mercoledì 17 agosto 2016

(Mt 22,1-14) Tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.

VANGELO
(Mt 22,1-14) Tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse:
«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.
Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.
Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.
Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”.
Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
Parola del Signore







LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, Vieni nei cuori dei tuoi fedeli, in me che scrivo ed in chi legge, vieni ad illuminare i nostri cuori e a farci venire fame di Te, fame da affamati, sete da assetati, fa che senza di te non possiamo vivere e che ti cerchiamo come la cerva anela ai corsi d'acqua, per Cristo nostro Signore.
Il re ha scelto un popolo e l' ha invitato ad un banchetto, ma questo popolo non ha accettato l' invito, e allora ha invitato altre persone, che erano pagane, emarginate, tutte persone che per quel popolo non avevano diritti... questa cosa mi fa pensare che questo invito fu una grande possibilità per il suo popolo, ma che non ne approfittò e questo decretò la loro condanna.
Il banchetto di nozze rappresenta la condivisione del regno di Dio, che inizia dalla nostra adesione sulla terra. Se in noi non c' è il desiderio di partecipare al banchetto, avremo sempre altre fami di cui saziarci e altre fonti alle quali dissetarci, ma nessuna di queste ci condurrà al regno di Dio.
Ricordiamo la samaritana al pozzo, alla quale Gesù disse « Chiunque beve di quest' acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell' acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna ». Aderire al progetto di Dio vuol dire indossare la veste di chi si vuole rivestire della sua essenza di figlio di Dio, vuol dire accettare il Vangelo e farlo nostro.
La stanza è piena di commensali, alcuni buoni ed altri no, ma chi non si sarà per niente impegnato in un cammino di fede, chi
" sembrerà " fedele a Dio, ma non lo sarà veramente, verrà smascherato e sarà troppo tardi. A Dio niente è nascosto, il nostro cuore è un libro aperto davanti a Lui, sa perfettamente quello che proviamo, conosce le nostre infedeltà e i nostri difetti, non cerca la perfezione, ma vede la verità "Salmo 19- Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi.-"
E' inutile camuffare la nostra fede, far vedere che siamo bravi cristiani, meglio essere mediocri ma desiderosi di migliorare, che falsi; perché possiamo ingannare gli uomini, ma non Dio.
Possiamo sfuggire alla giustizia umana, con la nostra furbizia o con le conoscenze corrotte, ma non a quella divina.
Possiamo entrare nelle grazie degli uomini con falsi abiti, ma non sfuggirà nulla a Dio...
Convertiamoci veramente, con umiltà mettiamoci davanti al nostro re e chiediamo perdono finchè siamo in tempo, prima che il Signore decreti anche per noi la sua condanna... nessuno sa quando verrà il giorno del giudizio.
Oggi mi hanno chiesto cosa vuol dire "vivere il Vangelo" non ho trovato risposta migliore che: vivere amando , sopratutto chi ci sembra più lontano da Dio, perchè noi possiamo essere per loro, la possibilità di capire che Dio li ama. Un pò come se fossimo la trasmissione "chi l'ha visto?" per chi si è perduto!
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martedì 16 agosto 2016

(Mt 20,1-16) Sei invidioso perché io sono buono?

VANGELO
(Mt 20,1-16) Sei invidioso perché io sono buono?
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”.
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”.
Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».


Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, Spirito di sapienza, dammi la possibilità di discernere il mio dal tuo e di togliere tutto quello che non mi viene da te, te lo chiedo nel nome di Gesù Cristo che è Dio e vive e regna con te nell'unità, nei secoli dei Secoli . Amen.
Dio è il padrone buono, quello che sa quello che fa, il giusto, L' UNICO . Anche Gesù lo ha messo in rilievo, dicendo -" uno solo è buono, uno solo è giusto" - eppure a volte noi vorremmo dirgli che cosa è giusto, secondo il nostro metro, vorremmo sapere più di lui perché ci costa accettare che non ci dia tutto quello che chiediamo.
I nostri sentimenti non sono perfetti, ma crediamo sempre di sapere quello che è più giusto per noi, e se non va tutto come vorremmo, siamo pronti a criticare tutti, anche Dio.
Questa parabola è indicativa di come noi vorremmo decidere al posto di Dio, e quando preghiamo, lo facciamo solo con la bocca e non con il cuore.
Noi siamo abituati a pensare che un premio vada dato in base al comportamento tenuto, perché dimentichiamo che la stessa bontà che il Signore usa agli altri , la usa con noi. Ma noi siamo i buoni? Pensiamo davvero di meritare più degli altri? Ci rendiamo conto di quante grazie ci passano per le mani senza che neanche ce ne accorgiamo? Se ci sembra che la paga non sia giusta, forse è il caso che ci fermiamo a conoscere di più il nostro Dio. Dio AMA, la sua giustizia è più che giustizia, è amore, e l’ amore dona e si dona senza misurare, perché è assoluto. Se così non fosse, non ci sarebbe salvezza per noi, ma il nostro Dio è inchiodato alla croce per amore nostro, il suo scopo, il suo desiderio, è quello di vederci liberi dal peccato.
Non importa se solo un secondo prima di morire ci renderemo conto di quello che stiamo facendo, se risponderemo alla sua chiamata dopo aver vagabondato per tutta la vita, lui vuole solo che torniamo a casa, per poterci riempire del suo amore e della sua pace. Dio vuole la nostra salvezza, ma ci chiede di renderci conto di non poter essere salvi senza di lui.
Una cosa voglio far presente alla nostra ostinazione che resiste ad ogni tentativo di conversione: non giudichiamo e non saremo giudicati! Se qualcuno ci sembra un grande peccatore, se pensiamo che la sua anima si perderà, non limitiamoci a pensare tutto il male possibile di lui, ma preghiamo perchè si salvi e ci passi avanti e meriti il paradiso ancor più di quanto noi pensiamo di meritarlo; e non facciamo che il giudizio sugli altri, firmi la nostra condanna.
Ultimamente, come non mai, mi capita di sentire parole come: buonista e lassista a cui si contrappongono severo e bigotto ...... si litiga e si discute su questioni morali, ma in tutto questo l' unica cosa che io riesco a vedere, è che si offende, si denigra e si condanna.... vedo giudici severi che non accettano di sentirsi uguali ai fratelli, perchè si sentono superiori e intanto si fa a brandelli il corpo di Cristo!....
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lunedì 15 agosto 2016

(Mt 19,23-30) È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio

VANGELO DI MARTEDì 16 AGOSTO 2016
(Mt 19,23-30) È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».
A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».
Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi».
Parola del Signore.


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito ad illuminare la mia mente,perchè da me non esca nulla che non sia del tutto Tuo.
Ho spesso scritto su questi brani, ma oggi vorrei con voi andare ad alcune frasi che mi si sono stampate nella mente mentre le rileggevo.

Poiché il tuo cuore si è insuperbito e hai detto:
“Io sono un dio.......mentre tu sei un uomo e non un dio, hai reso il tuo cuore come quello di Dio”
“Non dicano: La nostra mano ha vinto, non è il Signore che ha operato tutto questo! “
“ Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio”
“Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele.”
La superbia sta lì...prima di ogni virtù, ed impedisce all’ uomo di vedere Dio, di riconoscerlo e nel suo delirio di onnipotenza si sente lui stesso Dio.
Nessuno può dirci nulla, nessuno può aiutarci ad essere migliori, nessuno può guidare la nostra vita...e la cosa buffa è che mentre crediamo questo, seguiamo tutto quello che ci fa sentire superiori, ci fa sentire padroni della nostra vita...per poi scoprire che è una corsa che non ci porterà mai a traguardo, perchè niente è più falso di quello in cui crediamo.
Onori , ricchezze, piacere.... tutto quello che soddisfa il nostro ego si frappone fra noi e la verità.
La verità è quella che Gesù ci ripete rispondendo a Pietro, ma anche a tutti noi.
Chi segue la parola di Gesù, chi vive come Gesù ci insegna, vive guardando Dio, riconoscendo Dio e mettendolo al di sopra di ogni altro dio, anche di se stesso.
Dovrebbe essere facile, vedendo l’ abissale differenza, ma ancora oggi è la cosa che ci riesce peggio.
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domenica 14 agosto 2016

(Lc 1,39-56) Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.



VANGELO
(Lc 1,39-56) Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Colletta: Dio onnipotente ed eterno, che nel tuo disegno di amore hai ispirato alla beata Vergine Maria, che portava in grembo il tuo Figlio, di visitare sant'Elisabetta, concedi a noi di essere docili all'azione del tuo Spirito, per magnificare con Maria il tuo santo nome. Per il nostro Signore Gesù... Quella di oggi è la pagina più bella che riguarda la Madonna che sia mai stata scritta. È il canto d' amore di Maria che appena è stata scelta dal Signore come Madre di Gesù, capisce, nonostante la preoccupazione che la sua condizione le procura, che la sua non può essere una condizione di immobilità, e parte immediatamente per servire.L'incontro è con Elisabetta, la cugina anziana, alla quale Dio aveva donato una gravidanza in tarda età; che avrebbe contribuito con lei, attraverso il suo figlio Giovanni il Battista a far conoscere Gesù, salvezza del mondo.Maria è abbagliata dalla grandezza di quello che il Signore ha compiuto in lei, che si sente così esaltata da un lato e così umile dall'altro, diviene immediatamente serva del Signore, ma anche consapevole che quello che avverrà nel mondo, sarà un prodigio che darà al mondo la salvezza promessa da Dio attraverso le sacre scritture.Forse Maria non sapeva quanto questa scelta l'avrebbe fatta soffrire, ma attraverso questa sua accettazione di ogni cosa venisse da Dio, diventa partecipe della nostra salvezza, e ancora oggi, ci accompagna al Figlio suo e ci ripete- "fate quello che lui vi dirà"-Grazie del tuo si madre dell'umanità. La storia di Maria può essere la nostra storia, certamente non ai suoi livelli, ma anche noi possiamo dire " si " a Dio e lasciare che sia Lui a dirigere la nostra vita, attraverso lo Spirito Santo.Se non riuscite ancora a comprendere bene cosa sia lo spirito Santo, se vi sembra di non saperlo ascoltare, lasciatevi trasportare nell'amore per tutti i fratelli, perché nell'amore sarà più facile riconoscere la sua voce.
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sabato 13 agosto 2016

(Lc 12,49-53) Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.// (Lc 11,27-28) Beato il grembo che ti ha portato!

VANGELO DI DOMENICA 14 AGOSTO 2016 e MESSA DELLA VIGILIA ASSUNZIONE BEATA VERGINE MARIA 

VANGELO
(Lc 12,49-53) Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».
Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, aiutami, apri le porte del mio cuore alla tua parola, e falla vivere in me, fammi vivere di Te!
Vieni Signore a mettere il fuoco dello Spirito Santo nel mio cuore, fammi ardere di passione e d’amore per Te….parole che spesso mi escono dal cuore, ma che subito prendono secchiate d’acqua quando le devo mettere in pratica.La divisione di cui parla Gesù, è molto più presente di quanto non pensiamo se veramente ci lasciamo ardere da fuoco della passione per Cristo. Le persone che ci circondano stabiliscono con noi un rapporto d’ossessività, e spesso si sentono escluse se qualcuno li precede nei nostri pensieri e nel nostro tempo, a volte siamo costretti a veri e propri slalom e non a caso uso questo termine, perché nella vita sembra che tutti si mettano in gara per occupare i primi posti, ma vivere la fede è un qualcosa che stabilisce già delle priorità. Può sembrare assurdo, ma quando il rapporto con Dio si fa stretto, niente e nessuno riesce a strapparti quest’amore dal cuore, lo vediamo nella vita dei Santi, che abbandonano tutto per vivere con il Signore, qualche scalino sotto, troviamo tante persone che hanno scelto di vivere per Dio, rispondendo alla sua chiamata, sono i nostri sacerdoti, le nostre suore, i nostri consacrati, che chi più chi meno, con tutte le imperfezioni del mondo, cercano di resistere alle tentazioni del maligno e alle persecuzioni. Poi ci siamo noi, laici impegnati o no, che cerchiamo di far conciliare la famiglia, il lavoro e la fede.Incredibile come tutto secondo alcuni dovrebbe venire prima della messa, prima della preghiera…e invece per noi non è così, ma dobbiamo far conciliare le cose senza creare scontri né divisioni, perché l’antico nemico è in agguato ed approfitta d’ogni spazio creato da sentimenti negativi per dividerci. Chiediamo al Signore stesso di aiutarci a superare gli ostacoli senza darci in pasto al nemico, ma offrendo anche piccoli sacrifici per l’unità di tutte le famiglie, delle comunità e delle chiese.
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VANGELO (MESSA DELLA VIGILIA ASSUNZIONE BEATA VERGINE MARIA)
(Lc 11,27-28) Beato il grembo che ti ha portato!
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre Gesù parlava alle folle, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!». Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Spirito Santo, vieni Amore di Dio, e inonda il mio cuore e la mia mente perché ti appartengono.
Stupende queste poche parole di Gesù, sembra quasi di immaginare la scena… attorniato dalla folla ha appena scacciato un demonio da un muto e sta parlando alla gente dei pericoli che corrono i figli di Dio assediati dai demoni, quando una donna (e torniamo a vedere il coraggio delle donne di esprimersi davanti a Gesù) levò il suo grido tra la gente: ” Beato il grembo che ti ha portato! ” Questa affermazione della donna miporta a pensare che veramente i nostri occhi vedono al contrario degli occhi di Dio, perchè con tutti i dolori che Maria ha dovuto vivere, l’espressione della poveretta che gridava,sembra abbastanza fuori luogo. La mentalità della donna che è sicuramente mamma, rappresenta quello che tutte le mamme pensano, il figlio è qualcosa che dà quello che possiamo definire il diritto di orgoglio materno, perché la mamma si sente realizzata nella sua educazione e nella sua crescita, ma questa è appunto la mentalità terrena; noi sappiamo che invece Maria, sfuggì a questo concetto, concedendosi completamente a Dio ,affidandosi interamente alla sua volontà, accettando già dal momento del concepimento l’idea di un figlio che non gli appartiene, ma che è dono di Dio. Se oggi ogni donna accettasse un figlio come dono di Dio, il mondo sarebbe sicuramente migliore, ma troppe sono le persone tra noi che pensano di avere diritto di vita e di morte sui propri figli, e molte quelle che considerano un figlio non come un regalo che è il coronamento di un progetto come la famiglia, ma come un optional aggiuntivo su cui proiettare i nostri sogni e le nostre frustrazioni. La risposta di Gesù è meravigliosa, perchè rivolto alla donna allarga le braccia della misericordia di Dio, all’umanità intera, perchè come Maria tutti saranno beati se accoglieranno parola di Dio e la osserveranno. In principio era il Verbo...il Verbo era presso Dio....il Verbo era Dio...E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi!
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venerdì 12 agosto 2016

(Mt 19,13-15) Non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli.

VANGELO DI SABATO 13 AGOSTO 2016
(Mt 19,13-15) Non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli.
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli».
E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.


Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Oggi uso la preghiera di Colletta


Dio onnipotente ed eterno,
che ci dai il privilegio di chiamarti Padre,
fa’ crescere in noi lo spirito di figli adottivi,
perché possiamo entrare
nell’eredità che ci hai promesso.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...


Leggendole parole di questa preghiera, non ho potuto fare a meno di farle mie, e chiedo a voi che leggete, con tutto il cuore, fatele vostre, inginocchiamo il nostro cuore a questo Dio che tutto può, che presa la nostra umanità l' ha santificata fino al più alto dei sacrifici, morire sulla croce, morire per noi che non meritiamo niente, che siamo davanti a lui a deriderlo, trafiggerlo, e nella migliore delle ipotesi restiamo in silenzio.


Preghiamo e ci sentiamo giusti, ma amici miei, dentro di noi c'è talmente tanta roba da togliere ancora.... ma noi siamo adulti.
In cuor nostro pensiamo di essere anche consapevoli di aver saputo fare un grande cammino di fede, di miglioramento, chi più chi meno, siamo bravi a riconoscere i nostri meriti.
Ci stiamo lodando e anche inutilmente, perché di meriti in tutto questo, ne abbiamo ben pochi, tutto è grazia.
I bambini appena nati non sanno parlare, ma cercano amore, sicurezza, cibo, e se riescono ad ottenerlo si lasciano cullare amorevolmente tra le nostre braccia, ma noi chi siamo?
Noi siamo i grandi... e già, questa parola ci dovrebbe far capire che siamo già in errore.
Noi siamo adulti, inconsapevoli, che credono di essere grandi, e che hanno imparato a camminare sulle loro gambe, ma che si sono allontanati pian piano da quell'amore che era per loro fonte di vita. Passare dal Grembo di Maria per opera dello Spirito Santo, rinascere alla vita in Gesù Cristo e viverla con la fiducia di un bambino, correre a ricevere la benedizione del Signore, senza preoccuparci degli ostacoli, che " i grandi " mettono in mezzo, cercano di trattenerci, ma noi svelti e con la gioia negli occhi, continuiamo a correre verso Gesù. Immagino la scena di chi tira da una parte e dall'altra, e tanti bambini, sgattaiolanti che sfuggono alle prese di chi ci vuole tenere lontani dal nostro maestro, dal nostro pastore, dalla nostra fonte di grazia e benedizione. Sì amici, io voglio essere sempre bambina, che ha voglia di correre da Gesù, che non si fa trattenere da chi sa sempre tutto, anche come ci si deve avvicinare a Dio.
Le nostre voci saranno chiassose, stonate, ma se siamo rinati dal Grembo di Maria, siamo come ci vuole Gesù e dobbiamo solo muovere i nostri passi verso di Lui, lo Spirito Santo sarà la nostra guida, perché è attraverso di Lui che il Signore ci chiama a se.
Poveri discepoli di Gesù, poveri noi se essere grandi, se essere vicini a Gesù, ci fa arrivare a voler rimproverare anche Gesù e ci fa dire chi è degno o no di essere toccato da Lui…..
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giovedì 11 agosto 2016

(Mt 19,3-12) Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così.

VANGELO
(Mt 19,3-12) Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così.
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?».
Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: “Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne”? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di ripudiarla?».
Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio».
Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi».
Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».


Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo e manda a noi dal cielo,un raggio della tua luce... basterà un piccolo raggio per aprire la mia mente annebbiata dalla mia umanità, e tu dammi quel piccolo raggio e tutto intorno sparirà e sarò solo tua mio Signore, con la mente e con il cuore.
E' lecito Gesù? Quante volte noi chiediamo a Dio se è lecito ai suoi occhi quello che facciamo? Ben poche vero? Siamo noi a decidere quello che è giusto, quello che ci conviene e poi troviamo una giustificazione per cui tutto diventi lecito anche agli occhi di Dio. Dimentichiamo troppo spesso che stringiamo dei patti, facciamo delle promesse e addirittura che consacriamo questi patti.
Oggi tutto si fa con troppa leggerezza, sicuramente colpa delle generazioni precedenti, sicuramente della mia generazione, quando ancora non sapevo neanche che cosa era, anche io in pieno femminismo, ho votato per il divorzio.
Ma sì, se una cosa non funziona più invece di ripararla, buttiamola alle ortiche, con tutto quello che comporta, così saremo liberi di farci una nuova famiglia, avere altri figli e ricominciare da capo.... sperando che sia la volta buona, o solo fino alla prossima.
Il matrimonio celebrato in chiesa non è solo un patto tra due coniugi, ma anche un patto davanti a Dio e anche se Mosè permise al suo popolo di ripudiare la moglie, lo fece perché il suo popolo era duro di cuore, come quello di oggi.
Oggi troviamo che sia giusto tutto quello che ci conviene, quello con cui intendiamo affrontare il problema adattandovi la nostra risoluzione, spesso dettata dal nostro egoismo.
Inutile cercare di percorrere i vari ragionamenti, perchè sicuramente troveremo che quello che piace a noi... piace a Dio.
Io credo solo che non saremmo meritevoli di nulla se non fosse per l’ immensa misericordia di Dio, che nonostante le nostre scelte infauste, è sempre pronto a concederci ancora possibilità di recupero e conversione.
Padre perdonaci, perchè pecchiamo contro il cielo e contro di Te, non siamo degni di essere chiamati figli... uno spirito contrito è sempre gradito a Dio, un cuore affranto ed umiliato, tu o Dio ,non disprezzi.
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mercoledì 10 agosto 2016

(Mt 18,21-19,1) Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.

VANGELO
(Mt 18,21-19,1) Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?».
E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».
Terminati questi discorsi, Gesù lasciò la Galilea e andò nella regione della Giudea, al di là del Giordano.


Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo a darmi il tuo appoggio nella lettura e nella comprensione del Vangelo, perché tutto si apra davanti ai miei occhi e sia comprensibile al mio cuore.


Con quanto amore Gesù ci parla, ci consiglia come comportarci, ci aiuta ad essere come Lui.
Il metro con il quale l' uomo misura le cose è sicuramente molto egoistico, ma in questa pagina di Vangelo, Gesù ci fa capire come tutto quello che noi facciamo, in fondo, ci riflette addosso come uno specchio.
La parabola racconta di un servo che doveva del denaro al suo padrone, e quando questo gliene chiese la restituzione, non era pronto per saldare il suo debito.
Il padrone era buono e magnanimo, e gli usò misericordia condonandogli il debito, ma il servo non fece la stessa cosa verso un altro uomo che aveva contratto debito con lui; anzi, lo denunciò e lo fece chiudere in prigione. Saputolo il padrone s' indignò, e lo diede in mano ai suoi aguzzini.
Il Signore usa la stessa misericordia con noi e noi invece che cosa facciamo?
Non riusciamo a perdonare neanche il minimo torto subito. Pietro chiede al Signore di fissare un limite al perdono, perché nella sua umanità come noi, crede che ci debba essere un limite, oltre il quale sia lecito non perdonare più, ma la risposta di Gesù è chiarissima, non c'è un limite oltre il quale non perdonare, si deve perdonare sempre, perché quello che cerca da sempre di dirci Gesù è che dobbiamo seguirlo in tutto e per tutto se vogliamo essere suoi discepoli, se vogliamo chiamarci Cristiani, appartenenti alla famiglia di Cristo Gesù..
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martedì 9 agosto 2016

(Gv 12,24-26) Se il chicco di grano muore, produce molto frutto.

VANGELO
(Gv 12,24-26) Se il chicco di grano muore, produce molto frutto.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà».

Parola del Signore 

LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e porta la tua luce nella mia mente, affinché attraverso il tuo apporto, il chicco possa germogliare e dare frutto.
Questa è una serie di cose che Gesù ci dice, che sembrano un po’ buttate là, ma che invece sono colonne della fede, sulle quali si basa poi tutta la nostra speranza. Attraverso la sua parola, Gesù si fa chicco di grano, attraverso la sua vita, fa germogliare in noi la speranza di un nuovo modo di concepire sia la vita sia la fede, attraverso la sua morte germoglia in noi la salvezza e attraverso a sua resurrezione la certezza dell’eternità. Tutto è per noi, dal momento della creazione tutto quello che Dio ha fatto, lo ha fatto per noi, tutto quello che ci ha dato l’ ha dato per amore e, la parola di Gesù, ce lo ripete e lo rinnova nel nostro cuore.
Sta a noi adesso, cogliere quel piccolo seme che Dio ha messo nel nostro cuore, farlo germogliare e fare sì che produca frutto, ma senza perdere tempo, senza distrazioni, perché se il campo non è coltivato attentamente, la zizzania soffocherà tutto il raccolto. Vediamo qui espressi i concetti base della nostra fede, quelli che ci faranno passare con l’aiuto di Dio, attraverso la porta stretta, servire e seguire. Se riusciremo ad essere fedeli a questi concetti, vedremo germogliare i frutti dell’amore che Gesù ha trasmesso a noi.
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lunedì 8 agosto 2016

(Mt 25,1-13) Ecco lo sposo! Andategli incontro!

VANGELO
(Mt 25,1-13) Ecco lo sposo! Andategli incontro!
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.
A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.
Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Signore, fa che il tuo Santo Spirito scenda su di me e con me rimanga per illuminarmi in questo cammino di fede e di umile evangelizzazione che faccio prima di tutto su di me, applicandomi a conoscere la tua parola. Fammi strumento nelle tue mani, togliendo da me tutto quello che è mio e non mi viene da te.
Leggendo la stessa lettura nel Vangelo di Giovanni, vediamo che riportando le parole di Gesù, ci tiene a comunicare che credere in Dio significa credere nella Luce e che camminare nella luce con Gesù significa non solo essere in comunione con Lui, ma anche con i fratelli.
É importante capire questo per non ingannare noi stessi, su un cammino, che non pretende da noi la perfezione, ma ci spinge a cercarla.
Tutti sappiamo che il momento arriverà, ma non ci vogliamo pensare, eppure qui vediamo dalle parole di Gesù, che non dobbiamo aspettarci una brutta cosa, un brutto evento, ma una festa simile ad un matrimonio, ad un incontro con lo sposo; è a questo che Gesù paragona il regno dei cieli.
Ed allora leggiamo insieme la parabola delle dieci vergini che attendono lo sposo, e vediamo che 5 sono stolte e 5 sono sagge.
Le prime non avevano calcolato che lo sposo poteva arrivare in ritardo e non avevano portato l’ olio di scorta per le lampade…..
Troppo spesso noi siamo così, vorremmo seguire la luce, e fare il volere di Dio, ma se l’ attesa è troppo lunga, ci distraiamo; se la tentazione è forte, ci allontaniamo e tutto questo senza riflettere sul fatto che la morte è inevitabile e non sappiamo come e quando ci colpirà, convinti sempre di aver la possibilità di gestire il nostro tempo.
I tempi del Signore non sono i nostri, se fosse possibile amministrare anche quelli, state tranquilli che qualcuno ci avrebbe già provato, l’uomo nella sua superbia, seguendo il padre dei superbi, vorrebbe mettersi al posto di Dio, ci prova continuamente, su questa terra, dove regna il caos, dove tutto si sta distruggendo per colpa nostra, ma ancora lo chiamiamo progresso.
Corriamo con le nostre macchine sempre più veloci, sempre più ubriachi, sfrecciamo nella nostra vita e nella vita degli altri, travolgendo tutto e tutti senza freni e mentre corriamo ci sentiamo immortali. Ma non siamo immortali e verrà per tutti noi il giorno in cui ci troveremo davanti allo sposo della parabola, davanti a quel Gesù che ha amato noi più di quanto amasse la sua mamma e più di se stesso, che cosa gli diremo allora? Grazie, ma io avevo altro da fare che ricambiare il tuo amore….
Le vergini sagge attendono sempre tenendosi alla luce della parola di Dio, cercando di non cadere in tentazione, consapevoli che è vitale essere pronte per l’ incontro, per non essere chiuse fuori della porta dello sposo. Non guarderanno se sembreranno fuori moda, se non faranno parte dell’elite di quelli amati dal pubblico, se non saranno capite mentre inginocchiate in chiesa, seguiranno la parola di Dio e non si preoccuperanno di correre da tutte le parti. Invece di vestirsi di apparenza si riempiranno di sostanza e questo sarà olio per le loro lampade.
Sempre nostra è dunque la scelta, l’ olio che alimenta la lampada è la parola del Signore, alla luce della quale dobbiamo vivere.
Ancora una volta ci troviamo a fare una scelta, perché la scelta di vivere da cristiani, in comunione con Cristo, non è per un giorno o per un anno, ma per la vita, alimentando la fede con la preghiera e con le opere di carità verso i nostri fratelli più bisognosi, sia spiritualmente sia fisicamente, perché come dicono Matteo e Giovanni, essere in comunione con Gesù, significa essere in comunione con i fratelli.
Non possiamo sperare di salvarci se non ci preoccupiamo di salvarci, non basta avere qualcuno che prega per noi; pensiamo a Santa Monica, che per tanti anni ha pregato per la salvezza del figlio. Dopo tanti anni anche Agostino, contro ogni previsione si è convertito ed è diventato uno dei santi più importanti della nostra Chiesa, ma ha dovuto collaborare a questo progetto per cui la mamma pregò tanto il Signore.
A questo possono servire le preghiere degli altri, a chiedere grazie per chi non prega, ma il resto , la conversione, deve vederci collaborare, altrimenti rimane una lampada spenta.
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domenica 7 agosto 2016

(Mt 17,22-27) Lo uccideranno, ma risorgerà. I figli sono liberi dal tributo.

VANGELO
(Mt 17,22-27) Lo uccideranno, ma risorgerà. I figli sono liberi dal tributo.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Ed essi furono molto rattristati.
Quando furono giunti a Cafàrnao, quelli che riscuotevano la tassa per il tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa?». Rispose: «Sì».
Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re della terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli estranei?». Rispose: «Dagli estranei».
E Gesù replicò: «Quindi i figli sono liberi. Ma, per evitare di scandalizzarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala loro per me e per te».
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e donami la sapienza di comprendere quello che il Signore vuole che io comprenda, aiutami !
Il momento è quasi giunto, Gesù ne è consapevole e cerca di dare ai suoi discepoli le coordinate per comprendere quanto tutto quello che sta per succedere sia necessario. Il volere del Padre è la salvezza dei figli ed anche se costerà caro a Gesù, in termini di sofferenza, è disposto a tutto pur di salvare i suoi fratelli, perché l’amore di Dio ci unisce a Lui in maniera indissolubile.
Gesù cerca di far capire a Pietro che è necessario che viva da uomo e che muoia da uomo per assumere su di se tutte le colpe degli uomini e poterli liberare. La Sua passione sarà terribile, ma il messaggio che Gesù da a Pietro, non è di dolore o paura, ma di accettazione e fondamentalmente di Speranza. Il Figlio di Dio non dovrebbe pagare la tassa nella chiesa di Dio, ma Gesù fa comprendere a Pietro che sarà Dio stesso a provvedere per pagare il tributo, e lo farà proprio attraverso la sua vita.
Ma anche se Gesù morirà, risorgerà dopo tre giorni, e questo deve essere ben presente nella nostra mente, perché la nostra non è solo speranza, ma certezza che nulla è perduto, anche se ci sembra che la fede stia morendo, che la Chiesa sia più una multinazionale che la casa di Dio… non fermiamoci a giudicare, ma andiamo oltre, andiamo a condividere con Gesù Cristo quella che sarà la sua e la nostra resurrezione. Noi siamo tempio di Cristo, se accettiamo di rinascere in Lui.
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sabato 6 agosto 2016

(Lc 12,32-48) Anche voi tenetevi pronti.



VANGELO DI DOMENICA 7 AGOSTO 2016
(Lc 12,32-48) Anche voi tenetevi pronti.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno.
Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perché, dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.
Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!
Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».

Parola del Signore.



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Spirito Santo, eterno Dio, regna nel mio cuore ed illumina la mia mente, fa che tutto mi sia rivelato della tua parola per grazia, davanti ai miei occhi fa che il libro si apra ed io sappia leggere tra le righe quello che la tua voce mi dice.

Continua il discorso di Gesù che c’esorta a fare la nostra scelta in maniera definitiva. Ci spinge all’ attesa vigile, come quella delle 10 vergini che aspettavano lo sposo; nessuno sa quando verrà. Spesso ci dice che seguire Lui non è facile, che dobbiamo lasciare tutti gli interessi terreni per farlo, e che non sarà per niente facile, potremo essere offesi, umiliati e addirittura uccisi nel suo nome, insomma come prospettiva non è certo incoraggiante, ma ecco l’altro lato della medaglia, quello per cui vale la pena di affrontare tutto questo. Siamo FIGLI DI DIO e quindi suoi EREDI. Siamo su questa terra sempre alla ricerca della felicità e l'abbiamo a portata di mano,dobbiamo solo riuscire a vedere oltre la nostra ottusità, oltre la nostra realtà terrena.
Per noi c’ è un intero patrimonio che ci attende, quello del regno dei cieli per l’eternità. Se leggiamo attentamente cosa ci dice in queste poche righe, capiamo che se saremo vigili nella fede, se lo aspetteremo senza cedere alle lusinghe della nostra superbia, della nostra sete di potere, se non saremo attaccati ai beni materiali, ma metteremo Dio al primo posto nella nostra vita, sarà il padrone a cingersi le vesti al fianco e servirci. Questo significa che non siamo stati lasciati a noi stessi, ma che Cristo stesso è venuto per servirci la salvezza, e dobbiamo avere fiducia che è sempre presente nella nostra storia per aiutarci a raggiungere Dio, che non ci vuole schiavi ma salvi, per poterci riabbracciare nel giorno del giudizio.
Ecco qual'è la felicità che ci attende, per l'eternità, se viviamo in funzione di quest’attesa, che se sapremo viverla sarà un incontro continuo e sempre nuovo, non un’attesa sterile e buia. Stamattina ho incontrato Gesù nella comunione, è con me nella lettura della sua parola, nella meditazione, nella preghiera, nella carità, nella speranza, nella malattia, nella disgrazia, nella gioia, non è mai vuota la mia giornata perché Gesù è con me,e parla al mio cuore che gli appartiene; Lui è il tesoro che ho ricevuto per grazia e che farò sempre vivere eletto come re della mia vita, spero solo di poterti sempre servire fedelmente, sempre secondo la tua volontà, negli anni che tu mi degnerai di concededermi. Non permettere mai che io mi allontani da Te. Amen.
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venerdì 5 agosto 2016

(Lc 9,28-36) Mentre Gesù pregava, il suo volto cambiò d’aspetto.

VANGELO
(Lc 9,28-36) Mentre Gesù pregava, il suo volto cambiò d’aspetto. 
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE 
PREGHIERA
 Vieni vicino a me o Santo Spirito, ed aiutami a comprendere il senso della lettura d’oggi, e saperla applicare alla mia vita. In questo brano, Matteo ci porta con Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni sul monte Tabor. Gli apostoli non comprendevano bene il perché di questa scelta di Gesù di sottoporsi volontariamente a tanta sofferenza, ricordiamo che Pietro che non voleva andare a Gerusalemme con Gesù, dopo che questi aveva detto a lui e agli altri, quello che l’aspettava e lo esortava a non sottoporsi a tale supplizio. Gesù allora propone ai suoi discepoli di salire sul monte e una volta giunti si misero a pregare. Non volle spiegare a parole, ma volle che potessero condividere con Lui quel momento di preghiera, per aiutarli a capire, gli mostra come questa accettazione poteva diventare la loro trasfigurazione. Notate la differenza tra il pregare di Gesù, che trasfigura davanti ai loro occhi, e quello assonnato degli apostoli. Apparve ai loro occhi, riflesso di luce e parlava con Mosè ed Elia era una visione meravigliosa che li fece restare svegli anche se cadevano dal sonno.Ad un tratto furono avvolti da una nube ed udirono una voce: -ecco il mio Figlio, l’eletto, ascoltatelo- La voce di Dio confermava quello che disse al battesimo nel Giordano, riporre la propria fede in Gesù Cristo Figlio di Dio, non è un optional, ma è un preciso comando di Dio stesso, e non riconoscerlo come tele vuol dire disobbedire a Dio, opporsi al volere di Dio. I discepoli erano colpiti da questa manifestazione di Gesù e vedere Elia e Mosè li aveva riempiti di una nuova consapevolezza, che ancora non comprendevano fino in fondo, ma che apriva il loro cuore alla speranza e faceva intravedere che la fede è andare oltre la nostra umanità, e che diventa un connubio con Dio. Dio aveva detto ascoltatelo e avevano visto i patriarchi defunti nella gloria con Gesù, avevano ancora tanta confusione e stettero tre giorni prima di capire bene il senso di quello che era successo, conservando tutte quelle cose in silenzio nel loro cuore. Rispetto a questo brano io posso aggiungere, per esperienza, che quando il Signore ci concede una sua grazia, anche noi rimaniamo esterrefatti e stupiti, anche se non è la trasfigurazione, ma in ogni modo è sempre un qualcosa che ci lascia senza parole e senza spiegazione, allora anche se al momento non capiamo a fondo, non realizziamo subito il senso dell'accaduto, viene automatico restare tre giorni senza dire nulla e poi pian piano si riesce a mettere a fuoco quello che è successo. Quanto sarebbe bello poter essere trasfigurati in Gesù, riuscire a fare della nostra preghiera e della nostra vita una ricerca intensa di comunione con il regno dei cieli, il nostro desiderio sarebbe legittimo, come lo è stato per gli apostoli, che hanno chiesto di poter fare tre capanne. Legittimo voler restare con Gesù, ma ancora non era risorto dai morti, e gli chiese di tacere, fino a che tutto fosse compiuto; ed oggi che senso dare a queste parole? Gesù è risorto, è con noi, possiamo vivere con lui la nostra esperienza di vita sulla terra, possiamo dimostrare di aver compreso almeno in parte il suo messaggio, possiamo chiedergli di trasformarci in uomini e donne nuove, ma per farlo, dobbiamo credere che Gesù è il figlio che Dio ci chiede di ascoltare ed affidarci a Lui. ------------------------------------------------------------ Accedendo al blog e registrandosi alla newsletter riceverete ogni giorno una e-mail con il vangelo ed il commento e le varie cose pubblicate nel blog stesso
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giovedì 4 agosto 2016

(Mt 16,24-28) Che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?

VANGELO
(Mt 16,24-28) Che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni.
In verità io vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non moriranno, prima di aver visto venire il Figlio dell’uomo con il suo regno».
Parola del Signore 






LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA.
Vieni o mio Signore, aiutami, con il tuo Santo Spirito infuocami, con il tuo amore guariscimi, con la tua sapienza illuminami e fa che io possa essere per i miei fratelli una lucina... piccolissima lucina che cammina verso Te anima della mia anima. Ti amo!
Il rapporto intimo di ognuno di noi con il Signore, è conosciuto solo a noi e a Lui. Pietro, toccato dallo Spirito Santo, riconosce in Gesù il CRISTO di Dio, l’ UNTO, il MESSIA. Tutto questo non può avvenire se non per Grazia di Dio, una grazia che non è stata fatta solo a Pietro, ma a molti uomini. Per ricevere queste grazie, c’ è bisogno però della nostra adesione, del nostro SI. Nei vangeli noi impariamo a riconoscere il modo di fare di Dio attraverso il comportamento di Gesù. Non si comporta come un capo che comanda, ma che è venuto per soffrire, per essere umiliato, per essere rifiutato dagli scribi, dai sacerdoti, dagli anziani, insomma da tutti quelli che tenevano all’ epoca il potere del governo e se lo spartivano; cercando di assoggettare le persone a questo potere. I sacerdoti di allora, i governanti di allora, non sono poi per nulla dissimili dai governanti di oggi, vediamo che in molti hanno piegato il loro capo davanti al potere terreno, alla cupidigia, all’ apparenza; anche la chiesa di oggi come quella di ieri, non è esonerata dal peccato. Dei governanti del mondo, meglio non parlarne… ci sono duemila organizzazioni che dovrebbero dare gli aiuti per il terzo mondo (e già questa è una bestemmia, il mondo è uno) e invece si spendono solo per cose appariscenti e per i loro stipendi. Siete mai stati al palazzo della F.A.O….per tante persone che si danno da fare, che ci credono; ce ne sono altrettanti belli ciccioni e pieni di boria… che di umanitario hanno ben poco! Alla CARITAS qualcuno si dà da fare, ma gli altri? Bhè lasciamo stare, non ci facciamo il sangue amaro, così va il mondo. Ma questo non deve spaventare o scoraggiare chiunque voglia seguire il Signore, perché se è vero che alcune cose sembrano contraddirsi a vicenda, è anche vero che il Signore continua a ripetere, non abbiate paura. Allora mettiamoci in testa che nessuno può essere delegato a fare quello che noi dobbiamo fare, e che non c’ è niente che ci può fermare se siamo pieni di Spirito Santo. Tutto quello che faremo con e per il Signore, sarà, non solo ben fatto, ma anche ben retribuito. Gesù stesso, fornirà i mezzi per far fronte a tutto ciò, la cosa importante è non arrendersi mai, non farsi distrarre dal mondo e sedurre, o spaventare da chi ci sta intorno, che è contro Dio, ma che è anche nostro fratello e anzi noi possiamo provare con l'aiuto di Dio e poi con la nostra preghiera, a trascinare più fratelli verso Gesù. Anche il gesto più piccolo sarà ripagato largamente.Forza, non abbiamo paura, seguiamo Gesù e abbandoniamo tutto quello che è vano e inutile, questi sono momenti molto difficili, se la Madonna viene in nostro soccorso, se lo Spirito ci Parla e si fa sempre più insistente, ascoltiamolo, seguiamo Gesù, nella parola, nelle opere, nella croce e nella resurrezione. Il nostro è un Dio vivo, risorgiamo a vita nuova con Lui.
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mercoledì 3 agosto 2016

(Mt 16,13-23) Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli.

VANGELO
(Mt 16,13-23) Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli. 
 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo. Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, dolce compagno, vienimi accanto ed insieme a te sarà tutto più comprensibile, tutto più semplice, tutto più giusto. Fa che niente di me permanga nel cuore e riempi il vuoto con la tua presenza, per Cristo nostro Signore. Amen.
Un brano questo, in cui Gesù ci pone un interrogativo importante, ci mette alla prova, così come fa con Pietro: - Tu chi dici che io sia?- Noi oggi, come cristiani, siamo molto più fortunati di Pietro, perché in duemila anni, Gesù ci ha fornito tante prove della sua presenza in mezzo a noi, ma quello di credere in Gesù figlio di Dio, non è il solo problema che oggi il Vangelo ci presenta. Pietro riconosce, per grazia Divina, in Gesù il Figlio di Dio, ma ancora non è pronto a comprendere del tutto. Vediamo che Pietro non è migliore di noi, nonostante la conoscenza e l’ amicizia che lo legano a Gesù. -Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente ! - -Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra, sarà sciolto nei cieli.- Conoscersi e riconoscersi.... Basta questo? Vedremo che non è sufficente,perchè Pietro rinnegherà di conoscere Gesù, per paura di essere catturato o forse perchè in quel momento la sua fede vacillò...chissà! I disegni del Signore sono giusti, noi non li conosciamo, ma se Pietro fosse stato subito catturato e ucciso, come avrebbe potuto servire il Signore? Pietro, che era un uomo come noi, scelse Gesù, fino in fondo. Non era colto, aveva anche un carattere burbero, era un bel capoccione come diremmo oggi, ma si fece trascinare dall’ amore che quell’ uomo sprizzava da tutti i pori, per gli ultimi, per i bisognosi, per gli ammalati, per tutti quelli che considera fratelli, anche se lo crocifiggeranno, anche se non lo vogliono accettare. Oggi che la violenza dell’ ISIS si spinge fin dentro le nostre chiese, anche noi ci troviamo davanti alla scelta di Pietro, anche noi abbiamo paura....ci riconosceremo cristiani come Gesù, pronti all’accoglienza e al perdono o lo rinnegheremo? Certo anche Pietro come noi, avrebbe voluto farsi un Gesù un po’ più su misura, un po’ meno idealista e più combattivo, un po’ più umano e meno obbediente a Dio, un po’ più terreno e meno irreale. Ma Gesù è Gesù, è Dio stesso e non può essere qualcun altro, nemmeno per farci contenti. Il suo amore è immenso per noi, ma non scende a compromessi con la nostra umanità, sa perdonare perché è misericordioso, ma quello che ci dice di fare è legge. Seguirlo significa prendere la nostra croce, come ha fatto Lui e seguirlo su questa strada. Possiamo essere imperfetti, ce lo perdonerà, possiamo cadere e ci aiuterà ad alzarci, ma la strada è solo questa, attraverso la porta stretta delle sue parole possiamo seguirlo, non facendoci un Dio su misura, più consono ai nostri desideri. Scegliere tra Dio o mammona, Tra un Dio vero o idealizzato, adattato. Questo non è permesso a nessuno, neanche a Pietro, infatti, ricordiamo che anche per lui c’ è subito il rimprovero di Gesù, che addirittura lo apostrofa chiamando figlio di satana. É facile sbagliare strada, se quella che vogliamo percorrere non parte direttamente dal cuore di Cristo. Prima di tutto questo, capire che è lui la porta per la salvezza e la vita eterna, e non tutte quelle altre uscite di sicurezza che apriamo con la nostra umanità. Abbiamo forse paura di affrontare il mondo con Gesù oppure la nostra non è paura, ma negazione dell’ appartenenza a Cristo? Non è una domanda da poco!
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martedì 2 agosto 2016

(Mt 15,21-28) Donna, grande è la tua fede!

VANGELO
(Mt 15,21-28) Donna, grande è la tua fede!
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una donna Cananea, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele».
Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore, – disse la donna – eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.


Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, e inonda con la tua luce la mia misera mente, fa che io riesca a fare quello perciò tu mi hai creato, sempre quello che vuoi, nonostante tutto.
Quante volte cerchiamo soccorso per le nostre tragedie, quante volte ci siamo recati in quei luoghi dove si afferma che si debba cercare Dio e quante volte gli uomini si sono messi tra noi e Lui ? L’ uomo di Dio crede di fare bene, sicuramente, crede di saper indirizzare la nostra vita, crede di saperci aiutare nella preghiera e molti sono quelli che tendono veramente la mano e ci guidano. Eppure per tanti che fanno bene il loro dovere di pastori, ce ne sono altrettanti, che senza accorgersene magari, ci trattano con indifferenza, o peggio, proprio nel momento in cui abbiamo un disperato bisogno di essere aiutati. In questo contesto si svolge la storia che oggi San Matteo ci descrive. Una donna straniera, continua ad invocare l’ aiuto di Gesù, grida forte e tanta è la sua disperazione che persino i discepoli si muovo a compassione ed intercedono per lei.
Sembra che inizialmente Gesù si rifiuti, ma quella, superata la folla, gli si butta davanti ai piedi e lo invoca, vincendo la sua resistenza.
La fede della donna supera le barriere degli uomini, perché nonostante la sua nazionalità non si ferma, lei ama la figlia vuole che guarisca, non l’ ha allontanata da casa anche se indemoniata, si percepisce che il suo amore è grande, e che grande è la fede che sta riponendo in Gesù.
Ha percorso tanta strada per incontrarlo, e questo presuppone un cammino di fede sincera e concreta, tanto che arriva a chiedere, a supplicare, di guarire la figlia, con una briciola della sua grazia, come se fosse un cane che lecca sotto al suo tavolo. Di questo brano mi colpisce una cosa, quello che spinge questa donna a cercare aiuto da Gesù è AMORE ed è per questo che non può sfuggire alla sua disperazione che nessuno e tanto meno Gesù, può negare di intervenire.
Noi sappiamo quanto è grande l’amore di Dio per noi, eppure non riusciamo a chiedere con la stessa fede e lo stesso amore di guarire i nostri fratelli, anzi ci fermiamo a giudicarli anche in punto di morte. Noi non siamo migliori di nessuno, tutti noi abbiamo tante colpe, chi per ignoranza, chi per educazione, tutti commettiamo errori educando i figli, nei confronti della famiglia, ma tutti siamo pronti a giudicare gli altri…. dov’è l’amore di quella Cananea che aveva la figlia indemoniata e che sicuramente non le rendeva la vita facile, ma che implorava Gesù di guarirla?L’amore muove le montagne, spinge ad osare, ad andare oltre ed è lo stesso amore che fa allargare le braccia e dire: sia fatta la Tua volontà.
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lunedì 1 agosto 2016

(Mt 14,22-36) Comandami di venire verso di te sulle acque.

VANGELO
(Mt 14,22-36) Comandami di venire verso di te sulle acque.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».
Compiuta la traversata, approdarono a Gennèsaret. E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati e lo pregavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello. E quanti lo toccarono furono guariti.
Parola del Signore





LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Spirito Santo, Spirito di conoscenza, fa che io possa capire quello che Tu vuoi che io comprenda, che tutto quello che è mio se ne vada da dentro di me e faccia posto solo alla tua luce.
...Proviamo ad immaginare che cosa può essere successo tra i discepoli e la folla alla moltiplicazione dei pani e dei pesci.
Quel " subito Gesù costrinse," mi fa vedere un Gesù un po’ irritato, forse deluso da questi discepoli che pur vivendogli accanto, non riuscivano a comprendere niente di quello che lui compiva. Nessuno gli aveva chiesto aiuto per sfamare quel popolo affamato, ma avevano pensato di chiedergli di rimandarli a casa. Anche noi a volte vogliamo dire a Gesù cosa deve fare invece di affidare a Lui le cose della nostra vita.
Gesù sa che non sono ancora pronti, ma che deve farglielo capire concretamente, perché solo perché avevano assistito ad un miracolo già si erano esaltati e montati la testa.
Allora li manda avanti, con la barca , verso l’ altra riva e, congedata la folla, se ne va a pregare, pensate, Gesù sente il bisogno di pregare e ringraziare il Padre, mentre dal racconto dei discepoli si evince che nessuno ringraziò lui per quello che aveva fatto.
Ad un certo punto le acque si agitano ed i discepoli hanno paura di affondare, è notte simbolo dell’ oscurità del cuore in cui la paura aumenta, e dopo averli provati un po’, Gesù va verso di loro camminando sull’acqua.
Immaginate la scena, albeggia appena e ad un tratto i discepoli vedono Gesù che cammina verso di loro, neanche questo gli basta, non riescono a riconoscere da dentro il loro cuore Gesù. Pietro gli chiede una cosa assurda:- se sei tu comandami di venire da te-… quante persone camminavano sulle acque?
Ammettiamo che poteva essere una giusta prudenza? Purtroppo no, e ce lo fa capire la riga seguente, il vento forte lo intimorisce e non si fida più di Gesù, ha paura di affondare, e quasi affonda; Gesù è lì davanti a lui e lui non riesce a lasciarsi andare e a fidarsi completamente, ma Egli tende comunque verso di lui la mano e lo trae in salvo; poi sale sulla barca e le acque si placano.
In questo brano ci sono talmente tanti insegnamenti che l’unica cosa che mi sento di aggiungere è che Pietro, che sarà capo della chiesa, prova a lasciarsi guidare, a seguire Gesù, ma è un uomo e a volte l’umanità prevale in lui.
Quello che tutti noi troppo spesso dimentichiamo è che dobbiamo affidarci completamente a Dio, dobbiamo avere il coraggio di sfidare anche le nostre paure, perché nella nostra vita, qualunque sia la tempesta che ci assale, c’è Gesù davanti a noi, con noi e in noi.- Prendi la tua croce e seguimi- ha detto Gesù, non prendi la tua croce e vai, ma seguimi; io sarò con te.
Non è facile Signore, se Pietro che è meglio di noi ha sbagliato, sicuramente anche noi sbaglieremo tante volte, ma tu non lasciarci affondare e tendi anche verso di noi la tua mano e traici in salvo.
Ma ancora un attimo, vorrei soffermarmi sul particolare atteggiamento degli apostoli, che sembrano proprio non riuscire a comprendere che l' incontro con Gesù, gli ha cambiato la vita. Questo è un pò l'atteggiamento che tutti noi abbiamo fino a che non facciamo quella che io definisco, l'esperienza del "risorto".
Capire chi è Gesù non basta, perchè non si può restare spettatori quando lo si è incontrato, ma si deve vincere la paura, la vergogna, e soprattutto certi schemi di ragionamento umani, che ci tengono legati a preconcetti tutti nostri.
Gesù non si vive a distanza, ma si vive da dentro, ci si convive, altrimenti restiamo spettatori assonnati e spesso assenti.
I discepoli che si addormentano, le donne che si addormentano... queste figure mi hanno sempre lasciato sconcertata, ma credo che il sonno e l' azione siano non parti contrapposte, ma rappresentative di continuità.
Gesù stesso ha bisogno di isolarsi, pregare, dormire e non pretende da noi nulla che possa vincere la natura umana, ma ci chiede di fare parte della sua natura divina, di esserne partecipi, di assumere un ruolo in quest' opera, e questo ruolo non può essere sempre e solo dello spettatore.
Io credo che dobbiamo imparare a vivere nello Spirito Santo, non lasciarlo sul comodino e dargli a tratti il permesso di agire, ma vivere credendoci e permettendogli di manifestarsi ogni volta che vuole, insomma imparare a viverlo.
Gesù non è venuto per fare un show, o per creare una religione, ma per insegnarci un modo di vivere in armonia con il creato ed il creatore.
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