lunedì 12 giugno 2017

(Mt 5,13-16) Voi siete la luce del mondo.

VANGELO
(Mt 5,13-16) Voi siete la luce del mondo.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».
Parola del Signore








LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Aiutami o Santo Spirito, a leggere la tua parola e a viverla per prima, per non dispiacere al mio Signore; fammela comprendere con la tua sapienza e togli tutto quello che è mio.
-Voi siete il sale della terra-
Le parole di Gesù ai suoi discepoli, hanno per me il sapore di un invito ad agire, ma non solo a muoversi verso Gesù, ma anche verso i nostri fratelli, perché a che serve riconoscere in Gesù il Salvatore, il Messia se poi non lo annunciamo?
L’esempio del sale che da sapore alle nostre pietanze, ci da l’idea di come l’annuncio del vangelo da sapore alla nostra vita, di come aver trovato Gesù abbia cambiato in maniera decisiva tutto quello che ci circonda, anche le più piccole azioni.
Questo modo di vivere, con Gesù nel cuore, non può passare inosservato a chi ti è accanto, perché quando ami il tuo prossimo, aiuti, sostieni, ascolti e parli con le persone di questo gran miracolo d’amore che t’infiamma il cuore.
La luce della fede splende nel tuo sguardo, nelle tue parole e quest’amore che ti lega a Dio e agli uomini da valore alla tua vita e da gloria a Dio.Vivi da innamorata, perché è questo che ti rende viva, avere uno scopo, che infiamma il cuore; è la condivisione con Gesù che da sapore al nostro vivere da cristiani; è il sapore di Cristo che entra a far parte di noi, che ci porta ad avere un’altra visione che va oltre la sofferenza, oltre la morte, oltre il male. A volte mi guardo indietro e vedo come grazie all’ aiuto di Dio, ho superato delle fasi della mia vita incredibilmente difficili e questo mi da la certezza che non sono mai stata da sola, ma che sempre Gesù ha condiviso con me questi momenti, altrimenti non si spiegherebbe il non essere crollata sotto al peso delle croci che si sono susseguite. La fede è fidarsi, vivere insieme, aiutarsi a vicenda, rispecchiare la stessa luce, altrimenti non ha senso….Non trasmetto speranza se non spero per prima, né posso far vedere la bellezza dell’abbraccio del Signore se non ne sono affascinata. Penso che siamo dei contenitori che trasmettono quello che hanno dentro
Sia che siamo freddi, tiepidi o bollenti, che facciamo luce per quanto sappiamo vedere, altrimenti, possiamo anche vivere, ma di vivo non abbiamo niente.

domenica 11 giugno 2017

(Mt 5,1-12) beati i poveri in spirito

VANGELO
 (Mt 5,1-12) Beati i poveri in spirito.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi».
Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA Aiutami Signore, io cerco solo di fare la tua volontà.
* Beati… I poveri di spirito: non sono coloro che sono limitati intellettualmente, ma le persone coscienti della loro miseria spirituale. * Beati ....Quelli che piangono: se gli “afflitti” sanno confidare a Dio il proprio dolore e consegnarlo a Lui. In questa consegna di fede e fiducia è già la loro consolazione. * Beati... i miti; perché erediteranno la terra: questa è la promessa che il Signore ci fa, ma Gesù ha fatto ben più che darci un esempio di mitezza e pazienza eroica; ha fatto della mitezza e della non violenza il segno della vera grandezza. * Beati... quelli che hanno fame e sete della giustizia,perché saranno saziati: con la fame e la sete Matteo ci introduce in un più ampio desiderio che la fame dell' uomo è fame di Dio, il solo che può saziarlo pienamente. * Beati... I misericordiosi, perché troveranno misericordia: essere misericordiosi diventa così un aspetto essenziale dell’essere “a immagine e somiglianza di Dio”.“Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro” (Lc 6, 36) è una parafrasi del famoso: “Siate santi perché io, il Signore, Dio vostro, sono santo” (Lev 19, 2). * Beati ... I puri di cuore, perché vedranno Dio: nella discussione sul puro e l' impuro Gesù dice che non sono le cose esterne e materiali che rendono impuri, dichiara che la purezza è un fatto interiore e spirituale. Ciò che corrompe e rende impuri, non sono le cose materiali, ma il peccato; non è ciò che viene a contatto con l'uomo dal di fuori, ma ciò che dall'interno determina i comportamenti personali di ciascuno . * Beati ...gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio: significa coloro che lavorano per la pace, che “fanno la pace”. Non tanto, però, nel senso che si riconciliano con i propri nemici, quanto anche nel senso che aiutano i nemici a riconciliarsi. Si tratta di persone che amano molto la pace, tanto da non temere di compromettere la propria pace personale intervenendo nei conflitti al fine di procurare la pace tra quanti sono divisi . * Beati... i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli: Cristo non ha illuso i suoi discepoli, non ha promesso successi e trionfi, ma ha additato con chiarezza la stessa via battuta da lui: contraddizioni, odi, persecuzione, morte di croce. Chi si mette alla sequela di Cristo, se vuol essere nel vero, non può aspettarsi altro. * Beati... Quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e diranno, mentendo, ogni sorta di male contro di voi » (Mt 5,11). Anzi è questa l’unica beatitudine ripresa e sviluppata in più versetti quasi per persuadere i discepoli di quello che all’ occhio umano è un vero controsenso: ritenersi beati quando si soffre. Certo l’essere beati non consiste direttamente nella persecuzione, che è sempre reale sofferenza fisica e morale, ma nel fatto che questo patire è pegno di beatitudine eterna. « Rallegratevi ed esultate , dice Gesù , perché grande è la vostra ricompensa ». Quello che rende beati è sapere che Dio è con noi; è la preghiera che apre le porte alla fiducia ed alla comunione con Dio... non basta parlare agli altri di Dio, non serve far vedere quante cose belle ha creato, ma serve dimostrare di essere stati contagiati dal Suo amore, di aver abbracciato il suo pensiero, di averlo fatto nostro, nonostante le varie avversità e le grandi croci che si abbattono sulla terra.

sabato 10 giugno 2017

(Gv 3,16-18) Dio ha mandato il Figlio suo perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.

VANGELO
(Gv 3,16-18) Dio ha mandato il Figlio suo perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo:
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».
Parola del Signore.  



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e usa la mia ignoranza perchè anche una piccola cosa inutile come me, possa servire il Signore.


Tutto è grazia, e questa grazia viene a una fonte inesauribile, che è l'amore di Dio Padre.
Dio continua a cercarci, continua ad amarci, nonostante tutto, nonostante da noi riceva molti più rifiuti che assensi.
Quanto è grande il suo amore ?
Questa domanda ci fa pensare al nostro tipo di amore, possessivo, geloso, prepotente, curioso...
A questo amore che pretende, frapponiamo quello di Dio che dona senza chiedere, che offre e soffre vedendo che non riusciamo a capire che questo amore immenso è la debolezza di Dio.
Si Dio che è onnipotente, davanti a questo amore per noi non sa resistere, ci ama senza limiti, tanto da mettere la sua stessa vita, la sua stessa esistenza in gioco per noi.
C'è un canto che ascolto spesso e che mi piace da morire, specialmente quando ho bisogno di donarmi e ricevere, quando tutto quello che cerco e che voglio è solo Dio.

https://www.youtube.com/watch?v=hlTny87LIq8


Dio perfetto che ci ama a tal punto da desiderare per noi la perfezione, la purezza e l'integrità.
Dio sapiente che non ci impone la fede, ma ce la fa scegliere, perchè nulla è più grande e perfetto di un amore consapevole.
Dio consapevole che abbiamo bisogno per vincere la nostra umanità, e per questo si fa uomo come noi, per permetterci di vincerla con Lui.
(Io sarò con voi tutti i giorni) Quello che spesso ci frena è la nostra voglia di capire, di analizzare, di saper spiegare anche quello che non sappiamo minimamente comprendere, ma Dio, che ha dato se stesso per noi si fa in tre per noi, si offre nella sua massima potenza per aiutarci a raggiungere la vera relaziione con Lui.
Più che chiedere di capire,dovremmo chiedere la grazia di avere fede anche quando non capiamo. Padre, Figlio e Spirito Santo, ruotano,si frappngono, si donano; Sant'agostino giustamente definisce la Santissima Trinità dicendo che c 'è un Dio che da, il Padre, l'amante, colui che dona. C'è un Dio che è donato, il Figlio, il dono. C'è l'Amor, lo Spirito, la relazione d'amore che lega chi dà e chi riceve.

venerdì 9 giugno 2017

(Mc 12,38-44) Questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.

VANGELO
(Mc 12,38-44) Questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa». Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».
Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA.
Vieni Signore mio,aiutami a risollevarmi, aiutami ad alzare lo sguardo, benchè non ne sia degna, ma un cuore contrito è gradito a Te più di mille promesse che non saprei mantenere.

 “L’elemosina salva dalla morte e purifica da ogni peccato.”
Questa frase  dalla prima lettura apre la pagina che voglio scrivere; l’elemosina salva il peccatore da se stesso, dalla cupidigia, dall’egoismo, dall’aridità. L’elemosina è la chiave dell’amore; non è ancora amore, non è ancora carità, ma fa muovere il cuore verso chi non ha nulla. Ho scelto un’ immagine che parla da sola... la povera vedova sceglie un momento in cui nessuno è vicino al “tesoro dei poveri” perchè si vergogna della sua pochezza; ma nulla sfugge al Signore, che vede sia il gesto che il suo cuore. Non voglio stare a descrivere il forziere blindato, segno di chiusura, ma quello che a volte noi temiamo: andranno veramente ai bisognosi le nostre offerte? La risposta è in quello sguardo attento di Gesù; è a lui che dobbiamo affidare le nostre opere di misericordia, e fidiamoci, lui saprà recapitarle dove c’è più bisogno.

giovedì 8 giugno 2017

(Mc 12,35-37) Come mai dicono che il Cristo è figlio di Davide?

VANGELO
(Mc 12,35-37) Come mai dicono che il Cristo è figlio di Davide?
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, insegnando nel tempio, Gesù diceva: «Come mai gli scribi dicono che il Cristo è figlio di Davide? Disse infatti Davide stesso, mosso dallo Spirito Santo:
“Disse il Signore al mio Signore:
Siedi alla mia destra,
finché io ponga i tuoi nemici
sotto i tuoi piedi”.
Davide stesso lo chiama Signore: da dove risulta che è suo figlio?».
E la folla numerosa lo ascoltava volentieri.
Parola del Signore





LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA : O Spirito del Signore, che trovi in chi ti cerca, un cuore che palpita per amarti; riempimi e fa che io possa con semplicità comprendere quello che tu vuoi dirmi.
Se Gesù è figlio di Davide, perchè Davide stesso lo chiama Signore?
Questa è la domanda che Gesù pone insegnando nel tempio, ed io voglio mettermi con voi , ai suoi piedi, per comprendere e per vedere come reagire e come rispondere a questa domanda.
Intanto,vedo che la folla lo ascolta volentieri,e pensando alla potenza degli scribi e dei farisei che lo osteggiavano, mi viene subito da pensare a quanto carisma avesse quest 'uomo. Un carisma che era superiore al potere e alla legge che fino ad allora avevano dettato nel nome di Dio, Chi era quest'uomo? Come poter comprendere il messaggio messianico, se non si riconosce il Messia? Ma quest’uomo era quello di cui si diceva :” parla con autorità”.
Gli "addetti all'evangelizzazione del tempio" erano talmente pieni di superbia e di orgoglio, da non saper riconoscere chi viveva la parola di Dio in prima persona e molto meglio di loro, anzi, questo li metteva in così tale difficoltà, proprio perchè Gesù esortava il popolo a fare meglio di loro.
Sarebbe bastata l’umiltà di mettersi in discussione, di pregare lo Spirito dei Padri della Chiesa per essere illuminati e poter riconoscere che il Messia atteso era lì, che Gesù era Dio, ma loro credevano di sapere tutto quello che c’era da sapere, ed il loro intelletto, perchè su questo si basavano, veniva oscurato, perchè quello che doveva essere in luce , potevano vederlo solo con gli occhi dell’anima rivolti a Dio.
Sapere la Bibbia a memoria, sapere di teologia, anche oggi, spesso non è sufficiente, anzi, a volte allontana dalla verità , perchè con superbia , si pensa di poter criticare e rinnovare la parola di Dio.
Gesù disse: " Ti rendo lode o Padre, perchè hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli ", cerchiamo di essere sempre più piccoli ed umili, cerchiamo di chiedere in dono, questa enorme grazia e la fede, perchè solo così potremo essere aperti a Gesù che si rivela e ci rivela il Padre attraverso la sua parola.

mercoledì 7 giugno 2017

(Mc 12,28-34) Non c’è altro comandamento più grande di questi.

VANGELO
(Mc 12,28-34) Non c’è altro comandamento più grande di questi.

+ In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio».
E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

Parola del Signore.



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA.
Oggi non posso veramente chiedere allo Spirito di sfiorarmi.....
Signore mio, quando dico che non sono degna del tuo amore, lo dico perchè ne ho coscienza, ma oggi più che mai mi sento preoccupata.
In questi giorni si parla in questo mondo, di Totò Riina, un capo mafioso, le cui gesta orribili hanno insanguinato la storia. Se ne parla perchè forse, potrebbe tornare in libertà perchè malato.
Non sarebbe del tutto libero, ma ai domiciliari, per non negargli quella dignità che lui sicuramente non merita.
Ma quello che ci fa parlare tutti, è che, mettondoci al suo stesso livello, vorremmo vederlo marcire in galera per chiudere in questo modo la sua e la nostra storia con la mafia.
Sono due giorni che ci rifletto, che mi dico che è abbastanza cristiano pregare per lui che comunque sta morendo, che ti prego di perdonarlo e magari anche di convertirlo.... MA LO FACCIO PER ME E NON PER LUI ; lo faccio per mettere a tacere la mia coscienza che non riesce ad andare oltre, per me che non riesco ad amarlo.
Quanta gente non amo Signore... eppure mi sdegno quando qualcuno dimostra di non amare i piccoli rom, mi sdegno quando nelle famiglie subentra il rancore sull’amore; facile giudicare, ma non è questo che tu ci hai insegnato.
AMARE DIO con tutto il cuore, mettendolo quindi al di sopra di ogni altro amore, di ogni altra cosa e vivere per fare la sua volontà....
AMARE IL PROSSIMO come Dio stesso ci ama tutti e come vorremmo fosse fatto a noi.
Non basta aver fede in te , mio Dio, bisogna amare come tu ci chiedi, e sentirci incapaci di farlo deve farci stare male sul serio, deve farci preoccupare che più che chiedere perdono per chi non riteniamo degno, dobbiamo chiedere perdono per noi!

martedì 6 giugno 2017

(Mc 12,18-27) Non è Dio dei morti, ma dei viventi!



VANGELO
(Mc 12,18-27) Non è Dio dei morti, ma dei viventi!

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, vennero da Gesù alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e lo interrogavano dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che, se muore il fratello di qualcuno e lascia la moglie senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. C’erano sette fratelli: il primo prese moglie, morì e non lasciò discendenza. Allora la prese il secondo e morì senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente, e nessuno dei sette lasciò discendenza. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, quando risorgeranno, di quale di loro sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Rispose loro Gesù: «Non è forse per questo che siete in errore, perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? Quando risorgeranno dai morti, infatti, non prenderanno né moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: “Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”? Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA.
Vieni o Santo Spirito e posati sulla mia miseria, non oso neanche chiedere perchè non ne sono degna, ma mi metto al servizio del Tuo divin volere per il bene che Tu puoi offrirci. Amen.
Oggi leggo predominanti due fattori: Gesù e i sadducei; la verità assoluta e la presunzione di conoscere le sacre scritture tanto da poterle trasmettere.
Venivano infatti dagli aristocratici sadducei i sacerdoti, in particolare il “sommo Sacerdote”.
Certo non volevano stabilire un dialogo, ma volevano mettere in discussione la parola di Gesù e la sua persona, e per farlo usano una domanda ingannevole.
La verità contro la menzogna, il bene contro il male, perchè il male ha paura del bene, come la menzogna ha paura della verità.
Ricordiamo che la lotta tra Gesù e Satana, non è mai finita; anche il diavolo usava la sacra scrittura ...Gesù non la usava, la viveva,e ricorda loro che sulla Bibbia è scritto: "Non è un Dio dei morti ma dei viventi". Queste parole sono già Vangelo, i credenti, liberati dai vincoli della carne, vivranno "come angeli", ossia saranno animati dallo Spirito che è più forte della carne.
Invece di studiare le scritture e di appropiarsene, avevano Gesù davanti che è la scrittura, che è il Verbo fatto carne, ma non l’hanno riconosciuto!

lunedì 5 giugno 2017

(Mc 12,13-17) Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio.

VANGELO
(Mc 12,13-17) Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio.


+ Dal Vangelo secondo Marco


In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso.
Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?».
Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono.
Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio».
E rimasero ammirati di lui.


Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Quando tu Signore, sei con me, con il tuo Santo Spirito, io non ho paura e anche nella mia stoltezza trovo la strada, leggo e comprendo, vivo e ti sento, ma se mi allontano, ecco che il vuoto mi riempie e mi ritrovo nel nulla… Non lasciarmi mai, mia gioia, mio Dio.
Non serve mettere alla prova Gesù, fargli trabocchetti, cercare giustificazioni ai nostri atteggiamenti, perché con Gesù ci conviene parlare chiaro, come Lui fa con noi.
Non afferma che il denaro non conta, anzi c’ insegna con semplicità l’ utilità del denaro, come mezzo di collaborazione al bene della società.
Nessun governo in questo mondo e immune dalla corruzione, nessuno; nemmeno nella Chiesa abbiamo visto, tutti sanno resistere al tarlo del potere e del denaro, ma se ognuno di noi vivesse onestamente sempre, potrebbero cambiare le cose.
Cercare di andare a governare il paese e farlo solo per dividersi una fetta di torta, è quello che porta molti a volersi buttare in politica e questo è già il primo passo verso quella che io chiamo l’ assuefazione al torbido.
Se i nostri politici fossero dei buoni cristiani le cose cambierebbero, ma è proprio questo che manca, una vera ideologia, che si basi sull’ amore per i fratelli più poveri del mondo, una politica dell’ abolizione del lusso invece che della sua ricerca.
E in tutto l’essere umano trova la sua giustificazione… Non ha tempo per Dio, per pregare, per vivere la fede, perché la vita, il lavoro, la famiglia, i figli…. e mille altre cose vengono prima da lui. Che illusi che siamo, che stolti a volte, dimentichiamo che tutto nella vita viene da Dio e che dovremmo per prima cosa ricordare questo e poi tutto il resto.
Ci sentiamo invece così immersi nel mondo, così attaccati alle cose della terra pensando che siano separate dalle cose dell’anima e questo è un grande errore. Per colpa del denaro e della potenza che questo esercita nel mondo perdiamo il senso dell’amore per gli altri e facciamo spesso prevalere il nostro egoismo, senza renderci conto che tradiamo Dio. Seguire Gesù vuol dire che anche vivendo in questo mondo, dobbiamo e possiamo essere onesti.
Non possiamo dare un prezzo ad ogni cosa, perché le cose vere, che contano, che fanno di noi degli uomini, non hanno prezzo. Quante persone si sono divise per colpa del denaro? Quante liti causate dalla bramosia di avere? Eppure sempre più denaro viene richiesto per sopravvivere in questo mondo consumistico... forse Cesare ha sbagliato i suoi conti... o forse l'uomo ha sbagliato andando troppo dietro a Cesare e cercando di ignorare Dio o di cercare di ingannarlo.

domenica 4 giugno 2017

Mc 12,1-12) Presero il figlio amato, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.

VANGELO
Mc 12,1-12) Presero il figlio amato, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù si mise a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti, agli scribi e agli anziani]:
«Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna. Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo insultarono. Ne mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li bastonarono, altri li uccisero.
Ne aveva ancora uno, un figlio amato; lo inviò loro per ultimo, dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma quei contadini dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra”. Lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.
Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e farà morire i contadini e darà la vigna ad altri. Non avete letto questa Scrittura: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”?».
E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. Lo lasciarono e se ne andarono.

Parola del Signore 


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Spirito di Dio, insegnami a stare in ascolto della tua parola, fa che leggendo si aprano le porte della conoscenza, e che ciò che Tu vuoi trasmettere possa essere svelato.

Molte le voci che cercando di dimostrare le loro ragioni, si levano contro Papa Francesco.
Ma poiché io non credo nella sapienza dell’uomo, leggo il Vangelo e vedo che
meglio di così non mi poteva rispondere.
Ancora una parabola sulla vigna, il padrone la lascia in mano ai contadini perché la coltivino, a coloro quindi che detenevano il potere di amministrare la parola di Dio. A loro è stata affidata la parola, ma questi la vogliono gestire a modo loro e non vogliono accettare Gesù, perché non vogliono accettare le sue regole, ma vogliono essere loro il popolo eletto, solo loro il popolo prescelto da Dio, e questo Gesù che parla con i pagani, che sana i lebbrosi, e che accoglie gli emarginati,che perdona i peccatori, proprio non gli piace e decidono di ucciderlo.
Ma quel Gesù che loro hanno scartato, è stato la nostra salvezza, la salvezza di ogni uomo che non vuole un Dio su misura, come gli fa più comodo, ma ascolta la voce di Dio per quella che è, ed accetta Gesù ed il suo messaggio,anche se questo significa accettare la croce nella sua vita, accetta di servire e non di essere servito, accettare di CONVERTIRSI .
Troppo spesso noi uomini, abbiamo una visione spirituale della fede, ma poi nei fatti, non riusciamo a viverla concretamente e la nostra conversione non avviene mai del tutto, perché mettiamo noi stessi al centro della nostra vita, fermandoci ad ogni pietra d’ inciampo; invece dobbiamo imparare a vivere in comunione tra noi e Dio, non possiamo fare altro. Chi ha conosciuto Cristo non può distinguerlo dalla Chiesa, deve vivere Cristo dentro la Chiesa, e deve vivere con tutti gli uomini come fratelli; poco importa se per alcuni non è così, dobbiamo fare si che sia così per noi, magari riflettendo su quelle parole che Gesù ha detto prima di spirare:” Padre perdona loro perchè non sanno quello che fanno.”

sabato 3 giugno 2017

(Gv 20,19-23) Come il Padre ha mandato me anch’io mando voi.

VANGELO DI DOMENICA 4 GIUGNO 2017
(Gv 20,19-23) Come il Padre ha mandato me anch’io mando voi.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Signore di soffiare anche su di me il tuo Spirito,per darmi la conoscenza sempre del tuo volere che debbo e voglio fare e per il quale chiedo a te tutto l'aiuto necessario.
Notiamo come nel vedere Gesù i discepoli gioiscono, e chiediamoci: Perché è venuto?
Gli mostra le ferite per fargli vedere che è proprio lui, quello che è salito sulla croce, e ha vinto la morte.
È normale che qualcuno abbia dei dubbi, Tommaso ne è la conferma.
La nostra umanità ci porta a credere solo a quello che possiamo vedere, ma con Gesù ormai abbiamo capito che non può bastare.
Ha compiuto miracoli davanti ai loro occhi, è entrato in una casa con le porte chiuse, ma è proprio Lui?
Nulla lo può dividere da noi, perché il suo amore lo spinge a cercarci sempre e a darci tutto di se, così come fa con gli apostoli, ai quali dona lo spirito Santo. Solo la nostra incredulità riesce a tenerlo lontano da noi, siamo sempre noi che abbiamo l’ultima parola.
Chi fa l’esperienza di Gesù nella propria vita, non ha più dubbi, e non serve che lo veda fisicamente o no, anzi proprio perché si fida della sua parola, riesce a sentire la sua azione tramite lo Spirito Santo. Quello che a molti di noi manca è proprio l' esperienza della resurrezione di Gesù. Molti continuano a vivere Gesù come qualcosa di astratto, lontano e sconosciuto ed io spero tanto che se ne rendano finalmente conto e che comincino ad avere sete dello Spirito Santo, quella sete che lui aspetta per farci scoprire la differenza!
Nel dolore spesso ci sentiamo distrutti sia fisicamente sia moralmente, ma quando chiediamo al Signore aiuto, vediamo che siamo subito alleviati dalla cosa più atroce del dolore, la disperazione. È importante stare vicini a chi soffre, per un motivo o per l’ altro, perché noi possiamo essere la parola che Gesù vuole dire, la mano di Gesù che sa accarezzare, noi possiamo essere la testimonianza che Gesù non abbandona i suoi figli, perché seguire il Signore vuol dire amare il nostro prossimo come Dio ama noi.
Amore è la parola d’ordine per entrare nella famiglia celeste, e per tornare nella casa del Padre, dove Gesù è andato a preparare un posto.

venerdì 2 giugno 2017

(Gv 21,20-25) Questo è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e la sua testimonianza è vera.

VANGELO
(Gv 21,20-25) Questo è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e la sua testimonianza è vera.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?».
Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.


Parola del Signore.



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Signore mio,di illuminarmi col tuo Santo Spirito, per farmi comprendere e vivere la tua parola, per Cristo nostro Signore. Amen.


L'immagine di Giovanni come del discepolo più piccolo e più dolce tra gli apostoli di Gesù, è una delle immagini che mi addolcisce l' anima. Penso a Lui, piccolo, che si lascia andare ad un amore incondizionato, e che Gesù guarda con una dolcezza particolare. Pietro si preoccupa di lui, si chiede che sarà del giovane quando resterà solo, ma Gesù gli dice di non preoccuparsi di lui, perché anche per lui tutto è scritto.
Giovanni infatti sotto l' ispirazione dello Spirito Santo scriverà la storia di Gesù, e racconterà della sua vita tra i discepoli, dei suoi insegnamenti, e trasmetterà alla luce del suo amore, ogni cosa gli verrà ispirata. Sembra quasi che con le sue parole Gesù voglia far continuare l'opera di Giovanni all' infinito,dice infatti: - se io voglio che rimanga finché io venga - come se volesse chiedere ad ognuno di noi di scrivere la sua pagina di vangelo, perché se ognuno di noi scrivesse quello che ha conosciuto di Gesù nella sua vita, non basterebbe il mondo intero per contenere i libri.Giovanni traspare amore, incondizionato, amore che non mette tra lui e Cristo nessun limite, non mette la sua umanità, si lascia condurre. Questo rapporto così intimo tra Giovanni e Gesù, ha fatto parlare e sparlare perchè rappresenta qualcosa che difficilmente capiremo mai, l'amicizia con Gesù che tanto tutti vorremmo. Giovanni è l'amore corrisposto. Non cerca di apparire, ma c'è, è sempre con Gesù, dove c'è Gesù c'è lui, e resta con Maria nella buona e nella cattiva sorte.Giovanni ha deciso per Gesù e quando l'ha fatto, l'ha fatto per sempre; non ha tentennato come Pietro, non ha dubitato come Tommaso... ha deciso di seguirlo e si è lasciato andare sul suo petto per sempre!

giovedì 1 giugno 2017

(Gv 21,15-19) Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore.

VANGELO DI VENERDì 2 GIUGNO 2017
(Gv 21,15-19) Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, [quando si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».
Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».
Parola del Signore  



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Dio, nostro Padre, che ci hai aperto il passaggio alla vita eterna con la glorificazione del tuo Figlio e con l' effusione dello Spirito Santo, fà che, partecipi di così grandi doni, progrediamo nella fede e ci impegniamo sempre più nel tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Uno strano dialogo questo, tra Gesù e Pietro, sembra quasi che Gesù voglia mettere alla prova il povero Pietro, che si mortifica e non sa più come ribattere al maestro. Mi ami? Come mi ami? Quanto mi ami? Ma sei sicuro che mi vuoi bene?
Che cosa vuoi da Pietro Signore, cosa vuoi da noi? Vuoi che ci rendiamo conto della nostra pochezza? Della nostra fragilità? Tu ci conosci e ci scruti e a te non possiamo mentire, come facciamo persino con noi stessi.
Facile sentirsi giusti, in un mondo in cui il male è tangibile, basta non rubare e non uccidere e ci sentiamo giusti; se poi andiamo anche in Chiesa ancora meglio, ci sentiamo quasi Santi,come se il nostro dovere si esaurisse in qualche pratica religiosa.
Ecco perché Gesù insiste, ci chiede di guardarci veramente dentro, di spingerci oltre, di diventare proprio come lui, Pastori delle sue pecore. Può sembrare una cosa per i soli sacerdoti, ma non è così, perché se anche loro sono chiamati a fare di più e meglio, anche noi siamo i pastori delle nostre famiglie, e siamo chiamati a testimoniare la nostra fede, non solo con le parole ma prima di tutto con la nostra vita.
Una parola per chi poi frequenta la Chiesa: è importante che noi testimoniamo l' amore per i fratelli, che viviamo in coerenza con quello che la Chiesa predica, perché se ci comportiamo da IPOCRITI, saremo anche noi colpevoli dell' allontanamento di molti fratelli.
Il Papa ha messo l'indice sul carrierismo, ed ha fatto benissimo secondo me, ma il discorso riguarda un po' tutti noi, ricordiamoci che il centro della Chiesa è Cristo, e nessun altro.
Gesù lascia a Pietro il compito di guidare il suo popolo la sua Chiesa, lo elegge pastore delle anime, ma non si limita a questo, lo invita a riflettere sulla sua umanità, per far sì che non se ne dimentichi mai, e che non conti sulle sue forze, ma sulla sua affiliazione a Dio.L'invito a riconoscersi che Gesù fa a Pietro, lo vuole portare a capire che tutto con Gesù è condivisione con Lui, che non deve mai pensare di poter essere pronto, arrivato, fedele, santo; ma dovrà sempre ricominciare da capo, sempre combattere con la sua piccola umanità alla quale è legato.
Gli indica la sua vecchiaia, in cui dovrà affidarsi all' amore di chi lo curerà e lo vestirà, perché in questo gesto umano, pieno di amore, c' è l' essenza dell' uomo, che con pazienza si affida, non potendo far altro. Ed ancora io leggo tra queste righe che sarà l'amore di Dio che ci porterà dove noi non sapremo di andare... per questo Gesù ci dice ,SEGUIMI!

mercoledì 31 maggio 2017

(Gv 17,20-26) Siano perfetti nell’unità.

VANGELO
(Gv 17,20-26) Siano perfetti nell’unità.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:] «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me. Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».
Parola del Signore






LA MIA RIFLESSIONE 
PREGHIERA 
Venga, o Padre, il Tuo Spirito e ci trasformi interiormente con i suoi doni; crei in noi un cuore nuovo, perché possiamo piacere a te e cooperare al tuo disegno di salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Gesù prega per noi. Chiede al Padre di vegliare non solo sui primi discepoli che lo hanno conosciuto e che attraverso Lui, hanno conosciuto Dio stesso, ma anche per coloro che seguiranno la sua Chiesa e quindi anche per noi. La preghiera di Gesù per l' unità della Chiesa, non è quella di chi ignora che ci saranno dispute e diatribe, ma che spera nell' unità dello Spirito che ci tenga uniti nel suo nome. Com’ è facile vedere in questo le pie intenzioni di Papa Francesco, nel cui cuore io leggo sempre la speranza che anche se c’è ciò che si oppone a Dio, nell’essere umano possa prevalere ciò che ci unisce a Dio! In questa preghiera Gesù riunisce tutti quelli che crederanno in Lui, non mette paletti, anche se ci sembra così difficile andare d’ accordo tra noi, ma l' importante è amarci nel nome di Dio, perché è l' amore per i fratelli che ci farà superare tutti gli ostacoli e le differenze. Per vincere le divisioni bisogna mettere al centro Gesù, non basarci sulle differenze, ma ancorarci all' amore di Dio per noi e per tutti i nostri fratelli, facendo si che sia questo senso di comunione che ci vede portatori di Vangelo,ma non solo con le parole ed i proclami, ma con l’esempio dell’amore.

martedì 30 maggio 2017

(Lc 1,39-56) Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.

VANGELO DI MERCOLEDì 31 MAGGIO 2017
(Lc 1,39-56) Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA.
Spirito di Dio, davanti a questa preghiera che è il cantico di gioia di Maria, non oso pregarti con parole, e mi pongo in silenzio all’ascolto, mentre il mio cuore trema.
Mi sembra quasi di sentirla Maria... mentre finalmente può gridare la sua gioia,la sua meraviglia!
Solo Elisabetta può capirla, perchè anche su di lei è scesa la grazia del Signore, anche lei che tutti dicevano sterile, è incinta perchè il Signore gli ha concesso la grazia.
Prima di loro c’ era stata un’ altra donna che tanto aveva sperato nella grazia di Dio,ricordate?
(1 Sam. 9-18) Anna, moglie di Elkana, che fa una preghiera meravigliosa chiedendo la grazia di un figlio dice: “ Se mi darai un figlio, ti prometto di consacrarlo per sempre al tuo servizio.”
Maria e la Chiesa, Maria è la chiesa, è colei che lotta contro il male, è con la preghiera del rosario che noi chiediamo a Maria di sorreggerci in questa lotta contro il male.
Papa Francesco dice che il rosario ha una dimensione “agonistica”, cioè di lotta, e spesso, pregando, sento che la speranza diventa talmente forte da poter essere chiamata certezza, e non perchè il Signore mi accontenta, ma perchè mi rende felicemente consapevole di obbedire alla sua volontà.

lunedì 29 maggio 2017

(Gv 17,1-11) Padre, glorifica il Figlio tuo.


VANGELO
(Gv 17,1-11) Padre, glorifica il Figlio tuo.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse:
«Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato.
Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.
Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.
Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te».

Parola del Signore.


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito mandato dal Padre per noi, santificaci in obbedienza e fa che chiediamo ed otteniamo di fare solo la Tua volontà, perché possiamo vivere glorificandoti.
Quanto ci ho messo per capire oggi queste parole, avevo paura di scrivere qualcosa che non corrispondesse al messaggio che lo Spirito presentava; credetemi, non è sempre così facile districare la matassa che si affolla davanti alla mente dell’uomo povero di Spirito.
Ma poi un’immagine mi è venuta davanti e mi ha aiutato, ed è stata quella della serva di Dio, Luisa Piccareta, la piccola mistica di Corato (Puglia) che visse un’esperienza di intensa unione a Gesù sofferente e di uniformità alla Volontà di Dio e scrisse dei libri che sono frutto di tali esperienze spirituali.
La volontà di Dio, quella che Gesù ci ha insegnato con l’ obbedienza, fino alla morte!
“ Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. “ La missione di Gesù si è compiuta nella trasmissione della parola, nel dono della sua volontà che si è pienamente conformata a quella di Dio; ora questa volontà ci è trasmessa e sta a noi attuarla.
Difficile certamente, ma non impossibile, perché quello che la rende possibile è vivere continuamente alla presenza del Signore; fare che tutto ciò che facciamo sia Lui a farlo con noi.
Faccio un esempio per spiegarmi meglio, perché è difficile per me anche capire da sola quello che ho scritto:
Sappiamo di dover perdonare, ma sappiamo anche che è difficilissimo per noi, che abbiamo bisogno della grazia di Dio perchè possiamo farlo; allora quando capita di subire un torto o una persecuzione vera e propria, l’ atteggiamento giusto è chiedere a Dio di perdonare con il suo Santo perdono che solo Lui conosce, e non solo chi ci ha ferito, ma anche noi perchè non riusciamo a compiere appieno la sua divina volontà, chiedendo a Lui la grazia di concederci la capacità di essere sempre obbedienti al suo volere.
Noi siamo Tuoi Signore, guidaci e tienici stretti al tuo cuore, perché possiamo avere per amici i Santi e per guida solo il Tuo Santo Spirito.
Ora rileggendo questo brano del Vangelo, so che la preghiera di Gesù, sembra diversa, ma è sempre la stessa:
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il Tuo regno, sia fatta la Tua volontà!

domenica 28 maggio 2017

(Gv 16,29-33) Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!

VANGELO
(Gv 16,29-33) Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».
Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».
Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA.
Aiutami Spirito di Dio in ciò che mi necessita, Tu sai con quanto desiderio io vorrei solo il tuo volere, usami se nella mia indegnità puoi trovare qualcosa di utile.
Gesù non è più un mistero!
Quello che dice non è più velato, perché i discepoli hanno capito che c’è un legame come un cordone ombelicale che lo unisce a Dio.
Un mistero accettato è già mistero svelato!
Ci saranno ancora dubbi, cadute... ci perderemo e ritroveremo... quello che ci spingerà sempre ad andare oltre la nostra debolezza, sarà la forza che ci viene dallo Spirito Santo, quella grazia che dobbiamo sempre continuare a cercare e chiedere a Dio, abbandonando la presunzione di poter fare qualcosa con la nostra sapienza, e tanto meno con la nostra costanza!
Gesù ha vissuto come uomo momenti di tristezza, di paura, di delusione, ma ha vinto la morte perchè Dio lo ha resuscitato, perchè Dio ha per noi tutti progetti molto più grandi i ciò che riusciamo a capire, ma se cominciamo a crederci, cominceremo a vederli.

sabato 27 maggio 2017

(Mt 28,16-20) A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra.

VANGELO
(Mt 28,16-20) A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra.


+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».


Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Io sono con voi…Tu l’ hai detto Signore, fa che da qui, da questa tua piccola serva inutile, possano vederti anche i cuori di pietra, fa che questa tua zappa, possa scalfire la roccia per permetterti di seminare, Tu sei il seme che da frutti di vita eterna, io solo una zappa nelle tue mani… usami.
Poche parole, pochi gesti, e tutto si riduce all’essenziale: Io sono con voi!
Quanto è importante questo messaggio del Signore:«A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». Vale per tutti noi che chiamiamo Dio Padre, ma oggi Gesù vuole parlare a noi per dirci di pregare per i sacerdoti, di aiutare queste sue povere mani consacrate che ne subiscono i tutti i colori, di aiutarli perché sono loro la nostra guida ,ma più di tutti, perché sono loro la nostra salvezza. Loro ci confessano, ci riconciliano con il Padre, anche se come gli apostoli, non sono perfetti, sono inviati da Lui. Loro sono il mezzo che Gesù usa per farci stare in comunione con Lui, piccole mani consacrate che alzano quell’ Ostia al cielo, spesso con il cuore pieno di sofferenza. Gesù è con noi, sempre, tutti i giorni, ma a volte è nascosto, e gli occhi umani, gli animi umani, non riescono a trovarlo, a sentirlo, offuscato da tanta cattiveria e da tanti pregiudizi. A volte tra gli stessi confratelli c’ è tanto peccato, tanta invidia, tanta presunzione…. é così difficile resistere ai soprusi… sono uomini come noi, hanno solo tanta voglia di piangere a volte e, non possono neanche confidarsi con nessuno, se non con quel Gesù nascosto che gli sembra che sia voltato dall’altra parte. Se per noi è difficile accettare una parola cattiva, un’offesa, un rifiuto; quanto è più difficile per loro accettarla. E poi ci siamo noi, che invece di pregare per loro, ci mettiamo a giudicarli, a rimanere male per ogni piccolo gesto distratto, per ogni stupidaggine, per ogni malinteso. Noi che siamo i primi a ferirli con le nostre bugie e la nostra mancanza d’amore, ma noi siamo pieni di noi stessi e loro devono essere pieni di Dio!
No fratelli… tutti dobbiamo essere pieni di Dio e poco di noi stessi… Loro e noi dobbiamo avere la forza di non pensare alla nostra apparenza, al piacere agli altri, alla nostra dignità di uomini e donne che spesso si sentono offesi, ma dobbiamo gettare alle ortiche tutto questo e rivestirci della dignità di Cristo, che passa attraverso il dolore e, a volte, l’umiliazione e l’incomprensione.
Preghiamo per questi nostri angeli così fragili, così sballottati tra responsabilità e umanità, per questi piccoli Cristi che non hanno nessuno sotto alla croce che li sostenga, e che alzi per loro preghiere al Signore. A loro dico: - Gesù è con voi, soffre con voi, sa quello che passate, la solitudine nella quale vi trovate a volte…. è con voi nel Getzemani, non dimenticatelo mai… perché non la vostra volontà deve vincere, ma la gloria di Dio, passa anche attraverso le umiliazioni che subite. -
A noi laici dico: - Amiamoli, come diciamo di amare Gesù, aiutiamoli come faremmo con i nostri figli, sosteniamoli e capiamo le loro esigenze, parliamo con loro, non soltanto di noi…. usciamo dai preconcetti e dagli individualismi e diventiamo la loro famiglia che li sostiene e li aiuta. Apriamo i nostri cuori e chiudiamo le bocche alla critica e alla superbia. Forse a qualcuno sapremo insegnare e da qualcuno sapremo imparare… siamo qui apposta, per camminare insieme, ma le pecore senza pastori, non sanno dove andare ed i pastori non hanno nessun interesse a portare le pecore sulla roccia dura, ma in pascoli erbosi.-

venerdì 26 maggio 2017

(Gv 16,23-28) Il Padre vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto.

VANGELO
(Gv 16,23-28) Il Padre vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena. Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio. Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre».
Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA.
Vieni o Santo Spirito di sapienza e insegnami a vedere ciò che è velato, perchè la fiducia che ho in te non saprò mai esprimerla abbastanza, ma so solo che la mia forza sei Tu, e non devo chiedere altro.
“ Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena. “ “ Rimanete nel mio amore, perché la vostra gioia sia piena. “ “ "Vi ho detto queste cose perché la mia gioia si in voi e la vostra gioia sia piena". Spesso vedo che alcuni prendono le cose di Dio, mettendole tutte in un unico fascio, e pensando che sono una marea di leggi dure da digerire , difficili da fare.... e si fermano a questo, ma perchè seguirle? Già nei comandamenti ci viene spiegato che tutto ciò che Dio vuole è che noi siamo felici,che la nostra vita sia piena d’amore, appagante, che in ogni cosa sentiamo la sua presenza, perchè possiamo godere del fatto che siamo figli. Noi invece siamo spesso recalcitranti, disobbedienti, ingrati e subito pronti a chiedere , non ciò che Dio vuole e che per noi è la cosa migliore, ma ciò che noi vogliamo, e che ci porti all’infelicità , poco ci importa. Preghiere sterili, preghiere inutili...perchè il più delle volte non sono accompagnate dalla fede. Sempre torna quella frase: “se aveste fede come un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sradicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe. “ 
È la fede che permette ogni cosa, anche la più impossibile, perchè la fede non è un sentimento, ma il compimento di una realtà che unisce l’uomo a Dio e tutto questo perchè ci ama in modo totale e si concede in tutta la Sua essenza che possiamo sperimentare ..perchè la nostra gioia sia piena.

giovedì 25 maggio 2017

(Gv 16,20-23) Nessuno potrà togliervi la vostra gioia.

VANGELO
(Gv 16,20-23) Nessuno potrà togliervi la vostra gioia.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, e aiutaci a comprendere e a vivere la Parola di Verità e Vita di Nostro Signore.
Gesù sta, con questi brani consequenziali, informando i discepoli e noi con loro, che nelle persecuzioni non saremo soli. Il Difensore sarà accanto a noi, lo Spirito di verità che ha dato testimonianza a Gesù la darà anche a noi se vivendo la vita stessa di Cristo saremo un’interrotta testimonianza delle sua opera. Lo Spirito, infatti, inviato dal Padre per mezzo del Figlio sarà “ l’anima ” della Chiesa. L’ evangelista vive in un’epoca in cui i cristiani sono esposti a difficoltà estreme. Sono cacciati fuori dalle sinagoghe, messi a morte, e queste condanne contro di loro sono pronunciate da gente convinta di rendere culto a Dio, ma oggi dopo 2000 anni, possiamo vedere che la Chiesa è ancora e sempre perseguitata. Appare ormai chiaro anche agli increduli che sulla terra c’è una lotta tra il bene ed il male, ognuno potrà chiamarla come vuole, ma nessuno potrà negarne l’ evidenza. Gesù ha espresso l’ essenziale della sua rivelazione, lo Spirito farà capire ciò che è avvenuto. L’ esperienza che vivono i discepoli, nel momento del distacco, è di sofferenza, ma non è uno stato definitivo, perché Gesù tornerà e allora tornerà la gioia. Come accennavamo ieri, per descrivere questo ribaltamento del dolore in felicità, Gesù ricorre all’ esempio della madre che partorisce, alle doglie violente subentra la gioia per la nuova nascita. Alla prova che ora attanaglia il cuore dei discepoli succederà una gioia indistruttibile, legata alla nuova presenza di Gesù dopo la sua glorificazione. Così per far nascere in noi l' uomo nuovo, dovremo vivere veramente come un parto, con un periodo di gestazione per maturare in noi una fede cosciente che sappia imparare a muoversi e a camminare tra le difficoltà che ci si presentano per testimoniarla. Facciamo nostra questa esperienza per la vita, che non si fermerà al nostro cammino sulla terra, sia per i nostri cari che ci hanno preceduto nel passaggio dalla vita alla morte del corpo… ancora un poco dice Gesù, e ci ritroveremo.

mercoledì 24 maggio 2017

(Gv 16,16-20) Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.



VANGELO

(Gv 16,16-20) Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete».

Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».

Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».

Parola del Signore






LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA.

Vieni o Santo Spirito, conducimi tra i filari di una vigna che mi è casa, conducimi per mano, con pazienza, perchè possa assaporare il valore di ogni istante vissuto con te.

A volte è proprio strano Gesù, ma ancor più lo sono i suoi discepoli.

Quello che li fa parlare tra loro è quel “ un poco ”, anche se Gesù ha appena detto che tornerà dal Padre.

Credo che non abbiano veramente “ascoltato”, e siano arrivati alla conclusione che è più importante sapere quanto vale quel “poco” che quello che sta per accadere.

Anche noi leggendo questo brano, notiamo questo “tempo” che sembra definito,ma che più indefinito di così non può essere.

La lunghezza del tempo si stabilisce dall’intensità con cui si vive.... se sto bene con una persona il tempo vola e non basta mai, ma lo stesso tempo sembra interminabile nella noia.

Il tempo non cambia però i fatti, e Gesù dice che tornerà in quel regno a noi invisibile, quindi la sensazione è quella di stare perdendo qualcosa, ma Gesù ha annunciato il Paraclito e questo cambia le cose, anche quelle che si tarda a capire... Non perderemo nulla di quanto ci è stato concesso.

Questo è quello che cambia tutto, che ci fa vivere la gioia della nostra fede, che è sicuramente la più bella e completa, perchè Gesù ha sconfitto per noi la morte; è andato oltre il dolore.

Così lo scandalo della croce è diventato il traguardo da superare; così la nostra sofferenza non può essere vista che in questo modo, qualcosa che ci permetterà di passare oltre.

Il cristiano che sa andare oltre è gioioso perchè la sua percezione di realtà divina, non è fatta di forse e di se , ma di certezze nella fede.

Dio è sempre con noi e lo sarà fino alla fine, se con quel poco di fede che abbiamo , impariamo a lasciarci condurre oltre il visibile, tra quella sensazione di comunione che a tratti, addirittura , diventa mancanza e desiderio di Dio... e magari fosse sempre così!