venerdì 20 marzo 2015

(Gv 7,40-53) Il Cristo viene forse dalla Galilea?

VANGELO 
 (Gv 7,40-53) Il Cristo viene forse dalla Galilea? 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni 

In quel tempo, all’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Spirito d Dio, di assistermi nella comprensione di questo testo, perché attraverso la tua
luce , tutto sia apra davanti ai miei occhi e al mio cuore. Ti amo!

Chi sei Gesù, come riconoscerti, come non farsi ingannare dalle voci che circolano ancora, da ormai duemila anni sul tuo conto? Eppure non sei venuto per parlare di odio, ma d' amore; non hai portato parole di guerra, ma di pace; e allora? Perché gli uomini non riescono ad accettarti, a seguirti? Perché vogliono essere liberi? Liberi di che cosa, di perdere la vita?
Aprite gli occhi fratelli lontani, solo le parole di Gesù, sono parole di vita eterna, perché seguendole, non saremo condannati a morire e a finire tra le fiamme dell'inferno, e non pensate stupidamente che l'inferno non esiste, che satana è una favoletta, e che la vostra vita è piena così... è piena di vuoto, perché vi porterà solo negli abissi della perdizione.
Gesù è venuto anche per voi, per chi ha sbagliato, come tutti, per potervi abbracciare con il suo amore e riempire la vostra vita. Non ascoltate le voci del mondo che non sa riconoscere Gesù, perché non sa riconoscere l'amore, mettetevi alla prova, e fidatevi di Dio. Fate come i bambini, chiamate la nostra mamma celeste, la Madonna, e chiedete a lei di accompagnarvi da suo figlio, vi ci porterà volando, ma per volare, dovete lasciare a terra la vostra zavorra, tutte quelle ancore che vi tengono attaccati ai vizi, al potere e al denaro, a tutti i falsi dei che vi siete creati per vivere una vita agiata, e seguire le orme di un semplice uomo che è stato capace di donare la sua vita per noi. Solo quando avrete intrapreso questo cammino, vi renderete conto che con Cristo si entra in una dimensione nuova che è Chiesa, intesa come comunità di esseri umani. È attraverso di noi che chi non va mai in chiesa può incontrare il Signore, attraverso il nostro amore, la nostra disponibilità ad essere con Cristo, in Cristo, per Cristo.Molti pensano che la nostra religione sia qualcosa che ci rende schiavi e che impedisce di divertirsi e di trasgredire, con una serie infinita di regole, ma questa idea è del tutto inesatta, proprio perchè non c'è nessuno che vuole che la nostra vita sia libera da tutti i condizionamenti che è il mondo che abbiamo sviluppato intorno a noi che ci invita a seguire.

giovedì 19 marzo 2015

(Gv 7,1-2.10.25-30) Cercavano di arrestare Gesù, ma non era ancora giunta la sua ora.

VANGELO
(Gv 7,1-2.10.25-30) Cercavano di arrestare Gesù, ma non era ancora giunta la sua ora.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto. Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato». Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Rinnova il mio cuore Signore, guarisci i miei occhi che si fermano davanti agli ostacoli, portami oltre con Te, portami nel Tuo cuore.
Quanto so di Gesù non mi basta, non mi basta mai!
Il Papa ci invita a leggere il Vangelo ed ha ragione, perchè per me è vitale, è come l'aria, è come un bacio tra innamorati, una carezza nella sofferenza, un contatto spirituale che si fa fisico.
È un amore che sboccia ,germoglia, fiorisce ed ogni giorno mi fa nuova.
Chi crede di conoscerlo, chi pensa di aver capito tutto, magari perchè ha studiato teologia, chiude gli occhi davanti a quello che meraviglia, e si scandalizza davanti all'amore per il nemico, per il peccatore, per il reietto.
Leggendo questo brano, cerco di capire quello che accade tra Gesù e gli altri e mi sembra che mentre loro cercano lo scontro quasi fisico, Gesù lo evita.
Non è paura la sua, e Giovanni ce ne spiega la ragione, non è ancora giunta la sua ora, perchè quando il tempo a disposizione sarà finito, non si potranno più cambiare le cose.
Gli uomini non ne sono coscienti, anche se pensano di sapere tutto, e cercano di ucciderlo per non sentire altra voce che la loro, ma per nostra fortuna, per amore nostro, da quella croce a cui per amore si lascerà inchiodare, salirà in un sospiro, l'ultimo anelito d' amore per noi, che sarà come un grido disperato:
"Padre,perdona loro,perchè non sanno quello che fanno!" 

mercoledì 18 marzo 2015

(Mt 1,16.18-21.24) Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore.(Lc 2,41-51) - Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo

VANGELO
 (Mt 1,16.18-21.24) Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore. 

Parola del Signore. 


oppure
(Lc 2,41-51) - Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo

Dal Vangelo secondo Luca 

I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. 

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni su di me o Santo spirito di Dio e illuminami con la Tua sapienza. Fa che quello che Tu mi vuoi far conoscere, fluisca generosamente in me direttamente dal Tuo cuore.

Povero uomo Giuseppe direbbero alcuni, ed anche io per un certo periodo ho pensato a lui come ad un povero credente sfortunato, cui era stato tolto tutto quello che aveva ed in cui credeva.
Poi ho cercato di capire e di conoscerlo meglio, attraverso le scritture ed ho scoperto che non parla mai, ma in silenzio agisce.
Gli angeli intervengono nella sua vita e lui obbedisce, per questo gli appellativi con i quali è definito sono di uomo giusto, mite, obbediente.  I vangeli apocrifi forniscono altre notizie, che tuttavia sono generalmente ritenute leggendarie. Secondo il Protovangelo di Giacomo, Giuseppe era molto anziano quando sposò Maria, e fu scelto tra gli altri pretendenti perché il suo bastone, posto fra gli altri sull'altare, fiorì miracolosamente. Per questo motivo, san Giuseppe è tradizionalmente raffigurato con Gesù bambino in braccio e con in mano un bastone dal quale sbocciano dei fiori (generalmente un giglio bianco).
 " Uomo obbediente " Nei Vangeli non è riportata alcuna parola di Giuseppe; sono riportate solamente le sue azioni. E queste sono compiute in obbedienza a Dio. Conosciuto il volere di Dio attraverso un sogno, Giuseppe si appresta ad eseguirlo. E così sposa Maria anche se lei aspetta un figlio che non è suo; fugge in Egitto con Maria ed il bambino Gesù per sfuggire alla persecuzione di Erode; torna a Nazaret solo alla morte di quest'ultimo.
" Uomo giusto " L'evangelista Matteo parla di Giuseppe come uomo « giusto  ». Il termine non significa soltanto correttezza, fare ciò che è dovuto e che noi diciamo giusto. In senso biblico, « giusto » è il timorato di Dio, l' obbediente ai suoi progetti.  Giuseppe è giusto perché cerca di adeguarsi al piano di Dio nella vita di Maria. Non rinuncia al suo amore per Maria, glielo dichiara anzi, « prendendola con sé ».  In ogni vocazione che si rispetti, alla chiamata Dio ci lascia sempre rispondere in libertà, giacché il Signore non violenta mai l’ intimità delle sue creature né mai interferisce sul loro libero arbitrio.
Giuseppe allora può accettare o no. Per amore di Maria accetta, nelle Scritture leggiamo che “ fece come l’ Angelo del Signore gli aveva ordinato, e prese sua moglie con sé ” .
Egli ubbidì prontamente all’Angelo e in questo modo disse il suo sì all’opera della  redenzione.  Perciò quando noi guardiamo al sì di Maria dobbiamo anche pensare al sì di Giuseppe al progetto di Dio.  Forzando ogni prudenza terrena, e andando al di là delle convenzioni sociali e dei costumi del suo tempo, egli seppe far vincere l’ amore, mostrandosi accogliente verso il mistero dell’ Incarnazione del Verbo.  Nella schiera dei suoi fedeli il primo in ordine di tempo oltre che di grandezza è lui: San Giuseppe è senza ombra di dubbio il primo devoto di Maria. Una volta conosciuta la sua missione, si consacrò a lei con tutte le sue forze.  Fu sposo, custode, discepolo, guida e sostegno: tutto di Maria.  Ecco che visto sotto quest’aspetto, ci accorgiamo che a Giuseppe non fu tolto niente, ma anzi fu dato di partecipare al progetto di Dio come custode di Maria e di Gesù.Per andare invece alla seconda pagina del vangelo, quella di Luca, mi piace pensare alla vita quotidiana della Santa Famiglia, Gesù aveva oramai 12 anni, cioè era nell’anno in cui sarebbe diventato adulto, l’anno in cui si diventava Bar-Mitzwa, Figlio della Legge, del precetto. Lo studio della Legge era oramai per lui un obbligo.  La vita spirituale si legava a quella sociale, come per tutti i giudei. Leggendo" Il vangelo come mi è stato rivelato",di Maria Valtorta, vivo la scena e ammutolisco davanti alla sapienza di Gesù, che ogni volta che nomina il nome del Signore, si inchina devotamente. E' sotto esame dei sacerdoti del tempio e questi restano colpiti e gli chiedono chi gli ha insegnato così bene:-Tu fai onore al tuo maestro....- La sapienza di Dio era raccolta nel suo cuore giusto-Ma sentilo, te felice padre di tal figlio-Giuseppe in fondo alla sale,sorride e s'inchina.

martedì 17 marzo 2015

Mi arrendo al tuo amore .mpg

(Gv 5,17-30) Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. + Dal Vangelo secondo Giovanni

VANGELO
(Gv 5,17-30) Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Padre, che dai la ricompensa ai giusti e non rifiuti il perdono ai peccatori pentiti, ascolta la nostra supplica: l’umile confessione delle nostre colpe ci ottenga la tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo...Il Padre ed il Figlio uniti in un solo alito di vita...
Stamattina parlavo con una persona di come è cambiata la nostra vita dal momento in cui abbiamo accettato che Gesù la trasformasse...
il tempo volava, noi avevamo tante cose da fare, ma stavamo così bene...era come se avessimo costruito la nostra tenda accanto al Signore, e non avevamo nessuna voglia di tornare nel mondo.L’umiltà è «la regola d’oro»: per il cristiano «progredire» vuol dire «abbassarsi». Ed è proprio sulla strada dell’umiltà, scelta da Dio stesso, che passano amore e carità. Lo ha ricordato anche Papa Francesco a Santa Marta l'8 aprile.Dio ha scelto un'umile capanna, una piccola fanciulla (Maria), un povero falegname (Giuseppe), un umile balbuziente (Mosè), degli umili pastori...ed ancora tanti sono gli esempi che potremmo fare, ma quello che conta è che questo serve per capire una cosa importantissima:Non si è scelti per sapienza, non ci si salva per bravura, ma tutto accade semplicemente per opera di Dio, per la sua misericordia e l'unica cosa che possiamo fare è accettare di farci trasformare dalla sua parola che entra in noi , in umile sottomissione alla sua volontà, annullando noi stessi per rinascere come uomini e donne nuove, si radica, fa frutto e poi con il soffio dello Spirito sparge nuovi semi.

lunedì 16 marzo 2015

(Gv 5,1-16) All’istante quell’uomo guarì.

 VANGELO
(Gv 5,1-16) All’istante quell’uomo guarì. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”». Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina”?». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo. Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
Ti prego Spirito Santo, di guidare i miei pensieri e le mie mani sulla tastiera, per poter capire a pieno la tua parola, e saperla vivere e spiegare secondo quello che tu mi consigli.

Gesù chiede: vuoi guarire? La risposta tocca a noi.
Siamo noi che possiamo scegliere di affidarci a Lui, alla fonte della salvezza, oppure rimanere ai margini  a guardare.
Spesso neanche ce ne accorgiamo, e pensiamo di fare il nostro dovere, di essere buoni, solo perchè andiamo a messa, diamo una mano in una qualche attività... immobili, paralizzati  nelle nostre convinzioni.
I poveri continuano a passarci accanto, gli ammalati a restare soli, gli affamati a vivere di stenti...e noi a sentirci migliori.
Quante volte Dio mi ha chiamato ad aprire gli occhi sulle mie povertà spirituali...e quanto ancora lo fa; mi presta i suoi occhi per vedere, le sue orecchie per sentire e il suo cuore per amare.
Molti vedono in questo racconto tanti simboli che richiamano all'antico testamento, io vedo un segno che è sempre uguale, l'amore  perdona.
Papa Francesco, ha indetto il giubileo della misericordia,e spero veramente con tutta me stessa di saperlo vivere e di essere testimone di quanta misericordia ha usato con me.
Anche oggi come ai tempi di Gesù, c'è chi vuole fissare alla misericordia di Dio dei paletti, chi parla contro il Papa, come chi parlò contro Gesù che  è venuto per farci capire che l' unica regola che conta è quella dell' amore.
Anche in questo c' è la guarigione dalle regole dei farisei, degli scribi e dei pagani e dagli integralisti moderni. 
Spesso ci troviamo a contestare la Chiesa, e anche le altre religioni, proprio perché tutti mettono dei paletti e fissano delle regole, escludono alcuni, respingendo altri, ma questi paletti, devono essere tolti, perché l' unico paletto che c' è,  è il nostro no alla grazia di Dio.
Siamo sempre noi che abbiamo l'ultima parola... vuoi essere guarito? Rispondiamo con fede ed umiltà,:- Si mio Signore, ho bisogno di Te!

domenica 15 marzo 2015

foto di http://bricioledivangelo.blogspot.com/2015/03/gv-443-54-va-tuo-figlio-vive.html?spref=fb


Il Vangelo di Maria Maddalena

Il Vangelo di Maria Maddalena

IL VANGELO DI MARIA MADDALENA TESTO INTEGRALE
Il Vangelo di Maria Maddalena è un testo in lingua copta risalente al secondo secolo dopo Cristo (150 d.c.) derivante da un proto-testo precedente mai ritrovato che però era già molto diffuso ed affermato tra le prime comunità cristiane.
Questo Vangelo andò perduto con l’estinguersi dello Gnosticismo e, per secoli, se ne conoscevano solo alcuni brevi passi citati dai Padri della Chiesa per confutare le tesi gnostiche.
Nel 1896 il Museo di Berlino acquistò un papiro proveniente da Akhmim, poco più a nord di Nag Hammadi, nell’Egitto meridionale, località che poi divenne famosa per i numerosi ritrovamenti del 1945 di Vangeli Apocrifi ed altri scritti.
Questo papiro, codificato col numero 8502, contiene il Vangelo di Maria, l’Apocrifo di Giovanni, la Sophia di Gesù Cristo e gli Atti di Pietro.
Purtroppo il papiro è danneggiato proprio nella sua prima parte che riporta il Vangelo di Maria: mancano le prime sei pagine e le pagine da 11 a 14, in tutto quindi 10 pagine.
In questo Vangelo si evidenzia la figura di Maria Maddalena come discepolo prediletto del Signore. Solo a lei Gesù avrebbe comunicato un insegnamento superiore.
Purtroppo gran parte di questo insegnamento era contenuto nelle pagine da 11 a 14, mancanti nel papiro a nostra disposizione, ma ciò che leggiamo nelle pagine 15, 16 e 17 ci rivela la natura decisamente gnostica di questa rivelazione.
Mentre Pietro ed Andrea sono restii ad accettare questa superiorità di Maria Maddalena sugli altri apostoli, Levi (Matteo) dichiara apertamente che il Signore la amava più degli altri, come, d’altra parte ci riferisce il Vangelo di Filippo.

                                      Il Vangelo di Maria Maddalena
1 Quel giorno, i discepoli erano raccolti in cima ad una montagna.
2. Il Maestro stava fra loro in Silenzio.
3. E Myriam Gli era accanto.
4. Andrea disse:
5. «Maestro, ecco che il Tuo Silenzio ci sorprende.
6. Perché ci hai riuniti? Non hai niente da dirci, oggi?».
7. Allora l’Insegnante rispose loro:
8. «E voi, non avete niente da dire a me?
9. Perché mai la fonte dovrebbe andare incontro ai pellegrini?
10. Il pellegrino dimentica a volte di avere gambe per camminare.
11. Dimentica che non è la strada a scorrergli sotto i piedi, ma che è la
sua mente a proiettarsi verso l’orizzonte.
12. Chiedete, se avete intenzione di ricevere.
13. Quando la terra ha sete
14. tocca a lei chiamare la pioggia».
15. Ed ecco che Simon Pietro si alzò fra tutti e disse:
16. «Maestro, ogni giorno Ti seguiamo e Ti ascoltiamo.
17. Eppure, il nostro cuore conosce ancora l’aridità.
18. Ogni giorno, speriamo nella quiete e nella gioia.
19. Ma esse non vengono a visitarci.
20. Dicci perché.
21. La Forza dell’Eterno non è forse nelle Tue parole?
22. Più seguiamo le Tue orme sulla terra
23. più siamo turbati
24. e l’acqua continua a mancarci».
25. Il Maestro non lo guardò e disse:
26. «Dov’è la debolezza?».
27. Poi, si mise in silenzio.
28. Simon Pietro parlò di nuovo:
29. «La debolezza è estranea all’Eterno.
30. Si è infilata nell’uomo passando dalle sue orecchie».
31. Andrea alzò una mano e disse:
32. «Perché interrogare il Maestro giacché conosci la risposta?».
33. Allora l’Insegnante si alzò e disse:
34. «Anche tu la sai, ma lui incomincia a capire.
35. Colui che vuole comprendere per conoscere, alla fine,
36. si rende conto che non deve seguire le mie orme,
37. bensì lasciare le sue spostandosi all’interno delle mie,
38. perché è dentro che troverà se stesso,
39. perché è dentro che si trova la gioia perduta,
40. perché è sempre dentro che si trova
41. la porta verso l’esterno dei mondi,
42. l’esterno che è il vero Interno.
43. Così la gioia non sorride a colui che raccoglie le mie parole,
44. bensì a colui che si sposta all’interno».
45. Uno dei discepoli chiese:
46. «Dicci come fare per spostarci dentro».
47. Allora il Maestro disse:
48. «Cominciate con il porvi in Lui.
49. Non andate nelle spaccature.
50. Perché, in verità, non vi è frontiera.
51. Soltanto gli occhi creano la frontiera
52. perché non vedono il Dentro che sta nel fuori.
53. Solo l’Occhio crea l’unione.
54. È attraverso l’occhio che vi porrete in Lui.
55. L’Occhio crea il Mondo, che fa i mondi.
56. L’Orecchio che intende crea l’Occhio e lo fa crescere.
57. Così, la realtà che si apre all’Occhio ed all’Orecchio
58. apre la strada ad un’altra realtà.
59. L’Uno nutre il molteplice
60. ed il molteplice rimanda sempre all’Uno
61. Vi annuncio: non separate,
62. spostatevi fra le separazioni.
63. È in questo modo che voi vi porrete in voi.
64. Questa è la via della quiete,
65. perché la quiete è il + centro del cambiamento
66. Simon Pietro parlò con queste parole:
67. «L’Uno si avvicina nella quiete e nella gioia.
68. L’Uno è stabile e solo.
69. Ma dicci come mantenere la stabilità nel cambiamento».
70. L’Insegnate rispose:
71. «Contemplando la realtà del sogno dei mondi,
72. poi immaginando il Sogno dietro a quel sogno».
73. Il discepolo Andrea si stupì davanti a tutti:
74. «Bisogna sognare?».
75. Allora il Maestro gli disse:
76. «Bisogna uscire dal sogno dei mondi
77. perché la gioia nasce nel Sogno
78. che ha concepito il gioco dei sogni e dei mondi.
79. Comprenda chi vuole comprendere.
80. Dorma chi si compiace nel lamento dei sogni.
81. Vi dico questo:
82. L’Uno sta nel risvegliarsi al Sogno ».
83. Il discepolo si espresse ancora:
84. «Insegnaci: il Sogno è forse la cessazione della sofferenza?».
85. Il Maestro parlò a tutti in questi termini:
86. «Il Sogno è oltrepassare il sogno delle frontiere, e
87. le frontiere sono la sofferenza
88. perché la sofferenza è il tu e l’io
89. che si sognano come essendo due».
90. Allora, Simon Pietro chiese:
91. «Ma la Materia e la Non-materia, non sono forse due?
92. Come uscire dalla frontiera?».
93. L’Insegnante li benedisse tutti, poi disse loro:
94. «La Materia e la Non-materia fanno parte del Sogno del mondo.
95. Esse sono Una, sono il gioco
96. attraverso il quale l’Oblio tesse l’opera sua.
97. La separazione è un gioco,
98. come la sofferenza, e
99. la sofferenza nasce dall’orgoglio fondamentale che gioca a separare.
100. La Materia, vi dico, è un sorriso dell’Eterno,
101. per farci uscire dai mondi
102. e farci volere la Realtà».
103. Simon Pietro prese di nuovo la parola:
104. «Dicci, ora: cos’è la Realtà?».
105. Il Maestro disse:
106. «La Realtà è Ciò che ha concepito il gioco delle realtà.
107. La Realtà è Ciò che vi farà spostare le vostre orme dentro alle mie.
108. È immaginazione nella fiducia.
109. È ciò che genera la Conoscenza».
110. Il discepolo chiese ancora:
111. «Abbiamo sete.
112. Come raggiungere la Realtà?».
113. L’Insegnante parlò a tutti:
114. «Smontando ciò che non è Uno,
115. Contemplando la materia che inventa la frattura,
116. amando la frattura per i suoi giochi,
117. amandone i giochi per la strada che essa traccia verso il Gioco».
118. Poi disse ancora:
119. «Osando».
120. Uno dei discepoli si alzò allora e chiese:
121. «E dicci, ora: cosa significa la Materia?
122. Dobbiamo credere che si perpetui all’infinito?».
123. Il Maestro insegnò:
124. «Tutto ciò che è stato inventato e che è stato creato,
125. tutti gli elementi che compongono la natura dei mondi
126. sono interdipendenti e sposati fra loro.
127. Ma sarà smontato tutto ciò che è stato montato
128. affinché tutto ritorni alla Radice-Madre.
129. Così, colui che ha orecchie per ascoltare
130. faccia appello all’Orecchio per intendere».
131. Simon Pietro chiese:
132. «Poiché ti dici messaggero e interprete
133. degli elementi e dei fenomeni di questo mondo,
134. dicci dunque: qual’ è la natura dell’errore?».
135. Il Maestro alzò la mano e disse:
136. «L’errore non esiste.
137. Perché siete voi soltanto che lo fate esistere
138. Lo fate ogni volta che vi piegate ai riflessi
139. della vostra realtà costruita ed adultera.
140. Ecco come l’errore prende forma.
141. Ecco anche perché il Bene vi ha fatto visita.
142. Il Bene ha partecipato agli elementi delle vostre realtà
143. per sposarle di nuovo alla Radice-Madre».
144. Il Maestro continuò e disse:
145. «Ascoltate la ragione che fa di voi dei malati
146. ed anche dei morenti:
147. guardate i sogni delle vostre azioni,
148. e saprete che cosa vi allontana da voi stessi.
149. Comprenda colui che vuole comprendere.
150. Dall’essere incatenati ai giochi della Materia
151. nasce una passione contro l’Essenza-Madre
152. e nel corpo sorge allora un disturbo.
153. Ecco perché, in verità, vi annuncio:
154. cercate l’armonia insieme all’Essenza.
155. E se accade che siate in rotta con l’ordine di Quest’ultima,
156. traete ispirazione da tutte le immagini naturali che evocano la vostra realtà
profonda.
157. Così, colui che ha sviluppato le orecchie
158. impari ad intendere con l’Orecchio» .
159. Dopo queste parole, il Beato accordò loro la Sua benedizione
160. «Che la Pace sia con voi.
161. Che la mia Pace metta radici, si incarni in voi e si moltiplichi.
162. E che nessuno vi smarrisca dicendo:
163. “Guardiamo questo, guardiamo quello”
164. perché in verità, è nel vostro Centro
165. che risiede Colui che si chiama “Figlio dell’Uomo”.
166. Portate a Lui andando a Lui.
167. Perché coloro che hanno la volontà di cercarLo Lo trovano.
168. Levatevi dunque,
169. e fatevi testimoni della Parola del Vostro Regno.
170. Guardatevi bene dall’imporre regole
171. a parte quella di cui porto la fiaccola
172. altrimenti sprofonderete ancora di più nella schiavitù.
173. Io sono Colui che rinverdisce il Ricordo».
174. Dopo aver pronunciato queste parole, il Maestro li lasciò.
175. I Suoi discepoli sentirono la solitudine e la tristezza.
176. Alcuni piansero abbondantemente dicendo:
177. «Bisogna davvero recarsi da coloro che non vogliono credere,
178. e annunciare loro il Regno Essenziale del “Figlio dell’Uomo”?
179. Costoro non L’hanno risparmiato,
180. allora come potranno risparmiare noi?» .
181. Fu per questo che Myriam si alzò,
182. li baciò ed annunciò ai suoi Fratelli:
183. «Perché rimanete nel dubbio e nella sofferenza?
184. Vi dico che la Sua Essenza di Luce non ci abbandona.
185. Vi dico che sarà Lei a proteggerci.
186. LodiamoLo, Colui che ci ha rigenerati e preparati,
187. perché ecco che Egli ci chiede di tornare ad essere dei veri Umani».
188. Con queste parole, Myriam orientò il cuore dei discepoli verso il bene,
189. ed essi si aprirono un po’ di più alle parole dell’Insegnante.
190. Simon Pietro si rivolse a Myriam con voce alta:
191. «Tu che sei una Sorella per ciascuno di noi,
192. tutti sanno che il Maestro ti ha amata in modo diverso dalle altre donne.
193. Secondo le parole che Lui ti ha affidato, insegnaci ora.
194. Dicci le parole che la tua memoria privilegia
195. e alle quali non abbiamo potuto avere accesso».
196. Myriam si avvicinò e disse loro:
197. «Ciò che non siete stati capaci di intendere,
198. Io sono incaricata di annunciarvelo;
199. Ho avuto una visione del Maestro
200. ed ecco ciò che Gli ho detto:
201. “Maestro, perché Ti vedo qui, sotto questa forma?”
202. Ed Egli mi rispose dentro di me:
203. “Tu, la Beneamata, non dimentichi il tuo + centro quando Io compaio.
204. Tu non guardi, tu vedi ed impari ad essere
205. Allora ascolta:
206. Là dove è il nous, risiede l’inestimabile gioiello,
207. Ciò che si chiama Porta”.
208. Subito Gli dissi dentro di me:
209. “Maestro e Beneamato, dimmi se chi può contemplare
210. la Tua apparizione in seno al Tempo,
211. vede con gli occhi dell’anima
212. o se respira la Tua presenza con la mente”.
213. Il Maestro mi rispose:
214. “Non mi riceve né con l’anima né con la mente
215. ma mi contempla attraverso la Porta del + nous,
216. la Porta che insegna a vedere ed a lasciar venire il Soffio
217. Gli chiesi ancora:
218. “Parlami di questa Porta.
219. Io mi trovo sulla soglia?”.
220. Allora, l’Insegnante depose in me questa risposta:
221. “In verità, è precisamente alla sua soglia
222. Colui che non si preoccupa della Porta ma della Realtà celata da essa.
223. Così, colui che guarda i suoi occhi,
224. non vede il suo Occhio.
225. Il nous + è una morte perché è risveglio.
226. È la morte delle immagini costruite.
227. È l’istante in cui le maschere si disgregano
228. e nel quale la Materia confessa di essere un gioco.
229. La sua Porta è un sorriso
230. fra le realtà e l’Uno.
231. Attraverso il nous, l’Essenza umana contempla l’Uno
232. che genera il Due per amore”.
233. Poi, il Maestro mi disse ancora:
234. “La consapevolezza dell’amore è generata dalla Separazione.
235. Così è, bisogna morire di molte morti
236. per conoscere la luce della nascita”.
237. Allora chiesi dentro di me:
238. “Dimmi come raggiungere questa Porta”.
239. La Visione dell’Insegnante si avvicinò
240. e così parlò:
241. “Ti dirò come passare per questa Porta
242. perché il risveglio non conosce mezze misure.
243. In verità, il risveglio nasce dal ricordo dell’Oblio
244. e dalla denuncia dell’Oblio negli atti.
245. Il raggiungimento del nous si ottiene per amore.
246. La manifestazione dell’amore si ottiene con l’esigenza”.
247. Ecco che cosa il Maestro mi confidò, e che voi non avete potuto sentire».
248. Simon Pietro indicò Myriam a tutti e disse:
249. «Chi è questa donna?
250. Che meriti ha per aver ricevuto l’Insegnante?
251. Noi abbiamo ancora sete.
252. Parlaci ancora, Sorella nostra, tu che Lo conosci».
253. Myriam si tirò il velo sugli occhi e allora parlò così:
254. «Ecco un’altra cosa che Egli mi insegnò.
255. Ma potranno bere soltanto quelli che hanno già svegliato in sé la Fonte.
256. Accadde che il Maestro mi consegnò queste parole:
257. “L’esigenza è purezza e disciplina.
258. Essa attraversa i mondi con l’essere
259. che cerca il Cuore nascosto nel cuore,
260. perché è anche volontà.
261. Le deboli maschere non possono neppure intravedere la Porta del nous.
262. Non fanno appello all’esigenza
263. ma guardano le altre maschere
264. chiamandole deboli.
265. Le maschere che giocano tra loro
266. simulano la sete, mentre la loro terra è arida.
267. Come vivere nell’aridità e nel rifiuto dell’acqua?
268. È così che nascete alla morte,
269. per debolezza della volontà” ».
270. Andrea parlò più forte degli altri discepoli.
271. Egli disse a Myriam, segnandola a dito:
272. «Perché dovremmo crederti?
273. Perché l’Insegnante avrebbe dovuto nutrirti in questo modo,
274. Tu che sei una donna?».
275. Myriam lo guardò e rispose:
276. «Dalle donne vengono le nascite.
277. Per quale ragione la Nascita non dovrebbe venire da una donna?».
278. Il discepolo Simon Pietro si alzò allora
279. e trovò queste parole per tutti:
280. «Sorella nostra, queste parole ci frastornano
281. e ci fanno paura.
282. Tuttavia, parlaci ancora, perché tutti sappiamo
283. che il Maestro ti ha incontrata spesso».
284. Allora Myriam si tirò il velo sul volto e così parlò:
285. «Il Beato mi ha insegnato il viaggio dell’anima
286. che si scopre e si contempla.
287. È il viaggio dalle cortecce verso la linfa.
288. Quello che traccia la chiave della Porta del Nous.
289. Ecco: l’anima visita i mondi della Collera.
290. Essa scopre un primo stato che la trattiene.
291. Esso si chiama Tenebra
292. ed è amore della prigione.
293. Tenebra disse all’anima:
294. “Perché mi hai amata, tu che sei scintilla?”.
295. Quando udì questa domanda, l’anima pronunciò all’esterno queste parole:
296. “Ti ho amata perché eri Separazione
297. e la Separazione è il sonno nato dall’orgoglio”.
298. Allora, l’anima andò incontro al secondo stato.
299. Questo si chiamava Bramosia.
300. Vedendosi attraversato, esso le chiese:
301. “Non capisco come tu sia potuta scendere
302. ora che ti vedo ascendere.
303. Dimmi il perché della menzogna
304. che nasce dall’orgoglio e dall’invidia
305. giacché sei parte e nutrimento del mio essere”.
306. L’anima rispose: “Perché io ti ho intuito
307. e tu, non hai saputo riconoscere la mia verità.
308. I tuoi occhi non hanno voluto imparare a distinguermi
309. anche se ero mescolata ed unita a te come ad un abito”.
310. Quando ebbe detto questo,
311. l’anima riprese la sua strada, più nuda e nella gioia
312. finché attraversò il terzo stato,
313. quello che si chiama Ignoranza.
314. Ignoranza interrogò subito l’anima:
315. “In che modo serpeggia il tuo sentiero?
316. Non c’è, in te, una strana malattia?
317. Infatti sei diventata schiava
318. perché sprovvista della chiara visione”.
319. L’anima rispose:
320. “Perché giudicarmi, io che in essenza non giudico,
321. Io che ho accettato la dominazione senza aver dominato?
322. Nessuno mi ha riconosciuta
323. mentre io ho visto in me
324. che ogni cosa costruita e non-Una
325. verrà smontata sulle terre e nei cieli”.
326. Una volta uscita dal terzo stato,
327. l’anima continuò la sua ascensione.
328. Ci mise molto a scorgere il quarto stato.
329. Questo stato conteneva, da solo, sette altri mondi.
330. Il primo di essi si chiamava Tenebra,
331. il secondo Bramosia,
332. il terzo Ignoranza,
333. il quarto Veleno-Gelosia,
334. il quinto Prigione Carnale,
335. il sesto Saggezza Ebbra,
336. il settimo Ira di Saggezza.
337. Si attardò alquanto in questo quarto stato.
338. Così, si enumerano i mondi della Collera
339. attraverso i quali l’anima soffoca di interrogativi,
340. perché la Collera è venuta dalla Ribellione
341. e la Ribellione è Tenebra della Separazione.
342. Collera chiese all’anima:
343. “Qual è la tua origine, tu che hai imparato ad uccidere?
344. Qual è il tuo scopo, tu che ti sposti solo errando?”.
345. Allora, l’anima rispose:
346.“Tutto ciò che mi soffocava è stato prosciugato
347. e tutto ciò che mi velava l’orizzonte con frontiere
348. è evaporato
349. perché ho voluto guardarlo.
350. Così la mia bramosia se n’è andata
351. così sono uscita dal cerchio dell’ignoranza
352. e così l’orgoglio si è esaurito.
353. Ecco, ho trovato l’uscita dallo scenario
354. penetrando in un altro scenario.
355. Un’immagine si è cancellata
356. Grazie ad un’altra, più Pura e più Una.
357. È adesso che imbocco la via della quiete.
358. La quiete annuncia la Pace là dove il Tempo si immobilizza nell’Eternità.
359. In verità, la mia Via è Una Via di Silenzio”».
360. Dopo avere così parlato, Myriam tacque.
361. Tutti videro allora come il Maestro le avesse insegnato.
362. Poi, fu Andrea a rivolgersi ai suoi Fratelli:
363. «Ditemi il vostro pensiero su ciò che questa donna ha appena detto.
364. Per quanto mi riguarda, non presto fede
365. al fatto che il Maestro abbia potuto esprimersi in tal modo.
366. Queste parole ci separano da ciò che abbiamo potuto avvicinare».
367. Simon Pietro guardò Andrea e si alzò:
368. «Acceteremo la possibilità
369. che una donna abbia ricevuto simili parole dalla bocca del Maestro?
370. Che Egli le abbia confidato dei segreti a cui non abbiamo avuto accesso?
371. Dovremo cambiare sguardo e cammino
372. accettando di aprire le orecchie a questa donna?
373. Vi chiedo: è lei che Lui ha scelto, preferendola a noi?».
374. Myriam allora si mise a piangere
375. e disse a Simon Pietro:
376. «Mio Fratello nello spirito, che cosa stai attraversando?
377. Pensi che io abbia inventato questa Visione
378. e che a proposito del Nostro Insegnante dica menzogne?».
379. Levi si alzò fra tutti e disse:
380. «Simon Pietro, ti abbiamo sempre visto focoso.
381. Perché ora ti ribelli contro la Donna
382. come se fosse un nostro avversario?
383. Se il Maestro l’ha resa degna del Suo Cuore,
384. chi sei, tu, per respingerla?
385. In verità, l’Insegnante che la conosceva bene
386. l’ha amata più di noi
387. perché la sua anima ha fatto un grande viaggio.
388. Guardiamo ora la nostra debolezza
389. e sbrighiamoci a diventare Totalmente Umani.
390. Lasciamo che l’Umano metta radici dentro di noi
391. e cresca come un albero
392. perché è quello che il Maestro ci ha chiesto.
393. Andiamo, senza più esitare, ad annunciare la Novella.
394. Che nell’anima nostra non vi sia altra regola
395. se non quella di cui Egli è il Testimone».
396. Quando Levi ebbe detto queste parole
397. vi fu silenzio.
398. Poi, i discepoli si alzarono insieme per andare ad offrire la Parola.