Vorrei conoscere la Bibbia a memoria,conoscere il greco,il latino e pure l' aramaico,ma nulla di tutto questo mi è stato donato. Quello che al Signore è piaciuto donarmi, è una grande voglia di parlargli e di ascoltarlo.Logorroica io e taciturno Lui,ma mentre io ho bisogno di parole,Lui si esprime meglio a fatti.Vorrei capire perchè questo bisogno si tramuta in scrivere, e sento che è un modo semplice,delicato e gratuito di mettere al centro la mia relazione con Dio.
martedì 8 settembre 2020
MERCOLEDì 9-9-2020 VANGELO (Lc 6,20-26) Beati i poveri. Guai a voi, ricchi.
VANGELO DI MERCOLEDì 9-9-2020
VANGELO (Lc 6,20-26)
Beati i poveri. Guai a voi, ricchi.
+ Dal Vangelo secondo Luca.
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».
Parola del Signore
UN MIO PENSIERO.
Questa pagina è una delle più belle del vangelo... io la definisco quella dei comandamenti di chi vive la fede. Quella dei comandamenti di Dio è una bellissima pagina in cui Lui ci detta delle regole per la nostra vita, dettate dall'amore che ha per noi, che come un Padre buono ha istituito perché non facessimo cose pericolose per la nostra vita e per la nostra serenità; ma quelle delle beatitudini sono una dichiarazione d'amore da parte nostra a Gesù e ai nostri fratelli. Infatti, anche se ad un primo sguardo può sembrare che dovremmo essere poveri, affamati e perseguitati per essere graditi a Dio, leggendo meglio vediamo che è essere Cristiani che ci fa diventare beati. Essere Cristiani vuol dire appartenere a Cristo, condividere con Lui il progetto che Dio ha per noi, essere suoi amici e accettare come Lui il volere di Dio. Non è il potere e la gioia della terra che ci danno la beatitudine, perché tutto va bene fino a che non ci succede niente di spiacevole, poi che facciamo? Come accettare una malattia o una disgrazia quando il metro con il quale misuriamo la nostra beatitudine è così terreno? Si può farsene una ragione, o arrabbiarsi, ma niente è paragonabile a quando il metro con il quale misuriamo tutto è quello dell'amore di Dio. Accettare la propria condizione ed offrire al Signore ogni cosa della nostra vita è una grande Grazia, i Santi non sono dei pazzi, né dei masochisti, ma imparano ogni giorno di più ad amare i propri fratelli e questo è molto bello e dà gioia. Proprio nelle difficoltà affinano le loro qualità con l'aiuto di Dio e ricevono grazie su grazie. Certo per qualcuno può suonare strano sentire che si considera una malattia come una GRAZIA e non una DISGRAZIA, ma certe cose ci sono e insegnano; cose che non si possono spiegare senza gli occhi della fede.... ditemi come qualcuno di noi potrebbe convincersi a vivere la sua vita e a provare la gioia che si prova nell'essere strumento di Dio se non fosse Dio stesso, a parlare direttamente al suo cuore.
Ricordiamo che la sofferenza non è solo fisica,a volte è non essere compresi,essere lasciati soli...Gesù ci ha insegnato nel suo vivere da uomo,come nel dolore ognuno di noi può sentirsi abbandonato da Dio:«Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» questo ci deve spingere a procedere su una via che è tutto il contrario di quella che oggi molti percorrono,la ricerca della non sofferenza,l'eutanasia.
Bisogna percorrere la via della croce,quella Beatitudine del dolore ,oggi come oggi è quella che più ci unisce a Cristo,e rifiutarla senza nemmeno provare ad amara,ci porta lontano da Lui.
La gente soffre perché perde le sue certezze, ma questo in parte, avviene perché la nostra vita è basata su false certezze, su quello che pensiamo di aver costruito, sui beni che abbiamo accumulato, e la nostra fede è così scarsa che come gli apostoli tremiamo ed abbiamo paura della tempesta che agita le acque. Anche la barca della Chiesa viene sballottata da ogni parte, chi per le profezie, chi perché non riesce ad accettare i cambiamenti, chi per chissà quali altri motivi, molti sono quelli che vivono anche nella chiesa questo periodo con apprensione, dubitando, mettendo tutto in discussione, e cercando il pelo
nell' uovo ad ogni parola e gesto del Papa.
Beato chi rimarrà fermo nella fede,mentre tutto intorno è sotto l'attacco evidente di satana.
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