VANGELO
(Mc 9,38-43.45.47-48) Chi non è contro di noi è per noi. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In
quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che
scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci
seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno
che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me:
chi non è contro di noi è per noi.
Chiunque infatti vi darà da bere
un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io
vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo
di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli
venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la
tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare
nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella
Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di
scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede
solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo
occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel
regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato
nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».
Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Fammi conoscere Signore le tue vie,ed illuminami perché possa sempre seguirle con tutta me stessa.
Gesù
dice delle cose in questo brano, molto importanti,ci annuncia che è
venuto con parole nuove, ma non per abolire la legge di Dio proclamata
da Mosè e dai profeti, ma per portarla a compimento. Infatti quello che
porta Gesù, non è contro Dio, ma è l’amore di Dio, che si incarna e si
fa olocausto fino alla morte in croce, per la nostra salvezza.
Ricordiamo il passo che dice:“Questo infatti avvenne perché si adempisse
la Scrittura”. Tutto era dunque scritto e tutto è stato rispettato da
Gesù,fino all'ultima riga,quindi,non ha annullato il vecchio
testamento,ma lo ha completato con la sua vita come insegnamento e la
sua morte come olocausto.
Ora questo è stato fatto perché tutti
potessimo comprendere e testimoniare,e spesso mi chiedo se riusciremo a
non fare gli errori che hanno fatto i giudei,i farisei ed anche
(purtroppo)alcuni membri della chiesa,se riusciremo a vedere tutti gli
uomini come fratelli e a perdonare chi non farà altrettanto e cercherà
di ucciderci...forse non tutti fisicamente,ma è certo che ormai siamo
alla lotta aperta contro satana e i suoi accoliti,nemici di Cristo e
della chiesa.
Sembra che faticosamente,ma inesorabilmente,tra gli
uomini di fede,si riesca a stabilire un contatto,basato sulla fede e
l'amore per Dio,ma perché questo succeda,bisogna imparare a vivere la
parola,e non a usarla per continuare a creare divisioni anche fra noi .
Tutto passerà,ma la parola di Dio è una sola,ed è a questa che dovremo fare riferimento.
Tutto
è compiuto, dice Gesù, ora tocca a noi discepoli proseguire verso Dio
Padre, dove Lui ci prepara un posto, ma per farlo dobbiamo seguire i
suoi insegnamenti, ed elevare lo spirito al di sopra della carne. Quanti
Santi prima di noi l’ hanno fatto, sono riusciti ad entrare talmente in
comunione con Gesù Spirito da riuscire ad avere anche nel corpo i segni
della Sua passione. Certo sarebbe grande diventare Santi….poter aiutare
il Signore con grandi carismi a riportare le pecorelle smarrite
all’ovile, ma intanto accontentiamoci di entrare noi stessi in
quest’ovile che è la casa del Padre, cerchiamo di vivere amando Dio ed
il nostro prossimo.Non sto a prendere i comandamenti ad uno a d uno ma
ci tengo solo a notare insieme a voi come Gesù ci confermi che tutto è
impostato sull’amore per Dio e per i nostri fratelli e che l’uno non può
esistere senza l’altro.
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Vorrei conoscere la Bibbia a memoria,conoscere il greco,il latino e pure l' aramaico,ma nulla di tutto questo mi è stato donato. Quello che al Signore è piaciuto donarmi, è una grande voglia di parlargli e di ascoltarlo.Logorroica io e taciturno Lui,ma mentre io ho bisogno di parole,Lui si esprime meglio a fatti.Vorrei capire perchè questo bisogno si tramuta in scrivere, e sento che è un modo semplice,delicato e gratuito di mettere al centro la mia relazione con Dio.
sabato 26 settembre 2015
venerdì 25 settembre 2015
(Lc 9,43-45) Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato. Avevano timore di interrogarlo su questo argomento.
VANGELO
(Lc 9,43-45) Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato. Avevano timore di interrogarlo su questo argomento.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel giorno, mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini». Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.
Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Manda o Signore il tuo Santo Spirito, sui tuoi apostoli moderni e su noi pecore smarrite, perché possiamo vivere e testimoniare la nostra fede.
Prendiamo questo brano dalla prima riga proposta dalla Chiesa,e vediamo che tutti erano intorno a Gesù ed ammiravano quello che faceva. Questo mi porta a pensare che gli uomini di tutti i tempi cercano segni,cercano qualcosa che li porti a credere oltre i loro dubbi.Mi dispiace ,ma devo dirlo,a volte non si cerca un segno da parte di Dio, ma una magia.Continuo a vedere, oggi come allora, solo la nostra incredulità o la nostra faciloneria... ma un vero affidarsi senza chiedere nulla di più, è sempre difficile. Consolante sapere che è sempre stato così? Per me no, mi spinge a desiderare una fede migliore non basata sui segni o sulle conferme,ma sulla parola di Dio,sui fatti concreti che hanno significato il suo amore per noi.
Povero Gesù… è uomo ha paura, come tutti, e questo evidentemente si legge sul suo volto, nel suo passo stanco, perché Marco,narrandoci lo stesso episodio, ci dice che i discepoli che lo seguivano avevano paura e quindi non seguivano un Gesù guerriero che li incitava alla battaglia, ma un agnello mite che si offriva come olocausto al suo destino.
Presi i suoi apostoli gli disse che sapeva quello che stava succedendo, che sarebbe stato catturato, deriso, flagellato e ucciso, ma che dopo tre giorni sarebbe risorto. Certo capire che uno che può risorgere dalla morte, uno che aveva resuscitato i morti (avevano visto Lazzaro tornare in vita) accettava di morire per risorgere, per i poveri apostoli non aveva senso, ma in ogni modo era tanta la fiducia che avevano in lui che volevano condividerne il destino. Morire e risorgere, è morire all’ uomo vecchio che c’è in noi, per risorgere con Cristo e seguirlo nella sua destinazione che è il Paradiso. Non è una via facile, perché bere il suo calice vuol dire passare attraverso la sofferenza; seguire Gesù non è seguire un potente della terra, ma uno che è venuto per servire, per offrire, per donare tutto quello che aveva per noi, e la cosa più preziosa è la sua vita. Tutto in Gesù è nuovo, tutto ha uno scopo, dal suo nascere povero in una stalla al suo morire martire sulla croce, tutto perché ci ama, e mentre noi mortali ci riempiamo spesso la bocca con parole d’amore, mentre diciamo a vuoto “ darei la vita per te ” Gesù l’ha data veramente. Un’ultima cosa da notare nel vangelo d’oggi, come Gesù risponde a quelli apostoli che si erano indignati contro Giacomo e Pietro, gli afferma che chi vuole essere il primo, il più grande, sarà quello che si umilierà per servire…in fondo non dice mai agli altri di fare qualcosa che Lui non ha fatto per primo.Non dobbiamo aver paura di scoprire che la fede in Gesù non ci porterà alla gloria sulla terra, perchè sarebbe vana gloria, ma dobbiamo aspirare alla gloria dei cieli, alla quale si arriva seguendo Gesù fino in fondo.
(Lc 9,43-45) Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato. Avevano timore di interrogarlo su questo argomento.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel giorno, mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini». Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.
Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Manda o Signore il tuo Santo Spirito, sui tuoi apostoli moderni e su noi pecore smarrite, perché possiamo vivere e testimoniare la nostra fede.
Prendiamo questo brano dalla prima riga proposta dalla Chiesa,e vediamo che tutti erano intorno a Gesù ed ammiravano quello che faceva. Questo mi porta a pensare che gli uomini di tutti i tempi cercano segni,cercano qualcosa che li porti a credere oltre i loro dubbi.Mi dispiace ,ma devo dirlo,a volte non si cerca un segno da parte di Dio, ma una magia.Continuo a vedere, oggi come allora, solo la nostra incredulità o la nostra faciloneria... ma un vero affidarsi senza chiedere nulla di più, è sempre difficile. Consolante sapere che è sempre stato così? Per me no, mi spinge a desiderare una fede migliore non basata sui segni o sulle conferme,ma sulla parola di Dio,sui fatti concreti che hanno significato il suo amore per noi.
Povero Gesù… è uomo ha paura, come tutti, e questo evidentemente si legge sul suo volto, nel suo passo stanco, perché Marco,narrandoci lo stesso episodio, ci dice che i discepoli che lo seguivano avevano paura e quindi non seguivano un Gesù guerriero che li incitava alla battaglia, ma un agnello mite che si offriva come olocausto al suo destino.
Presi i suoi apostoli gli disse che sapeva quello che stava succedendo, che sarebbe stato catturato, deriso, flagellato e ucciso, ma che dopo tre giorni sarebbe risorto. Certo capire che uno che può risorgere dalla morte, uno che aveva resuscitato i morti (avevano visto Lazzaro tornare in vita) accettava di morire per risorgere, per i poveri apostoli non aveva senso, ma in ogni modo era tanta la fiducia che avevano in lui che volevano condividerne il destino. Morire e risorgere, è morire all’ uomo vecchio che c’è in noi, per risorgere con Cristo e seguirlo nella sua destinazione che è il Paradiso. Non è una via facile, perché bere il suo calice vuol dire passare attraverso la sofferenza; seguire Gesù non è seguire un potente della terra, ma uno che è venuto per servire, per offrire, per donare tutto quello che aveva per noi, e la cosa più preziosa è la sua vita. Tutto in Gesù è nuovo, tutto ha uno scopo, dal suo nascere povero in una stalla al suo morire martire sulla croce, tutto perché ci ama, e mentre noi mortali ci riempiamo spesso la bocca con parole d’amore, mentre diciamo a vuoto “ darei la vita per te ” Gesù l’ha data veramente. Un’ultima cosa da notare nel vangelo d’oggi, come Gesù risponde a quelli apostoli che si erano indignati contro Giacomo e Pietro, gli afferma che chi vuole essere il primo, il più grande, sarà quello che si umilierà per servire…in fondo non dice mai agli altri di fare qualcosa che Lui non ha fatto per primo.Non dobbiamo aver paura di scoprire che la fede in Gesù non ci porterà alla gloria sulla terra, perchè sarebbe vana gloria, ma dobbiamo aspirare alla gloria dei cieli, alla quale si arriva seguendo Gesù fino in fondo.
giovedì 24 settembre 2015
(Lc 9,18-22) Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto.
(Lc 9,18-22) Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Signore Gesù, vieni nel mio cuore, parlami e fatti conoscere, dimmi tutto quello che io non so di te, che non riesco a capire, insegnami a vederti la dove mi sfuggi, dammi la forza e la costanza di vivere sempre e solo in Te, per Te di Te. Amen.
La domanda è rivolta anche a noi:
Chi sei per noi Signore? Ti viviamo veramente come il figlio di Dio, nato per noi, per dare la sua vita per la nostra salvezza, e risorto per darci la certezza del regno di Dio?
O ti stiamo vivendo solo come un personaggio affascinante delle telenovelas…
Stiamo imparando da te ad amare i poveri e gli oppressi? A non disprezzare gli ultimi? A vedere gli invisibili? O siamo sempre in lotta per gli extracomunitari che ci rubano il lavoro? Passiamo davanti ai barboni e ci voltiamo schifati? Diciamo che non possiamo pensare agli altri perché non ci basta neanche per noi?
Io non so gli altri Signore, e se pure a volte vengo accusata di essere troppo critica , so che io in teoria amo tutti… ma solo in teoria, perché non riesco a donarmi neanche alla mia famiglia, basta una battuta pungente per farmi ritirare.
La paura di essere ferita è più forte dell’ amore che dovrei provare, quindi il mio io viene prima del bisogno dell’altro.
Per fortuna però in questo cammino che sto facendo per conoscerti meglio, Tu riesci a farti riconoscere anche in questi miei difetti e mi correggi, là dove io mi lascio correggere.
La frase del Papa Francesco " siamo tutti peccatori", non deve essere usata come una scusa per giustificarci, e per continuare ad essere peccatori, ma dobbiamo fare il possibile e l'impossibile, per non esserlo più.
Certo che se Tu fossi stato come me, non avresti neanche accettato di essere catturato e umiliato….. io forse sono più di te Signore? Tengo forse più a me che a Te, Dio mio?
Perdonami se indietreggio, se tentenno, se scappo come una vigliacca ancor prima di avvicinarmi al prossimo che tu ami, io me lo vorrei poter scegliere il mio, vorrei solo persone buone, che dicano grazie, che non puzzino, che non sporchino…. e invece no…. Mandami Signore la dove c’è da sporcarsi, come tu ti sei sporcato di sangue per noi; io che ero melma e so che vuol dire essere fango, voglio non aver paura di sporcarmi le mani, ma devo aver paura di sporcarmi l’anima. Quest’ anima che mi sembra così candida ma che puzza di stantio e d’ irrisolto.
Aiutami ad essere come Te Gesù e allora potrò dire di saperti riconoscere come il Figlio del mio Dio, di essere degna di appartenere alla famiglia celeste, di non essere una spettatrice occasionale del Vangelo.
Signore fammi come Te. Grazie!
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mercoledì 23 settembre 2015
(Lc 9,7-9) Giovanni, l’ho fatto decapitare io;chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?
VANGELO DI GIOVEDì 24 SETTEMBRE 2015
(Lc 9,7-9)
Giovanni, l’ho fatto decapitare io;chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?
In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».
Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.
Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito del Signore e aiutami ad afferrare il senso di quello che la tua parola ci indica, fa che sia per noi una fonte di luce e di vita. Per Cristo, nostro Signore. Amen.
Quello che mi salta agli occhi è come Erode, ancora impressionato da quello che aveva fatto, facendo decapitare Giovanni Battista, si sente schiacciare dalla paura di aver ucciso un uomo inutilmente, perché gira la voce che possa essere resuscitato un profeta.
Il peccato non paga, quello che sembrava un ultimo atto per Erode si rivela invece una grossa illusione di felicità. Schiavo del sesso, del potere, del peccato in tutte le sue forme, deve però fare i conti con la sua coscienza, ed anche se non ha fede, fosse solo per superstizione, ha paura di ritrovarsi faccia a faccia con il suo peccato.
Quel cercava di vederlo, era sicuramente dettato dalla paura di trovarsi davanti un fantasma, non certo ad una apertura verso il voler conoscere Gesù, anche lui come il padre Erode il Grande, aveva paura di quello che si diceva di Gesù, forse gli era stata trasmessa proprio dal padre che non si era dato pace per non aver ucciso il piccolo Gesù.
C’è chi cerca Gesù per conoscerlo ed accetta di farsi cambiare da Lui, ma la gente come Erode, non accetta di riconoscere le proprie colpe, e preferisce uccidere Gesù, negandosi così ogni possibilità di salvezza. Quanti Erodi oggi rifiutano il Cristo, lo negano, cercano di fare scomparire il Cristianesimo, e purtroppo anche tra i cristiani troviamo tanti Erodi; tra quei cristiani che non vogliono un Gesù che dice quello che non vogliono sentire, ma vogliono in Gesù che parli la loro lingua.
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(Lc 9,7-9)
Giovanni, l’ho fatto decapitare io;chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?
In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».
Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.
Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito del Signore e aiutami ad afferrare il senso di quello che la tua parola ci indica, fa che sia per noi una fonte di luce e di vita. Per Cristo, nostro Signore. Amen.
Quello che mi salta agli occhi è come Erode, ancora impressionato da quello che aveva fatto, facendo decapitare Giovanni Battista, si sente schiacciare dalla paura di aver ucciso un uomo inutilmente, perché gira la voce che possa essere resuscitato un profeta.
Il peccato non paga, quello che sembrava un ultimo atto per Erode si rivela invece una grossa illusione di felicità. Schiavo del sesso, del potere, del peccato in tutte le sue forme, deve però fare i conti con la sua coscienza, ed anche se non ha fede, fosse solo per superstizione, ha paura di ritrovarsi faccia a faccia con il suo peccato.
Quel cercava di vederlo, era sicuramente dettato dalla paura di trovarsi davanti un fantasma, non certo ad una apertura verso il voler conoscere Gesù, anche lui come il padre Erode il Grande, aveva paura di quello che si diceva di Gesù, forse gli era stata trasmessa proprio dal padre che non si era dato pace per non aver ucciso il piccolo Gesù.
C’è chi cerca Gesù per conoscerlo ed accetta di farsi cambiare da Lui, ma la gente come Erode, non accetta di riconoscere le proprie colpe, e preferisce uccidere Gesù, negandosi così ogni possibilità di salvezza. Quanti Erodi oggi rifiutano il Cristo, lo negano, cercano di fare scomparire il Cristianesimo, e purtroppo anche tra i cristiani troviamo tanti Erodi; tra quei cristiani che non vogliono un Gesù che dice quello che non vogliono sentire, ma vogliono in Gesù che parli la loro lingua.
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martedì 22 settembre 2015
(Lc 9,1-6) Li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.
VANGELO
(Lc 9,1-6) Li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere
su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il
regno di Dio e a guarire gli infermi. Disse loro: «Non prendete nulla
per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non
portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là
poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro
città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro
di loro». Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio,
ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.
Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, e donami la luce della sapienza per poter
parlare di questo brano, fa che non porti nulla di mio ma solo quello
che Tu vuoi comunicare.
Non
serve essere dotti, capaci o santi per servire il Signore, con queste
parole Luca ci ricorda che quello che viene chiesto ad un discepolo, non
è prendere, ma lasciare.
Il discorso forse è un po’ forte, ma anche se non preso alla lettera, il senso è molto chiaro.
Non attaccatevi a nulla di terreno,perché non vi serve ed anche per distinguerci dagli altri.
Al tempo di Gesù, c’erano diversi movimenti religiosi : esseni,
farisei, zeloti. Anche loro cercavano un nuovo modo di convivere in
comunità ed avevano i loro missionari.
Ma costoro, quando andavano in missione, erano prevenuti.
Portavano bastone e bisaccia per mettervi il proprio cibo. Non si
fidavano del cibo che non sempre era “puro”. Al contrario degli altri
missionari, i discepoli di Gesù riceveranno raccomandazioni diverse che
ci aiutano a capire i punti fondamentali della missione di annunciare la
Buona Notizia.
Gesù li obbliga a confidare nell’ospitalità. Perché chi va
senza niente, va perché confida nella gente e pensa che sarà ricevuto.
Con questo atteggiamento loro criticano le leggi di esclusione,
insegnate dalla religione ufficiale e mostrano, mediante una nuova
pratica, che avevano altri criteri di comunità. Devono partecipare alla
vita ed al lavoro della gente, e la gente li accoglierà nella sua
comunità e condividerà con loro casa e cibo. Ciò significa che devono
aver fiducia nella condivisione.
Spieghiamo ora la critica contro coloro che rifiutano il messaggio: scuotere la polvere dei piedi, come protesta contro di loro, perché non rifiutano solo qualcosa di nuovo, ma sembra che Gesù, invece, inviti a scuotere qualcosa che i discepoli proveranno dentro di loro al momento del rifiuto.
Vuole
che escano da quella casa in pace, senza rancore, senza disprezzo,
senza rimpianto, perché loro saranno stati portatori di relazione, di
incontro, di Parola di salvezza. Il rifiuto è una chiusura di
possibilità, ma non dovrà mettere in discussione la loro fede, il loro
aver camminato a lungo in nome di questa e la loro testimonianza.
Scuoteranno, allora, la polvere della delusione da sotto le scarpe,
scuoteranno la polvere dell’attaccamento e dell’ostinazione, della
stanchezza per non essere riuscita a trasmettere il tesoro che portano
dentro, per riprendere, poi, il cammino con speranza e per essere
nuovamente pronti a creare ponti di relazione, nel nome di Gesù, Ponte
di relazione tra il Padre e l’umanità. Perché Gesù non manda ognuno per
conto proprio? Li manda a coppie, perché nessuno può fare verità da
solo. L’andare è sempre dialogico, coniugato. Andranno in due perché per
l’uno ci sarà, a fianco, sempre l’altro a ricordargli la strada, quando
la smarrirà, a difenderlo dal pericolo, a ricordargli l’amore di Dio,
quando non lo sentirà e a portarlo a discernimento sulla sua verità,
quando sarà necessario. Il due della missione diventa, criterio, di
verità. Non si fa Chiesa singolarmente." Là dove due o tre di voi
saranno riuniti nel mio nome, io sarò con loro " dice il SignoreSpieghiamo ora la critica contro coloro che rifiutano il messaggio: scuotere la polvere dei piedi, come protesta contro di loro, perché non rifiutano solo qualcosa di nuovo, ma sembra che Gesù, invece, inviti a scuotere qualcosa che i discepoli proveranno dentro di loro al momento del rifiuto.
lunedì 21 settembre 2015
NOVENA DELLE ROSE IN ONORE DI S. TERESA DI GESÙ BAMBINO dal 22 al 30 Settembre
NOVENA DELLE ROSE
IN
ONORE DI S. TERESA DI GESÙ BAMBINO
dal 22 al 30 Settembre
"Passerò
il mio Cielo a fare del bene sulla terra.
Farò
scendere una pioggia di rose."
Si
ispira alla preghiera fatta con un cuore solo dagli
apostoli,
riuniti
attorno a Maria nel Cenacolo,
durante
i nove giorni che separano l'Ascensione del Signore
dalla
discesa dello Spirito Santo il giorno di Pentecoste (At
2,1-4).
Ogni Novena persegue un fine spirituale o materiale.
Nessun
aspetto della nostra vita è indifferente, e meno ancora
straniero,
al
Padre Nostro che è nei Cieli.
Egli
ci accorda ogni grazia, ogni dono che favorisce la nostra crescita
spirituale,
a
condizione che noi glielo chiediamo: «Chiedete e vi sarà dato» (Mt
7,7).
Il nostro Padre celeste ama ricolmare i suoi figli di cose buone.
Esaudisce
le nostre preghiere a suo tempo, il che, naturalmente,
non
corrisponde sempre alle nostre attese.
A
modo suo non lascia alcuna preghiera inascoltata:
anche
se le risposte non sono le nostre,
possiamo
essere certi che «tutto concorre al bene di coloro che amano Dio»
(cfr.
Rm 8,28).
Una
novena produce buoni frutti quando è fatta con fervore
e
nel totale abbandono alla volontà di Dio.
|
Il Padre
Putigan, S.J., il 3 dicembre 1925,
cominciò
una novena chiedendo una grazia importante.
Per sapere
se veniva esaudito, chiese un segno.
Desiderava
ricevere una rosa in dono
quale
garanzia di avere ottenuto la grazia.
Non fece
parola con nessuno della novena che stava facendo.
Al terzo
giorno, ricevette la rosa richiesta ed ottenne la grazia.
Cominciò
un'altra novena.
Ricevette
un'altra rosa e un'altra grazia.
Allora
prese la decisione
di
diffondere la novena "miracolosa" detta delle rose.
Oggi in
tutto il mondo si pratica questa novena...
Si recita
dal 22 al 30 Settembre
ma può
incominciare in qualsiasi giorno del mese.
Di
solito, devoti ed amici di Teresina,
la
recitano anche dal 9 al 17 di ogni mese.
PREGHIERA PER LA NOVENA
Santissima
Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo,
io
vi ringrazio per tutti i favori e le grazie
di
cui avete arricchito l'anima della vostra serva
Santa
Teresa di Gesù Bambino del Volto Santo, Dottore della Chiesa,
durante
i suoi ventiquattro anni trascorsi su questa terra e,
per
i meriti di questa vostra Santa Serva,
concedetemi la grazia che ardentemente
desidero
(qui si formula la grazia che si vuol
ricevere...)
se
è conforme alla vostra santa volontà
e
per il bene della mia anima.
Aiutate
la mia fede e la mia speranza,
o
Santa Teresa di Gesù Bambino del Volto Santo;
realizzate
ancora una volta la vostra promessa
di
passare il vostro cielo a fare del bene sulla terra,
permettendo
che io riceva una rosa
come segno della grazia che desidero
ottenere.
in
ringraziamento a Dio dei doni concessi a Teresa
nei
ventiquattro anni della sua vita terrena.
Segue ad
ogni "Gloria" l'invocazione
"Santa Teresa di Gesù Bambino del Volto
Santo,
prega per noi".
meditazioni per ogni giorno della
Novena
dal 22 al 30 Settembre
NOVENA A SANTA TERESA DI
LISIEUX
(Si festeggia il 1°
Ottobre)
Ogni giorno della novena, si
dirà il ‘Padre Nostro’ e l"Ave Maria', due preghiere che la piccola
Teresa amava molto. Un giorno disse: «A volte, quando il mio spirito
è in un'aridità così grande che mi è impossibile ricavarne un
pensiero per unirmi al Buon Dio, recito molto lentamente un ‘Padre
Nostro’ e poi il saluto angelico; allora queste preghiere mi
rapiscono, nutrono la mia anima ben più che se le recitassi
precipitosamente un centinaio di volte...»
1° Giorno: LA
PICCOLEZZA
Celina racconta: «Tutta
scoraggiata, con il cuore grosso per una lotta che mi sembrava
insormontabile, andai a dire a Teresa: "Questa volta è impossibile,
non ce la faccio a superarla!" "Non mi stupisce", mi rispose. "Noi
siamo troppo piccole per superare le difficoltà, dobbiamo passarci
sotto".
Ella mi ricordò allora un
episodio della nostra infanzia. Eccolo. Ci trovavamo presso dei
vicini ad Alençon; un cavallo ci sbarrava l'entrata del giardino.
Mentre i grandi cercavano un altro accesso, la nostra amichetta non
trovò di meglio che passare sotto l'animale. Si infilò per prima e
mi tese la mano, la seguii con Teresa e senza dover piegare troppo
la nostra piccola persona raggiungemmo la
meta.
"Ecco che cosa si guadagna ad
essere piccoli", concluse. "Non ci sono ostacoli per i piccoli, si
intrufolano dappertutto. Le grandi anime possono superare i
problemi, raggirare le difficoltà, arrivare a mettersi al di sopra
di tutto con il ragionamento e la virtù, ma noi che siamo
piccolissime, dobbiamo guardarci bene dal provarci. Passiamo sotto!
Passare sotto ai problemi significa non affrontarli troppo da
vicino, non ragionarci troppo sopra".»
Proposito : Oggi sforzati di
accettare nell'amore tutte le situazioni che non sono conformi a ciò
che desideri o ti aspetti, per conservare sempre nel tuo intimo la
pace e la gioia. Padre Nostro ... Ave Maria... Gloria al
Padre...
«Il mio Cielo è restare sempre
in sua presenza, chiamarlo Padre mio ed essere sua figlia».
2° Giorno: LA
FIDUCIA
La via della piccola Teresa è
fondata sulla fiducia e sull'amore. Ella dice: «Custodite con cura
la vostra fiducia, è impossibile che Dio non ne tenga conto, perché
Egli misura sempre i suoi doni secondo la nostra
fiducia».
Ella racconta la storia
seguente: «Un re, partito per la caccia, stava inseguendo un
coniglio bianco che i suoi cani stavano per raggiungere, quando il
coniglietto, sentendosi perduto, ritornò rapidamente indietro e
saltò nelle braccia del cacciatore. Costui, commosso da tanta
fiducia, non volle più separarsi dal coniglio bianco, e non permise
a nessuno di occuparsene, riservandosi perfino il compito di
nutrirlo. Lo stesso farà con noi il Buon Dio se inseguiti dalla
giustizia, rappresentata dai cani, cercheremo rifugio nelle braccia
stesse del nostro Giudice...»
Proposito: Oggi, ogni volta
che ti capita di fare uno sbaglio, sforzati di cercare rifugio nelle
braccia del Padre Divino, come ha fatto il coniglietto. Poni anche
una tale fiducia nella Sua Misericordia da non avere più alcuna
tristezza per avere commesso questa imperfezione. Padre Nostro ...
Ave Maria... Gloria al Padre...
«Più sarai povera, più Gesù ti
amerà, Egli andrà lontano per cercarti, se talvolta ti smarrissi un
po'».
3° Giorno: IL
SORRISO
La piccola Teresa dice: «Il
mio modo speciale è quello di essere gioiosa, di sorridere sempre,
sia quando cado che quando ottengo una vittoria». «Quando non
capisco niente degli avvenimenti sorrido e dico
grazie».
«Quando soffro molto, invece
di avere un'aria triste, reagisco con un sorriso. All'inizio non ci
riuscivo molto bene, ma ora è un'abitudine che sono felice di aver
preso».
Proposito: Oggi sforzati di
offrire a Dio le situazioni dolorose della tua giornata reagendo con
un sorriso. Padre Nostro ... Ave Maria... Gloria al
Padre...
«Quando posso, faccio del mio
meglio per essere gaia, per far piacere».
4° Giorno: L’AMORE DEL
PROSSIMO
«C'è in comunità una sorella
che ha il talento di dispiacermi in tutto... ma non volevo cedere
all'antipatia naturale che provavo. Mi sono detta che la carità non
doveva consistere nei sentimenti, ma nelle opere, perciò mi sono
impegnata a fare per questa sorella ciò che avrei fatto per la
persona che amo di più. Ogni volta che la incontravo pregavo per lei
il Buon Dio, offrendoGli tutte le sue virtù e i suoi meriti... Non
mi limitavo a pregare molto per la sorella che mi procurava tante
lotte: mi sforzavo di farle tutti i favori possibili e, quando avevo
la tentazione di risponderle in modo sgarbato, mi limitavo a farle
il mio più gentile sorriso e mi sforzavo di sviare il discorso...
Spesso poi, quando non ero in ricreazione (voglio dire durante le
ore di lavoro), avendo alcuni rapporti di ufficio con questa
sorella, quando le mie lotte erano troppo violente, fuggivo come un
disertore. Poiché ella ignorava assolutamente ciò che provavo per
lei, mai ha supposto i motivi del mio comportamento ed è persuasa
che il suo carattere mi sia simpatico. Un giorno in ricreazione mi
disse con un'espressione contentissima press'a poco queste parole:
"Vorrebbe dirmi, mia Suor Teresa di Gesù Bambino, cosa l'attira
tanto verso di me, che ogni volta che mi guarda la vedo sorridere?"
Ah, ciò che mi attirava era Gesù nascosto in fondo alla sua anima,
Gesù che rende dolce ciò che c'è di più
amaro!»
Proposito: Oggi sforzati di
fare un atto di carità, una parola, un gesto verso qualcuno con cui
forse fai fatica ad intenderti. Padre Nostro ... Ave Maria... Gloria
al Padre...
«Una parola, un sorriso
gentile, spesso bastano per rasserenare un'anima
triste».
5° Giorno:
L’UMILTA’
La piccola Teresa dice:
«Praticherete l'umiltà che non consiste a pensare e a dire che siete
pieni di difetti, ma ad essere felice che altri lo pensino e perfino
lo dicano».
Una delle sue sorelle dà la
seguente testimonianza: «Una suora anziana non riusciva a capire
come fosse possibile che Suor Teresa del Bambino Gesù, così giovane,
si occupasse delle novizie e senza troppi complimenti le faceva
sentire le sue riserve a questo proposito. Un giorno durante la
ricreazione essa le disse delle parole molto dure, e fra l'altro che
doveva piuttosto pensare a guidare se stessa che dirigere le altre.
Io osservavo attentamente la scena da lontano, l'aria di dolcezza
angelica della Serva di Dio contrastava fortemente con l'aria
appassionata della sua interlocutrice e la sentii rispondere: "Ah!
Sorella, lei ha proprio ragione e sono anche più imperfetta di
quanto lei creda!"»
Proposito: Quanto è grande
l'Amore di Dio per ogni uomo! Oggi sforzati di accettare l'altro
così com'è, perché tu stesso ricevi costantemente la
Misericordia di Dio, malgrado le tue debolezze e le tue
imperfezioni. Padre Nostro... Ave Maria... Gloria al
Padre...
«La Santità non è in questa o
quella pratica, essa consiste in una disposizione del cuore che ci
rende umili e piccoli tra le braccia del Buon Dio, coscienti della
nostra debolezza e confidenti fino all'audacia nella sua bontà di
Padre».
6° Giorno: LA VITA
NASCOSTA
Secondo la sua esperienza, la
piccola Teresa confessa che l'ultimo posto è il meno desiderato in
una comunità. Tuttavia è sicuramente proprio lì che si trova Gesù.
Per esprimere questo concetto ella prende l'immagine di un
insignificante granello di sabbia su una grande spiaggia e dice alle
sue novizie: «Soprattutto siamo piccole, così piccole che tutti
possano calpestarci, senza neppure che noi mostriamo di sentirlo e
soffrirne...» «Quale beatitudine essere nascosta così bene che
nessuno pensa a te; essere sconosciuta perfino alle persone che
vivono con te!» «Il granello di sabbia non desidera essere umiliato:
sarebbe ancora troppo importante, giacché si sarebbe obbligati ad
occuparsi di lui; egli non desidera che una cosa: essere
dimenticato, non contare nulla! Ma desidera essere visto da Gesù!
»
Proposito: Oggi sforzati di
fare tutto per amore di Dio senza aspettarti nessuna riconoscenza da
parte degli uomini, nella sola gioia che Dio lo veda. Padre
Nostro... Ave Maria... Gloria al
Padre...
«Sentii la carità entrarmi nel
cuore, il bisogno di dimenticarmi per far piacere e da allora fui
felice!»
7° Giorno: ESSERE UNA
MADRE PER I SACERDOTI
La piccola Teresa dice:
«Ebbene, io sono la figlia della Chiesa... Le opere clamorose gli
sono vietate: non può predicare il Vangelo, versare il suo sangue...
Ma che importa? I suoi fratelli lavorano al posto suo e lui, piccolo
bambino, si mette vicinissimo al Re e alla Regina, ama per i suoi
fratelli che combattono... Ma come testimonierà il suo Amore, dal
momento che l'Amore si prova con le opere? Non ho altro mezzo per
provarti il mio amore che gettare fiori, cioè non lasciar sfuggire
nessun piccolo sacrificio, nessuno sguardo, nessuna parola,
approfittare di tutte le cose più piccole e farle per amore!...
Voglio soffrire per amore e anche gioire per
amore».
Ella scrive al Padre Roulland,
che le è stato donato come fratello: «Tutto quanto chiedo a Gesù per
me, lo chiedo anche per lei. Come Giosuè, lei combatte nella
pianura. Io sono il suo piccolo Mosè e incessantemente il mio cuore
è rivolto verso il Cielo per ottenere la vittoria. O fratello mio,
come sarebbe da compiangere se Gesù stesso non sostenesse le braccia
del suo Mosè!»
Proposito: Oggi sforzati di
offrire coscientemente per il Santo Padre, tutte le situazioni
spiacevoli e dolorose. Padre Nostro... Ave Maria... Gloria al
Padre...
«Non potrei dimenticare di
pregare per tutti, senza lasciar da parte i semplici sacerdoti...
Insomma voglio essere figlia della Chiesa come lo era la nostra
Madre Santa Teresa e pregare secondo le intenzioni del nostro Santo
Padre il Papa, sapendo che le sue intenzioni abbracciano l'universo.
Ecco lo scopo generale della mia vita».
8° Giorno LA
RICONOSCENZA
La piccola Teresa dice: «Ciò
che attira maggiormente le grazie del Buon Dio, è la riconoscenza,
perché se noi Lo ringraziamo per un beneficio, Egli è commosso e si
affretta di darcene altri dieci e se Lo ringraziamo ancora con la
stessa effusione, che incalcolabile moltiplicazione di grazie! Ne ho
fatto l'esperienza, provate e vedrete. La mia gratitudine è infinita
per tutto ciò che mi concede e gliene do la prova in mille
modi».
Proposito: Oggi metti per
iscritto venti ragioni per le quali vuoi ringraziare Dio. Non
dimenticare di metterci concretamente un momento doloroso della tua
vita. Farai sgorgare da questa sofferenza una grazia per tanti altri
se sai offrirla per amore. Padre Nostro... Ave Maria... Gloria al
Padre...
«Offriamo volentieri le nostre
sofferenze a Gesù per salvare le anime. Povere anime! Esse hanno
meno grazie di noi e tuttavia tutto il sangue di un Dio è stato
versato per salvarle».
9° Giorno: LA PIOGGIA
DI ROSE
La piccola Teresa ha promesso
molte volte che dopo la sua morte avrebbe fatto piovere dal Cielo
dei petali di rose. Ella dice a questo proposito: «Un'anima
infiammata di amore non può restare inattiva». «Se voi sapeste
quanti progetti faccio su tutte le cose che farò quando sarò in
Cielo... Incomincerò la mia missione...» «Ma sento soprattutto che
la mia missione sta per cominciare, la mia missione di far amare il
buon Dio come io lo amo, di dare la mia piccola via alle anime. Se
il buon Dio esaudisce i miei desideri, il mio Cielo trascorrerà
sulla terra sino alla fine del mondo. Sì, voglio passare il mio
Cielo a fare del bene sulla terra».
Proposito: Oggi invoca l'aiuto
della piccola Teresa in tutte le intenzioni che ti si presentano
durante il giorno, con la sicurezza di essere esaudito perché lei lo
ha promesso. Padre Nostro... Ave Maria... Gloria al
Padre...
«Ho sempre desiderato d'essere
una santa, ma, ahimè, ho sempre constatato, quando mi sono
confrontata con i Santi, che tra loro e me c'è la stessa differenza
che esiste tra una montagna la cui vetta si perde nei cieli e il
granello di sabbia, oscuro, calpestato dai piedi dei passanti.
Invece di scoraggiarmi, mi sono detta: il Buon Dio non potrebbe
ispirare desideri irrealizzabili; quindi, nonostante la mia
piccolezza, posso aspirare alla santità. Farmi diversa da quello che
sono, più grande, mi è impossibile: mi devo sopportare per quello
che sono con tutte le mie imperfezioni; ma voglio cercare il modo di
andare in Cielo per una piccola via tutta nuova. Vorrei trovare
anch'io un ascensore per innalzarmi fina a Gesù, perché sono troppo
piccola per salire la dura scala della perfezione. Allora ho cercato
nei libri santi l'indicazione dell'ascensore, oggetto del mio
desiderio; e ho letto queste parole uscite dalla bocca della
Sapienza Eterna: ‘Se qualcuno è molto piccolo, venga a me’. Così
sono arrivata a intuire che avevo trovato ciò che cercavo. E volendo
sapere, o mio Dio, ciò che faresti al molto piccolo che rispondesse
alla tua chiamata, ho continuato le mie ricerche ed ecco quello che
ho trovato: ‘Come una madre accarezza il figlio, così io vi
consolerò: vi porterò in braccio e vi cullerò sulle mie ginocchia!’
L'ascensore che mi deve innalzare fino al Cielo sono le tue braccia,
o Gesù! Per questo non ho bisogno di crescere, anzi bisogna che io
resti piccola, che lo diventi sempre
più».
NOVENA A SANTA
TERESINA
(Si dirà la preghiera seguente
nove giorni di seguito per un caso
disperato).
Cara piccola Teresa del
Bambino Gesù, grande Santa del puro amor di Dio, vengo oggi a
confidarti il mio ardente desiderio. Sì, molto umile vengo a
sollecitare la tua potente intercessione per la grazia seguente...
(esprimerla qui).
Poco tempo prima di morire,
hai chiesto a Dio di poter trascorrere il tuo Cielo facendo del bene
sulla terra. Hai anche promesso di spandere su di noi, i piccoli,
una pioggia di rose. Il Signore ha esaudito la tua preghiera:
migliaia di pellegrini lo testimoniano a Lisieux e nel mondo intero.
Forte di questa certezza che tu non rigetti i piccoli e gli
afflitti, vengo con fiducia a sollecitare il tuo aiuto. Intercedi
per me presso il tuo Sposo Crocifisso e glorioso. Digli il mio
desiderio. Egli ti ascolterà, perché tu non gli hai mai rifiutato
nulla sulla terra.
Piccola Teresa, vittima
d'amore per il Signore, patrona delle missioni, modello delle anime
semplici e confidenti, mi rivolgo a te come una grande sorella molto
potente e amorevolissima. Ottienimi la grazia che ti chiedo, se
questa è la volontà di Dio. Sii benedetta, piccola Teresa, per tutto
il bene che ci hai fatto e ti auguri di prodigarci ancora fino alla
fine dei mondo.
Sì, sii mille volte benedetta
e ringraziata di farci così toccare in qualche modo la bontà e la
misericordia dei nostro Dio! Amen.
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