sabato 10 settembre 2011

(Mt 18,21-35) Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.

VANGELO
(Mt 18,21-35) Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
T’imploro O Spirito di Dio, aiutami a far entrare la tua parola perfettamente nel mio cuore, a comprendere bene come e perché perdonare e dammi la forza di farlo secondo il tuo volere. Per Cristo nostro Signore. Amen.


Leggendo questo passo, ci rendiamo conto che Gesù non ci vuole solo buoni, ma perfetti. Continuano gli insegnamenti per raggiungere la perfezione dell' amore.
Quello che Pietro chiede a Gesù:
Devo perdonare il mio fratello? Quante volte? E un po' quello che noi chiediamo ogni giorno, quando qualcuno ci ferisce, quando ci fa del male e spesso gratuitamente.
Quando vediamo che gli altri non hanno verso di noi gli stessi sentimenti che noi nutriamo nei loro confronti. Dobbiamo guardare a Gesù per imitarlo e solo facendo questo possiamo riuscire a capire qual è la forma più alta dell'amore alla quale dobbiamo tendere.
Il perdono è una cosa fondamentale nella creazione dei rapporti, nella loro continuità, perché tutti possiamo sbagliare, anche non volendo, verso un fratello, ma se al minimo errore il rapporto fosse chiuso, vorrebbe dire che l'orgoglio è superiore all'amore stesso.
Gesù c’insegna che bisogna perdonare sempre e ci ricorda che Lui è amore misericordioso, che perdona senza limiti, e c’invita a fare altrettanto.
Io spesso mi sono chiesta come si può perdonare sempre, qualcuno che sembra che abbia solo la cattiveria nell'anima; che uccide e stupra, che massacra senza il minimo rimorso, e questo, è per me un punto dolente, una domanda alla quale non riesco a dare risposta, ma confido che se Gesù ci dice di farlo, vuol dire che è possibile. Il perdono, infatti, nasce da dentro al nostro cuore e non dalla gravità della colpa ricevuta e se riusciamo a far posto al Signore nel nostro cuore, se chiediamo a Lui l'aiuto necessario e vogliamo con tutto il cuore essere simili a lui, sicuramente sarà possibile.

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