mercoledì 16 luglio 2014

(Mt 11,28-30) Io sono mite e umile di cuore.

VANGELO
 (Mt 11,28-30) Io sono mite e umile di cuore. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE 
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, in me, che non ho merito, per poterti servire con semplicità, e così poter per tuo merito,fare qualcosa di utile al Signore.

Anche oggi ritroviamo una pagina che abbiamo percorso già in questi ultimi giorni ( http://bricioledivangelo.blogspot.it/2014/06/mt-1125-30-io-sono-mite-e-umile-di-cuore.html ), ma poichè il Vangelo , pur essendo sempre lo stesso , ogni giorno ci offre un nuovo punto di vista, un nuovo spunto per riflettere; questo nuovo incontro non può essere che un invito a soffermarci ancora sulle parole di Gesù.
" In quel tempo " infatti non può essere solo la descrizione di eventi accaduti,perchè sarebbe in contraddizione con :
"I cieli e la terra passeranno, ma la mia parola non passerà". GESU' CRISTO (Matteo 24, 35)
Gesù  non si contraddice, Gesù provoca delle reazioni con le sue parole, che ci fanno mettere in discussione tutta la nostra vitae le nostre contraddizioni tra la parola e le opere.
Quel tempo è ogni tempo che viviamo, e a volte , io vedo che alcune cose gravi, faticose e pesanti, mi riescono meglio che altre che sembrano più facili. A volte la stanchezza prende il sopravvento, perchè quando si spende tutto di se stessi, non dico che si vogliano vedere dei risultati, ma trovare sempre muri di marmo, è abbastanza duro.
Gesù ci ha avvertito, ci ha dato nelle batitudini un memorandum da tenere sempre presente :
{« Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli » (Mt 5,3-12).}
Quando tutto sembra troppo difficile, troppo stancante, c'è qualcosa che deve suonare come un campanello d'allarme. Stiamo cercando di combattere la nostra battaglia da soli, non cerchiamo nel Signore la nostra forza,perchè altrimenti il nostro peso,sarebbe dolce e leggero.
Il giogo è un asse di legno curvo con con un anello centrale, che viene appoggiata sulla base del collo di una coppia di buoi e fissata con due sottogola e 
 ha una funzione specifica: portare i pesi in due e lasciare che il peso vada al centro… perfettamente distribuito… in più, ed è proprio questo il bello, Gesù mica parla a caso… ci sta dicendo che il peso è portato da entrambi,Lui ci dice: “Percorriamo questo cammino” e noi seguiamo semplicemente i suoi passi… ci lasciamo andare… questo è un vero riposo…
Se ci pensate bene allora, non c’è sforzo nel condividere con Lui i nostri pesi e non c’è via più SERENA se non quella di seguire i suoi movimenti.
Facciamo attenzione alla nostra presunzione, perchè dietro alla nostra stanchezza può nascondersi l'accidia, la voglia di mollare tutto, di pensare che tanto è inutile, ma, ancor peggio,di non poter fare di più.
L'accidia è una vera e propria malattia dello spirito, che approfitta della nostra stanchezza, per inserirsi in pianta stabile e farci fermare, ed irrimediabilmente tornare indietro.
È abbastanza sconosciuta come peccato e, spesso, la nominiamo tra i 7 vizi capitali, senza rifletterci molto, ma a mio avviso è veramente uno dei vizi più infidi, più subdoli che ci sia.
S.Bernardo la chiamava tiepidezza, l’ombra della morte. Il tiepido assomiglia ad una vigna non coltivata, una vigna che è stata abbandonata. Il tiepido è così: è una casa senza porta, senza chiusura. Qualcun altro ha detto: “E’ un verme che nella radice divora dal di dentro”. Divora soprattutto le virtù principali anche se esternamente la vita continua apparentemente come prima.
 Un’altra immagine del pigro a livello accidioso, è quella di colui che nasconde i talenti sotto terra, o la persona non troppo buona né troppo cattiva alla quale si applicano le parole tremende dell’Apocalisse: “Conosco le tue opere, non sei né freddo né caldo, magari tu fossi freddo o caldo, ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca”.
Vincere l'accidia non è un optional, ma un dovere, un passo che costa tantissimo , ma che va fatto, per non perdersi e non perdere tutto quello che si è  costruito assieme a Dio nella nostra persona e nella nostra vita. 

6 commenti:

  1. MY REFLECTION
      PRAYER
    Come Holy Spirit in me, that I have no merit, to be able to serve with ease, and so be able to for your merit, do something useful to the Lord. Even today we find a page that already we have come in these last days
      (Http://bricioledivangelo.blogspot.it/2014/06/mt-1125-30-io-sono-mite-e-umile-di-cuore.html), but because the Gospel, while being always the same, every day gives us a new perspective, a new opportunity to reflect; This new meeting can not be an invitation to linger still on the words of Jesus.
    "At that time" it can not be just a description of events that happened, because it would be inconsistent with:
    "Heaven and earth will pass away, but my words shall not pass away." JESUS ​​'CHRIST (Matthew 24, 35). Jesus does not contradict Himself, Jesus provokes reactions in his own words, that make us question our whole life and our contradictions between words and deeds.
    That time is any time in which we live and, at times, I see that some things serious, hard and heavy, I succeed better than others that seem easier.
    Sometimes the fatigue takes over, because when you spend all of themselves, do not say that you want to see the results, but always find marble walls, it's pretty hard.
    Jesus warned us, gave us batitudini in a memorandum to always keep in mind:
    {"Blessed are the poor in spirit, for theirs is the kingdom of heaven.
    Blessed are those who mourn, for they shall be comforted.
    Blessed are the meek, for they shall inherit the earth.
    Blessed are those who hunger and thirst for righteousness, for they shall be filled.
    Blessed are the merciful, for they will be shown mercy.
    Blessed are the pure in heart, for they shall see God
    Blessed are the peacemakers, for they shall be called sons of God
    Blessed are those who are persecuted for righteousness' sake, for theirs is the kingdom of heaven.
    Blessed are you when men revile you and persecute you and utter all kinds of evil against you falsely on my account.
    Rejoice and be glad, because great is your reward in heaven "(Mt 5:3-12).}
    When all seems too difficult, too tiring, there is something that should sound like a warning bell.
      We are trying to fight our battle alone, do not let the Lord is our strength, because otherwise our burden, it would be sweet and light. ( continua)

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  2. ( continua) The yoke is a wooden board with a curved central ring, which is resting on the base of the neck with a pair of oxen and secured with two chinstrap and has a specific function: to bring the weights in two and let the weight go to the center perfectly distributed ... ... in addition, and this is the beautiful, mica Jesus speaks to us ... if you're saying that the weight is carried by both, He tells us: "we walk this path" and we follow her footsteps ... we just let go ... this is a real rest ...
    If you think about it then, there is no effort to share our burdens with Him and there is no way out SERENA but to follow his movements.
    We pay attention to our presumption, because fatigue can hide behind our the sloth, the desire to give it all up, so it is useless to think that, but, even worse, not being able to do more.
    The sloth is a real disease of the spirit, taking advantage of our fatigue, to fit on a permanent basis and make us stop, and hopelessly back.
    It is quite strange as sin and, often, appoint one of the 7 deadly sins, without thinking much, but in my opinion, is truly one of the most treacherous vices, that there is more subtle.
    S.Bernardo called lukewarmness, the shadow of death.
      The warm looks like a non-cultivated vineyard, a vineyard that has been abandoned. The warm so it is a house without a door without closing. Someone else said: "It is a worm that eats the root from within." Devour especially outside the main virtues even if life continues as before apparently.
    Any other image of the lazy slothful level, is that of one who hides the talent in the ground, or the person is not too good nor too bad which is subject to the awful words of Revelation: "I know your works, you are neither cold nor hot, maybe you were cold or hot, but because thou art lukewarm, you are not that is neither hot nor cold, I will spit you out of My mouth. "Winning the sloth is not an option, but a duty, a step that costs a lot, but needs to be done, not to get lost and not lose everything that you've built together for God in our people and in our lives.

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  3. MI REFLEXIÓN
      ORACIÓN
    Ven Espíritu Santo en mí, que no tengo ningún mérito, para poder servir con facilidad, y así ser capaz de para su mérito, hacer algo útil para el Señor. Incluso hoy en día nos encontramos con una página que ya hemos recorrido en estos últimos días
      (Http :/ / bricioledivangelo.blogspot.it/2014/06/mt-1125-30-io-sono-mite-e-umile-di-cuore.html), sino porque el Evangelio, aun siendo siempre la misma, cada día nos da una nueva perspectiva, una nueva oportunidad para reflexionar; Esta nueva reunión no puede ser una invitación a quedarse quieto en las palabras de Jesús.
    "En ese momento" no puede ser sólo una descripción de los acontecimientos que sucedieron, porque sería incompatible con:
    "El cielo y la tierra pasarán, pero mis palabras no pasarán." JESÚS CRISTO (Mateo 24, 35). Jesús no se contradice a sí mismo, Jesús provoca reacciones en sus propias palabras, que nos hacen cuestionar toda nuestra vida y nuestras contradicciones entre las palabras y los hechos.
    Ese momento es un momento en el que vivimos y, a veces, vemos que algunas cosas serias, duras y pesadas, me van mejor que los otros que parecen más fáciles.
    A veces, el cansancio se hace cargo, porque cuando te pasas todo de sí mismos, no digas que quieres ver los resultados, pero siempre encuentran paredes de mármol, que es bastante difícil.
    Jesús nos advirtió, nos dio batitudini en un memorando para mantener siempre en mente:
    {"Bienaventurados los pobres en espíritu, porque de ellos es el reino de los cielos.
    Bienaventurados los que lloran, porque ellos serán consolados.
    Bienaventurados los mansos, porque ellos recibirán la tierra por heredad.
    Bienaventurados los que tienen hambre y sed de justicia, porque ellos serán saciados.
    Bienaventurados los misericordiosos, porque ellos alcanzarán misericordia.
    Bienaventurados los de limpio corazón, porque ellos verán a Dios
    Bienaventurados los pacificadores, porque ellos serán llamados hijos de Dios
    Bienaventurados los que padecen persecución por causa de la justicia, porque de ellos es el reino de los cielos.
    Bienaventurados seréis cuando os injurien, y os persigan y digan con mentira toda clase de mal contra vosotros por mi causa.
    Alegraos y regocijaos, porque vuestra recompensa es grande en los cielos "(Mt 5,3-12).}
    Cuando todo parece demasiado difícil, demasiado cansado, no es algo que debe sonar como una campana de alarma.
      Estamos tratando de luchar nuestra batalla solo, no permitimos que el Señor es nuestra fuerza, porque de lo contrario nuestra carga, sería dulce y ligero.
    El yugo es una tabla de madera con un anillo central curvada, que descansa sobre la base del cuello con un par de bueyes y se fija con dos barbijo y tiene una función específica: llevar el peso en dos y dejar que el peso vaya hacia el centro perfectamente distribuido ...... además, y esto es lo bello, mica Jesús nos habla ... si usted está diciendo que el peso es soportado por tanto, Él nos dice: "Caminamos este camino", y seguimos sus pasos ... dejamos que ir ... este es un verdadero descanso ...
    Si se piensa en ello entonces, no hay un esfuerzo para compartir nuestras cargas con él y no hay manera de salir SERENA sino para seguir sus movimientos.
    ( continua)

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  4. ( continua) Prestamos atención a nuestra presunción, ya que la fatiga puede esconderse detrás de nuestra la pereza, el deseo de renunciar a todo, así que es inútil pensar eso, pero, lo que es peor, no poder hacer más.
    La pereza es una verdadera enfermedad del espíritu, aprovechando nuestra fatiga, para adaptarse de manera permanente y hacernos parar, y sin esperanza de regreso.
    Es bastante extraño que el pecado y, a menudo, a uno de los 7 pecados capitales, sin pensar mucho, pero en mi opinión, es realmente uno de los vicios más peligrosos, que no es más sutil.
    S.Bernardo llama tibieza, la sombra de la muerte.
      La cálida parece una viña sin cultivar, un viñedo que ha sido abandonado. La cálida por lo que es una casa sin una puerta sin cerrar. Alguien dijo: "Es un gusano que se come la raíz desde dentro." Devorar especialmente fuera de las principales virtudes, incluso si la vida continúa como antes al parecer.
    Cualquier otra imagen del nivel perezoso perezoso, es la de alguien que se esconde el talento en la tierra, o la persona que no es demasiado bueno ni demasiado malo que está sujeto a las terribles palabras del Apocalipsis: "Yo conozco tus obras, que ni eres frío ni caliente, tal vez fueras frío o caliente, pero por cuanto eres tibio, no eres es ni frío ni caliente, te vomitaré de mi boca. "Ganar la pereza no es una opción, sino un deber, un paso que cuesta mucho, pero que hay que hacer, no para perderse y para no perder todo lo que se ha construido junto a Dios en nuestra gente y en nuestra vida.

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  5. REFLEXION

    ET PRIERE : Viens en moi, O Saint Esprit, moi qui n'ai pas de mérite, pour pouvoir servir avec simplicité, et ainsi pouvoir par ton mérite, faire quelque chose de profitable au Seigneur.

    - Nous retrouvons une page aujourd'hui aussi que nous avons déjà parcouru ces derniers jours, ( http://bricioledivangelo.blogspot.it/2014/06/mt-1125-30-io-sono-mite-e-umile-di-cuore.html ) mais parce que l'Évangile, en étant toujours le même, chaque jour nous offre un nouveau point de vue, un nouveau point pour réfléchir; cette nouvelle rencontre ne peut être qu'une invitation à nous arrêter encore sur les Paroles de Jésus." Dans ce temps en effet cela ne peut pas être seulement la description d'événements qui sont arrivé, car il serait en contradiction avec :
    "Le ciel et la terre passeront, mais ma Parole ne passera pas." JÉSUS CHRIST, (Mathieu 24,35), Jésus ne se contredit pas, Jésus provoque des réactions avec ses mots, qui nous font mettre en discussion toute notre vie et nos contradictions entre les paroles et les oeuvres.Ce temps est chaque temps que nous vivons, et parfois, je vois que quelques choses de graves, fatigants et lourds me réussissent mieux que d'autres qui semblent plus faciles. Parfois la fatigue prend le dessus, parce que quand on dépense tout de soi mêmes, je ne dis pas que l'on veuillent voir des résultats, mais trouver toujours murs de marbre, c'est assez dur. Jésus nous a avertis, il nous a donné dans les béatitudes un mémorandum à tenir toujours présent :
    " Bienheureux les pauvres en esprit, parce que d'eux c'est le royaume des cieux.
    Bienheureux les affligés, parce qu'ils seront consolés.
    Bienheureux les mythes, parce qu'ils hériteront la terre.
    Bienheureux ceux qui ont faim et soif de justice, parce qu'ils seront rassasiés.
    Bienheureux les miséricordieux, parce qu'ils trouveront miséricorde.
    Bienheureux les purs de coeur, parce qu'ils verront Dieu.
    Bienheureux les opérateurs de paix, parce qu'ils seront appelés fils de Dieu.
    Bienheureux les persécuté à cause de la justice, parce que d'eux est le royaume des cieux.
    Bienheureux vous quand ils vous insulteront, et vous persécuteront, en mentant, ils diront chaque sorte de mal contre vous par ma faute.
    Réjouissez-vous et exultez, parce que grande est votre récompense dans les cieux" , ( Mt 5,3 -12).)

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  6. SUITE :
    Quand tout semble trop difficile, trop fatigant, il y a quelque chose qui doit sonner comme une sonnette d'alarme. Nous sommes en train de chercher à combattre notre bataille tout seul, mais nous ne cherchons pas dans le Seigneur notre force, parce autrement que notre poids serait doux et léger.
    Le joug est un axe de bois courbé avec une bague centrale, qui est appuyée sur la base du cou d'un couple de boeufs et fixée avec deux sous gorges et cela a une fonction spécifique: partager le poids en deux et laisser que le poids aille au centre..... parfaitement distribué..... en plus, et vraiment aujourd'hui c'est le plus beau, Jésus ne parle pas du tout au hasard...... il est en train de nous dire que le poids est porté par les deux, Lui il nous dit: " Parcourons ce chemin" et nous nous suivons simplement ses pas.... laissons nous aller..... ceci est un vrai repos. ....Si alors vous y pensez bien, il n'y a pas d'effort en partageant avec Lui nos poids et il n'y a pas d'ailleurs de voie plus SEREINE si non entièrement de suivre ses mouvements.
    Faisons attention à notre présomption, parce que derrière notre fatigue peut se cacher la paresse, l'envie de tout lâcher, de penser que beaucoup de choses sont inutile, mais, encore moins bien, de ne pas pouvoir faire plus. La paresse est une maladie véritable de l'esprit qui profite de notre fatigue, pour s'insérer en plante stable et nous faire arrêter, et irrémédiablement revenir en arrière. Elle est assez inconnue comme "péché" et, nous la nommons souvent entre les 7 vices capitaux, sans trop y réfléchir, mais à mon avis c'est vraiment un des vices les plus suspects, plus sournois qu'il y aie.
    St.Bernard l'appelait la tiédeur, l'ombre de la mort. La tiédeur ressemble à un vignoble non cultivé, un vignoble qui a été abandonnée. La tiédeur est ainsi: c'est une maison sans porte, sans fermeture. Quelqu'un d'autre a dit: " C'est un ver qui entre dans la racine la dévore du dedans." Elle dévore surtout les vertus principales même si extérieurement la vie continue apparemment comme avant.
    Une autre image du paresseux au niveau acide est celle de celui qui cache pas les talents sous terre ou la trop bonne personne ni trop mauvaise à qui s'appliquent les paroles terribles de l'apocalypse: "je Connais tes oeuvres, tu n'es ni froid ni chaud, mais tu ses peut-être froid et chaud, car tu es tiède, tu n'es ni froid ni chaud c'est-à-dire, je vais te vomir de ma bouche." Vaincre la paresse n'est pas une option mais un devoir, un pas qui coûte cher, mais qui est fait, pour ne pas se perdre et ne pas perdre tout ceux qui ce sont construits avec Dieu dans notre personne et dans notre vie.

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