sabato 18 aprile 2015

. (Lc 24,35-48) Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno.

VANGELO
(Lc 24,35-48) Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane.Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
(Riprendo la riflessione fatta il 4 aprile )
PREGHIERA
Vieni o Spirito Di Dio, ti prego, a far luce nel mio cuore e nella mia mente, vieni a dirmi cosa vuoi che io comprenda, e dammi la capacità di trasmetterlo.

Non è un fantasma! Perchè non lo capivano? Avevano letto le scritture, avevano vissuto accanto a lui , ma non avevano ascoltato veramente, non avevano fatto loro il messaggio che Gesù aveva portato a loro, per loro e con loro... ed ora attraverso di loro voleva fosse trasmesso nel mondo.
Cristo vivo attraverso l'esperienza del risorto, non è un personaggio del passato, ma è colui che permette all'uomo nuovo, la donna nuova che vivono in noi, di ricominciare a vivere in Lui. Credo che Gesù può far questo per me? Che può farmi rinascere? Ascolto la sua parola? " Effetà apriti! " Viviamo la nostra nuova missione.
(e aggiungo)
A volte penso che Dio poteva stupirci con "effetti speciali" tipo un grande personaggio che usciva da una nuvola di fumo, come il genio della lampada e forse avrebbe ottenuto di più la nostra attenzione!Questa parola "ATTENZIONE" è quella sulla quale vorrei fermarmi.La Bibbia è un libro che ho imparato a leggere con il cuore, ad amare e mi sembra a volte di vivere tra quei personaggi del passato, tra re e pastori, tra uomini e donne che cercano di vivere rispettando le leggi mosaiche, ed altri che cercano di usarle per i loro interessi.Se scribi e farisei, dottori della legge e appartenenti alle varie tribù e sette, avessero prestato attenzione alla coerenza di Gesù, a come il suo sguardo era amorevole verso tutti, invece di sentirsi preoccupati di perdere il loro potere sul popolo, avrebbero potuto con la loro cultura, aiutare Gesù invece di contrapporsi a Lui.Provare a capire, non chiudersi, imparare a dialogare anche con idee diverse, può arricchire sia gli uni che gli altri; ma l'uomo ha paura di concedere, come se donando perdesse qualcosa, perchè è abituato a non voler perdere nulla, a non fare niente per niente.Dobbiamo imparare a prestare attenzione agli altri, ai loro bisogni, e non pensare che ci tolgono qualcosa, ma che possiamo scambiarci delle cose.L'amore di Dio dovrebbe riempirci il cuore e dovremmo averne in abbondanza da riversare, invece spesso siamo così chiusi da sembrare aridi ed egoisti, presuntuosi e prepotenti. Ci preoccupiamo della cattiveria altrui e perdiamo d'occhio la nostra. Facciamo attenzione! 

venerdì 17 aprile 2015

(Gv 6,16-21) Videro Gesù che camminava sul mare.

VANGELO 
 (Gv 6,16-21) Videro Gesù che camminava sul mare. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Venuta la sera, i discepoli di Gesù scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di Cafàrnao. Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitato, perché soffiava un forte vento.Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Sono io, non abbiate paura!».Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti.

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, aiutami, portami a vivere questa esperienza con i discepoli di Gesù, portami a sentire la grande differenza che fa la Sua presenza.

Nella prima lettura vediamo come già nelle prime comunità cristiane cominciava ad esserci del malcontento, come le diversità delle comunità che convergevano a Gesù erano subito in antagonismo tra di loro, ma poi c'erano persone di buona volontà che trovavano un punto d'accordo. Questa mi sembra una buona cosa da fare, perché stare a discutere tra di noi cristiani, è veramente una brutta cosa, e non fa onore a Dio. Spessissimo ci limitiamo a discutere  ed a borbottare in gruppetti gli uni contro gli altri, perché non riusciamo ad abbandonare quella nostra parte umana che ci spinge ad essere contro, anziché farci incontro.
Questo è proprio l' opposto di quello che invece fa Gesù.  Seguire Gesù nella sua strada, che lo ha portato alla croce, è andare contro corrente, in un mondo che è dominato da chi ha sete di potere e denaro, da chi si vuole sostituire a Dio, da chi non vuole sottostare a regole.I discepoli vanno, ma vanno da uomini, per questo hanno paura, ed è Gesù che va in loro aiuto. Salgono sulla barca e cercano di andare verso l' altra sponda, molto probabilmente per andare a predicare nel nome di Gesù, ma non sono completamente inseriti nella loro missione, perché appena vedono che le acque del mare si cominciano ad agitare, hanno paura.Ed è qui che  Gesù  si fa presente nella loro vita e  dice:- non abbiate paura, sono io, non sono un fantasma! -  Allora i discepoli capirono e lo fecero salire sulla loro barca, immediatamente le acque si calmarono e la disperazione e la paura scomparvero.Vieni Signore accanto a me nella vita, aiutami a non cercare mai di guidare la mia barca, ma fammi sempre avere la consapevolezza che senza di te io non so andare da nessuna parte e rischio di sentirmi sola  in mezzo alla tempesta.Fa o mio amatissimo cuore che io non sappia vivere senza il tuo battito interno dentro di me; so che se io ti chiamo tu corri, potrò non vederti, ma saprò che ci sei ed io non avrò paura.

giovedì 16 aprile 2015

(Gv 6,1-15) Gesù distribuì i pani a quelli che erano seduti, quanto ne volevano.

VANGELO 
(Gv 6,1-15) Gesù distribuì i pani a quelli che erano seduti, quanto ne volevano. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.

Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, ad accendere la luce della mente, ad aprire le orecchie al verbo del Signore, a guidare il mio cuore verso la strada che lui ci ha indicato e percorso prima di noi.

Nella prima lettura, ci troviamo a vedere come anche chi dice di non credere comincia ad avere dubbi. I farisei ed i giudei, avevano già risolto il problema di chi si trascinava dietro le folle, come avevano fatto con Gesù, uccidendolo, e i loro discepoli si erano dispersi, ma stavolta era diverso, questi discepoli non si disperdevano, continuavano a predicare nel nome di Gesù, e se fossero stati veramente mandati da Dio ? Li fecero frustare e loro ne furono felici perché venivano colpiti per testimoniare come Gesù, e si sentivano conformi a lui.
Dal vangelo vediamo che cosa significa essere conformi a Gesù, vuol dire essere in comunione con i fratelli, affidare a Gesù anche la nostra materialità, i nostri bisogni fisici, condividere con gli altri, e collaborare con Gesù. Il miracolo che compie il Signore è il simbolo di come sia possibile sfamare tutti condividendo in nome dell' amore. Questa sembra che sia oggi la cosa più difficile, dire al Signore Gesù:- io ho solo questo, come posso aiutarti a sfamare il mondo intero?- Dire a Gesù: - Usami, fai Tu di me strumento delle tue mani. Dire:- Padre ho fame aiutami, ho fame di Te, abbracciami. Ho fame di giustizia, fammi essere giusto per primo; ho fame d' amore, fammi amare come tu ami i miei fratelli.-Abbiamo fame Signore, tu ci hai detto di chiedere a te ogni cosa, ci hai detto che se anche il padre che abbiamo sulla terra al posto del pane ci può dare un sasso, Tu non lo faresti mai, e noi ti crediamo Padre.
L’ amore non ha limiti, i limiti sono nell’ uomo, nel nostro modo di amare e di donarci.A volte diciamo di non aver tempo per pregare, per aiutare, per dedicarci alle opere di carità … questo ci deve far capire che siamo ancora troppo lontani dal Signore, troppo attaccati alla nostra umanità, perché Gesù, ci spinge a provare ad andare oltre i nostri limiti, oltre quello che pensiamo di poter fare, ci spinge ad essere comunione, ad essere testimoni della sua presenza nel mondo e dentro di noi.

mercoledì 15 aprile 2015

(Gv 3,31-36) Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa.

VANGELO 
 (Gv 3,31-36) Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Chi viene dall’ alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito.Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA 
 Vieni o santo Spirito, e manda a noi dal cielo, un raggio della tua luce …. che illumini la tua parola e la faccia riflettere nel mio cuore e nella mia mente. 

Dall’ alto viene l’aiuto, la luce dello Spirito, l’ amore del Padre per tutti noi figli. Dall' alto viene Gesù, per tutti noi, se lo accettiamo, se lo riconosciamo. Purtroppo noi, spesso, non comprendiamo e ci limitiamo a rinunciare a quello che ci sfugge.
La nostra vita, come quella di Nicodemo, si basa su valori terreni che oserei definire “ terra terra” e che non tengono conto della spiritualità che è comunque insita in ognuno di noi, ma che troppo spesso viene soffocata dalla materialità.    
 Riuscire a considerare invece la parte spirituale la più importante nella nostra vita, apre un nuovo scenario.
Riceviamo la forza dallo Spirito Santo, e grazie a questa ci possiamo affidare completamente a Dio. Sarebbe una grande conquista se riuscissimo a mettere sempre in pratica l’ affidamento al Signore, anche se mi rendo conto che è questa la cosa più difficile; perché tutto è facile quando va tutto bene, ma nelle difficoltà, quando occorre tutto il nostro coraggio, per difendere le nostre scelte cristiane, allora si che abbiamo bisogno di tutti i doni dello Spirito Santo… chiediamo e ci sarà dato.
Io leggo spesso la vita dei santi e mi rendo conto, che passano attraverso enormi sofferenze, spirituali e corporali, e questo è permesso da Dio per poter partecipare al pagamento del riscatto che va a completare il sacrificio di Gesù Cristo, proprio come dice San Paolo che conferma tale compiutezza e ne specifica la portata: “Completo quello che manca alla passione di Cristo” (Col 1,24) e  nello stesso San Paolo leggiamo: “Come per la disobbedienza di uno solo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti” (Rm 5,19).
Gesù chiede ai suoi discepoli:
 “Siete pronti a bere il calice che io berrò ?” (Mt 20,22)
  " E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’ anima” (Mt 10,28).
 “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate perché grande è la vostra ricompensa nei cieli” (Mt 5,11-12)

martedì 14 aprile 2015

(Gv 3,16-21) Dio ha mandato il Figlio nel mondo, perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.

VANGELO
(Gv 3,16-21) Dio ha mandato il Figlio nel mondo, perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, e donami la grazia di saper accogliere e vivere il mistero che celebriamo, con passione e senza cedimenti.
Il dialogo con Nicodemo prosegue nella notte, Gesù non si stanca di parlare con lui che cerca risposte.Il più importante concetto è l'amore immenso di Dio per noi, perchè la salvezza possa giungere attraverso di lui.Gesù si è dato tutto, non ci deve sfuggire quanto tutto sia stato fatto, pensato, ideato, solo per noi.
In Romani 8:32 “Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?”Se ci rendessimo conto delle parole, del loro senso, di quanto è profondo il loro significato, forse capiremmo che chi ha dato la vita per noi, non potrà negarci nulla.Il Papa ha detto che " Gesù prega per ognuno di noi, mostrando al Padre le sue piaghe."Queste sue parole fanno eco a quelle dell'apostolo Giovanni "Non peccate, ma se qualcuno di voi pecca, sapete che abbiamo un avvocato davanti al Padre, uno che prega per noi, ci difende davanti al Padre, ci giustifica". Credo che dobbiamo riflettere su questa verità, su questa realtà.Giovanni sente e vive in maniera fondamentale il fatto che Gesù è il Verbo fatto carne, che viene a dare la vita agli uomini.
Il mistero dell’incarnazione guida tutto il suo pensiero e cerca di guidare il nostro.Questo mistero che ci affascina e ci stupisce, ci spinge ad andare oltre quello che possiamo capire, ci porta attreverso lo sconvolgimento completo della nostra vita, a vivere qualcosa di enormemente importante nella sua semplicità... cercare di fare sempre la volontà di Dio, avendo la certezza che è l'unica via che ci conduce alla salvezza.Ritroveremo Nicodemo davanti ai componenti del Sinedrio che cerca di farli ragionare ed agire con saggezza; ad ascoltare Gesù prima di condannarlo e questo gli costerà quasi la vita. Gli esagitati, rispondono con scherno: “Saresti anche tu un Galileo? Cerca pure e ti renderai conto che dalla Galilea non sorge alcun profeta”. Infine lo ritroviamo ancora sul Golgota insieme a Giuseppe d’Arimatea, che provvede alla sepoltura di Gesù dopo la crocifissione. Dal Vangelo non sappiamo più nulla, nel 415 un prete, Luciano ne avrebbe scoperto le reliquie insieme a quello di s. Stefano, egli sarebbe stato battezzato dagli Apostoli Pietro e Giovanni e per questo maltrattato e scacciato dai Giudei e sarebbe stato ucciso senza l’intervento del parente Gamaliele; il quale lo accolse nel suo possedimento di Kêfaz-Gamla, dove dopo un certo tempo morì e lì sepolto. Sembra sia sua la prima incisione in legno d'olivo del crocefisso che ritrae il Volto Santo di Gesù.

lunedì 13 aprile 2015

(Gv 3,7-15) Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo.

VANGELO
(Gv 3,7-15) Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro di Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o spirito Santo, nel mio cuore e nella mia mente ed illumina con la luce del Signore la sua parola.

Nicodemo incalza Gesù con le sue domande, Gesù cerca di spiegare a Nicodemo che cosa significa rinascere dallo spirito, e lo fa cercando di mettersi al suo stesso livello. Egli è un uomo colto, ma non deve attingere dal suo sapere per capire come rinascere dall’ alto, ma affidarsi allo Spirito. Noi abbiamo la fortuna di avere chi ha studiato che ha tradotto le scritture per noi, e l’ unica cosa che dobbiamo fare è fidarci. Fidarci ed affidarci allo Spirito Santo, per dargli la possibilità di agire in noi, e allora vedremo come agisce, come trasforma la nostra vita. Nel discorso con Nicodemo Gesù fa chiaramente capire che solo se si crede in lui, si può essere salvati, perché nelle scritture è scritto che è dall' alto che viene la salvezza, ossia da Gesù, inviato dal padre sulla terra. Dio mandò serpenti per punire coloro che avevano peccato, poi, disse a Mosè di fare un serpente di bronzo perché chi lo guarderà, vivrà. Così chi guarderà al Cristo come al salvatore, avrà la vita eterna.Nella veglia di Pasqua, Papa Francesco ha detto una frase emblematica, che spiega meglio di ogni altra quanto è importante lasciarsi sopraffare dall' amore per Dio, dal desiderio di entrare in contatto con il fascino di questo mistero.- "Non si può vivere la Pasqua senza entrare nel mistero. Non è un fatto intellettuale, non è solo conoscere, leggere… È di più, è molto di più! “Entrare nel mistero” significa capacità di stupore, di contemplazione; capacità di ascoltare il silenzio e sentire il sussurro di un filo di silenzio sonoro in cui Dio ci parla."-

domenica 12 aprile 2015

(Gv 3,1-8) Se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio.

VANGELO
(Gv 3,1-8) Se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio».Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».

Parola del Signore.

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Spirito del Padre ad insegnarmi come capire ,come leggere tra le parole ,quello che la Parola vuol farmi comprendere,per poter adorare veramente il mio Dio in Spirito e Verità.Grazie , Amen.

Nicodemo era un giudeo, fariseo,una persona importante tra i capi dei giudei, dottore della legge, e questo ci fa subito pensare alla frase che Gesù disse al suo gruppo:" Ipocriti! Bene profetò di voi Isaia, quando disse: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me; è vano il culto che essi mi rendono, impartendo insegnamenti che sono precetti di uomini” (Mt 15,7).Per questo forse va di notte da Gesù, per non essere visto; vorrebbe sapere, poter essere certo, prima di decidere se dar retta a quest'uomo che però, è innegabile, ha qualcosa in se di Divino, lo si vede dalle opere che compie.Ma purtroppo a volte, neanche l'evidenza sembra bastare per convincerci, perchè non riusciamo a lasciare a terra i nostri preconcetti e non sappiamo elevare il nostro spirito.Eppure siamo stati creati ad immagine e somiglianza di Dio, ci ha fatto poco meno degli angeli, come canta il salmo 8, ma sembra che non riusciamo a prenderne coscienza.
Rinascere dall'alto vuol dire morire a se stessi e nascere in acqua e spirito; l'aqua rappresenta il battesimo che ci da la vita di figli, e Gesù ci invita a vivere nell'amore per Lui e con Lui sempre presente nel nostro cuore: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14,23)Gesù parla a Nicodemo, con tenerezza lo spinge a lasciare le sue idee terrene su come e dove adorare Dio.Lo farà anche con la samaritana,la donna che incontrerà al pozzo.
Infatti i giudei pensavano che Dio era da adorare nel tempio di Gerusalemme e i samaritani invece sul  loro monte, il Garizim; ma gesù ci fa capire che non è un luogo fisico,ma adorare in spirito e verità vuol dire adorare Dio con tutto il cuore,vivere con Lui un rapporto vero, non solo con le labbra, ma modificando totalmente il nostro modo di vivere. L'atteggiamento del Cristiano non sarà quindi solo preghiera nel tempio, ma diventare noi stessi tempio di Dio, ascoltando e vivendo la parola. Gesù è il mezzo attraverso il quale siamo stati salvati, colui che ha dato la vita per noi, è la parola eterna che ci apre le porte del regno.Come ci ripete il Papa,amiamo la parola, amiamo il Vangelo e soprattutto, amiamo il Signore veramante e non solo con le labbra.Nelle litanie del rosario ce n'è una che in particolare mi fa commuovere,quando definiamo la Madonna,"dimora consacrata a Dio", ci pensate mai a quanto sarebbe bello vivere il nostro battesimo come l'ha vissuto Maria!
Se vogliamo pregare veramente come Gesù ci ha insegnato, dobbiamo ricordare queste Sue importanti parole: “Quando pregate, non siate come gli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per farsi notare dagli uomini. …Ma tu, quando vuoi pregare, entra nella tua camera, serratone l’uscio, prega il Padre tuo che sta nel segreto, e il Padre tuo che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa. Pregando, poi, non sprecate parole come i gentili, i quali credono di essere esauditi per la loro verbosità. Non vi fate simili a loro, poiché il Padre vostro conosce le vostre necessità ancor prima che gliene facciate richiesta” (Mt 6,5).

sabato 11 aprile 2015

(Gv 20,19-31) Otto giorni dopo venne Gesù.

VANGELO 
 (Gv 20,19-31) Otto giorni dopo venne Gesù. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome. 

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
 Ti prego Signore di soffiare anche su di me il tuo Spirito, per darmi la conoscenza sempre del tuo volere che debbo e voglio fare e per il quale chiedo a te tutto l' aiuto necessario.

Notiamo come nel vedere Gesù i discepoli gioiscono increduli. Cominciamo con il notare che è sera,come ad indicare che il sole è sceso,la speranza sta per lasciare il posto alla notte, al buio.
Le porte erano chiuse per paura dei giudei, e noi sappiamo che la paura spesso impedisce di ragionare, di vedere, di camminare;
la paura ci blocca e ci rende inermi. Per paura Pietro lo aveva rinnegato, gli altri erano fuggiti...  solo Giovanni era rimasto accanto a Maria in quel dolore.Eppure Gesù non li rimprovera per questo, gli mostra le ferite per fargli vedere che è proprio lui, quello che è salito sulla croce, e ha vinto la morte.
 È normale che qualcuno abbia dei dubbi, Tommaso che non era presente, resta sbigottito, incredulo, ma disponibile a ricredersi.

La nostra umanità ci porta a credere solo a quello che possiamo vedere, anche se  con Gesù ormai abbiamo capito che non può bastare. Ha compiuto miracoli davanti ai loro occhi, è entrato in una casa con le porte chiuse, ma è proprio Lui? Nulla lo può dividere da noi, perché il suo amore lo spinge a cercarci sempre e a darci tutto di se, così come fa con gli apostoli, ai quali dona lo Spirito Santo. Chi fa l’esperienza di Gesù nella propria vita, non ha più dubbi, e non serve che lo veda fisicamente o no, anzi proprio perché si fida della sua parola, riesce a sentire la sua azione tramite lo Spirito Santo. Nel dolore spesso ci sentiamo distrutti sia fisicamente sia moralmente, ma quando chiediamo al Signore aiuto, vediamo che siamo subito alleviati dalla cosa più atroce del dolore, la disperazione.  È importante stare vicini a chi soffre, per un motivo o per l’altro, perché noi possiamo essere la parola che Gesù vuole dire, la mano di Gesù che sa accarezzare, noi possiamo essere la testimonianza che Gesù non abbandona i suoi figli, perché seguire il Signore vuol dire amare il nostro prossimo come Dio ama noi.
Amore è la parola d’ordine per entrare nella famiglia celeste, e per tornare nella casa del Padre, dove Gesù è andato a preparare un posto.


venerdì 10 aprile 2015

(Mc 16,9-15) Andate in tutto il mondo e proclamate il vangelo.

VANGELO 
(Mc 16,9-15) Andate in tutto il mondo e proclamate il vangelo. 
+ Dal Vangelo secondo Marco

Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro. Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

Parola del Signore
  

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, conducimi verso la luce, e fa che la mia parola sia conforme alla Tua.

Maria  di Magdala capisce che cosa vuol dire passare da una vita di peccato alla redenzione; fa l'esperienza del passaggio e del risorto, è ormai proiettata verso la santità e questo neanche i discepoli riescono a capirla del tutto,tanto che non le credono.A volte penso a Maria di Magdala e alla confusione che ancora oggi si fa e non è mai stata chiarita del tutto sulla sua persona, alcuni dicono che lei e la Maddalena erano due persone diverse, altri che fosse la stessa persona, perchè credo che il fatto che una donna in qualche modo venisse messa da Gesù al pari loro, in fondo ,non sia mai andato tanto giù agli uomini dell'epoca.Gesù è così, non eleva in base al sesso o alla posizione,  ma in base a quanto si aderisce al suo progetto di salvezza.La Maddalena è sempre stata giudicata per ciò che di peccaminoso aveva compiuto, persino la sorella Marta la critica anche se la sua intenzione era solo mettersi all'ascolto di Gesù; questo per me rappresenta il nostro umano e fallace modo di vedere.Amo questa figura forse più di ogni altra nei Vangeli, la unisco alla figura di Giovanni evangelista,che vive come lei l'amore puro verso il Signore Gesù.La frase "vai e non peccare più" è uno stile di vita che la donna sceglie di seguire e ce la mette tutta ....dagli scritti della Valtorta,vi invito a leggere:http://www.scrittivaltorta.altervista.org/testi/conversione_di_maria_maddalena.pdf 
Il messaggio di Gesù non può essere fermato dal pregiudizio degli uomini, per questo Gesù torna a farsi vedere anche da loro, anche dai più increduli... perchè tutti possiamo fare l'esperienza della Pasqua e del risorto, e lo possiamo testimoniare con la  nostra conversione e con la nostra vita,come la Maddalena.Non importa se per gli uomini conterà sempre di più il nostro passato, quello che conta è il giudizio di Dio.

giovedì 9 aprile 2015

(Gv 21,1-14) Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce.

VANGELO
 (Gv 21,1-14) Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla. Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Vieni Signore Gesù, vieni con il tuo Santo Spirito, a d illuminare la mia vita, la mia lettura, la mia riflessione ed il mio cammino, perché tutto sia secondo i tuoi insegnamenti.

 I discepoli avevano ripreso la vita di tutti i giorni, erano impegnati nella pesca, ma senza frutto.
Ancora non avevano compreso a pieno il messaggio Messianico e pensavano di staccare la loro vita terrena da Gesù.
Sì certo, potevano farlo, erano liberi, ma avevano conosciuto Gesù, avevano vissuto con lui un rapporto vero ed ora il vuoto, la delusione, si facevano pesanti, e tornare alla normalità, come se niente fosse, era difficile. Ecco allora che Gesù interviene ancora nella loro vita, gli conferma che Lui non è stato l’avventura di un momento, ma l’ avvento di tutta una vita. 
Ancora una volta è Gesù che gli va incontro e si fa riconoscere, è lui che gli dice dove gettare la rete, e solo ascoltando la sua parola, la pesca diventa fruttuosa. Gesù non è uscito dal mondo, non è tutto finito lì con la sua morte, ma anzi è da lì che tutto è ricominciato. Gesù è vivo e vuole che ce ne ricordiamo sempre, che viviamo in comunione con lui, che ci affidiamo a Lui, e che c’ incontriamo con lui sempre anche nelle cose più pratiche della nostra vita.
Lui non è il Signore ad ore, quello cui dedicare un’ora a settimana per la messa, o  un' ora al giorno per la preghiera, Lui vuole la nostra adesione completa; non certo perché vuole essere servito e riverito da noi come molti scettici ci vogliono far pensare ma, al contrario, per servire e riverire noi.
Lui che si è fatto servo, che si è umiliato per noi, non sa veramente più come fare per farci capire che solo attraverso di Lui avremo la salvezza.
L’amore che prova per noi, lo porta a farsi ancora riconoscere, nonostante l’ indifferenza degli apostoli e nostra, e noi dobbiamo fare questo passo, senza più indugiare, dobbiamo mettere Gesù ed i suoi insegnamenti al primo posto nella nostra vita.
Gesù non è morto e basta, Gesù è risorto; è tra noi, e non possiamo fare come se nulla fosse.
Dio, ci ama tanto da dare la tua vita per salvare tutti noi suoi figli e tu hai accettato senza recriminare di offrirti per noi. Questo non riusciamo a farlo noi, non riusciamo ad amare come tu ci ami, insegnaci almeno a continuare a provare, anche contro le avversità, insegnaci ad amare i nostri fratelli ed in modo particolare i nostri nemici. Noi non siamo coraggiosi e spesso vorremmo vivere adeguandoci alle regole del mondo, molto più terrene che spirituali, ed è questo invece che dobbiamo imparare a scoprire, che la nostra anima può salvare il nostro corpo, se non vogliamo che  il nostro corpo faccia perdere alla nostra anima la presenza di Dio.

mercoledì 8 aprile 2015

(Lc 24,35-48) Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno.

VANGELO 
 (Lc 24,35-48) Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno. 
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

Parola del Signore

 LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Di Dio, ti prego, a far luce nel mio cuore e nella mia mente, vieni a dirmi cosa vuoi che io comprenda, e dammi la capacità di trasmetterlo.

Non è un fantasma!Perchè non lo capivano? Avevano letto le scritture, avevano vissuto accanto a lui , ma non avevano ascoltato veramente, non avevano fatto loro il messaggio che Gesù aveva portato a loro, per loro e con loro... ed ora attraverso di loro voleva fosse trasmesso nel mondo.
Cristo vivo attraverso l'esperienza del risorto, non è un personaggio del passato, ma è colui che permette all'uomo nuovo, la donna nuova che vivono in noi, di ricominciare a vivere in Lui.Credo che Gesù può far questo per me? Che può farmi rinascere? Ascolto la sua parola? " Effetà apriti! "   Viviamo la nostra nuova missione.


Ave Maria - Dios te salve Maria - Comunità Gesù Risorto.mp4

martedì 7 aprile 2015

(Lc 24,13-35) Riconobbero Gesù nello spezzare il pane.

VANGELO 
 (Lc 24,13-35) Riconobbero Gesù nello spezzare il pane. 
+ Dal Vangelo secondo Luca

Ed ecco, in quello stesso giorno, [il primo della settimana], due [dei discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto.Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e insegnami a pensare come Te, insegnami a  vivere con Te ed aiutami a guardare con Te questa pagina del Vangelo.

Torniamo a leggere questo brano che vede i discepoli tornare indietro dopo aver conosciuto Gesù, dopo averlo ascoltato, visto operare miracoli. Per chi vuole rileggersi un'altra  mia riflessione , la può ritrovare in questo link:  http://bricioledivangelo.blogspot.it/2014/04/lc-2413-35-riconobbero-gesu-nello.html.
Oggi invece voglio vedere da un altro lato la storia, perchè penso che i due poveri discepoli, mi fanno veramente tenerezza. Quando uomini di potere agiscono, danno l'impressione di schiacciare il piccolo credente, lo vediamo anche in questi tempi, in cui le leggi sembrano voler spazzar via tutto quello che è Cristiano. Gesù da fastidio, la Chiesa  da fastidio a chi non vuole avere nessuno che gli indichi come vivere. A volte anche nella Chiesa stessa Gesù da fastidio, specialmente quando indica l' amore verso i nemici, verso chi ci perseguita, l' amore per la giustizia e non la vendetta. 
Capire che la morte non ha fermato nulla, ma anzi, che ha dato un senso alla sofferenza presente sulla terra, non è ancora facile, neanche per noi, figuriamoci per i primi cristiani, anche se erano stati vicini a Gesù e per questo mi sento proprio come loro. Gesù è risorto, lo hanno visto alcuni discepoli, di loro ci si può fidare? Nella Bibbia troviamo il profeta Geremia che dice: Così dice il Signore: " Maledetto l’uomo che confida nell’ uomo, e pone nella carne il suo sostegno, allontanando il suo cuore dal Signore. " E ancora: " Benedetto l’ uomo che confida nel Signore e il Signore è la sua fiducia."
Noi generalmente pensiamo al peccato come ad  una trasgressione della legge o di un precetto fissati dalla Chiesa, anche perchè così in fondo ci è stato insegnato e, quindi,  come il fare o il non fare una determinata azione. Questo ragionamento  non solo è riduttivo, ma anche distruttivo, perché tralascia la radice teologica del peccato, la sua vera causa, ci conduce ad una vita "quasi" cristiana, ma mai del tutto.
Il peccato è proprio ridurre  Dio alla bassezza dell' uomo e giudicare che ci abbia indicato delle scelte per la nostra esistenza, a cui umanamente, possiamo dare un nostro senso, senza valutare l'aspetto Divino dei suoi comandamenti, della sua parola. È Dio che parla e cerca con noi un dialogo, un vero rapporto d'amore e di fedeltà;  cerca di guidare la nostra vita, proprio come chi ci insegna a tirare una freccia e a fare centro; il peccato infatti in ebraico si dice " amartia" che si traduce con un termine sportivo, tirare l'arco e sbagliare il centro. Questa è la radice del peccato ed è per questo che, quando ciò accade, non andiamo mai letteralmente a segno nelle nostre scelte, perché appunto abbiamo sbagliato mira.
Se i discepoli di Emmaus hanno avuto bisogno di un nuovo incontro con il Signore, per tornare indietro, verso Gerusalemme, verso la città santa, di quanti nuovi incontri anche noi abbiamo bisogno? Quante volte cercheremo di seguire altre vie, ci lasceremo allontanare pensando che è più giusto essere moderni, stare nel mondo, seguire gli uomini che gestiscono il potere e,  anche se in fondo non ne siamo convinti del tutto, ci lasciamo trascinare nella vita, pensando solo al nostro presente e non alla nostra resurrezione. L'incontro con Cristo è l' occasione per cambiare la nostra vita, per vivere in comunione con lui, sia nella sofferenza, che nella morte e ancora nella resurrezione.  
Il rischio è restare lontani da Dio per tutto il resto della nostra esistenza...per l'eternità.
Ho pubblicato una nota in cui si può leggere lo stesso episodio come lo descrive attraverso la penna di Maria,Gesù stesso: ( https://www.facebook.com/notes/lella-mingardi/iii-domenica-di-pasqua-rivelazione-di-ges%C3%B9-a-maria-valtorta/10152423853751419 ).

lunedì 6 aprile 2015

(Gv 20,11-18) Ho visto il Signore e mi ha detto queste cose.

VANGELO 
(Gv 20,11-18) Ho visto il Signore e mi ha detto queste cose. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, come Gesù ci ha promesso, a illuminare la mia mente e la mia vita, perchè possa sempre capire e vivere alla Tua luce, anche se non comprendo in pieno i disegni di Dio, ma mi fido di Lui.

Il giorno di pentecoste era il giorno che rappresentava per i giudei il ricordo del dono della legge data a Mosè sul monte Sinai, in quel giorno, Pietro si fa coraggio e con una forza nuova,  esce allo scoperto. Parla ai giudei, e gli dice che quel Gesù che loro avevano rigettato e messo in croce, era stato mandato da Dio. Ora che Gesù li aveva lasciati per gli apostoli comincia un lavoro duro e pericoloso. Si fanno incontro a chi non riconosceva Gesù e si contrapponeva ad accettarlo come Signore e re della loro vita. Lo fanno con una forza nuova, che li esalta e li sconvolge, con la forza dello Spirito Santo e dell'amore per tutti i fratelli, che Gesù aveva promesso loro, e che li porta a rischiare la propria vita, pur di annunciare la salvezza che viene dall’ adesione a Cristo.
Maria di Magdala cerca Gesù e non vedendolo nella tomba, si chiede dove sia. Rimane lì, vicino al sepolcro e non riesce a muoversi. In questo io vedo l’immobilità dell’ essere umano che,  attaccato agli schemi della terra, non riesce ad andare oltre. Il dolore e lo sconforto ci bloccano, là dove quel corpo non c’è più. Proprio in quel dolore, il Signore invia i suoi angeli ai quali chiedere aiuto, poi arriva e chiamandoci per nome come chi ci conosce profondamente, si fa riconoscere. Lui ci conosce e sa che staremmo immobili nel nostro dolore per questo ci spinge ad andare oltre la morte, per farci comprendere che la vita su questa terra non termina con la morte, ma come Lui,  anche noi saliremo al Padre; è Gesù stesso che ce lo dice: ”PADRE MIO E PADRE NOSTRO - DIO MIO E DIO NOSTRO.”
Invita Maria ad andare da quelli che Lui definisce i suoi fratelli, perché possa annunciare loro di averlo visto e quello che Lui aveva detto. Se riconosciamo in Gesù il nostro maestro, il nostro fratello e ci riconosciamo figli di Dio, non possiamo rimanere fermi davanti a una tomba vuota, ma annunciare a tutti i nostri fratelli che Cristo è vivo, è in mezzo a noi, che la sua morte non è un qualcosa che ci ha separato per sempre, ma anzi, è servita per permetterci di poter salire dopo di Lui al Paradiso, nella casa del Padre.

domenica 5 aprile 2015

(Mt 28,8-15) Andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno.

VANGELO 
(Mt 28,8-15) Andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto. Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione». Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino a oggi.

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
 O Spirito Santo, che scendi su chi ti invoca con cuore puro e sincero, vieni a confortare il mio cuore, che sempre ti cerca per vivere con te, di te, nel nome di Cristo , Signore della mia vita.

Una bellissima pagina questa del Vangelo, una pagina che ci fa vedere come, alle donne, viene dato il compito di annunciare che Gesù è risorto,come queste donne che hanno seguito ed amato Gesù,che continuano a cercarlo con cuore sincero, egli si rivela.
A loro chiede di dire ai discepoli di tornare in Galilea, come per dire di tornare alle origini, lì dove tutto è cominciato, per ricominciare a vivere tutto quello che Gesù stesso ha insegnato, alla nuova luce della sua resurrezione.
Maria sotto la croce è stata nominata madre dell’umanità, e lei più di ogni altro ci guiderà alla scoperta di Gesù, morto e risorto per noi. Le donne educatrici, le donne fedeli e devote, le donne che sanno stare in attesa, che sanno soffrire per dare la vita e che sanno che dopo la sofferenza del parto, avranno la gioia di stringere tra le braccia il loro bambino. A quelle donne oggi si chiede come allora, la testimonianza della bellezza di un amore che va oltre la sofferenza. Troppo spesso capiamo solo dopo un dolore quanto è stato grande l’amore perduto, ma il messaggio che Gesù ci trasmette è quello di andare oltre la terrena umanità che ci tiene legati al dolore e di vedere oltre la vita, alla resurrezione dei morti, perché li ci ritroveremo tutti insieme.

sabato 4 aprile 2015

(Gv 20,1-9) Egli doveva risuscitare dai morti.

VANGELO 
 (Gv 20,1-9) Egli doveva risuscitare dai morti. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’ altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ora,per ora e da ora e per sempre, rendimi capace di amare, di essere amore per poterti trasmettere con tutto il cuore. 

Corrono tutti .. meravigliati ed increduli… Giovanni e Pietro  al richiamo di Maria di Magdala, come non c’è più? Chi ha preso il suo corpo?
Erano stati vicino a Te Gesù e ancora non avevano capito. Mi consola questo, perché sono tante le cose che di Te mi sfuggono, ma tu non aspetti che io capisca, mi chiedi solo di fidarmi e non aver paura, che Tu sarai sempre con me e ricostruirai in tre giorni quello che verrà distrutto.
Per questo Amore mio, mi lascio abbracciare e convincere che tutto in Te è possibile e ti chiedo di donarmi sempre la grazia della fede, di far si che tutto quello che ricevo da te io sappia donarlo senza avere paura. Speranza mia , resta in me anche quando io sarò incredula e avrò paura.
Solo così saprò risorgere con Te anima mia!
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venerdì 3 aprile 2015

VIA CRUCIS MISTICA DALLE RIVELAZIONI DI SUOR BEGHE

 VIA CRUCIS MISTICA
DALLE RIVELAZIONI DI SUOR BEGHE
Nel nome del Padre e del  Figlio e dello Spirito Santo. Amen
O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto.  
Gloria al Padre, Credo
  
I STAZIONE 

Gesù viene condannato a morte
I STAZIONE Gesù viene condannato a morte

I STAZIONE
Gesù viene condannato a morte 
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
Il Signore si affida totalmente alla volontà del Padre:  “A partire dal momento in cui Barabba fu liberato, io seppi nella mia santa Umanità che più niente si sarebbe frapposto al susseguirsi dei dolori e il santissimo Cuore di Dio fu stritolato dall’angoscia di ciò che doveva ancora avvenire. Come Dio io sapevo che ero destinato a quel giorno, ma come uomo la mia confidenza in lui era totale e gli lasciavo la totale padronanza degli avvenimenti. Così non rifiutai, nella mia santissima Umanità, la condanna dell’immolazione, ma conservavo anche la totale disponibilità della mia persona alla volontà di Dio, che ad ogni istante poteva soprassedere al corso degli avvenimenti. Io gli ero talmente sottomesso che qualunque cosa avesse deciso mi era cara e conservavo così nel cuore la facoltà di desiderare ancora la vita del corpo. Non vi ho rinunciato in nessun momento, perché quel desiderio doveva permettermi di non perdermi di coraggio e di non abbandonare né tale coraggio in nessun momento del terribile percorso a piedi, né la perseveranza di andare fino al termine della missione che mi era affidata (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 56.57)”.
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.  




II STAZIONE 

Gesù prende la croce
II STAZIONE Gesù prende la croce


II STAZIONE
Gesù prende la croce 
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
Quante pene e quanti mali ha dovuto subire il Signore per redimerci con la Croce! Anche Gesù, e in questo ci è anche di esempio,  per portare avanti la sua divina missione ha fatto appello al suo angelo: “Ho preso su di me le pene e le delusioni, come ho preso su di me la mia pesante Croce ed essa pesava del peso dei mali degli uomini di tutti i tempi del mondo. Ho camminato curvo sotto quella massa troppo pesante ed ho represso i sentimenti brucianti del mio cuore decaduto e disilluso fin nel più profondo della sensibilità divina. Ho represso quei sentimenti a causa delle loro tristezze ed anche perché essi non recano alcuno slancio, né alcun conforto. Avevo anzitutto bisogno di coraggio e di forza: questa era la prima necessità di Gesù Cristo in quei momenti di così grande abbandono umano e divino. Ho fatto allora appello all’Angelo del Sacerdozio ed egli ha camminato di fianco a me senza dir nulla e quella presenza era grande ai miei occhi velati di lacrime e d’amarezza. Io lo vedevo e lo seguivo ed è lui che mi comunicò la forza di immolazione che era la mia missione e nella quale egli aveva il proprio incarico, in quanto Angelo del Sacerdozio. L’Angelo rimase al mio fianco durante il doloroso cammino verso il Calvario e poi, quando arrivai alla sommità del Golgota, egli si sottrasse ai miei occhi (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 25)”.  
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.  

III STAZIONE 

Gesù cade per la prima volta
III STAZIONE Gesù cade per la prima volta
III STAZIONE
Gesù cade per la prima volta
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
Che il Signore ci faccia la grazia di non essere mai di scandalo e di inciampo per i nostri fratelli! Spinte, cadute, e altre vessazioni ebbero come motivo quello di far accrescere i dolori della Passione:  “Venne il momento quando fui condotto verso la Croce e costretto ad alzarla dal suolo e a portarla. Io mi sottomisi a tutte le loro volontà, ma malgrado ciò non li potei accontentare, perché essi erano così pieni di odio, che qualsiasi cosa facessi io li contrariavo. Fui gettato a terra, picchiato e rialzato di nuovo senza riguardo. Come lo potei, fui pronto a camminare come mi era possibile e poi, senza guardare coloro che gioivano per quella condanna, che avevano creduto di non poter ottenere, mi sforzavo di mettere un piede davanti all’altro e di ricominciare a farlo con il dolore sempre più grande della Croce, che scarnificava le piaghe della flagellazione nei punti in cui appoggiava sulla spalla. Piangevo a causa della desolazione che invase il Cuore della mia santa Umanità e le mie lacrime furono occasioni di nuovi insulti da parte di coloro per l’anima dei quali colavano le mie lacrime (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 58)”.   
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.   


IV STAZIONE 

Gesù incontra sua Madre
IV STAZIONE Gesù incontra sua Madre
IV STAZIONE
Gesù incontra sua Madre
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
Un incontro d’amore e uno scambio di grazia tra la Madre e il divin Figlio: “Io incontrai la dolce e tanto buona Madre dell’Altissimo e il mio Cuore venne meno nel vederla in quella circostanza e in presenza di quell’orda di demoni in carne ed ossa. Io venni preso da una tale pietà e da un tale amore per lei, che non temeva di venire da me in circostanze così dolorose e anche così terrificanti, che non potei far altro che guardarla e amarla, come non l’avevo amata fino allora. Io la guardavo e lei mi guardava e quel momento galvanizzò l’amore che doveva consumarmi fino all’ultimo istante dell’olocausto. In quello scambio d’amore e di comprensione le comunicai la grazia della Co-Mediazione e da quel momento la resi inseparabile dal santo Sacrificio (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui,p. 58)”.  
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore! Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore. 

V STAZIONE 

Il cireneo aiuta Gesù
V STAZIONE Il cireneo aiuta Gesù

V STAZIONE
Il cireneo aiuta Gesù
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo
Bisogna saper aiutare gli altri quando si presta soccorso ai bisognosi: “Essi chiamarono il bravo Simone di Cirene, e per la sua bontà e per l’obbligo che gli imposero gli fecero portare la Croce divina. Allora io venni relegato dietro a lui e la pesantezza del legno, che oscillava da sinistra a destra ed avanti e indietro per i movimenti di marcia del mio assistente, prese a comprimere e a scalfire il tendine della nuca in aggiunta alla piaga già aperta della spalla. Il dolore era tremendo e, invece di trovare sollievo nello sforzo di quel cammino impietoso, io fui torturato più crudelmente che in precedenza. Sottomisi la mia volontà al furore che m’attorniava e con l’abbandono della mia persona divina accettai tutto ciò che contribuiva alla sofferenza di quegli istanti. Offrii a Dio la mia persona tutta intera e da quel momento non mi appartenni più. Io rinunciavo a tutto me stesso e da allora tutto ebbe libero corso a mio riguardo. M’ero abbandonato nel corpo, nell’anima e nella divinità, io potevo tutto, ma feci il dono di tutto (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui,p. 60)”. 
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore! Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore. 


VI STAZIONE 

La Veronica asciuga il volto di Gesù
VI STAZIONE La Veronica asciuga il volto di Gesù

VI STAZIONE
La Veronica asciuga il volto di Gesù.
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
Il ricordo della Passione di Cristo ci deve spingere ad amare di più il Signore e a consolarlo per le sue ferite aperte: “Io conduco i miei, e il loro amore è il balsamo che addolcisce le mie ferite: come il velo, con cui la Veronica inumidì il mio viso sanguinante e purulento, confortò l’anima e il cuore divino nel tormento e lo spavento  (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 56)”.  
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore. 

VII STAZIONE 

Gesù cade la seconda volta
VII STAZIONE Gesù cade la seconda volta


VII STAZIONE
Gesù cade la seconda volta
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativa:
A volte la cattiveria degli altri ci spinge a proseguire nel cammino voluto dal Padre: “Continuavo il cammino e cadevo. Quella caduta mi causò una grandissima paura, poiché temevo di non poter partecipare in pieno all’espiazione che era il mio destino. Fui rimesso in piedi con dei colpi e delle nuove ferite e lo stato della mia profonda debolezza spinse i carnefici a raddoppiare la loro perversità (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 60)”.  
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.

VIII STAZIONE 

Gesù incontra le pie donne
VIII STAZIONE Gesù incontra le pie donne

VIII STAZIONE
Gesù incontra le pie donne
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
La passione di Cristo suscita lo sgomento di alcune donne. Questo sgomento deve diventare uno slancio per propria conversione che Gesù ha chiesto nell’atto di immolarsi: “Con il cuore fatto a pezzi per la mostruosità senza misura della malignità dei nemici di Dio, io affidavo a Dio la loro anima e gli domandavo la grazia della loro conversione e del loro amore. Ebbi questa grazia per alcuni e quest’incoraggiamento mi fu prezioso nel cammino verso il Calvario. Raddoppiai il fervore per la paura che mi stringeva le viscere più fortemente d’una morsa, ma conservavo quell’apparenza esteriore così dolce, così rassegnata e visibilmente senza paura, che stupì Pilato e i miei carnefici. Dominavo la paura, che straziava la sensibilità della mia santa Umanità, e ai loro occhi passavo come il più incredibile fenomeno. Sapevo che la loro inquietudine era grande a mio riguardo, perché ero stato denunciato come Dio, e i loro occhi non cessavano di posarsi su di me senza comprendere, ma senza più nascondere la loro emozione. Io li guardavo con compassione e il loro stupore era completo (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 57)”.  
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore. 

IX STAZIONE 

Gesù cade per la terza volta
IX STAZIONE Gesù cade per la terza volta
IX STAZIONE
Gesù cade per la terza volta
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo
Il Signore sopporta tutto nella consapevolezza che con la Croce avrebbe restaurato la creazione del Padre: “Io portavo la Croce ed essa era il segno esteriore della realtà. Sì, io dovevo essere ucciso, e lo meritavo per il carico, la cui amara e ripugnante pesantezza la mia Anima divina s’era resa disposta a portare. Quello stato era ancora più terribile dello stato del mio corpo, era la più crudele sofferenza dell’Uomo-Dio, che camminava verso il compimento della Redazione. Camminavo nel frastuono delle grida, dei colpi e dell’onta, e avevo la più grande pena dell’anima a causa del suo stato, che non contava le rivolte, gli insulti, le bestemmie, le  menzogne e le impurità. Portavo tutto ciò che era corrotto, la più vile bassezza dei sentimenti e gli spergiuri. Io camminavo così, soffocando sotto l’asfissia dell’Anima divina e ricercavo nell’amore che solo motivava quel cammino infernale, la forza di continuare, la forza di restaurare la creazione e la creatura, la forza di compiere vittoriosamente il mio destino. Tale fu lo stato interiore di Gesù Cristo e solo Dio era in grado di vedere ciò che rimaneva nascosto alla creatura (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 59)”.  
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.
  

X STAZIONE 

Gesù viene spogliato
X STAZIONE Gesù viene spogliato
X STAZIONE
Gesù viene spogliato
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
Il Signore viene spogliato di ogni prerogativa umana e divina: “Voglio far conoscere agli uomini le sofferenze che sopporto dall’inizio del tempo della terra, fino a quando il peccato sparisca dalla faccia della terra. Nella mia santa Umanità ho sofferto la totalità di ciò che può sopportare un corpo umano, poiché ho sopportato in modo mistico tutto ciò che non ho sopportato visibilmente e per mano dei miei persecutori. Ho sopportato la violenza delle bestie e la rapacità degli avvoltoi, ho bruciato di tutti i fuochi che hanno devastato la terra, ho ricevuto dei colpi di lancia prima di quello del centurione, sono stato soffocato, torturato nei visceri, sono stato sventrato e lapidato, ho conosciuto la solitudine tremenda dell’abbandono completo, ho conosciuto l’accanimento che medici poco scrupolosi possono praticare su degli esseri divenuti impotenti, sono stato malmenato, atterrato e abbattuto, e più di tutto questo sono stato condannato alla pena del terrore dell’anima, allorché io era stato santo. Rivivo questi momenti nella Passione della mia santa Chiesa, poiché quei tormenti sono quelli dei miei figli e di innocenti, a causa della cancrena che si è propagata e che corrode sempre più il Corpo mistico di Gesù Cristo. In questo Corpo rivivo la Passione, la Via Crucis, la crocifissione; e presto la santa Chiesa conoscerà le convulsioni dell’agonia (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 63)”. 
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.


XI STAZIONE 

Gesù inchiodato alla croce
XI STAZIONE Gesù inchiodato alla croce
XI STAZIONE
Gesù inchiodato alla croce
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
Gesù si lascia inchiodare per donarci il suo sangue, la sua ricchezza divina, la redenzione e l’amore misericordioso di Dio: “Il sangue greve che sfugge dalle mie arterie è il segno della potenza materiale che è sconfitta. La potenza dei beni materiali è una potenza derisoria perché essendo il più sovente costruita sulle sabbie mobili della ricchezza per se stessa, essa non resiste agli attacchi dei demoni ed essa sarà abbattuta nell’ora della collera divina, la quale desidera la ricchezza e il bene degli uomini a motivo di Dio, ma non contro di lui. Il mio cuore fu trapassato dopo che ebbi reso l’ultimo sospiro. Quest’ultima ed orribile ferita mi fu fatta per dispetto a causa della cosiddetta rapidità con cui avevo reso l’ultimo sospiro, mentre quelli che erano crocifissi con me vivevano ancora. La creatura che mi  conficcò quest’ultimo dolore nel cuore era un centurione romano, come per prefigurare l’accanimento di coloro che, tra i rappresentanti della mia santa Chiesa cattolica romana, si riunirebbero ai suoi nemici, la tradirebbero e la sminuirebbero fin nelle più sante disposizioni. Io fui crocifisso, io fui schernito nella sofferenza della mia morte così crudele, in riparazione dei peccati di coloro che mi insultavano e mi screditavano e poi, giacché niente poteva più raggiungermi allorché il mio corpo era morto, la Roma del mio supplizio trovò il mezzo di suppliziarmi ancora, aprendomi il cuore, mentre esso era abbeverato di sofferenza e di amarezza (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 20)”.
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.
  
  
XII STAZIONE 

Gesù muore dopo tre ore di agonia
XII STAZIONE Gesù muore dopo tre ore di agonia
XII STAZIONE
Gesù muore dopo tre ore di agonia
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
L’agonia del Signore non finisce sulla croce, ma continua attraverso il Suo Corpo Mistico: “Io sono crocifisso nuovamente a causa dell’apostasia del mondo. Attualmente sono nella fase finale della mia agonia e la mia anima è nel più grande dolore. Ho male nella profondità della vita creata e il mio Spirito è triste di quel dolore incalcolabile e profondo della profondità delle età. Ho male dall’inizio della creazione fino al rinnovamento della creazione e il dolore che ha inondato l’anima del Redentore durante la sua agonia mortale  è stato così grande, che nessun dolore umano l’uguaglierà mai. Il dolore che ha inondato l’anima divina ha offuscato la terra ed è la causa di quell’oscuramento della luce divina così grande, che la luce materiale perse la sua luminosità e gli astri persero anch’essi il loro splendore. Se l’anima divina fu tanto provata dall’altezza, la larghezza e la profondità del male è perché bisognava che si perdesse in quella profondità per riscattarlo; ed è stato in quello stato di perdizione che il Salvatore si è lamentato sulla Croce dell’abbandono di Dio (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 13)”. 
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.  
  
  
XIII STAZIONE 

Gesù deposto dalla croce
XIII STAZIONE Gesù deposto dalla croce
XIII STAZIONE
Gesù deposto dalla croce
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
Il Signore viene deposto dalla croce ed avvolto in un lenzuolo, la sacra Sindone che svela i segreti della Passione: “Guarda l’immagine della sacra Sindone e contempla la piaga della fronte di Gesù Cristo. Che cosa vedi? Vedo che dalla sutura cranica è uscito del sangue abbandonate. Vedo del sangue da tutti i lati e poi vedo quel rivolo di sangue in forma di “3” sulla fronte e due macchie di sangue a destra e a sinistra dell’arcata sopracciliare sinistra.
Voglio dare agli uomini la comprensione di quei segni esteriori di dolore. La grande aureola di sangue che è uscito dalla mia sutura cranica è la conferma pittorica della santità del Figlio dell’uomo, poiché gli uomini rappresentano la santità con quell’aureola luminosa dietro e sopra la testa di colui che stimano santo. Quell’aureola inoltre attesta la morte reale di Gesù Cristo; poiché le perdite di sangue di quella regione del corpo si presumono mortali. Infine quel prodigio di luce, dovuto all’effetto del negativo della Sindone, presenta Gesù Cristo nella sua divinità: l’aureola è la sua santità, la luce che egli racchiudeva in sé; poi la cifra “3” che riproduce il sangue sulla fronte è la testimonianza che la santa Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, aveva partecipato perfettamente al santo Sacrificio della Vittima Santissima. Voglio inoltre precisare che la goccia di sangue che appare luminosa sotto le ciglia dell’occhio destro, posto dove scorrono le lacrime umane, dimostra che Gesù Cristo ha sofferto il dolore come uomo e che quel dolore fisico e morale era pienamente risentito da un corpo che ne ha pianto e sanguinato, tanto nel proprio corpo quanto nella propria sensibilità. La bocca del Verbo incarnato è ugualmente attorniata, in alto e in basso delle labbra e della barba macchiata di sangue: quel sangue sta a significare il rifiuto dell’umanità di ammettere la verità dell’insegnamento divino e la luce emanata da quei segni di sangue rivela agli uomini che il Verbo di Dio è la luce degli uomini e chi ascolta la sua Parola vivrà (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 64.65)”  ”.
Padre. Ave e Gloria
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.
  

XIV STAZIONE 

Gesù viene deposto nel sepolcro
XIV STAZIONE Gesù viene deposto nel sepolcro
XIV STAZIONE
Gesù viene deposto nel sepolcro
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
Apparentemente il Signore è immobile nel sepolcro con la morte delle sue membra, eppure l’anima divina deve compiere l’ultimo atto di redenzione con la discesa agli inferi. Ecco come la descrive il Signore: “Il Signore Gesù Cristo è entrato negli Inferi. Che cosa sono quegl’Inferi? Gli Inferi di cui si tratta sono i luoghi di tutte le anime prive della luce divina. Gli Inferi sono il Purgatorio, le sfere di riposo delle anime in sviluppo, le sfere delle anime che non conoscono Dio, le sfere delle anime che non desiderano raggiungere la luce divina pur non essendo dannate, infine, l’ultima sfera, la più terribile e la più triste di tutte le sfere prive della luce divina: le carceri. Il Signore Gesù Cristo è disceso tanto in basso ed è stato aggredito dai demoni nella sua discesa in quelle sfere profonde. Il Signore Gesù Cristo ha portato la sua luce fin nelle profondità del mondo invisibile e quella discesa agli Inferi fu una prova dolorosa e caritatevole oltre ogni misura. Le anime in quelle prigioni conservano il ricordo della sua venuta e la sua luce resta nei muri della notte. La sua luce splende della luce della speranza, che è un chiarore di fede e d’amore e di calore e che dà a loro l’assicurazione di non essere perdute per sempre (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 10.11)”. 

Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore. 
  

XV STAZIONE 

Gesù risorge dai morti
XV STAZIONE Gesù risorge dai morti
XV STAZIONE
Gesù risorge dai morti
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.  
Spunto contemplativo:
La risurrezione di Gesù è esemplare per le future risurrezioni come ricongiungimento di anime, corpi e spiriti: “E’ per volontà mia propria che mi sono risuscitato alla vita corporale nella gloria e per la mia propria volontà che ho strappato la mia anima alla morte eterna, alla quale essa era votata a causa della grandezza, dell’altezza, della larghezza e della profondità dei peccati, dei quali aveva accettato di assumere la responsabilità. I demoni che attorniavano la Croce del mio supplizio gioivano della loro vittoria che credevano acquisita a motivo della nerezza mai uguagliata della mia anima. Ho sofferto l’onta e del più terribile decadimento nella mia anima e, quando infine arrivò il momento della unione ritrovata con il mio Spirito, dopo la risurrezione della mia anima, io fui nella gioia divina più accentuata, perché quella felicità dell’unione di Dio con l’anima e il corpo di Dio è la gioia e la felicità divina più grande. Lo spirito e l’anima sono creati al fine d’unirsi in una simbiosi simile a nessun’altra e l’unione dello Spirito di Dio e dell’anima divina è la più grande e la più straordinaria simbiosi di ciò che è. L’unione dell’anima creata e dello spirito non creato è talmente squisita, talmente esemplare e talmente luminosa, che essa ingloba tutto in sé e l’unione degli spiriti creati e quella delle anime create trova in essa la propria felicità (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 14.15)”. 
Padre. Ave e Gloria 
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi! 
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.