sabato 8 agosto 2015

(Gv 6,41-51) Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.

VANGELO
 (Gv 6,41-51) Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?».
Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ ultimo giorno.  Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
 Vieni o Santo Spirito, anche se non ti meritiamo,vieni a accendere in noi la sapienza di figli.

 Prima di passare al Vangelo,vorrei che rileggessimo ATTENTAMENTE la seconda lettura: 
(Ef 4,30-5,2) Camminate nella carità come Cristo. 
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Fratelli, non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, con il quale foste segnati per il giorno della redenzione. Scompaiano da voi ogni asprezza, sdegno, ira, grida e maldicenze con ogni sorta di malignità. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo.Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore. Non credo di dover aggiungere parole alla Parola di  questa lettera, è di per se un fortissimo richiamo a non lasciarci influenzare da chi chiacchiera e sputa sentenze.

Non credo di dover aggiungere parole alla Parola di questa lettera, è di per se un fortissimo richiamo a non lasciarci influenzare da chi chiacchiera e sputa sentenze.
La fede è un dono di Dio, fatto a chi sceglie di accoglierlo, ma credere in Dio, non basta, non possiamo dire di credere in Dio, se non riconosciamo il figlio che Lui ha mandato. Qui sta il nocciolo della questione, accettare il Figlio perché si ascolta la parola del Padre, che con Gesù si compie, trasformando questo Figlio in amore che nutre la nostra fame di verità.
  Anche i giudei onorano Dio, ne conoscono le letture, se le tramandano ancora, ma non hanno adempiuto pienamente la sua parola, perché non hanno riconosciuto in Gesù il Messia promesso. Non lo hanno accettato perché non era quello che loro speravano, non era un vincitore, un re ricco e potente, non veniva a portare gloria sulla terra, ma diceva che il suo regno non era di questo mondo…è difficile accettare di conoscere qualcuno, quando quello che ci propone non ci interessa, quando quello che cerchiamo è solo terreno.Così oggi molti incartano le loro parole con la parola  delle scritture per parlare contro il Papa e contro i fratelli, salendo sul pulpito e chiamandoli peccatori,eretici e miscredenti...e andando contro ogni richiamo di Gesù all'amore e al perdono.
 Noi Signore invece ti vogliamo conoscere, vogliamo che tu ci parli, che c’ indichi la via da percorrere, perché ci fidiamo di Dio e di Te, Signore nostro Gesù Cristo, perché solo attraverso di te, potremo entrare nel progetto di Dio per la nostra salvezza.
Continua il discorso del  pane di vita e penso che noi siamo il seme di Dio sparso sulla terra, per quanto tempo non importa, ma in ognuno di noi c'è un seme di Dio.
Quello che vediamo sulla terra è il risultato di quello che da noi è germogliato e, stando a quello che si vede oggi nel mondo, non sembra proprio che il risultato sia ottimale; c'è molta gramigna e zizzania che soffoca anche i germogli più buoni, ma verrà il giorno che la gramigna sarà strappata ed il seme buono, potrà crescere rigoglioso.
Nessuno può uccidere il seme buono in noi se non noi stessi, ricordiamolo sempre; gli altri ci fanno quello che ci lasciamo fare!

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venerdì 7 agosto 2015

(Mt 17,14-20) Se avrete fede, nulla vi sarà impossibile.

VANGELO
(Mt 17,14-20) Se avrete fede, nulla vi sarà impossibile.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinò a Gesù un uomo che gli si gettò in ginocchio e disse: «Signore, abbi pietà di mio figlio! È epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e sovente nell’acqua. L’ho portato dai tuoi discepoli, ma non sono riusciti a guarirlo». E Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino a quando sarò con (Mt 17,14-20) Se avrete fede, nulla vi sarà impossibile.voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo qui da me». Gesù lo minacciò e il demonio uscì da lui, e da quel momento il ragazzo fu guarito. Allora i discepoli si avvicinarono a Gesù, in disparte, e gli chiesero: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli rispose loro: «Per la vostra poca fede. In verità io vi dico: se avrete fede pari a un granello di senape, direte a questo monte: “Spòstati da qui a là”, ed esso si sposterà, e nulla vi sarà impossibile».
Parola del Signore





LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Mostraci la tua continua benevolenza, o Padre, e assisti il tuo popolo,Tu non abbandoni chi ti cerca, Signore. Il Signore sarà un rifugio per l’oppresso….Fa o Santo Spirito che queste nostre preghiere questo implorare il Signore Dio nostro, siano sempre e solo pure e sincere, fa che la fede in Dio Padre, in Gesù Cristo e in te Santo Spirito, siano la sola fonte di ispirazione della nostra vita e che siamo sempre degni di accoglierti nel nostro cuore e nella nostra mente.
Una cosa che mi è subito evidente è come quest’uomo non si arrenda davanti alla prima non riuscita da parte dei discepoli di Gesù…ecco che va alla fonte, si rivolge a Gesù stesso, ed è esaudito.Se la nostra fede fosse così forte…se riuscissimo a non fermarci davanti a niente, se tutti gli ostacoli fra noi è Dio avessero come unico mediatore Gesù Cristo, se noi avessimo fede come un granello di senape…..Ma la nostra umanità è più forte della nostra fede, chiediamo, preghiamo, ci sforziamo di credere sempre di più, ma non raggiungiamo mai quella santità che ci rende veri discepoli di Gesù.
I santi, questi sconosciuti, che operano miracoli in vita e dopo, perché riescono ad essere un tutt’uno con Cristo Gesù, sono ancora mille miglia lontani da noi.
Leggiamo di loro, ma non riusciamo a penetrarne il segreto della fede, non riusciamo ad abbandonarci a Dio come loro hanno fatto, eppure altro non erano, e non sono, che uomini come noi, e dobbiamo aspirare a diventare anche noi Santi, non per la gloria degli uomini, ma perché nulla potrebbe essere più bello che riuscire ad essere così in comunione con Cristo.
Eppure restiamo qui, ancorati alla nostra preghiera stanca e inconcludente, mentre il Signore ci mostra come la vera fede trasfigura.La domanda che cosa dobbiamo fare, non è quella giusta.
Signore facci essere come Te, donaci la Tua fede, donaci la potenza del Tuo essere perché possiamo essere solo tuoi, possiamo farti vivere in noi, fa che tutto quello che c’è di così umano e terreno che c’impedisce di raggiungerti, sia spazzato via dal tuo Santo Spirito, e che abbracciati ed uniti a te possiamo farti operare attraverso di noi.Questa forse dovrebbe essere la nostra preghiera, e dovrebbe essere talmente forte e sincera da non tremare di fronte a nulla, da aver paura di non farcela, ma consapevole del “ Sia fatta la Tua volontà ” che ogni giorno diciamo senza neanche rendercene conto.
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giovedì 6 agosto 2015

(Mt 16,24-28) Che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?

VANGELO
 (Mt 16,24-28) Che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita? 
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita? Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni. In verità io vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non moriranno, prima di aver visto venire il Figlio dell’uomo con il suo regno».

Parola del Signore



La mia riflessione
Preghiera

Vieni o mio Signore, aiutami, con il tuo Santo Spirito infuocami, con il tuo amore guariscimi, con la tua sapienza illuminami e fa che io possa essere per i miei fratelli una lucina... piccolissima lucina che cammina verso Te anima della mia anima. Ti amo!

Il rapporto intimo di ognuno di noi con il Signore, è conosciuto solo a noi e a Lui.
Pietro, toccato dallo Spirito Santo, riconosce in Gesù il CRISTO di Dio, l’ UNTO, il MESSIA.
Tutto questo non può avvenire se non per Grazia di Dio, una grazia che non è stata fatta solo a Pietro, ma a molti uomini.
Per ricevere queste grazie, c’ è bisogno però della nostra adesione, del nostro SI.
Nei vangeli noi impariamo a riconoscere il modo di fare di Dio attraverso il comportamento di Gesù.
Non si comporta come un capo che comanda, ma che è venuto per soffrire, per essere umiliato, per essere rifiutato dagli scribi, dai sacerdoti, dagli anziani, insomma da tutti quelli che tenevano all’ epoca il potere del governo e se lo spartivano; cercando di assoggettare le persone a questo potere.
I sacerdoti di allora, i governanti di allora, non sono poi per nulla dissimili dai governanti di oggi, vediamo che in molti hanno piegato il loro capo davanti al potere terreno, alla cupidigia, all’ apparenza; anche la chiesa di oggi come quella di ieri, non è esonerata dal peccato.
Dei governanti del mondo, meglio non parlarne… ci sono duemila organizzazioni  che dovrebbero dare gli aiuti per il terzo mondo (e già questa è una bestemmia, il mondo è uno) e invece si spendono solo per cose appariscenti e per i loro stipendi.
Siete mai stati al palazzo della F.A.O….per tante persone che si danno da fare, che ci credono; ce ne sono altrettanti belli ciccioni e pieni di boria… che di umanitario hanno ben poco!
Alla CARITAS qualcuno si dà da fare, ma  gli altri?  Bhè lasciamo stare, non ci facciamo il sangue amaro, così va il mondo.
Ma questo non deve spaventare o scoraggiare chiunque voglia seguire il Signore, perché se è vero che alcune cose sembrano contraddirsi a vicenda, è anche vero che il Signore continua a ripetere, non abbiate paura.
Allora mettiamoci in testa che nessuno può essere delegato a fare quello che noi dobbiamo fare, e che non c’ è niente che ci può fermare se siamo pieni di Spirito Santo.
Tutto quello che faremo con e per il Signore, sarà, non solo ben fatto, ma anche ben retribuito. Gesù stesso, fornirà i mezzi per far fronte a tutto ciò, la cosa importante è non arrendersi mai, non farsi distrarre dal mondo e sedurre, o spaventare da chi ci sta intorno, che è contro Dio, ma che è anche nostro fratello e anzi noi possiamo provare con l'aiuto di Dio e poi con la nostra preghiera, a trascinare più fratelli verso Gesù. Anche il gesto più piccolo sarà ripagato largamente.Forza, non abbiamo paura, seguiamo Gesù e abbandoniamo tutto quello che è vano e inutile, questi sono momenti molto difficili, se la Madonna viene in nostro soccorso, se lo Spirito ci Parla e si fa sempre più insistente, ascoltiamolo, seguiamo Gesù, nella parola, nelle opere, nella croce e nella resurrezione. Il nostro è un Dio vivo, risorgiamo a vita nuova con Lui.
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mercoledì 5 agosto 2015

(Mc 9,2-10) Questi è il Figlio mio, l’amato.

VANGELO (Mc 9,2-10) Questi è il Figlio mio, l’amato. + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti. Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE PREGHIERA Vieni vicino a me o Santo Spirito, ed aiutami a comprendere il senso della lettura di oggi, ed a saperla applicare alla mia vita. Sono molte le cose che mi colpiscono di questo brano e, onestamente non so da dove cominciare, perchè nella sua narrazione Marco, va all' essenziale, senza raccontarci i dettagli di questa giornata particolare, che porta i tre discepoli a vivere un'esperienza spirituale con Gesù, veramente insolita, ma i sacerdoti parleranno abbondantemente di questa esperienza in chiave teologica e molto meglio di me. Io amo ascoltare quello che questo brano ci dice, quasi in segreto, proprio per noi! Gesù ha sempre parlato con i suoi, ma ci sono cose che non si possono spiegare a parole, bisogna farne l'esperienza diretta. Quello che accadde li intimorì, non se lo aspettavano e questo fece nascere in loro il desiderio di potersi fermare lì, di poter continuare a vivere quell' esperienza al di fuori del mondo. Dio non è così lontano, non è irraggiungibile, perchè è sempre Lui che viene incontro all'uomo, e questo momento di grazia, questo dono che fa loro, deve restare chiuso nel loro cuore. Gesù sa che il diavolo si insinua facilmente nel cuore dell'uomo, che questa visione fantastica poteva essere presa da lui e manipolata per suscitare in loro superbia, immodestia, presunzione, per questo chiede loro di non parlarne con nessuno fino a che Lui non fosse risorto. In quel momento era facile per loro credere che Gesù sarebbe veramente risorto, avevano appena visto davanti ai loro occhi Mosè ed Elia... ma poi tutto cambia e svanisce, solo Gesù con loro.... difficile sarà ricordare che non sono soli, quando non vedranno più neanche Gesù. Questa è l'esperienza che ci viene chiesta, che ci viene concessa, anche a noi sempre, capire che non siamo mai soli, perchè quello che non è visibile ai nostri occhi , è visibile al nostro cuore. Meravigliose le parole di Dio....ASCOLTATELO... ci da anche l'indicazione di dove trovarlo...nella sua parola! 
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martedì 4 agosto 2015

(Mt 15,21-28) Donna, grande è la tua fede!

VANGELO
(Mt 15,21-28) Donna, grande è la tua fede!
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una donna Cananea, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele». Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore, – disse la donna – eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, e inonda con la tua luce la mia misera mente, fa che io riesca a fare quello perciò tu mi hai creato, sempre quello che vuoi, nonostante tutto.


Quante volte cerchiamo soccorso per le nostre tragedie, quante volte ci siamo recati in quei luoghi dove si afferma che si debba cercare Dio e quante volte gli uomini si sono messi tra noi e Lui ? L’ uomo di Dio crede di fare bene, sicuramente, crede di saper indirizzare la nostra vita, crede di saperci aiutare nella preghiera e molti sono quelli che tendono veramente la mano e ci guidano. Eppure per tanti che fanno bene il loro dovere di pastori, ce ne sono altrettanti, che senza accorgersene magari, ci trattano con indifferenza, o peggio, proprio nel momento in cui abbiamo un disperato bisogno di essere aiutati.
In questo contesto si svolge la storia che oggi San Matteo ci descrive. Una donna straniera, continua ad invocare l’ aiuto di Gesù, grida forte e tanta è la sua disperazione che persino i discepoli si muovo a compassione ed intercedono per lei.
Sembra che inizialmente Gesù si rifiuti, ma quella, superata la folla, gli si butta davanti ai piedi e lo invoca, vincendo la sua resistenza.
La fede della donna supera le barriere degli uomini, perché nonostante la sua nazionalità non si ferma, lei ama la figlia vuole che guarisca, non l’ ha allontanata da casa anche se indemoniata, si percepisce che il suo amore è grande, e che grande è la fede che sta riponendo in Gesù.
Ha percorso tanta strada per incontrarlo, e questo presuppone un cammino di fede sincera e concreta, tanto che arriva a chiedere, a supplicare, di guarire la figlia, con una briciola della sua grazia, come se fosse un cane che lecca sotto al suo tavolo.
Di questo brano mi colpisce una cosa, quello che spinge questa donna a cercare aiuto da Gesù è AMORE ed è per questo che non può sfuggire alla sua disperazione che nessuno e tanto meno Gesù, può negare di intervenire.
Noi sappiamo quanto è grande l’amore di Dio per noi, eppure non riusciamo a chiedere con la stessa fede e lo stesso amore di guarire i nostri fratelli, anzi ci fermiamo a giudicarli anche in punto di morte.
Noi non siamo migliori di nessuno, tutti noi abbiamo tante colpe, chi per ignoranza, chi per educazione, tutti commettiamo errori educando i figli, nei confronti della famiglia, ma tutti siamo pronti a giudicare gli altri…. dov’è l’amore di quella Cananea che aveva la figlia indemoniata e che sicuramente non le rendeva la vita facile, ma che implorava Gesù di guarirla?
L’amore muove le montagne, spinge ad osare, ad andare oltre ed è lo stesso amore che fa allargare le braccia e dire: sia fatta la Tua volontà.
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lunedì 3 agosto 2015

(Mt 14,22-36) Comandami di venire verso di te sulle acque.

VANGELO
(Mt 14,22-36) Comandami di venire verso di te sulle acque.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».Compiuta la traversata, approdarono a Gennèsaret. E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati e lo pregavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello. E quanti lo toccarono furono guariti.
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, ed insegnami ad ascoltare col cuore la tua parola; aiutami a viverla e ad esprimerla,con parole semplici che sappiano penetrare i cuori.
Abbiamo visto pochi giorni fa questo brano
http://bricioledivangelo.blogspot.it/2014/08/mt-1422-36-comandami-di-venire-verso-di.html
quindi non starò ancora a trattare il brano in se stesso,ma vorrei soffermarmi su un particolare atteggiamento degli apostoli,che sembrano proprio non riuscire a comprendere che l' incontro con Gesù, gli ha cambiato la vita.Questo è un pò l'atteggiamento che tutti noi abbiamo fino a che non facciamo quella che io definisco,l'esperienza del "risorto".
Capire chi è Gesù non basta, perchè non si può restare spettatori quando lo si è incontrato, ma si deve vincere la paura, la vergogna, e soprattutto certi schemi di ragionamento umani, che ci tengono legati a preconcetti tutti nostri.
Gesù non si vive a distanza, ma si vive da dentro, ci si convive, altrimenti restiamo spettatori assonnati e spesso assenti.
I discepoli che si addormentano, le donne che si addormentano... queste figure mi hanno sempre lasciato sconcertata, ma credo che il sonno e
l' azione siano non parti contrapposte, ma rappresentative di continuità.
Gesù stesso ha bisogno di isolarsi, pregare, dormire e non pretende da noi nulla che possa vincere la natura umana, ma ci chiede di fare parte della sua natura divina, di esserne partecipi, di assumere un ruolo in quest' opera, e questo ruolo non può essere sempre e solo dello spettatore.
Io credo che dobbiamo imparare a vivere nello Spirito Santo, non lasciarlo sul comodino e dargli a tratti il permesso di agire, ma vivere credendoci e permettendogli di manifestarsi ogni volta che vuole, insomma imparare a viverlo.
Gesù non è venuto per fare un show, o per creare una religione, ma per insegnarci un modo di vivere in armonia con il creato ed il creatore.
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domenica 2 agosto 2015

(Mt 14,13-21) Alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla.

VANGELO
(Mt 14,13-21) Alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, avendo udito [della morte di Giovanni Battista], Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte. Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati.Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Signore mio di vivere dentro di me, di imprimerti nel mio cuore e di esprimerti attraverso la mia persona per aiutarci a capirti e a viverti.
Saputo della morte di Giovanni, Gesù salì sulla barca e cercò un luogo dove restare solo, probabilmente con il suo dolore, perché abbiamo visto come Gesù umanamente soffre nel perdere i suoi amici, come abbiamo visto alla morte di Lazzaro: (Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!". 33 Gesù allora quando la vide piangere e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente, si turbò e disse: 34"Dove l'avete posto?". Gli dissero: "Signore, vieni a vedere!". 35 Gesù scoppiò in pianto.)
Ma la folla non gli permise di stare solo, e nonostante il dolore, provo compassione per loro e si dedicò a loro. Questa immagine di Gesù che non pensa mai a quanto è ferito, a quanto sta male, ma sempre all ’uomo suo fratello, è una delle immagini più confortanti del Vangelo, perché lui c’è sempre, anche quando soffre ci ama, e questo mi porta a pensare che seguirlo significa amare anche sopra al nostro dolore, alla nostra sofferenza, perché l’amore che Gesù ci dona e ci insegna, è un amore altruista, e non egoistico, è un amore che vuole comprendere e non essere compreso.Quando venne la sera i discepoli si preoccuparono per tutta quella gente, che avrebbe dovuto attraversare una zona desertica e di notte per procurarsi da mangiare, e suggerirono a Gesù di rimandarli indietro, perché non avrebbero potuto sfamarli con quello che avevano. Questi poveri discepoli ignari di chi era Gesù veramente, non avevano ancora capito, pur vedendo i miracoli che compiva, non riescono a separare il terreno dallo spirituale, ma questo non ci deve meravigliare, perché anche noi oggi, dopo 2000 anni di miracoli, ancora non riusciamo a credere. Così come allora, anche oggi molti discepoli credono di dover contare sulle loro forze, molti pensano di essere soli in questo mondo così difficile, ma il Gesto che Gesù ha fatto, anticipando l’Eucarestia, è molto chiaro, e parla più di tante belle parole. E’ condividendo quell’ amore che saremo in comunione con Gesù Cristo, che non dovremo aver paura né della notte, né del deserto, condividendo vinceremo la fame del mondo, condividendo la parola di Dio, vinceremo anche la paura di chi ancora non conosce Gesù.Oggi ho letto il messaggio della Madonna di Medjugorie, e c'è una frase che voglio ripetere con voi:" Figli miei, la vostra vita e' solo un battito confronto alla vita eterna. " La morte è un passaggio a qualcosa di più alto, non è la fine,ma un nuovo inizio,perchè siamo stati creati per la vita eterna,ma quanto abbiamo veramente compreso questo? Quanto ci crediamo?
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sabato 1 agosto 2015

(Gv 6,24-35) Chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!

VANGELO 
 (Gv 6,24-35) Chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Illumina Spirito di Dio, il mio cuore; donami la sapienza di saper capire le scritture. Amen.

Perchè cerchiamo Gesù? Cosa vogliamo da Lui?  Gesù compie miracoli, vero,ma è forse questo che cerchiamo,un segno? A volte ci rivolgiamo a Lui solo perchè le cose non vanno bene e , magari,  vorremmo che le sistemasse a modo nostro...
Ma se ci fermassimo un attimo a vedere chi è Gesù, che cosa è per noi, forse capiremmo che la nostra ricerca è finita. Gesù è Dio, è il figlio di Dio, è lo Spirito di Dio; Lui è il Signore assoluto della nostra vita, luce per illuminare le genti, la sua parola è verità, e tutto il resto non conta. Non importa quanto dovremo soffrire, lui ha sofferto per noi, e se vogliamo seguirlo, sappiamo che saremo ostacolati, derisi, umiliati,  in alcuni casi, persino uccisi, ma sappiamo che chi perde la vita per amore di Dio, la salverà nel regno di Dio. Questa è la nostra fede, una fede che va oltre il miracolo, va all'autore del miracolo più grande, va a chi ha saputo dare la vita per tutti noi. La sua parola è pane di vita, un pane che non ci darà beni terreni, ma spirituali, di quelli che ci serviranno per saziare la nostra anima, ma al tempo stesso,  è fiducia che non ci abbandonerà mai, e che se sapremo fidarci pienamente di Lui, la nostra vità cambierà totalmente, ed anche il dolore con lui sarà gioia.
Per questo dobbiamo saper vivere Gesù nella sua parola, non fermarci al miracolismo, al segno, al desiderio di avere  conferme delle sua esistenza, quasi come se continuassimo a dubitarne.
La fede è certezza, è consapevolezza che noi uomini siamo stati creati da Dio e che su questa terra ci siamo per riuscire a passare oltre i segni, oltre le prove...  per essere provati e per riuscire ad entrare con Dio nel regno di Dio. San Paolo nella seconda lettura ci esorta a vivere quello che lui vive, lo fa con parole semplici ed accorate, piene di amore e di gratitudine verso Gesù che lo ha cambiato e che ha sconvolto in bene la sua vita:" Fratelli, vi dico e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani con i loro vani pensieri. Voi non così avete imparato a conoscere il Cristo, se davvero gli avete dato ascolto e se in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, ad abbandonare, con la sua condotta di prima, l’uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, a rinnovarvi nello spirito della vostra mente e a rivestire l’ uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità."  Ascoltiamo la sua preghiera e cerchiamo di fidarci una volta per tutte di Gesù, fino a poter dire come Paolo: " non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! "
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