martedì 12 marzo 2013

(Gv 5,17-30) Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole


VANGELO 
(Gv 5,17-30) Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, a far luce con la Tua sapienza nella mia testa e nel mio cuore. Te lo chiedo perché voglio essere fedele a Te e alla Tua parola.

Gesù ha il potere di giudicare, datogli da Dio, perché è Dio, e Figlio di Dio… Sembra che ancora questo sia difficile da comprendere, come ancora in molti, non sanno che cosa sia lo Spirito Santo, che è Dio stesso, ma questo purtroppo avviene, ancora oggi, perché si vuol capire a tutti i costi, con il proprio cervello, cose che per la mente umana, sono incomprensibili, e che si possono afferrare solo alla luce della fede. Molti ci accusano d’essere creduloni, influenzabili, di avere illusioni collettive… di tutto e di più, ed io soffro quando sento queste cose, perché chi non ha fede, chi non si fida di Dio, si perde la parte più bella della vita terrena. Non ho la presunzione di sapere quello che avverrà oltre la vita, questo non sta a nessuno di noi, ed io spero che nessuno faccia una brutta fine, sta solo a Gesù il giudizio finale sulla vita di ognuno di noi, ma dipenderà da noi, il giudizio di Cristo, che morto e risorto per noi, aspetta solo che da parte nostra ci sia l’intenzione di essere salvati. Io posso solo dire quello in cui io credo, perché credo alle parole di Gesù, che la morte, è solo un passaggio, che i nostri corpi terreni, decomposti ormai, non ci serviranno più, perché tutto quello che è corruttibile, non appartiene al regno dei cieli, che risorgeremo a vita nuova, la dove la sapienza dello Spirito di Dio che sarà in noi, ci farà comprendere tutto quello che non siamo in grado di capire su questa terra. Ci sono state delle visioni, o apparizioni, che hanno confermato questo, anche delle testimonianze di persone che tornate in vita, dopo essere state per qualche attimo di là, hanno parlato di questa realtà, ma molti ancora non riescono a credere e a lasciarsi andare all’ amore di Dio. Non vi preoccupate dei tesori che potete accumulare sulla terra, non vi serviranno a niente, ma pensate al tesoro che potrete trovare in cielo, e cominciate a fidarvi, a poco a poco, chiedete e vi sarà dato, chiedete la fede, vera coraggiosa, quella che va oltre la pigrizia umana, oltre l’intelletto, quella di chi si sente così vuoto da voler essere riempito, così affamato da voler essere saziato, e Dio vi darà tutto questo, basta solo che vi decidiate. Qualcuno si stupirà del fatto che non dico crediamo o decidiamo, io non sono ipocrita e non scrivo qui per fare la cosa che è giusta per altri, io credo nella vita oltre la morte e mi fido di Dio, e vorrei con tutto il cuore che anche tutti gli altri lo facessero. So che non sono l’unica e che non sono perfetta, ed anche che forse non basterà questo perché io mi salvi, poiché il peccato è come la morte, è dietro l’angolo e nessuno può sapere se sarà abbastanza forte da non cadere, ma una cosa è certa, chiederò sempre al buon Dio, di aiutarmi a non cadere, perché non vedo l’ora di abbracciare Gesù.

lunedì 11 marzo 2013

(Gv 5,1-16) All’istante quell’uomo guarì.


VANGELO
 (Gv 5,1-16) All’istante quell’uomo guarì.
Dal Vangelo secondo Giovanni

Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: « Alzati, prendi la tua barella e cammina». E all’ istante quell’ uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’ uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”». Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina”?». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo. Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell' uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.

Parola del Signore
(Gv 5,1-16) All’istante quell’uomo guarì.
LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
Ti prego Spirito Santo, di guidare i miei pensieri e le mie mani sulla tastiera, per poter capire a pieno la tua parola, e saperla vivere e spiegare secondo quello che tu mi consigli.
Gesù chiede: vuoi guarire? La risposta tocca a noi. Siamo noi che possiamo scegliere di affidarci a Lui, alla fonte della salvezza, oppure rimanere ai margini ( della piscina)  a guardare. Cristo opera di sabato, come al solito, va contro la legge degli uomini, va oltre la legge degli uomini, quella riveduta e corretta a loro uso e consumo.  Dio ha creato il mondo in sei giorni e ne ha istituito uno per il ringraziamento a Lui e il riposo degli uomini, ma tutti i paletti che questi hanno messo, non hanno permesso che trasparisse che Dio è amore e va oltre le regole fisse, va direttamente al cuore delle persone. Gesù è venuto per farci capire questo, che l' unica regola che esiste sempre è quella dell' amore. Anche in questo c' è la guarigione dalle regole dei farisei, degli scribi e dei pagani. Se chi scrive le regole, non mette       l' amore al primo posto, le regole non hanno senso. Spesso ci troviamo a contestare la Chiesa, e anche le altre religioni, proprio perché tutti mettono dei paletti e fissano delle regole, escludono alcuni, respingendo altri, ma questi paletti, devono essere tolti, perché l' unico paletto che c' è,  è il nostro no alla grazia di Dio. Siamo sempre noi che abbiamo l'ultima parola... vuoi essere guarito? Rispondiamo con fede ed umiltà,:- Si mio Signore, ho bisogno di Te!

(Gv 4,43-54) Va’, tuo figlio vive


VANGELO
 (Gv 4,43-54) Va’, tuo figlio vive.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù partì [dalla Samarìa] per la Galilea. Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella propria patria. Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch’essi infatti erano andati alla festa.Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l’acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire. Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli rispose: «Va’, tuo figlio vive». Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino. Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un’ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato». Il padre riconobbe che proprio a quell’ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive», e credette lui con tutta la sua famiglia. Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea.

Parola del Signore

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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Signore, di illuminarmi e farmi comprendere il senso della tua parola,  per saperlo vivere con vera fede e saper rivolgere a Te una vera preghiera come Tu la desideri!

Gesù passa da un territorio all'altro, compiendo miracoli, parlando ed unendo alla parola le opere, ma nonostante la sua fama si spanda in ogni luogo, molte persone si accostano a lui titubanti, senza fiducia, piene di dubbi e in cerca di prove. Un giorno si accosta a lui un uomo che aveva un figlio malato e che cercava con vera fiducia, spinto dal bisogno, attraverso la fede in Cristo, la salvezza per suo figlio.
La malattia porta le persone a cercare Dio, ma spesso neanche questo inizialmente, ci fa avvicinare nel modo giusto a Lui. Credere, questo è difficile; credere che il Signore può salvare da ogni cosa,  da ogni male,  riesce così difficile, ma se non c'è questo, vuol dire che è il nostro approccio alla fede che è sbagliato.
Il fatto di accettare la volontà di Dio, da parte delle persone ammalate nel corpo e nell'anima,  è fondamentale, è vero, perché è Lui che sa quello che è giusto per noi, ma questo non significa che dobbiamo rinunciare a chiedere e a sperare.
Io mi sono trovata spesso davanti a situazioni che sembravano ormai definite, chiuse e che invece grazie alla preghiera, sono cambiate totalmente, per questo non mi arrenderò mai e pregherò sempre per gli ammalati, chiedendo incessantemente la loro guarigione, pur rispettando il volere di Dio, perché so che non è certo la sofferenza dei figli  che egli vuole.
Accettare la propria croce e pregare per la guarigione, è secondo me la situazione ideale per un cristiano, e non è in contraddizione con se stessa. Anche Gesù ci ha dimostrato come ci si deve comportare, pur chiedendo al Padre se era possibile allontanare da Lui quel calice, accetta la sua volontà e prega per chi lo sta uccidendo, chiedendo per loro il perdono e quindi la salvezza. Egli è infatti morto per la salvezza di tutti gli uomini, anche per i peccatori, quindi nessuno di noi è escluso;  possiamo rivolgere a Lui con fiducia la nostra preghiera, sapendo che verrà ascoltata.

domenica 10 marzo 2013

(Gv 8,1-11) Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei.


VANGELO
 (Gv 8,1-11) Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei.
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più». 

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Spirito Di Dio di darmi la luce per vedere oltre il peccato, oltre il peccatore, fa che sia sempre caritatevole per essere a mia volta trattata con misericordia.

Gesù da fastidio con la sua presenza...e gli scribi e i farisei non riescono proprio ad accettare di essere ripresi da Lui, e vorrebbero trovare in lui qualcosa che non va, qualcosa di cui accusarlo, per poterselo togliere di mezzo. La legge degli uomini condannava chi sbagliava contro la legge di Dio (riveduta e corretta a loro uso e consumo) alla prigionia e alla morte, e questo era una forma di potere alla quale assoggettavano il popolo. Gesù invece parlava d'amore e di perdono, di una vita che andava oltre la morte, di una casa del Padre che non era terrena, e questo faceva smuovere le coscienze. Una donna adultera che aveva peccato contro la legge di Dio, era un'occasione ghiotta per loro, ma Gesù non ci casca neanche stavolta, non nega la parola di Mosè, ma fa loro capire che sono loro che interpretano male la parola, ergendosi a giudici mentre non sono in grado di poter giudicare perché anche loro sono peccatori. Ma la cosa che più mi colpisce è come Gesù è misericordioso, come indica alla donna che può andare, ricominciare a vivere, perché non è il giudizio degli ipocriti che conta, ma il suo non sbagliare più, non peccare più, e la voglia di ricominciare da capo. A volte si giudica una persona e si mette in mezzo con i nostri giudizi, e non è importante se scagliamo sassi od offese, se i nostri sassi si chiamano indifferenza o emarginazione...siamo tutti degli ipocriti farisei purtroppo. Dio quante pietre scagliate con giudizi sbagliati sono state lanciate nel mondo da sempre, e quante ne continuiamo a lanciare...indifferenza, emarginazione...approfittiamo di questa quaresima per ritrovare la via dell'amore e del perdono.

sabato 9 marzo 2013

CORONCINA AL PREZIOSISSIMO SANGUE



CORONCINA AL PREZIOSISSIMO SANGUE


CORONCINA AL PREZIOSISSIMO SANGUE
 Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre...
 1° Mistero - Gesù versò Sangue nella circoncisione (cfr Lc 1,59)
Gesù versò Sangue nella circoncisione
O Gesù, Figlio di Dio, con il primo Sangue che hai versato per la nostra salvezza, ci riveli il valore della vita e il dovere di affrontarla con fede e coraggio, nella luce del tuo nome e nella gioia della grazia. Pater e 5 Gloria. Ti supplichiamo, o Signore, di soccorrere i tuoi figli che hai redento con il tuo Sangue prezioso.
 2° Mistero - Gesù versò Sangue nell'orto degli Ulivi (cfr Lc 22,39)
Gesù versò Sangue nell'orto degli Ulivi
O Figlio di Dio, il tuo sudore di Sangue nel Getsemani susciti in noi l'odio al peccato, poiché l'offesa a Te è l'unico vero male che ruba il tuo amore e rende triste la nostra vita. Pater e 5 Gloria. Ti supplichiamo, o Signore, di soccorrere i tuoi figli che hai redento con il tuo Sangue prezioso.
 3° Mistero - Gesù versò Sangue nella flagellazione (cfr Gv 19,1)
Gesù versò Sangue nella flagellazione
O Maestro divino, il Sangue della flagellazione ci sproni ad amare la purezza, perché possiamo vivere nell'intimità della tua amicizia e contemplare con occhi limpidi le meraviglie del creato. Pater e 5 Gloria. Ti supplichiamo, o Signore, di soccorrere i tuoi figli che hai redento con il tuo Sangue prezioso.
 4° Mistero - Gesù versò Sangue nella coronazione di spine (cfr Gv 19,2-5)
Gesù versò Sangue nella coronazione di spine
O Re dell'universo, il Sangue della coronazione di spine distrugga il nostro egoismo e il nostro orgoglio, perché possia­mo servire in umiltà i fratelli bisognosi e crescere nell'amore. Pater e 5 Gloria. Ti supplichiamo, o Signore, di soccorrere i tuoi figli che hai redento con il tuo Sangue prezioso.
 5° Mistero - Gesù versò Sangue sulla via al Calvario (cfr Gv 19,18)
Gesù versò Sangue sulla via al Calvario
O Salvatore del mondo, il Sangue versato sulla via del Calvario illumini il nostro cammino e ci aiuti a portare la croce con Te, per completare in noi la tua Passione.Pater e 5 Gloria. Ti supplichiamo, o Signore, di soccorrere i tuoi figli che hai redento con il tuo Sangue prezioso.
 6° Mistero - Gesù versò Sangue nella crocifissione (cfr Lc 23,33-34)
Gesù versò Sangue nella crocifissione
O Agnello di Dio immolato per noi, insegnaci il perdono delle offese e l'amore ai nemici. E tu, Madre del Signore e nostra, rivelaci la potenza e le ricchezze del Sangue prezioso di Gesù. Pater e 5 Gloria. Ti supplichiamo, o Signore, di soccorrere i tuoi figli che hai redento con il tuo Sangue prezioso.
 7° Mistero - Gesù versò Sangue nel momento in cui fu trafitto al Cuore (cfr Gv 19,31)
Gesù versò Sangue nel momento in cui fu trafitto al Cuore
O Cuore adorabile trafitto per noi, accogli le nostre preghie­re, le attese dei poveri, le lacrime dei sofferenti, le speranze dei popoli, perché tutta l'umanità si riunisca nel tuo regno di amo­re, di giustizia e di pace. Pater e 3 Gloria. Ti supplichiamo, o Signore, di soccorrere i tuoi figli che hai redento con il tuo Sangue prezioso.
LITANIE DE PREZIOSISSIMO SANGUE
Signore, pietà Signore, pietà
Cristo, pietà Cristo, pietà
Signore, pietà Signore, pietà
Cristo, ascoltaci Cristo, ascoltaci
Cristo, esaudiscici Cristo, esaudiscici
Padre celeste, Dio abbi pietà di noi
Figlio Redentore del mondo, Dio abbi pietà di noi
Spirito Santo, Dio abbi pietà di noi
Santa Trinità, unico Dio salvaci
Sangue di Cristo, Unigenito dell’Eterno Padre salvaci
Sangue di Cristo, Verbo di Dio incarnato salvaci
Sangue di Cristo, della nuova ed eterna alleanza salvaci
Sangue di Cristo, scorrente a terra nell’agonia salvaci
Sangue di Cristo, profuso nella flagellazione salvaci
Sangue di Cristo, stillante nella coronazione di spine salvaci
Sangue di Cristo, effuso sulla croce salvaci
Sangue di Cristo, prezzo della nostra salvezza salvaci
Sangue di Cristo, senza il quale non vi è perdono salvaci
Sangue di Cristo, nell’Eucaristia bevanda e lavacro delle anime salvaci
Sangue di Cristo, fiume di misericordia salvaci
Sangue di Cristo, vincitore dei demoni salvaci
Sangue di Cristo, fortezza dei martiri salvaci
Sangue di Cristo, vigore dei confessori salvaci
Sangue di Cristo, che fai germogliare i vergini salvaci
Sangue di Cristo, sostegno dei vacillanti salvaci
Sangue di Cristo, sollievo dei sofferenti salvaci
Sangue di Cristo, consolazione nel pianto salvaci
Sangue di Cristo, speranza dei penitenti salvaci
Sangue di Cristo, conforto dei morenti salvaci
Sangue di Cristo pace e dolcezza dei cuori salvaci
Sangue di Cristo, pegno della vita eterna salvaci
Sangue di Cristo, che liberi le anime del purgatorio salvaci
Sangue di Cristo, degnissimo di ogni gloria ed onore salvaci.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo perdonaci, o Signore
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo esaudiscici, o Signore
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo abbi pietà di noi.
Ci hai redenti, o Signore, con il tuo Sangue E ci hai fatti regno per il nostro Dio.
Preghiamo: Eterno Padre, ricevi per mezzo del Cuore addolorato di Maria, il Sangue divino che Gesù Cristo, Figlio Tuo, ha sparso nella Sua Passione: per le Sue Piaghe, per il Volto sfigurato, per il Suo Capo trapassato di Spine, per il Cuore straziato, per la Sua Agonia nel Getsemani, per la Piaga della Spalla; per la Sua Passione e Morte, per tutti i meriti Suoi Divini e per le Lacrime e Dolori di Maria Corredentrice: perdona le anime e salvaci dall'eterna dannazione.  

(Lc 15,1-3.11-32) Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.


VANGELO 
(Lc 15,1-3.11-32) Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».

Parola del Signore
(Lc 15,1-3.11-32) Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.

LA MIA RIFLESSIONE 
PREGHIERA 
Ti prego o Spirito d'amore,fammi riconoscere il vero volto dell'amore che Dio vuole farci comprendere in questo brano del vangelo,in ogni sua più piccola sfaccettatura. 

Comincerò col leggere insieme a voi, tra le righe, l'amore del Padre.Un padre che ha lavorato sodo per non far mancare niente ai figli, che li ha educati al lavoro, alla responsabilità, ha fatto questo con tutti e due, ma all'improvviso, uno di loro, stanco e con una irrefrenabile voglia di ribellarsi al padre, decide che vuole partire, vuole andare lontano per avere tutto quello che il padre per buon senso gli negava.  Il padre con il cuore infranto,non può trattenerlo,e così gli dà la sua parte di eredità e lui va. All'inizio,non si rende conto dell'errore fatto,gode di tutto quello che vuole,ma dopo un po' si rende conto che tutto quello che ora ha,non gli ha dato la felicità,ma anzi,ha ancora di meno di quello che aveva quando si sentiva sottomesso al padre,infatti nel vangelo Luca ci parla di una grave carestia in quel paese,facile da rapportare alla tristezza del suo cuore.Non aveva conquistato nulla ed aveva perso anche quello che aveva...ripensava alla sua casa,dove tutti potevano godere dei beni e dell'amore del padre,persino l'ultimo dei suoi servi,e lui se n'era andato per rincorrere cosa?Si era perduto!Ecco la nuda e cruda verità,si sentiva perduto e disperato e con fatica,perchè era molto orgoglioso,decide di tornare dal padre.  Chissà cosa pensava ,chissà come sarebbe stato accolto,certamente non si sentiva degno,ma avrebbe trovato le parole per chiedere scusa?  Quanti pensieri prima di incamminarsi,quanto tempo perso in inutili elucubrazioni...Appena il padre lo vede da lontano gli corse incontro e lo abbracciò,lo strinse forte e ordinò ai suoi servi di portare il vestito più bello,l'anello e i calzari e gli restituisce la sua dignità di uomo e di figlio,e così anche il figlio ingrato capisce quanto è grande la gioia del padre per il suo ritorno,quanto è grande il suo amore!  Ed ora passiamo all'altro figlio,quello che aveva sempre fatto il volere del padre,quello che gli era stato sempre vicino....cosa succede in lui?Non gli sembra giusto che per il padre questo ritorno sia motivo di gioia,non accetta che sia messo sul suo stesso piano,forse invidia,forse rabbia,o forse solo dolore,ma qualcosa lo spinge a voler giudicare il modo di agire del padre,addirittura criticarlo...quante volte noi ci mettiamo in questa condizione?  Ecco quello che per me è un punto fondamentale di questo brano del vangelo,il punto in cui la mia riflessione,mi ha portato a capire che noi troppo spesso giudichiamo,condanniamo e vogliamo decidere chi fa il bene e chi il male,dimenticando troppo spesso che Dio non la pensa come noi,ma noi dobbiamo pensare come lui!

giovedì 7 marzo 2013

(Mc 12,28-34) Il Signore nostro Dio è l’unico Signore: lo amerai.


VANGELO
 (Mc 12,28-34) Il Signore nostro Dio è l’unico Signore: lo amerai.
+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocàusti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Vieni o Spirito Di Dio, vieni in me e su di me, vieni a fare di me una tua cosa, a darmi il tuo alito di vita, la tua scienza e la sapienza. Vieni a prendere in me il posto che ti spetta, ed usami come più ti piace.

Anche oggi Gesù ci da un insegnamento che sembra dire: " tutto gira intorno all'amore " Infatti alla domanda dello scriba risponde, come risponde a tutti noi, che due sono i comandamenti che bisogna osservare, quelli principali, che racchiudono tutti gli altri.
 AMARE DIO con tutto il cuore, mettendolo quindi al di sopra di ogni altro amore, di ogni altra cosa, e vivere per fare la sua volontà....
AMARE IL PROSSIMO come Dio stesso ci ama tutti e come vorremmo fosse fatto a noi.
A volte le persone pensano che per avvicinarsi a Dio, occorra una preparazione dottrinale, una sapienza eccelsa, ma non è così; basta accettare di credere in Dio, mettersi al suo cospetto con umiltà e sincerità e allora sarà Dio stesso a prendersi cura di noi, a guidarci verso di Lui con un amore così grande da poterlo quasi toccare con mano. 
Sta a noi lasciarci andare, lasciarci abbracciare da questo amore grande e farsi plasmare da Lui, con tranquillità e fiducia, tenendo presente che su questi due comandamenti si basa tutta la nostra fede e che questi sono quelli che ci debbono guidare.

mercoledì 6 marzo 2013

(Lc 11,14-23) Chi non è con me è contro di me.


VANGELO
 (Lc 11,14-23) Chi non è con me è contro di me.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde».

Parola del Signore


(Lc 11,14-23) Chi non è con me è contro di me.
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e riempi il mio cuore di te e delle tue doti, donami sapienza e intelletto, consiglio e fortezza, e fa che in tutto possa essere gradita a Dio.

Nel Vangelo di oggi, Cristo ci parla della lotta di Dio contro Satana. Questa lotta diventa drammatica quando Cristo fa uscire Satana dagli indemoniati.
 Satana è paragonato ad un uomo forte "bene armato che fa la guardia al suo palazzo." Tuttavia, Gesù si mostra più forte di lui, perché lo vince "con il dito di Dio", con la sua forza divina, vale a dire con lo Spirito Santo. Egli gli toglie le armi e gli strappa il bottino. È il segno che il regno di Dio è venuto sulla terra e che la lotta tra il bene ed il male in noi stessi richiedono una scelta, coloro che hanno reclamato da Gesù un segno, ecco che ce l' hanno.
Non ne verranno dati loro altri. Scoprendo i loro pensieri perversi, Gesù mostra loro che sono sotto l'influenza dello spirito malvagio. Poiché noi ci troviamo in mezzo a questa lotta, c’è impossibile una posizione neutrale: ognuno deve pronunciarsi pro o contro. Chi in questa lotta non è con lui, è con Satana, ricordiamo le parole di Gesù:
-o Dio o mammona.-
Gesù sa che gli uomini si fanno facilmente influenzare e che satana non li lascerà certo in pace, ma che in questa lotta farà di tutto per strapparli al Padre, per questo ci consiglia d’essere saldi nella fede e di difenderci dagli attacchi del maligno, fortificando le nostre difese con la preghiera e stando in guardia, esercitando la nostra mente alla parola del Signore, ma anche ad un colloquio diretto e continuo con la confessione.
La ricerca della perfezione spirituale, non è una forma di presunzione, ma, per come la vedo io, una questione d’umiltà; perché penso che poiché siamo ancora molto lontani da Gesù, che  deve essere il nostro parametro di misura, abbiamo bisogno continuamente di confrontarci con la parola per non cadere nei trabocchetti del perfido.
Non credere che satana esiste, è già essere caduti in trappola, è già avere fatto la propria scelta, è già negare la parola di Gesù, perché è lui stesso che ce ne parla, e purtroppo fratelli miei, molti sono quelli che ci sono caduti, diffidate anche di chi nella chiesa stessa, non crede che esista satana, e rendetevi conto che molti di questi sapientoni, poi sono gli stessi che invece lo vedono da tutte le parti in cui la Madonna appare….. 

martedì 5 marzo 2013

(Mt 5,17-19) Chi insegnerà e osserverà i precetti, sarà considerato grande nel regno dei cieli.


VANGELO
 (Mt 5,17-19) Chi insegnerà e osserverà i precetti, sarà considerato grande nel regno dei cieli.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, e parlami come Gesù mi parlerebbe oggi, parlami che io possa capire, che sappia spiegare, ma più di tutto, perché possa vivere questa parola.

Gesù dice delle cose in questo brano, molto importanti, ci annuncia che è venuto con parole nuove, ma non per abolire la legge di Dio proclamata da Mosè e dai profeti, ma per portarla a compimento. Lui è infatti colui nel quale si compie la parola di Dio; Lui è quello che parla con autorità,perchè è l'autore delle cose che racconta ,lui è colui che le vive in prima persona. Quello che porta Gesù, non è contro Dio, ma è l'azione di Dio che si compie in Lui; l’ amore di Dio, che s’ incarna e si fa olocausto fino alla morte in croce, per la nostra salvezza. Tutto è compiuto, dice Gesù, ora tocca a noi discepoli proseguire verso Dio Padre, dove Lui ci prepara il posto, ma per farlo dobbiamo seguire i suoi insegnamenti, ed elevare lo spirito al di sopra della carne.
Quanti Santi prima di noi l’ hanno fatto, sono riusciti ad entrare talmente in comunione con Gesù Spirito da riuscire ad avere anche nel corpo i segni della passione di Cristo.
Certo sarebbe bello diventare Santi …. Poter aiutare il Signore con grandi carismi a riportare le pecorelle smarrite all’ ovile, ma intanto accontentiamoci di entrare noi stessi in quest’ovile che è la casa del Padre, cerchiamo di vivere amando Dio ed il nostro prossimo.

lunedì 4 marzo 2013

(Mt 18,21-35) Se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello, il Padre non vi perdonerà.


VANGELO
 (Mt 18,21-35) Se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello, il Padre non vi perdonerà.
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
 Ti imploro o Spirito di Dio, aiutami a far entrare la tua parola perfettamente nel mio cuore, a comprendere bene come e perché perdonare e dammi la forza di farlo secondo il tuo volere. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Leggendo questo passo, ci rendiamo conto che Gesù  non ci vuole solo buoni, ma perfetti. Continuano gli insegnamenti per raggiungere la perfezione dell'amore. Devo perdonare il mio fratello? E un po' quello che noi chiediamo ogni giorno, quando qualcuno ci ferisce, quando ci fa del male e spesso gratuitamente, quando vediamo che gli altri non hanno verso di noi gli stessi sentimenti che noi nutriamo nei loro confronti.Quello che Pietro chiede a Gesù: quante volte? Continuo a ripetere che dobbiamo guardare a Gesù per imitarlo e che solo facendo questo possiamo riuscire a capire qual è la forma più alta dell'amore alla quale dobbiamo tendere. Il perdono è una cosa fondamentale nella creazione dei rapporti, nella loro continuità, perché tutti possiamo sbagliare, anche non volendo, verso un fratello, ma se al minimo errore il rapporto fosse chiuso, vorrebbe affermare che l'orgoglio è superiore all'amore stesso. Gesù c’insegna che bisogna perdonare sempre e ci ricorda che Lui è amore misericordioso, che perdona senza limiti, e c’invita a fare altrettanto. Io spesso mi sono chiesta come si può perdonare sempre, qualcuno che la cattiveria l’ha nell'anima, che uccide e stupra, che massacra senza il minimo rimorso, e questo per me è un punto dolente, una domanda alla quale non riesco a dare risposta, ma confido che se Gesù ci dice di farlo, vuol affermare che è possibile. Il perdono, infatti, nasce da dentro al nostro cuore e non dalla gravità della colpa ricevuta e se riusciamo a far posto al Signore nel nostro cuore, se chiediamo a Lui l'aiuto necessario e vogliamo con tutto il cuore essere simili a lui, sicuramente sarà possibile.

domenica 3 marzo 2013

(Lc 4,24-30) Gesù come Elìa ed Elisèo è mandato non per i soli Giudei.


VANGELO
 (Lc 4,24-30) Gesù come Elìa ed Elisèo è mandato non per i soli Giudei.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù [cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret:] «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Signore di darmi l'umiltà di mettermi in ginocchio, all' ascolto della tua parola, per saperla comprendere grazie allo Spirito Santo, e per saperla vivere in modo da poter dimostrare ai miei fratelli più lontani, che è possibile seguirti passo passo. 

Ancora una volta Gesù fa il rivoluzionario, e a chi vuole criticarlo per avere una scusa per non doverlo seguire, non pare vero.  Quando afferma che nessun profeta è ben accetto nella sua patria, sa perfettamente quello che dice, è, infatti, vero che chi crede di conoscerti e ha la presunzione di sapere tutto di te, non ha interesse nei tuoi confronti. 
I giudei vedevano che Gesù era il figlio di Giuseppe il falegname, e non riuscivano ad accettare che in lui si rivelasse Dio, che fosse lui il Messia atteso, perché credevano di sapere ogni cosa di lui, e non volevano neanche minimamente pensare di cambiare il loro modo di pensare.  Un poco così anche noi, che leggiamo il vangelo e continuiamo a vivere come se niente fosse, come se non dovessimo cambiare nulla nella nostra vita, nelle nostre "abitudini".  Diciamo di credere, ma poi alle prime difficoltà abbiamo paura e ci dimentichiamo di chiedere al Signore la forza di affrontare ed accettare ogni cosa.  Diciamo di amare Gesù, e magari non parliamo con il nostro vicino o con un nostro parente per un motivo magari futile.  Diciamo di volerci donare al Signore, di accettare la croce, ma ci lamentiamo in continuazione dei nostri acciacchi.  Una frase che mi ha molto colpito in questo passo è quella che raffigura Gesù, che stanco del loro sdegno, della loro indifferenza, del loro volerlo uccidere per eliminarlo dalla loro vita, gli passa in mezzo ... e va oltre.  Ti prego o Signore di non passare nella mia vita senza che io ti possa accogliere, in ogni occasione, ed in ogni tuo insegnamento, e che non mi senta mai come chi crede di essere sotto un giudice severo che non può capire e che si limita a giudicare e condannare, ma che mi ricordi dell'amore che tu metti in tutte le cose, ti prego Signore non stancarti di me, della mia ottusità, del mio continuo cadere, non passare  oltre ,ma portami oltre me stassa insieme a Te.  Te lo chiedo con tutto il cuore! Amen.

sabato 2 marzo 2013

(Lc 13,1-9) Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.


VANGELO
 (Lc 13,1-9) Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito ad illuminare la mia mente ed il mio cuore, vieni a portare la tua luce sulle parole di Gesù, e a farle aderire a me come una seconda pelle.Per Cristo nostro Signore. Grazie Amen.

In quel tempo…spesso troviamo questa frase, ma abbiamo cominciato a capire che quel tempo è anche il nostro tempo, che le parole di Gesù sono attuali più che mai.Quanto sono strani gli uomini, credono di vedere il castigo di Dio in tutto quello che per loro è degno di castigo, e ancora non capiscono che le calamità della vita, il dolore e le catastrofi, non sono castighi di Dio.
Sicuramente il racconto dell’arca e del diluvio universale, contribuiscono a far sì che questa credenza sia legittimata, ma Gesù è chiaro nei suoi discorsi, ci spinge a non valutare le cose in questo modo, perché sarebbe sbagliato.
La parabola del fico sterile è un monito per tutti noi, ed io oggi la vedo come un incitamento a cambiare, non solo il modo di vedere le cose, ma anche di vivere la fede.
Il mondo va male? Non lasciamo che il nostro sguardo sia fermo sul giudizio, ma agiamo in modo di migliorare le cose.
Là dove c’è aria di divisione, predichiamo l’unità.
La dove c’è l’errore cerchiamo di reindirizzare aiutando a comprendere.
Invece di soffermarci a criticare la chiesa e a dare la colpa a questo o a quello di non comprendere i bisogni dei fedeli, diamoci da fare per aiutarla, senza stare a fare discussioni e chiacchiericci.
Siamo tutti dei peccatori, chi più chi meno e stare a sputare sentenze sulle colpe altrui non produce frutto, dobbiamo invece cercare di collaborare con il progetto di Dio per la salvezza di tutti gli uomini, pregando per la loro conversione ed accettando che questo è il desiderio del Padre nostro, Gesù comunque ci avverte che il giudizio di Dio non è eliminato, ma solo rimandato, e che tutto dipende da noi e da come ci presenteremo il giorno del giudizio.Stiamo quindi attenti a non abusare della sua bontà e della sua pazienza.

venerdì 1 marzo 2013

(Lc 15,1-3.11-32) Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.


VANGELO
 (Lc 15,1-3.11-32) Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE 
PREGHIERA 
Ti prego o Spirito d'amore, fammi riconoscere il vero volto dell'amore che Dio vuole farci comprendere in questo brano del vangelo, in ogni sua più piccola sfaccettatura. 

Comincerò col leggere insieme a voi, tra le righe, l' amore del Padre. Un padre che ha lavorato sodo per non far mancare niente ai figli, che li ha educati al lavoro, alla responsabilità, ha fatto questo con tutti e due, ma all'improvviso, uno di loro, stanco e con una irrefrenabile voglia di ribellarsi al padre, decide che vuole partire, vuole andare lontano per avere tutto quello che il padre per buon senso gli negava.  Il padre con il cuore infranto,non può trattenerlo e così, gli dà la sua parte di eredità e lui va.  All' inizio, non si rende conto dell'errore fatto, gode di tutto quello che vuole, ma dopo un po' si rende conto che tutto quello che ora ha, non gli ha dato la felicità, ma anzi, ha ancora di meno di quello che aveva quando si sentiva sottomesso al padre. Infatti nel vangelo Luca ci parla di una grave carestia in quel paese, facile da rapportare alla tristezza del suo cuore. Non aveva conquistato nulla ed aveva perso anche quello che aveva. Ripensava alla sua casa, dove tutti potevano godere dei beni e dell' amore del padre, persino l' ultimo dei suoi servi, e lui se n' era andato per rincorrere cosa? Si era perduto! Ecco la nuda e cruda verità, si sentiva perduto e disperato e con fatica, perché era molto orgoglioso, decide di tornare dal padre. 
Chissà cosa pensava di lui, chissà come sarebbe stato accolto! Certamente non si sentiva degno, ma avrebbe trovato le parole per chiedere scusa?  Quanti pensieri prima di incamminarsi, quanto tempo perso in inutili elucubrazioni. Appena il padre lo vede da lontano gli corse incontro e lo abbracciò, lo strinse forte e ordinò ai suoi servi di portare il vestito più bello, l' anello e i calzari e gli restituisce la sua dignità di uomo e di figlio e così anche il figlio ingrato capisce quanto è grande la gioia del padre per il suo ritorno, quanto è grande il suo amore! 
Ed ora passiamo all' altro figlio, quello che aveva sempre fatto il volere del padre;  che gli era stato sempre vicino, cosa succede dentro di  lui?
Non gli sembra giusto che per il padre questo ritorno sia motivo di gioia, non accetta che il fratello sia messo sul suo stesso piano; forse invidia, forse rabbia, o forse solo dolore, ma qualcosa lo spinge a voler giudicare il modo di agire del padre, addirittura criticarlo ... quante volte noi ci mettiamo in questa condizione? 
Ecco quello che per me è un punto fondamentale di questo brano del vangelo, il punto in cui la mia riflessione, mi ha portato a capire che noi troppo spesso giudichiamo, condanniamo e vogliamo decidere chi fa il bene e chi il male, dimenticando troppo spesso che Dio non la pensa come noi, ma noi dobbiamo pensare come lui!Anche oggi un pensiero a quello che resterà il mio Papa, che con la sua buona notte ieri sera, ci ha invitato a restare uniti in preghiera con lui, per questa  chiesa che non è nostra,ma di Dio.Anche lui come il padre della parabola ha cercato in tutti i modi di educarci ad ascoltare la parola di Dio, a seguirla, a sbriciolarla, a farla nostra; con quest' atto di umiltà delle dimissioni, ci ha anche insegnato come fidarci di Dio più di noi stessi. Restiamo uniti a lui in preghiera, ed imploriamo il Signore di perdonarci tutti e di purificare noi e la Chiesa!