venerdì 11 aprile 2014

(Gv 11,45-56) Per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.

VANGELO
(Gv 11,45-56) Per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro,] credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto. Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione». Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli. Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».
Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Lo Spirito del Signore sia su di me, perchè mi ha consacrato nel santo battesimo. Corpo di Cristo, salvami, Sangue di Cristo lavami da tutte le impurità del mio corpo e fa che io sia tuo strumento, tua luce, che sappia dove andare e illumini la via di chi mi vuol seguire, di chi Tu chiamerai a seguirmi. Amen.
Che strazio questo Gesù! Ma chi è? Perchè viene a interrompere i nostri bei giochi di potere e prestigio? Come possiamo eliminarlo perchè non faccia più danni di quelli che ha già fatto?
Molto probabilmente è questo il pensiero dei farisei e dei giudei che si riunirono quel giorno.
Loro si erano sistemati a fatica nella condivisone del potere con i romani e questo uomo veniva a scombinare i piani.
Dio fino ad allora non li aveva infastiditi? Lasciava a loro gestire la parola, la legge di Mosè era in mano loro, ed adesso quest' uomo, che aveva poteri incredibili, attirava le folle a se e metteva in discussione la loro fede ed i loro atteggiamenti.
Aveva osato chiamarli sepolcri imbiancati; no, basta! Quest' uomo doveva morire!!!!!
Quante volte la nostra coscienza si è ribellata alla parola di Dio, all' annuncio dell' Amore; quante volte tutto quello che abbiamo faticosamente conquistato in questa terra si è messo tra noi e Dio? Sembra incredibile come la parola di allora sia attuale e anche troppo, nei giorni nostri e qualcuno pensava che la Bibbia sia solo un libro vecchio di 2000 anni senza senso oggi.
Gesù è verità, quando disse che le cose della terra passeranno, ma la sua parola non passerà, sapeva perfettamente quello che diceva, siamo stolti noi, che non facciamo nulla per capire con quanto amore, lui ci parla ancora oggi.
La sua è quasi un' implorazione, non un rimprovero. Lui aspetta che noi vediamo quanto ci ama, perchè ci cerca, perchè compie miracoli, perchè vince la morte e ancor di più, cosa è disposto a fare per noi!
Tutto è scritto, e Lui accetta il volere del Padre, costi quel che costi, soffre sia nel corpo che nello spirito per noi; nessuna angoscia gli viene risparmiata, ma lo fa e va avanti fino alla fine, per dimostrarci fino a che punto Dio ci ama.
Tutta la sua venuta sulla terra è un grido di disperazione, convertitevi e credete al Vangelo! Convertitevi e vivete il Vangelo. Non pensate alla vostra vita agiata, al potere al successo, al denaro, agli idoli del momento, ma raccoglietevi in preghiera e ascoltate la voce del Signore: AMATEVI L' UN L'ALTRO COME IO HO AMATO VOI!
Quando ho cominciato a scrivere questa riflessione, non sapevo dove lo Spirito mi avrebbe portato; ora che sono a questa frase, mi rendo conto che sono,ancora una volta, davanti all' amore misericordioso di Dio che è per me è la risposta ad una chiamata ricevuta. Per riflettere la luce del Signore, bisogna viverla, nella preghiera e nelle opere e far uscire da noi stessi quelli che sono i nostri interessi terreni, i nostri dei.
Sentirsi vicini a Dio non vuol dire rinunciare a tutto, ma neanche non dover rinunciare a nulla, perchè noi viviamo in questo mondo ma dobbiamo usare la nostra vita per uno scopo molto più alto di quello che facciamo siamo chiamati alla santità. Io non intendo dire di vivere fuori dal mondo, ma nella nostra giornata giornata far sempre posto al Signore.
A volte testimoniare la propria fede è faticoso, è difficile, perchè chi non ti da della bigotta,ti da dell' invasata, e mi verrebbe voglia di mollare, di non sollecitare gli altri perchè si sveglino, è umanamente il mio pensiero ogni tanto, anche scrivere questa pagina oggi è stato doloroso, è molto più comoda una fede silenziosa ,che non si espone.
Ma come tacere quanto Dio ci ama? Svegliamoci, non facciamo che muoia dentro di noi, non andiamo da nessuna parte senza di Lui. Eccomi, Signore io vengo a te, con i miei difetti, con le mie paure, le mie angosce le mie lacrime e i miei sorrisi ... tutto quello che ho ti appartiene, usami, ed io non avrò' vissuto inutilmente in questo mondo. Provate a ripeterlo con me: eccomi Gesù, io mi consacro a te!

giovedì 10 aprile 2014

(Gv 10,31-42) Cercavano di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.

VANGELO 
(Gv 10,31-42) Cercavano di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi siete dèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non può essere annullata –, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Signore ti prego di starmi vicino col tuo Santo Spirito,di illuminare la mia mente ed il mio cuore e di guidare i miei passi .
Ogni cosa intorno a Gesù si fa sempre più chiara, anche l'ostinazione verso di lui, comincia ad assumere nuovi contorni. Mentre loro, i farisei, cercano falsi pretesti per farlo incriminare e per farlo uccidere, lui parla con parole di verità, citando la sacra scrittura, e facendo vedere come le sue parole, le parole di Dio e le opere che Lui compie, siano strettamente legate.
Questo è per noi un segnale inconfutabile, anche la nostra vita, da figli di Dio, come quella di Gesù, non può essere altro che un'adesione alla sua parola. Non basta infatti sapere le scritture, come bravi alunni che hanno studiato, le conosce anche il diavolo, ricordiamo infatti che tenta anche Gesù appropriandosi di esse.
Per farci riconoscere come Cristiani, per riflettere la luce che emana dalla parola di Dio, la nostra adesione deve essere totale e sincera.
Non è un lavoro semplice, e non dipende solo da noi, ma da quanto riusciamo ad aderire al progetto di Dio, ed in base a questo, Lui farà il resto, e ci cucirà addosso grazie su grazie.Ci sarà sempre chi cercherà di criticarci, lapidarci con menzogne, invidie e gelosie, e saranno altri uomini come noi, che però non dobbiamo vedere come ostacoli, ma dobbiamo percepire come grazie, perchè affineranno le nostre virtù, con le quali combatteremo le nostre debolezze.
La sfida più bella della nostra fede è accettare con amore e pazienza, le tappe che si presenteranno, vivendo da esseri normali, che cercano di arare, zappare, concimare, seminare e raccogliere quel piccolo pezzo di terra che è la nostra vita, e che il buon Dio ci ha affidato. Non si diventa santi con le parole, ma con i fatti, e questo i farisei non riuscirono a capirlo.

mercoledì 9 aprile 2014

(Gv 8,51-59) Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno.

VANGELO
(Gv 8,51-59) Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: “Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno”». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?». Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia». Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant ’ anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Aiutami Signore con il tuo Santo Spirito , a percepire il senso delle tue parole che parlano al mio cuore.
Quello che Gesù fa è un vero e proprio ANNUNCIO:
Chi osserverà la sua parola non morirà in eterno. Quindi lui che è VERITA’ e VITA ci rende partecipi della sua resurrezione.
D’ altronde nelle Sacre Scritture si parla della resurrezione ed io credo alla risurrezione di Gesù in conformità a quanto dicono i testi sacri e la predicazione della Chiesa.
Credo alla risurrezione, ma non è su di lei che appoggia la “mia” fede, la mia fede “interiore”, viva, quella che ripeto a me stessa nella solitudine, in quei momenti nei quali ricerco un punto fermo su cui appoggiarmi per sussistere di fronte alle tempeste del mondo.
Se non credessi nella resurrezione … crederei in Gesù Cristo? Crederei che è il Figlio di Dio inviato sulla terra per salvarci?
Spesso mi viene fatta questa domanda, perchè pensano che molta parte della fede dei Cristiani è basata solo su questo; come se tutto fosse condizionato dal ricevere una ricompensa per il nostro modo di vivere.
Poi gli stessi che mi chiedono questo, affermano che il loro senso della morale non ha bisogno di un Dio con cui confrontarsi.
Io mi chiedo invece: perché io dovrei avere qualcosa in cambio, dovrei decidere in base a delle promesse, per una cosa che è naturale in me.
In tanti cercano di dare delle risposte al perché delle scelte morali che un uomo compie, specialmente i filosofi.
La scelta morale di ogni persona Secondo David Hume è dovuta alle emozioni che guidano il nostro giudizio morale mentre secondo Immanuel Kant la ragione dovrebbe essere la forza trainante. Ancora oggi è diffusa l’ idea che per prendere decisioni corrette sia necessario usare la sola razionalità e abbandonare le emozioni.
Compito irrinunciabile della filosofia, che è laica per statuto, è di smontare i tentativi di definizione di un’ortodossia, poiché questa implica il suo contrario, l'eterodossia, condannata come non conforme alla norma.
Pensando a questo vedo i Giudei lanciare sassi contro Gesù, ma il Suo destino non sfugge a quello che è scritto, si nasconde agli occhi di chi vuole solo attaccarlo e si rivela ai piccoli e agli umili di cuore.
Credere in Cristo non significa metterci a fare ricatti o scambi, tipo “io ti do se su mi dai”, ma è Amare chi ci ha amato al di sopra di tutti i ragionamenti possibili, ed è per questo che se pure non ci fosse nulla dopo la morte, io vorrei comunque vivere amando per essere amata, nel nome di Cristo.
L’amore non è illusione, altrimenti non è amore.
Quando penso a Gesù e alla Madonna, vedo l' immagine onnipresente di quanto questo amore sia costato a Dio, vedo il volto di una madre che tiene tra le braccia il corpo del figlio innocente, morto nel più orrendo dei modi, come l' ultimo dei malfattori e che, senza parole con il cuore stretto dalla tribolazione, non sente neanche più il sangue scorrergli nelle vene.
Tante attese, tante speranze, tanto dolore, tutto potrebbe fermarsi lì, ma l' amore di Dio non ha limiti e continua a chiedere ancora oggi a quella donna e a quell'uomo di continuare ad amarci in quel modo assurdo, oltre ogni limite, oltre ogni ragione umana, oltre la morte.
Se non ci fosse stato il si di Maria e quello di Gesù, se a loro non fosse seguito il si dei Santi Apostoli, di tutte le sante persone che hanno seguito le loro orme, tutte le nostre buone intenzioni e azioni non sarebbero valse nulla.
Gli uomini dotti e i più semplici continuano a cercare una ragione, ma non ci sono ragioni che diano all'amore una spiegazione, perchè il solo comandamento che conta è questo: al cuore non si comanda! Dio non riesce a non amarci...se ce ne rendessimo conto, ci getteremmo tra le sue braccia e gli doneremmo per sempre la nostra vita.
Questo è quello che ci aspetta, questo è quello in cui io credo!

martedì 8 aprile 2014

(Gv 8,31-42) Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.

VANGELO

 (Gv 8,31-42) Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni



In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro». Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato».



Parola del Signore







La mia riflessione

preghiera.



 Ti prego o Santo Spirito, di assistermi, con il Tuo amore e la Tua sapienza, per farmi comprendere a fondo quello che il Signore vuole dirmi con queste letture. Per Cristo nostro Signore.  Amen.



Mi ha colpito molto la parte iniziale, che ci dice che Gesù parla a quelli che gli hanno creduto, quindi non più a chi lo contesta o lo vuole mettere alla prova per trarlo in inganno, ma proprio a noi che abbiamo creduto che lui è il Figlio ed è Dio. I suoi toni non sono molto morbidi, ma anzi sembra riprenderci, perché ci costringe a guardare veramente dentro di noi. La fede per Gesù, non può essere superficiale, ma va accettata in totalità, con tutte le sue difficoltà, mettendoci continuamente alla prova per capire se la profondità della nostra fede è vera. Essere figli di Abramo, vuol dire avere la stessa fede di Abramo, seguire Dio, amare i suoi insegnamenti, obbedire per amore e fiducia, nonostante la nostra comprensione non arrivi a comprendere i disegni di Dio.

Chi era Abramo? Un capostipite, si, ma un uomo come noi, una persona che prova a fidarsi di un solo Dio, dopo aver creduto a tanti dei, e solo  dopo che Dio gli si manifesta e si rivela.

 Il Signore disse ad Abramo: «Vattene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò. Farò di te un grande popolo e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e diventerai una benedizione; Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra». Allora Abramo partì, come gli aveva ordinato il Signore.

Lasciare tutto e fidarsi, proprio come ha fatto Abramo, con tutte le sue e le nostre lacune, con le imperfezioni, con  la voglia di lasciare che sia Dio a dirigere i nostri passi.

Ricordiamo quando ad Abramo viene chiesto il figlio Isacco in sacrificio ed egli pur non capendo e morendo di dolore e di angoscia accetta di farlo. Dio però lo ferma ed offre il suo figlio per la salvezza di tutti gli uomini, pensate a quanto amore per noi, se sceglie di offrire se stesso in sacrificio,  perché è questo che fa Dio, Gesù stesso lo afferma dicendo: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato».

Questo è un grande atto d’amore da parte di Dio e richiede una piena adesione da parte nostra a Gesù Cristo. Un dono d'amore può essere accettato o rifiutato, ma spesso gli uomini sono molto più ciechi di quanto credono.

I giudei dicevano: non siamo mai stati schiavi di nessuno - Il padre nostro è Abramo - Noi non siamo nati da prostituzione - e poi si definiscono figli di Dio affermando: abbiamo un solo padre: Dio!

Un po' di coerenza ci vuole  e anche una grande dose di umiltà, ma chi non si riconosce schiavo del peccato, difficilmente pensa di aver bisogno di essere liberato, ecco perché il rifiuto di Cristo.


lunedì 7 aprile 2014

(Gv 8,21-30) Avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono.

VANGELO
 (Gv 8,21-30) Avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono. 
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?». E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati». Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre. Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui.

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Ti prego o Santo Spirito,di illuminare la mia mente verso LA LUCE, perchè io possa camminare tranquillamente al seguito di Gesù.

Quello che Gesù fa ai Farisei, è un discorso molto duro, anche se nell'apparenza pacato e, forse, riesce più utile questo discorso che tanti miracoli che ha compiuto davanti ai loro occhi, tanto che finisce con la frase : < a queste parole molti credettero in lui. >
Che cosa ha suscitato questa decisione? Sicuramente la paura dell' inferno, del fuoco eterno, della perdita definitiva dell' appartenenza a Dio. Gli ebrei riconobbero Mosè come mandato da Dio ed attraverso di lui trovarono la salvezza dall' oppressione degli egiziani, lo seguirono verso la terra promessa, ora dovevano fare il passo successivo, riconoscere in Gesù il figlio di Dio, riconoscere in Gesù Dio, perchè se non riescono a credere in questo, non potranno avere la vita eterna, non potranno essere salvati dai loro peccati.
L'opposizione a Cristo è il rifiuto di Dio, perchè non c' è altra spiegazione alla mancanza di fede, non è solo un non seguire le sue orme e i suoi insegnamenti, ma rifiutarli, ostinatamente, e questo solo per poter gestire da soli la propria vita.
L' uomo da sempre cerca di opporsi all' idea di obbedire a Dio, non riconosce che attraverso l'obbedienza del sommo bene si raggiunge la santità e che la santità non è una condizione di sofferenza,ma di assoluta felicità.
Cosa impedisce di diventare come Gesù? Sono la superbia, l ' egoismo, l ' invidia, e tutti gli altri sentimenti che fanno parte della nostra umanità terrena ai quali non riusciamo a rinunciare e tutto il contrario invece, l' umiltà,   l' amore per il prossimo, la carità, fanno di noi delle persone dai sentimenti elevati.
Secondo voi, Dio ci ha creato per essere stolti e litigiosi o per amarci e vivere serenamente? Ancora chiediamoci: qual' è la via della sapienza e della giustizia; la nostra o quella del vangelo? 

domenica 6 aprile 2014

(Gv 8,1-11) Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei

VANGELO 
 (Gv 8,1-11) Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adultèrio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adultèrio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Spirito Di Dio di darmi la luce per vedere oltre il peccato, oltre il peccatore, fa che sia sempre caritatevole per essere a mia volta trattata con misericordia.

Gesù da fastidio con la sua presenza...e gli scribi e i farisei non riescono proprio ad accettare di essere ripresi da Lui, e vorrebbero trovare in lui qualcosa che non va, qualcosa di cui accusarlo, per poterselo togliere di mezzo. La legge degli uomini condannava chi sbagliava contro la legge di Dio (riveduta e corretta a loro uso e consumo) alla prigionia e alla morte, e questo era una forma di potere alla quale assoggettavano il popolo. Gesù invece parlava d'amore e di perdono, di una vita che andava oltre la morte, di una casa del Padre che non era terrena, e questo faceva smuovere le coscienze. Una donna adultera che aveva peccato contro la legge di Dio, era un'occasione ghiotta per loro, ma Gesù non ci casca neanche stavolta, non nega la parola di Mosè, ma fa loro capire che sono loro che interpretano male la parola, ergendosi a giudici mentre non sono in grado di poter giudicare perché anche loro sono peccatori. Ma la cosa che più mi colpisce è come Gesù è misericordioso, come indica alla donna che può andare, ricominciare a vivere, perché non è il giudizio degli ipocriti che conta, ma il suo non sbagliare più, non peccare più, e la voglia di ricominciare da capo. A volte si giudica una persona e si mette in mezzo con i nostri giudizi, e non è importante se scagliamo sassi od offese, se i nostri sassi si chiamano indifferenza o emarginazione...siamo tutti degli ipocriti farisei purtroppo. Dio quante pietre scagliate con giudizi sbagliati sono state lanciate nel mondo da sempre, e quante ne continuiamo a lanciare...indifferenza, emarginazione...approfittiamo di questa quaresima per ritrovare la via dell'amore e del perdono.
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concordanze con l'evangelo come mi è stato rivelato,di Maria Valtorta
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sabato 5 aprile 2014

(Gv 11,1-45) Io sono la risurrezione e la vita

VANGELO
 (Gv 11,1-45) Io sono la risurrezione e la vita 
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». All’ udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui». Disse queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo». Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se si è addormentato, si salverà». Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!». Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro. Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.Parola del Signore.

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito ad abitare nel mio cuore, fa che io possa essere per Te accogliente, come lo era la casa di Lazzaro e che Tu possa vivere con me della stessa amicizia che legava Lazzaro e le sue sorelle a Gesù.
Nei vangeli, sono molti i personaggi che incrociano le loro vite con Gesù, ma quella di Lazzaro e delle sue sorelle Marta e Maria, è sicuramente quella che più è dedita al riposo di Cristo.
È lì che spesso Gesù si reca quando passa per Betania, in Giudea; è con il suo amico che è definito “colui che Tu ami” dalle due sorelle, che egli trascorre del tempo in forma privata.
Lazzaro era malato e le due sorelle mandarono a chiamare Gesù, sicure che sarebbe giunto in tempo per salvarlo, ma Gesù non parte subito, aspetta ben quattro giorni prima di prendere i suoi e partire. Nel frattempo Lazzaro muore. Anche qui le due sorelle hanno un comportamento diverso, come sempre; una resta a casa a piangere e l’altra corre incontro a Gesù.
Anche dopo la morte del fratello, Marta, non ha perduto la speranza, infatti, è cosciente dl fatto che Dio non gli potrà negare nulla che gli sia chiesto dal Figlio e quella che lei fa è una vera e propria attestazione della sua fede. Poi corre a chiamare Maria, che si getta ai piedi di Gesù piangendo disperata, lo rimprovera della sua assenza, e la sua sofferenza è tale e quale a quella di Gesù che piange con lei.
Questo episodio ci fa capire che i disegni ed i tempi del Signore non sono i nostri, perché la morte non è un ostacolo nel regno di Dio, ma un’opportunità.
Vediamo che i discepoli cercano di consigliare Gesù su cosa fare; notiamo come la sua risposta sibillina nasconda una verità fondamentale. Lui è la luce del giorno e i 12 discepoli rappresentano le ore del giorno, ma senza di Lui che è la Luce, sono solo notte, che cosa vogliono fare? Dire a Gesù come comportarsi?
Piange Gesù sulla morte dell’amico, e mi fa pensare a Gesù che piange la morte dell’uomo per colpa del peccato. Gesù sa tutto, sa che Lazzaro e morto, quindi sicuramente sa anche dov’è sepolto, perché lo chiede?
Io credo che Lui chieda dov’è la tomba, perché è terrena, che non gli appartiene, come non gli appartiene il peccato che è condizione della morte dell’uomo, per questo fa togliere la pietra che lo separa dall’uomo graziato che grazie a Lui torna in vita.

venerdì 4 aprile 2014

(Gv 7,40-53) Il Cristo viene forse dalla Galilea?

VANGELO 
(Gv 7,40-53) Il Cristo viene forse dalla Galilea?
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, all’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.
Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Spirito d Dio, di assistermi nella comprensione di questo testo, perché attraverso la tua
luce , tutto sia apra davanti ai miei occhi e al mio cuore. Ti amo!
Chi sei Gesù, come riconoscerti, come non farsi ingannare dalle voci che circolano ancora, da ormai duemila anni sul tuo conto? Eppure non sei venuto per parlare di odio, ma d' amore; non hai portato parole di guerra, ma di pace; e allora? Perché gli uomini non riescono ad accettarti, a seguirti? Perché vogliono essere liberi? Liberi di che cosa, di perdere la vita?
Aprite gli occhi fratelli lontani, solo le parole di Gesù, sono parole di vita eterna, perché seguendole, non saremo condannati a morire e a finire tra le fiamme dell'inferno, e non pensate stupidamente che l'inferno non esiste, che satana è una favoletta, e che la vostra vita è piena così... è piena di vuoto, perché vi porterà solo negli abissi della perdizione.
Gesù è venuto anche per voi, per chi ha sbagliato, come tutti, per potervi abbracciare con il suo amore e riempire la vostra vita. Non ascoltate le voci del mondo che non sa riconoscere Gesù, perché non sa riconoscere l'amore, mettetevi alla prova, e fidatevi di Dio. Fate come i bambini, chiamate la nostra mamma celeste, la Madonna, e chiedete a lei di accompagnarvi da suo figlio, vi ci porterà volando, ma per volare, dovete lasciare a terra la vostra zavorra, tutte quelle ancore che vi tengono attaccati ai vizi, al potere e al denaro, a tutti i falsi dei che vi siete creati per vivere una vita agiata, e seguire le orme di un semplice uomo che è stato capace di donare la sua vita per noi. Solo quando avrete intrapreso questo cammino, vi renderete conto che con Cristo si entra in una dimensione nuova che è Chiesa, intesa come comunità di esseri umani. È attraverso di noi che chi non va mai in chiesa può incontrare il Signore, attraverso il nostro amore, la nostra disponibilità ad essere con Cristo, in Cristo, per Cristo.Molti pensano che la nostra religione sia qualcosa che ci rende schiavi e che impedisce di divertirsi e di trasgredire, con una serie infinita di regole, ma questa idea è del tutto inesatta, proprio perchè non c'è nessuno che vuole che la nostra vita sia libera da tutti i condizionamenti che è il mondo che abbiamo sviluppato intorno a noi che ci invita a seguire.

giovedì 3 aprile 2014

ali ai piedi


(Gv 7,1-2.10.25-30) Cercavano di arrestare Gesù, ma non era ancora giunta la sua ora.

VANGELO 
(Gv 7,1-2.10.25-30) Cercavano di arrestare Gesù, ma non era ancora giunta la sua ora. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto. Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: « Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia » . Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: « Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato ». Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Signore ti prega di starmi vicino col tuo Santo Spirito, di illuminare la mia mente ed il mio cuore e di guidare i miei passi.

Ogni cosa intorno a Gesù si fa sempre più chiara, anche l'ostinazione verso di lui, comincia ad assumere nuovi contorni, e mentre loro, i farisei, cercano falsi pretesti per farlo incriminare e per farlo uccidere, lui parla con parole di verità, citando la sacra scrittura, e facendo vedere come le sue parole, le parole di Dio e le opere che Lui compie, siano strettamente legate.
Questo è per noi un segnale inconfutabile, anche la nostra vita, da figli di Dio, come quella di Gesù, non può essere altro che un'adesione alla sua parola, ma per farci riconoscere, per riflettere la sua luce, la nostra adesione deve essere completa e sincera.
Non è un lavoro semplice, e non dipende solo da noi, ma da quanto riusciamo ad aderire al progetto di Dio, ed in conformità a questo, Lui farà il resto, e ci cucirà addosso grazie su grazie.
Per poterlo fare, per non essere tratti in inganno, per non farci abbindolare da destra e manca, dobbiamo però farci una domanda e darci una risposta, molto seriamente: conosciamo veramente la parola di Dio? Prendiamo ogni giorno in mano il Vangelo? Proviamo a capire chi è veramente Gesù?molti si fermano alle considerazioni sulla Chiesa, alle cose non sempre positive, agli uomini che la compongono, alle cose che nella vita non vanno e se la prendono con Dio, dubitando anche della sua esistenza e della sua giustizia e bontà. Questo avviene perché si basano su quello che i loro occhi vedono, quello che possono conoscere. Voglio portare agli occhi di tutti noi una frase, meravigliosa,una delle pochissime che abbiamo ricevuto dalla Madonna nei Vangeli, è l'inizio del Magnificat, la preghiera sulla quale sto lavorando su me stessa da tre giorni. " L' ANIMA MIA MAGNIFICA IL SIGNORE" Sono ancora ferma a questa riga da tre incredibili giorni. L'anima è la nostra parte di corpo che appartiene a Dio, che è tutta di Dio, che non è il corpo, impastato con il peccato, ma si eleva sopra al peccato e contempla il Signore..... con l' anima possiamo vivere e vedere quello che il corpo , troppo attaccato alla terra, non riesce a vedere.... Proviamo a vedere Gesù con gli occhi dell' anima, senza cercare le giustificazioni del nostro corpo al peccato; forse leggendo così il Vangelo, capiremo sempre dov'è la luce e non saremo abbagliati da falsi luccichii.


mercoledì 2 aprile 2014

(Gv 5,31-47) Vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza.

VANGELO 

 (Gv 5,31-47) Vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

 In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera. Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce. Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato. Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita. Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio? Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».

 Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA

ti prego o Santo Spirito di restare su di me e di farmi vivere con te la parola di Dio, sai che non sono perfetta, ma conosci la mia voglia di fare il Tuo volere. 



Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire...

Dio ha parlato ai patriarchi, a Mosè e attraverso di loro agli Israeliti. E' venuto Giovanni, ma anche a lui molti non hanno creduto; è venuto Gesù, ma neanche Lui hanno ascoltato. Ancora oggi si fa fatica a credere in Lui, a vivere la sua parola, e non serve a niente che continui a compiere miracoli, se uno non vuole aprire il cuore. Anche chi dice di credere spesso si fa una religiosità su misura, ma c'è solo un modo di credere, fare quello che lui ci dice di fare. La strada da seguire è tutta nella Sua parola, ma che facciamo noi uomini? Ci mettiamo a discutere su come interpretarla (dividendoci in chiese di mattoni) invece di impegnarci a viverla. Scegliamo la via della contestazione, dello scetticismo, dell’ateismo che chiamiamo “libertà” dai concetti precostituiti, ma, rifiutando di aprire a Gesù, apriamo a tutto quello che gli è contro, anche non volendo, e di questo ne sono convinta. Siamo pronti a credere a tutto, a seguire maghi e ciarlatani, a rincorrere denaro e successo, ma nel rincorrere tutto ci dimentichiamo che una sola è la strada che porta alla salvezza, e la perdiamo di vista. Anche il nostro modo di scrutare le scritture a che cosa porta spesso? A pensare di saper discernere addirittura chi è il Papa giusto e quello sbagliato....come leggo spesso ultimamente, e questo mi sembra una bella manovra ben riuscita del maligno,che in quanto a confondere e a dividere è un abile maestro. Sei Tu Signore la via, la verità e la vita, fa che non ci perdiamo mai e che non cadiamo preda di falsi dei nel nostro cammino e che non ci lasciamo confondere .

martedì 1 aprile 2014

UN ALTRO MODO ,UN ALTRO MONDO!





Sorella morte, unica giustizia,
non ti dimentichi mai di nessuno 
gli uomini ti temono perchè 
non ti conoscono ancora,ma poi
ti abbracciano e stanchi del mondo
e delle sue cose vane
si lasciano cullare finalmente sereni
e guardano il mondo che si rincorre
e rincorre sempre qualcosa
dalla tua pace intima!
(Lella).

(Gv 5,17-30) Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole.

VANGELO 

 (Gv 5,17-30) Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni



In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.

Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

 Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA

Vieni o Santo Spirito,a far luce con la Tua sapienza nella mia testa e nel mio cuore.Te lo chiedo perchè voglio essere fedele a Te e alla Tua parola.


Credere in Spirito e Verità!

Gesù ha il potere di giudicare, datogli da Dio, perché è Dio, e Figlio di Dio…

Sembra che ancora questo sia difficile da comprendere, come ancora in molti, non sanno che cosa sia lo Spirito Santo, che è Dio stesso, ma questo purtroppo avviene, ancora oggi, perché si vuol capire a tutti i costi, con il proprio cervello, cose che per la mente umana, sono incomprensibili, e che si possono afferrare solo alla luce della fede. Molti ci accusano di essere creduloni, influenzabili, di avere illusioni collettive… di tutto e di più, ed io soffro quando sento queste cose, perché chi non ha fede, chi non si fida di Dio, si perde la parte più bella della vita terrena. Non sta a me dire se avrà la vita oltre la vita o resterà tra i morti, questo non sta a nessuno di noi, ed io spero che nessuno faccia una brutta fine, sta solo a Gesù il giudizio finale sulla vita di ognuno di noi, ma dipenderà da noi, il giudizio del Cristo, che morto e risorto per noi; aspetta solo che da parte nostra ci sia la vera voglia di salvarci.

Credere che oltre la vita c’è la vita, e che la morte è solo un passaggio, che i nostri corpi terreni, decomposti ormai,  non ci serviranno più, perché tutto quello che è corruttibile, non appartiene al regno dei cieli, che risorgeremo a vita nuova, la dove la sapienza dello Spirito di Dio che sarà in noi, ci farà comprendere tutto quello che non siamo in grado di capire su questa terra. Ci sono state delle visioni, o apparizioni, che hanno confermato questo, anche delle testimonianze di persone che tornate in vita, dopo essere state per qualche attimo di là, hanno parlato di questa realtà, ma molti ancora non riescono a credere e a lasciarsi andare all’amore di Dio.

Non vi preoccupate dei tesori che potete accumulare sulla terra, non vi serviranno a niente, ma pensate al tesoro che potrete trovare in cielo, e cominciate a fidarvi, a poco a poco; chiedete e vi sarà dato, chiedete la fede, vera coraggiosa, quella che va oltre la pigrizia umana, oltre l’intelletto, quella di chi si sente così vuoto da voler essere riempito, così affamato da voler essere saziato, e Dio vi darà tutto questo, basta solo che vi decidiate.

Qualcuno si stupirà del fatto che non dico crediamo o decidiamo, come è normalmente mia abitudine, ma poichè io non sono ipocrita, posso affermare che io credo nella vita oltre la morte e mi fido di Dio, e vorrei con tutto il cuore che anche tutti gli altri lo facessero.

So che non sono l’unica e che non sono perfetta, ed anche che forse non basterà questo perché io mi salvi, poiché il peccato è come la morte, è dietro l’angolo e nessuno può sapere se sarà abbastanza forte da non cadere, ma una cosa è certa, chiedero’ sempre al buon Dio,  di aiutarmi a non cadere, perché non vedo l’ora di abbracciare Gesù.


lunedì 31 marzo 2014

(Gv 5,1-16) All’istante quell’uomo guarì.

VANGELO
 (Gv 5,1-16) All’istante quell’uomo guarì.
Dal Vangelo secondo Giovanni

Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: « Alzati, prendi la tua barella e cammina». E all’ istante quell’ uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’ uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”». Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina”?». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo. Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell' uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.

Parola del Signore
(Gv 5,1-16) All’istante quell’uomo guarì.
LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
Ti prego Spirito Santo, di guidare i miei pensieri e le mie mani sulla tastiera, per poter capire a pieno la tua parola, e saperla vivere e spiegare secondo quello che tu mi consigli.
Gesù chiede: vuoi guarire? La risposta tocca a noi. Siamo noi che possiamo scegliere di affidarci a Lui, alla fonte della salvezza, oppure rimanere ai margini ( della piscina)  a guardare. Cristo opera di sabato, come al solito, va contro la legge degli uomini, va oltre la legge degli uomini, quella riveduta e corretta a loro uso e consumo.  Dio ha creato il mondo in sei giorni e ne ha istituito uno per il ringraziamento a Lui e il riposo degli uomini, ma tutti i paletti che questi hanno messo, non hanno permesso che trasparisse che Dio è amore e va oltre le regole fisse, va direttamente al cuore delle persone. Gesù è venuto per farci capire questo, che l' unica regola che esiste sempre è quella dell' amore. Anche in questo c' è la guarigione dalle regole dei farisei, degli scribi e dei pagani. Se chi scrive le regole, non mette       l' amore al primo posto, le regole non hanno senso. Spesso ci troviamo a contestare la Chiesa, e anche le altre religioni, proprio perché tutti mettono dei paletti e fissano delle regole, escludono alcuni, respingendo altri, ma questi paletti, devono essere tolti, perché l' unico paletto che c' è,  è il nostro no alla grazia di Dio. Siamo sempre noi che abbiamo l'ultima parola... vuoi essere guarito? Rispondiamo con fede ed umiltà,:- Si mio Signore, ho bisogno di Te!

domenica 30 marzo 2014

(Gv 4,43-54) Va’, tuo figlio vive.

VANGELO
(Gv 4,43-54) Va’, tuo figlio vive.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù partì [dalla Samarìa] per la Galilea. Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella propria patria. Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch’essi infatti erano andati alla festa.Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l’acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire. Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli rispose: «Va’, tuo figlio vive». Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino. Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un’ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato». Il padre riconobbe che proprio a quell’ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive», e credette lui con tutta la sua famiglia. Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea.
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Signore, di illuminarmi e farmi comprendere il senso della tua parola, per saperlo vivere con vera fede e saper rivolgere a Te una vera preghiera come Tu la desideri!
Gesù passa da un territorio all'altro, compiendo miracoli, parlando ed unendo alla parola le opere, ma nonostante la sua fama si spanda in ogni luogo, molte persone si accostano a lui titubanti, senza fiducia, piene di dubbi e in cerca di prove. Un giorno si accosta a lui un uomo che aveva un figlio malato e che cercava con vera fiducia, spinto dal bisogno, attraverso la fede in Cristo, la salvezza per suo figlio.
La malattia porta le persone a cercare Dio, ma spesso neanche questo inizialmente, ci fa avvicinare nel modo giusto a Lui. Credere, questo è difficile; credere che il Signore può salvare da ogni cosa, da ogni male, riesce così difficile, ma se non c'è questo, vuol dire che è il nostro approccio alla fede che è sbagliato.
Il fatto di accettare la volontà di Dio, da parte delle persone ammalate nel corpo e nell'anima, è fondamentale, è vero, perché è Lui che sa quello che è giusto per noi, ma questo non significa che dobbiamo rinunciare a chiedere e a sperare.
Io mi sono trovata spesso davanti a situazioni che sembravano ormai definite, chiuse e che invece grazie alla preghiera, sono cambiate totalmente, per questo non mi arrenderò mai e pregherò sempre per gli ammalati, chiedendo incessantemente la loro guarigione, pur rispettando il volere di Dio, perché so che non è certo la sofferenza dei figli che egli vuole.
Accettare la propria croce e pregare per la guarigione, è secondo me la situazione ideale per un cristiano, e non è in contraddizione con se stessa. Anche Gesù ci ha dimostrato come ci si deve comportare, pur chiedendo al Padre se era possibile allontanare da Lui quel calice, accetta la sua volontà e prega per chi lo sta uccidendo, chiedendo per loro il perdono e quindi la salvezza. Egli è infatti morto per la salvezza di tutti gli uomini, anche per i peccatori, quindi nessuno di noi è escluso; possiamo rivolgere a Lui con fiducia la nostra preghiera, sapendo che verrà ascoltata.