martedì 22 luglio 2014

(Gv 15,1-8) Chi rimane in me e io in lui porta molto frutto.

VANGELO 
(Gv 15,1-8) Chi rimane in me e io in lui porta molto frutto.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA
Ti prego Spirito Santo di starmi vicino e di assistermi con la tua sapienza nella lettura e nella riflessione della tua parola.


Spesso uso l’espressione, siamo operai della vigna del Signore e oggi il vangelo ci spiega proprio questo passo.
Quella della vite e dei tralci è una delle immagini più belle che Gesù ci propone, addirittura ci fa l' esempio di come il Padre ci tiene a che la vite produca buoni frutti. La pianta della vite è una pianta che si aggroviglia, si arrampica e si attorciglia tutta intorno alla madre vite, dalla quale riceve la linfa, e l'agricoltore la cura, taglia i rami inutili, che non portano frutto e la pota perché sia più robusta. I ruoli sono chiari, il raccolto va a Dio, è di Dio la vigna, di cui Cristo è la madre vite da cui partono i tralci, che siamo noi tutti. L' importante quindi è rimanere aggrappati alla pianta madre, a Gesù, e alla Chiesa da lui istituita, di cui lo Spirito Santo è la linfa. Tante sono le immagini che mi vengono alla mente, una è quella delle sofferenze che nella vita ognuno di noi passa, che in qualche modo, anche se sono difficili da accettare, sembrano arrivare per distruggerci e invece ci fanno crescere e ci rendono più forti, e l'altra è l'immagine della Chiesa, che per quanto imperfetta e divisa è in ogni modo la parte portante della vite. Restiamo quindi attaccati a questa chiesa, e lasciamo a Dio il giudizio e la potatura dei tralci, lui sa quello che è giusto, noi non sappiamo vedere più in là del nostro naso, se vogliamo essere un tralcio e non d’intralcio, affidiamoci alla parola di Dio e abbracciamo con fiducia Cristo Gesù.
Aggiungiamo al vangelo, una nota che mi sembra molto importante cogliere, Gesù dice molto chiaramente che senza di lui, cercando di fare le cose a modo nostro, non potremo fare nulla , questo non vuol dire che da soli non sappiamo fare niente, ma che da soli, non sappiamo fare niente di buono, ma posso dire anche di più, noi da soli, non sappiamo neanche riconoscere quello che è buono e quello che non lo è.

2 commenti:

  1. MI REFLEXIÓN
    ORACIÓN
    Le pido al Espíritu Santo que se quedara conmigo y me ayude con su sabiduría en la lectura y la reflexión de la palabra.
    A menudo uso la expresión, somos obreros de la viña del Señor y el evangelio de hoy nos dice sólo que paso. El de la vid y los sarmientos es una de las imágenes más bellas que Jesús nos ofrece, incluso nosotros el ejemplo de cómo el Padre quiere que la vid produce buen fruto.
    La planta de la vid es una planta que se enreda, sube y gira alrededor de la cepa madre, de la que recibe la savia, y el cuidado de los agricultores, cortar ramas innecesarias, que no dan fruto y poda para que sea más robusto .
    Los roles están claros, la cosecha va a Dios, es la viña de Dios, del cual Cristo es la vid madre de la que las ramas, es decir todos nosotros.
    Por tanto, es importante que se aferran a la planta madre, a Jesús ya la Iglesia que fundó, en que el Espíritu Santo es la savia. Hay muchas imágenes que vienen a la mente, una es la del sufrimiento en la vida de cada uno de nosotros se va, que de alguna manera, aunque sean difíciles de aceptar, y en cambio parece que vienen a destruirnos nos hacen crecer y hacernos más fuertes, y la otra es la imagen de la Iglesia, por imperfecta y dividido por todos los medios la parte de carga del tornillo.
    Por lo tanto, permanecer unidos a la Iglesia, y lo dejamos al juicio de Dios y la poda de las ramas, que sabe lo que es correcto, no lo sabemos ver más allá de nuestras narices, si queremos ser una rama y no en la forma, vamos a considerar la palabra de Dios con confianza y aceptar a Cristo Jesús
    Añadimos al evangelio , una nota que creo que es muy importante de entender, Jesús dice muy claramente que sin él, tratando de hacer las cosas a nuestra manera, nada se puede hacer, esto no significa que no podemos hacer nada por sí mismos, pero que por sí sola, no podemos hacer nada bueno, pero puedo decir mucho más, por nuestra cuenta, no sabemos reconocer lo que es bueno y lo que no lo es.

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  2. MY REFLECTION
    PRAYER
    I pray the Holy Spirit to stay with me and assist me with your wisdom in reading and reflection of your word.
    I often use the expression, we are laborers in the vineyard of the Lord and the gospel today tells us just that step. That of the vine and the branches is one of the most beautiful images that Jesus offers us, even us the example of how the Father wants the vine produces good fruit.
    The plant of the vine is a plant that becomes tangled, climbs and twists all around the mother vine, from which it receives the sap, and the farmer care, cut unnecessary branches, which do not bear fruit and prunes so that it is more robust .
    The roles are clear, the harvest goes to God, it is God's vineyard, of which Christ is the mother vine from which the branches, that is all of us.
    It is therefore important to cling to the mother plant, to Jesus and to the Church which he established, of which the Holy Spirit is the sap. There are many images that come to mind, one is that of the suffering in life each of us goes, that in some way, even if they are difficult to accept, and instead seem to come to destroy us make us grow and make us stronger, and the other is the image of the Church, however imperfect and divided it in every way the load-bearing part of the screw.
    We therefore remain attached to this Church, and leave it to the judgment of God and pruning the branches, he knows what is right, we know not see beyond our noses, if we want to be a branch and not in the way, let us consider the word of God with confidence and embrace Christ Jesus
    We add to the gospel , a note that I think is very important to grasp, Jesus says very clearly that without him, trying to do things our way, nothing can be done, this does not mean that we can not do anything by themselves, but that alone, we can not do anything good, but I can say even more, on our own, we do not know to recognize what is good and what is not.

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