà e cerchiamo di comprendere che se il Signore permette determinate cose e situazioni,lo fa per il nostro bene,perchè Lui sa qual'è il nostro bene,e quello di tutta l'umanità,che lui è l'unica via per la nostra salvezza.

______________________________________________________________

Lc 11,29-32 A questa generazione non sarà dato che il segno di Giona.

Vangelo 


Lc 11,29-32  A questa generazione non sarà dato che il segno di Giona. 

+ Dal Vangelo secondo Luca 

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: 
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. 
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. 
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona». 

Parola del Signore 

______________________________________________________________ 

LA MIA RIFLESSIONE 

PREGHIERA 
Vieni presso di me ,Spirito del Signore,per aiutarmi a leggere le sacre scritture e a capire cosa Tu vuoi che mi dicano,stammi vicino fin dentro il cuore,e ricolmalo della tua sapienza e del tuo amore.Amen. 

La nostra generazione è molto confusa,ma leggendo la storia attraverso la Bibbia,ci rendiamo conto che per ogni generazione è la stessa cosa.Ai tempi di Giona,gli ebrei,popolo scelto dal Signore,erano talmente convinti di essere l'unico popolo scelto da Dio per essere salvato,che commissero una serie infinita di errori che invece li allontano' da Dio e dalla verità della sua parola. 
Il Signore mandò Giona al popolo di Ninive,un popolo pagano e peccatore,che ascoltò la voce del profeta e si converti',mentre il suo popolo elettocercava sempre dei segni,delle prove,e continuava a mettere paletti tra lui e Dio. 
Anche in questa generazione c'è chi cerca segni,chi mette paletti,chi crede di essere il popolo eletto,chi come Giona chiede la conversione...e noi,a quale di queste categorie apparteniamo? 
Vogliamo ancora stare ad aspettare un segno o ci fidiamo di quelli ricevuti fino ad oggi?Vogliamo conoscere veramente Gesù,oppure vogliamo ricrearlo secondo la nostra idea,secondo quello che ci conviene. 
Il Signore ci vuole bene,vuole la nostra salvezza,ma anche da parte nostra ci vuole collaborazione,sia nel considerare tutti gli altri come nostri fratelli,e quindi come figli di Dio,sia nel testimoniare la sua parola,sia nel viverla.Molto spesso non basta essere tra quelli che leggono la parola del Signore,se poi non riusciamo a viverla.Approfittiamo di questo periodo di quaresima,per avvicinarci con fede alla parola del Signore,riconoscendoci peccatori e bisognosi del suo perdono e della sua guida per entrare nel regno dei cieli,per vivere una vita santa,perchè Gesu' ci ha detto:-chiedi e ti sarà dato-e ancora-bussa e ti sarà aperto.-Bussiamo quindi alla porta del suo amore e rendiamoci disponibili ad accogliere la sua parola ed impegnamoci a viverla.
--------------------------------------------------




LA MIA RIFLESSIONE 2
PREGHIERA
Vieni o  Santo Spirito di Dio,ad indicarmi i segni che contano per il mio Signore,a dirmi cosa è giusto che veda e che faccia per non sbagliare ai Suoi occhi,perché solo questo io voglio.

 Prima di tutto,  facciamo mente locale alla storia di Giona, prendendo questo riassunto da wikipedia:
Nel capitolo 1 la Parola del Signore è rivolta a Giona, figlio di Amittai, e gli viene comandato di andare a predicare a Ninive, la Grande Città. Giona invece fugge a Tarsis via nave; di questa localizzazione si dirà più sotto. Ma la nave è investita da un temporale e rischia di essere colata a picco dalla violenza delle onde. Giona allora ritrova improvvisamente il proprio coraggio e svela ai compagni di viaggio che la colpa dell'ira divina è sua, poiché ha rifiutato di obbedire a JHWH; perché la nave sia salva, egli deve essere gettato in mare.
E così, ecco nel capitolo 2 l'episodio che ha ispirato generazioni di scrittori ed artisti. Giona è gettato in mare, ma un "grande pesce" (da nessuna parte è precisato che si tratti di una balena) lo inghiotte. Dal ventre del pesce, dove rimane tre giorni e tre notti, Giona rivolge a Dio un'intensa preghiera, che ricorda uno dei Salmi. Allora, dietro comando divino, il pesce vomita Giona sulla spiaggia.
Nel capitolo 3, Giona ottempera la sua missione e va a predicare ai niniviti. Questi, contro ogni aspettativa, gli credono, proclamano un digiuno, si vestono di sacco e Dio decide di risparmiare la città. Ma qui riemerge l'istinto ribelle di Giona: lui non è contento del perdono divino, voleva la punizione della città di Ninive. Così, nel capitolo 4, si siede davanti alla città e chiede a Dio di farlo morire.
L'episodio più gustoso del libretto si trova proprio nel capitolo 4. Il Signore fa spuntare un ricino sopra la sua testa per apportargli ombra, ed egli se ne rallegra. Ma all'alba del giorno dopo un verme rode il ricino che muore, il sole e il vento caldo flagellano Giona, che invoca di nuovo la morte. Allora l'autore riporta le parole di Dio, divenute celeberrime:
« Tu ti dai pena per quella pianta di ricino per cui non hai fatto nessuna fatica e che tu non hai fatto spuntare, che in una notte è cresciuta e in una notte è perita; ed io non dovrei aver pietà di Ninive, quella grande città, nella quale sono più di centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra, e una grande quantità di animali? »
Ed ora passiamo a riflettere sulla parola d’oggi, in primo luogo, mettendoci di fronte a Gesù con tutti i nostri difetti, ritrovandoci purtroppo, insieme a quelle persone che seguivano Gesù in cerca di segni e non per ascoltare la sua parola e metterla in pratica.
Facendo questo invece, potremmo vedere i segni dentro di noi e sarebbero dei segni di quanto Dio può operare in ogni uomo che segue la sua parola con fede. Giona ragiona con il suo cervello e mette in dubbio quello che Dio gli chiede di fare, non ha fede, ma poi, viste le conseguenze del suo rifiuto al Signore, si pente e ammette la sua colpa. Gli uomini lo gettano in mare per salvarsi, ma il Signore gli concede ancora la possibilità di redimersi e dopo tre giorni lo fa ritrovare sulla spiaggia. Compie la sua missione e nonostante il suo pensiero negativo, il popolo di Ninive si converte, ma lui ancora non ha capito e vorrebbe che Dio punisse quel popolo…dimenticando che anche lui aveva disobbedito a Dio, e che anche lui allora era degno di essere punito.
Dio ama il suo popolo, i suoi figli, non cerca vendetta né cieca obbedienza, ma come un Padre misericordioso, invia suo Figlio tra noi per aiutarci a comprendere il senso del suo amore. Se non crediamo che il Cristo sia la più alta espressione dell’amore di Dio e non seguiamo la sua parola, non ha senso che cerchiamo dei segni di prodigio negli avvenimenti che ci circondano, perché il prodigio che conta per il Signore è la conversione di tutti i suoi figli alla sua parola, perché attraverso i suoi insegnamenti riusciamo a passare per quella porta stretta che ci fa entrare nel regno dei cieli, già da questa terra.
Seguiamo la parola di Gesù, ascoltiamola con il cuore e cerchiamo di farla entrare in noi con avidità, perché diventi l’unica strada da percorrere, non giriamo la testa in cerca di segni, perché da soli non saremmo neanche in grado di riconoscere il vero dal falso, e solo grazie all’azione dello Spirito Santo, e per grazia di Dio, possiamo farlo.
-----------------------------------------
MA REFLEXION (Lella Mingardi) 2



PRIERE



- VIENS O ESPRIT SAINT DE DIEU, viens m'indiquer les SIGNES qui comptent pour mon SEIGNEUR, et dit moi se qui JUSTE que je vois, et que je fait, pour ne pas etre oublier à ces yeux, car s'est seulement ce que je veus.



Tout d'abord, faisont l'esprit de l'histoire locale de JONAS, en prenant ce résumé dans Wikipedia: 
Dans le chapitre 1, LA PAROLE DU SEIGNEUR est tourné vers JONAS le fils de Amittai, et il lui est commandé d'aller prêcher à Ninive, la grande ville. Jonas s'enfuit à Tarse par la mer, cet endroit sera cité ci-dessous. Mais le navire est touché par une tempête et en danger d'être coulé par la violence des vagues. JONAS retrouve soudain son courage et révèle a ses compagnons que la colère DIVINE de DIEU est de sa faute parce qu'il a refusé d'obéir à JHWH, parce que le navire est sauvé, et lui doit etre jeté à la mer. 


Et oui, ici au chapitre 2 de l'épisode qui a inspiré des générations d'écrivains et d'artistes. JONAS est jeté à la mer, mais un «gros poisson» (il n'est dit nulle part qu'il s'agit d'une baleine) l'avale. Dans le ventre du poisson, où il reste trois jours et trois nuits, JONAS intensifis les PRIERES adressée à DIEU, rappelant l'un des Psaumes. Puis, suivant le COMMANDEMENT DIVIN, le poisson vomit JONAS sur la plage. 


Dans le chapitre 3, JONAS remplit sa mission et va prêcher à Ninive. Ceux-ci, contre toute attente, le croient, ils proclament un jeûne, et s'habille avec un sac et DIEU décide d'épargner la ville. Mais ici apparaît l'instinct rebelle de JONAS, il n'est pas heureux de ce pardon divin, il aurait voulu une punition pour la ville de Ninive. 
Ainsi, au chapitre 4, il s'assois en face de la ville et demande à DIEU de le faire mourir. 


L'episode le plus juste du livret, ce trouve dans le chapitre 4 Le SEIGNEUR fait levé une plante de ricin au dessus de sa tête afin de lui apporté de l'ombre, et il s'en félicite. Mais à l'aube le lendemain, un ver mange la plante de ricin et elle meurt, le soleil et le vent chaud flagelle JONAS, qui invoque à nouveau la mort. Ensuite, l'auteur apporte les PAROLES DE DIEU, qui sont devenue très célèbre: 


"Tu ne t'es donné aucune peine pour cette plante de ricin pour laquelle tu n'as fait aucun effort de fatigue et que tu n'as pas fait lever, qui en une nuit à grandie et en une nuit a périe; ne devrais-je pas avoir pitié de Ninive, cette grande ville ou plus de cent vingt mille personnes vivent, et qui ne savent pas distinguer entre la main droite et la gauche et une grande quantité d'animaux ?"


Et maintenant nous passons à la réfléxion de la PAROLE d'aujourd'hui, surtout, en nous mettant devant JESUS avec tous nos défauts, en nous retrouvant malheureusement, avec ces gens qui suivaient JESUS en quête de SIGNES et pas pour écouter sa PAROLE ni la mettre en pratique. 


Ce faisant toutefois, nous avons pu voir les signes en nous, et se serait des signes de ce que DIEU peut travailler en tout homme qui suit sa PAROLE avec FOI. JONAS pense avec son cerveau et remet en question ce que DIEU lui demande de faire, il n"a pas la foi, mais, compte tenu des conséquences de son refus envers le SEIGNEUR, il s'en repent et reconnaît sa culpabilité. 


Les hommes le jete à la mer pour se sauver, mais le SEIGNEUR lui concede encore la possibilité de se racheter et le fais retrouvé, 3 jours plus tard sur la plage. Il accomplit sa mission et en dépit de ses pensées négatives, les habitants de Ninive se repentissent, mais lui ne comprend toujours pas pourquoi DIEU n'a pas punit le peuple ...oubliant que meme lui avait désobéi à DIEU, et que lui même alors, méritais d'être puni.

-DIEU aime son peuple, ses enfants, il ne cherche ni vengence, ni obéissance aveugle, mais comme un PERE MISERICORDIEU, il envois son FILS parmis nous, pour nous aidais à comprendre le sens de SON AMOUR. Si nous ne croyons pas que LE CHRIST est la plus haute expression de L'AMOUR de DIEU, et que nous ne suivons pas sa PAROLE, celà n'a aucun sens que nous attendons des signes de PRODIGE dans les événements qui nous entourent.
Parceque le PRODIGE qui compte pour le SEIGNEUR, s'est la CONVERSION de tous ces ENFANTS à sa PAROLE, car à travers ces ENSEIGNEMENT nous reussiront a passé dans cette PORTE ETROITE qui nous fait entré dans le REGNE DU CIEL, déjà ici, de cette terre.


-Suivons la PAROLE de JESUS, ecoutons la avec le COEUR, et cherchons de la faire rentré en nous avec AVIDITE, car devant l'unique voie à parcourir, ne tournons pas la tete à la recherche de SIGNES, parceque tous seul nous ne serions pas cappable de reconnaitre le VRAI du FAUX, et seulement GRACE a l'action de L'ESPRIT SAINT et par la GRACE DE DIEU, nous pouvons le faire.

MI REFLEXIÓN(lella Mingardi) 2

ORACIÓN

Ven Espíritu Santo de Dios que me muestre las marcas que cuentan para mi Señor, dime lo que es correcto para mí y no ven mal en su vista, sólo porque quiero esto.



En primer lugar, que nos cuenta la historia local de Jonás, teniendo este resumen de la Wikipedia:

En el capítulo 1, la palabra del Señor a Jonás hijo de Amitai, y se les ordena ir a predicar a Nínive, aquella gran ciudad. Jonás huyó a Tarsis en vez de por mar, este lugar se dirá a continuación. Pero el barco es golpeado por una tormenta y el peligro de ser hundido por la violencia de las olas. Jonás y de pronto encuentra su valor y revela que los compañeros de la ira de Dios es su culpa porque se negó a obedecer a YHWH, porque el barco se guarda, se le echa en el mar.

Y es así, aquí en el capítulo 2 del episodio que ha inspirado a generaciones de escritores y artistas. Jonás es arrojado por la borda, sino un "gran pez" (en ninguna parte se indica que se trata de una ballena) golondrinas. Desde el vientre de la ballena, donde permaneció tres días y tres noches, la oración de Jonás intensa dirigida a Dios, recordando a uno de los Salmos. Luego, siguiendo el mandato divino, el pez vomitó a Jonás en la playa.

En el capítulo 3, Jonás cumple su misión y se va a predicar a Nínive. Estos, al contrario de todas las expectativas, ellos creen, proclaman una manera rápida, se vistieron de cilicio y Dios decide preservar a la ciudad. Pero aquí surge el instinto rebelde de Jonás, que no está contento con el perdón divino, que quería que el castigo de la ciudad de Nínive. Así, en el capítulo 4, se sienta frente a la ciudad y pide a Dios que lo matara.

libro más delicioso del episodio se encuentra en el capítulo 4. El Señor hace un aceite de ricino garrapata por la cabeza para hacer cualquier sombra, y lo celebra. Pero al amanecer del día siguiente, un gusano se come la planta de ricino muere, el sol y el viento cálido del latigazo Jonás, una vez más la invocación de la muerte. A continuación, el autor trae las palabras de Dios, se hizo muy famoso:

"Usted se preocupa por la calabaza para el que no hizo ningún esfuerzo y que no se compruebe que se ha convertido en una noche y perecieron en una noche, y no debe tener compasión de Nínive, aquella gran ciudad , en los que más de ciento veinte mil personas que no pueden distinguir entre el bien y la mano izquierda, y una gran cantidad de animales? "

Y ahora llegamos a reflexionar sobre la palabra hoy en primer lugar, lo que nos sitúa en el rostro de Jesús con todos nuestros defectos, ritrovandoci por desgracia, junto con las personas que seguían a Jesús en busca de signos y no escuchar su palabra y ponerla en la práctica.

Hacer esto, sin embargo, podríamos ver las señales dentro de nosotros, y sería signos de lo que Dios puede trabajar en todo hombre que sigue su palabra con fe. Jonás piensa con el cerebro y pone en duda lo que Dios le pide que haga, no la fe, pero, dadas las consecuencias de su negativa al Señor, se arrepiente y confiesa sus hombres colpa.Gli tirarlo por la borda para salvarse pero el Señor le da todavía una oportunidad de redimirse, y después de hace tres días para encontrar spiaggia.Compie en su misión ya pesar de su pensamiento negativo, el pueblo de Nínive se arrepiente, pero aún no entendía y que Dios castigaría ... que la gente se olvida de que había desobedecido a Dios, y que hasta entonces se merece ser castigado.

Dios ama a su pueblo, sus hijos, no buscar la venganza o la obediencia ciega, sino como un Padre misericordioso, envía a su Hijo entre nosotros para ayudarnos a entender el significado de su amor. Si no creemos que Cristo es la máxima expresión del amor de Dios y no seguir su palabra, no tiene sentido que buscar signos de admiración en los acontecimientos que nos rodean. Porque el Señor por el milagro que cuenta es la conversión de todos sus hijos a su palabra, porque a través de sus enseñanzas que pasar por esa puerta estrecha que nos permite entrar en el reino de los cielos, ya en esta tierra.

Nosotros seguimos la palabra de Jesús, vamos a escuchar con el corazón y lo pongo en nosotros con la codicia, se convierte en el único camino a seguir, no gire la cabeza en busca de signos, porque solo no sería incluso capaz de reconocer la verdad de lo falso, y sólo a través de la acción del Espíritu Santo y por la gracia de Dios, que podemos hacer.



MY REFLECTION
PRAYER
Come Holy Spirit of God to show me the marks that count for my Lord, tell me what is right to see and to do for it right in His sight, because I want only this.

First of all, do a mental history of Jonah, taking this summary from Wikipedia:
In Chapter 1 the word of the Lord is unto Jonah the son of Amittai, and are commanded to go and preach to Nineveh, that great city. Jonah fled to Tarshish instead of by sea, this location will be said below. But the ship is hit by a storm and in danger of being sunk by the violence of the waves. Jonah then suddenly finds his courage and reveals to his fellow travelers that the fault is his divine wrath, because he refused to obey YHWH, because the ship is saved, he must be thrown overboard.
And so, here is Chapter 2 in the episode that has inspired generations of writers and artists. Jonah is thrown overboard, but a "big fish" (it is nowhere stated that it is a whale) swallows. From the belly of the whale, where he stayed three days and three nights, Jonah intense prayer addressed to God, reminding one of Psalms. Then, behind the divine command, the fish vomited Jonah on the beach.
In chapter 3, Jonah fulfills his mission and goes to preach to Nineveh. These, contrary to expectations, they believe him, proclaim a fasting, sackcloth and God decides to spare the city. But here emerges the rebellious instincts of Jonah, he is not happy with the divine forgiveness, he wanted the punishment of the city of Nineveh. Thus, in Chapter 4, sits in front of the city and asks God to kill him.
The episode of the book more palatable is located in Chapter 4. The Lord puts forth a gourd over his head for making any shadow, and he welcomes it. But at dawn the next day a worm eats the gourd that dies, the sun and the warm wind whipping Jonah, again invoking the death. Then the author brings the words of God, became very famous:
"You are concerned for the gourd that you have not made any effort and that you did not check, which has grown into a night and perished in a night, and I should not have pity on Nineveh, that great city , which are more hundred and twenty thousand persons that can not discern between their right hand and left, and a lot of animals? "
And now let's think about the word today in the first place, putting us in the face of Jesus with all our flaws, unfortunately found themselves, along with those people who followed Jesus in search of signs and not to listen to his word and put it into practice.
Doing this however, we could see the signs within us, and would be signs of what God can work in every man who follows his word with faith. Jonah thinks with his brain and calls into question what God asks him to do, not faith, but then, after considering the consequences of his refusal to the Lord, repent and admit his guilt. The men throw him overboard to save himself, but the Lord gives him still a chance to redeem himself, and after three days ago to find on the beach. Accomplishes its mission and despite his negative thinking, the people of Nineveh repents, but he still did not understand and that God would punish the people ... forgetting that he had disobeyed God, and that even then he was worthy of being punished.
God loves his people, his children, does not seek revenge or blind obedience, but as a merciful Father, sends his Son among us to help us understand the meaning of his love. If we do not believe that Christ is the highest expression of love of God and not follow his word, makes no sense that we look for signs of wonder in the events that surround us, for the marvel that counts for the Lord is the conversion of all his children to his word, because through his teachings we can pass that narrow gate that lets us enter into the kingdom of heaven, from this earth.
We follow the word of Jesus, Let us listen with your heart and try to get it into us with greed, to become the only way to go, do not turn your head looking for signs, because alone we would not be even able to recognize the true from the false, and only thanks to the Holy Spirit, and by the grace of God, we can do.