sabato 19 gennaio 2013

(Gv 2,1-12) Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù.


VANGELO 
(Gv 2,1-12) Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù.
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

Parola del Signore
(Gv 2,1-12) Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù.
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Signore su di me, con il Tuo Santo Spirito, vieni a prendere per mano la mia mente ed il mio cuore e conducimi  dove Tu vuoi concedermi di apprendere. Fa o mio Dio che io mi lasci trascinare da Te e non opponga nessuna resistenza. Liberami dalla mia superbia e tienimi stretta a te, perchè solo tu sei Via, Verità e vita e a Te mi voglio abbandonare.

Questa pagina del vangelo, io l' ho meditata tante di quelle volte, recitando i misteri gaudiosi  del rosario, che mi sembra di poterla vivere con loro.Questo è quello che viene definito " il 1° miracolo di Gesù ."  Notiamo come per uscire dalla sua vita familiare terrena, Gesù parte allargando il concetto di Famiglia, ma non come lo si intende oggi quando si parla di famiglia allargata o addirittura alternativa, ma inserendolo nella " comunità".-Donna  che vuoi da me?-  Non la chiama più mamma, perchè ormai è uscito da casa, non gli appartiene più, ma appartiene a Dio; ricordiamo le parole che disse quando lo ritrovarono nel tempio: "non sapete che debbo pensare alle cose del Padre mio? ".Ed è Dio che guida la vicenda e, ancora una volta lo fa attraverso Maria, lei che da il via al progetto di salvezza di Dio, da il via anche alla vita pubblica di Gesù per l'umanità.Proviamo a capire che cosa ci indica questo miracolo, il vino nei testi sacri, non è sempre sinonimo di qualcosa di buono, perchè bevuto oltre misura,  porta all' ebrezza e alla perdita del controllo. Gesù vuole invece riportare la famiglia alla festa, vuole che nella famiglia ci sia la gioia, la passione, la compiacenza di stare tutti insieme per festeggiare ogni nuova famiglia che nasce. Gesù ci invita anche alla speranza, a non arrenderci se le cose non vanno tanto bene, se manca sapore al nostro matrimonio,  alla nostra vita, e lo fa consigliandoci tra le righe, di rivolgerci a Maria, di passare attraverso di lei, mediatrice di tutte le grazie, alla quale neanche Lui, può dire di no!Maria , che alle nozze di Canan intervenisti  in favore della famiglia, noi  ti preghiamo, intervieni a sanare le ferite nelle nostre famiglie, nelle nostre Chiese, e nelle nostre comunità. Ti preghiamo anche per l' unità dei Cristiani. A noi che speriamo in Te, non far mai mancare il tuo aiuto e, ancor più a chi in te non spera.Amen.


venerdì 18 gennaio 2013

(Mc 2,13-17) Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.


VANGELO 
(Mc 2,13-17) Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.
+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Parola del Signore
(Mc 2,13-17) Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Spirito santo di penetrare in ogni ruga della mia pelle, in ogni piega del mio cuore. Fa che solo tua sia la voce che canta alle mie orecchie, che il tuo amore che mi circonda mi faccia esprimere con altrettanto amore, per Cristo nostro Signore, che col suo sangue ha purificato la mia colpa.

Tutti quelli che conoscono Gesù, vengono ogni volta stupiti da come si comporta, da come parla; specialmente quelli che sono i più colti, che credono di avere più diritto degli altri di parlare, quelli che si sentono sempre un gradino più su. Ma Gesù ancora una volta stupisce tutti ed è lo stesso Matteo che ci racconta come fu chiamato a seguirlo. Questa è quella che noi oggi potremmo chiamare testimonianza di una conversione. Matteo era un esattore delle tasse, e quasi sicuramente un po’ disonesto, frequentava gente senza fede e disonesta come lui, ma proprio a lui il Signore dice :- Vieni e seguimi! - A Matteo, che era abituato ad esigere le imposte, viene chiesto di imparare dal Signore ad elargire misericordia, perché con quella verrà giudicato, e tante ne userà agli altri , altrettanta ne sarà usata per lui.Gesù non chiede tasse, non si paga con il denaro quello che Lui offre, ma con quella che chiameremo “la stessa moneta” Perdona e sarai perdonato! Abbi pietà dei fratelli ed il Signore avrà pietà di te!
Quello che forse non salta subito agli occhi, ma che ci richiede un momento di riflessione e di silenzio interiore, è CHE PER PRIMO LUI FA QUESTO CON NOI! Ci dona la sua misericordia, a noi miseri e peccatori di tutte le razze; a noi che siamo assenti mentre ha bisogno di noi; a noi che non vogliamo pensare ad altro che alle cose materiali; a noi che non ci sediamo mai vicino a lui raccolti in preghiera; a noi che giudichiamo il prossimo; a noi che portiamo rancore per ogni torto subito ed ancora, potrei continuare per ore, elencando quelli che sono tutte le nostre mancanze. Cerchiamo di riflettere su quanto siamo immeritevoli di tanto amore e cominciamo a provare ad essere migliori, ad avere più amore e misericordia fra di noi, chiediamo a Lui che è il Maestro di aiutarci.

giovedì 17 gennaio 2013

(Mc 2,1-12) Il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra.


VANGELO
 (Mc 2,1-12) Il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra.
+ Dal Vangelo secondo Marco

Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola.Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati». Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua». Quello si alzò e subito prese la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».

Parola del Signore
(Mc 2,1-12) Il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra.

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
 Aiutami mio Signore, con l'effusione del Tuo Santo Spirito, a leggere la Tua parola per trasmetterla, contemplando le Tue intenzioni, per il nostro Signor Gesù Cristo.

Con questo brano del Vangelo, Gesù c’ insegna che la fede è qualcosa che va oltre le barriere e gli impedimenti, che se uno vuole conoscere veramente il Signore, non ci sono impedimenti che tengano.
In questa narrazione troviamo Gesù nel tempio, attorniato dai dottori della legge, che insegna e molti venivano da tutti i territori vicini, per conoscerlo, ascoltarlo ed essere guariti. Alcuni uomini cercano di portare un paralitico da Gesù, ma la folla glielo impedisce, perché tutti vogliono essere lì, tutti fanno a gomitate per assistere. Sì,  per assistere, ma quanti tra loro hanno capito chi era Gesù? Molti si avvicinavano, ancora oggi lo facciamo, a Gesù come ad un maghetto che con un colpo di bacchetta magica può fare la magia. Da una parte ci siamo noi, che siamo increduli e non riusciamo a comprendere il senso della venuta di Gesù sulla terra; ci aspettiamo chissà quale cambiamento, solo assistendo. Dall' altra parte c'è Gesù, pronto per noi, subito disposto a perdonarci i peccati e a sanare le ferite della nostra anima. Riconosciamo di essere paralitici e di avere bisogno di lui, di non saper camminare da soli. Dobbiamo riuscire a capire che solo vivendo le leggi dell’ amore e del perdono che Lui c’ insegna vedremo grandi miracoli; come la fede ci farà correre incontro al Signore e poi a portare la testimonianza del suo amore ai fratelli. Calcolando che all'epoca le persone storpie e ammalate erano considerati impuri, perchè gli ebrei pensavano a Dio come a uno che punisce i peccatori mandandogli le malattie, capiamo che questi quattro amici che avevano condotto il paralitico a Gesù, erano quattro che andavano anche contro le regole della Chiesa d'origine, per poter portare a Gesù quell' uomo. Commosso da tanto amore per il fratello infelice Gesù gli rimette i peccati e poi lo guarisce dalle sue infermità. Questo crea scandalo tra i sommi sacerdoti, che hanno paura di perdere il loro potere. Chi è quest' uomo che dice di rimettere i peccati, quella è una cosa che aspetta solo a Dio, questo è un pazzo....ma che dice? alzati e prendi la tua barella e vai a casa? Ed ecco che il paralitico guarisce ,si alza, prende la sua barella e se ne va sotto agli occhi di tutti.Possiamo scegliere di capire che siamo noi il paralitico da guarire, o di essere lo spettatore egoista che non lo fa passare, o d’essere l’ amico che lo aiuta a superare gli ostacoli; di essere dei contestatori o di lodare il Signore, possiamo anche continuare ad aspettare di ri-conoscere Gesù come il nostro Salvatore, ma allora non vedremo mai le meraviglie di cui Dio è capace e quello che più conta è che non sapremo mai che anche attraverso noi il Signore compie meraviglie.
Pensando ai sacerdoti del tempo di Gesù, li voglio relazionare (senza voler fare di tutta l'erba un fascio) a certi membri della Chiesa, che in tutti i  tempi,  pur vivendo a fianco di Gesù, non riescono a credere in Lui, non riescono a considerarlo forse, neanche migliore di loro....
Credo che, scusate le parole forti, questo sia il tarlo che divide tutti gli uomini e le donne di Dio. Non aver fiducia in Gesù, non credere completamente in Lui e non lasciare che sia Lui ad agire in noi.
Voglio mettermi per un attimo, nei  panni dei sacerdoti, non deve essere nè facile nè piacevole, combattere con un popolo come noi, che cerca sempre qualcosa da criticare, che vuole stare al centro dell'attenzione, che litiga per tutto, che vuole una Chiesa su misura..... e ancora più grave, vuole essere protagonista nella Chiesa al posto di Gesù.
Questi sacerdoti che noi critichiamo sono proprio come noi, troppo presi da noi stessi e poco da Gesù.
Vogliamo un rapporto diretto con Dio, un Dio che in qualche modo giustifica tutto quello che non ha spiegazione, un incognita superiore alla quale dare un nome, ma ci crediamo veramente?
Dio li conosce, ci conosce; il cuore di tutti è per Lui un libro aperto, ed ecco che si fa uomo e scende tra noi. Lui è vero e verità, e  costringe tutti a sconvolgere  i nostri piani , ci fa rivedere le nostre scelte,  anche quelle di chi non ha scelto la Chiesa o la cristianità per una vera e propria convinzione, o che non riesce a non far prevalere il volere di Dio sul suo.
Questo è quello che ha fatto Gesù, sempre e nonostante tutto,anche nella più atroce e ingiusta tribolazione affermando: - non la mia ma la tua volontà sia fatta. -
Grazie a Dio Padre che ci ama, al Figlio che ci redime e allo Spirito che ci trasmette tutto questo amore.

mercoledì 16 gennaio 2013

(Mc 1,40-45) La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.


VANGELO
 (Mc 1,40-45) La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito, la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

Parola del Signore

(Mc 1,40-45) La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Se vuoi Signore, fa scendere su me il Tuo Santo Spirito, per illuminarmi e farmi comprendere la tua parola, fammi capire attraverso le Tue azioni, narrate dai Vangeli, i Tuoi insegnamenti.

In questa pagina salta subito agli occhi l' immagine del lebbroso, che riconosce d’ essere malato ed emarginato da tutti. Questo lo fa soffrire, ma, si fa coraggio, passa tra gli altri, che sicuramente lo scansano e lo guardano con ribrezzo, e si presenta davanti a Gesù.
Sa che Gesù lo accoglierà, per quanto brutto e schifoso possa essere agli occhi degli uomini e questo preso e rapportato al discorso spirituale, ci fa capire che nessun peccato è poi così orribile agli occhi di Dio, da non poter essere perdonato.
L' atteggiamento del lebbroso è di chi umilmente si mette in ginocchio davanti al Signore e per prima cosa accetta la sua volontà, dicendo: < se tu vuoi > e mi sembra di riconoscere in quest’ atteggiamento quello che Gesù stesso ci ha insegnato nella preghiera che dobbiamo elevare al Padre.  Andare alla ricerca di Dio, inginocchiarsi davanti a Lui, riconoscerne la regale paternità.
Acquisiamo la consapevolezza che solo da lui può venire la salvezza, che è in Lui il potere di cambiare la nostra situazione. A volte ci può riuscire difficile  accettare la sua volontà, ma pensiamo che Lui sa cosa è per il nostro bene eterno,mentre noi non conosciamo neanche quello che è giusto per ilnostro bene temporale.  Accettare che anche se su questa terra non siamo apprezzati, ne ascoltati, ne accettati, agli occhi di Dio siamo considerati come unici, ci deve spingere ad inoltrare a Lui la nostra preghiera, sempre e in ogni modo, in qualunque circostanza, anche quando sembra che proprio lui c’ ignori, perché lui è lì e ci aspetta. Lì dove? Lo fa capire chiaramente: in Chiesa.
Lo dice parlando col lebbroso, ammonendolo di recarsi dal sacerdote del tempio per confermare la sua purificazione, la sua guarigione, perché è attraverso i sacerdoti, che lui ci lascia la possibilità di essere guariti dalle nostre infermità spirituali.  Ora sta a noi mettere in pratica il suo messaggio, accettare anche le cose negative della vita, confidare sempre in Dio, adorarlo e rivolgere con vera umiltà a lui la nostra preghiera, confermare con la frequentazione della messa, della comunione con Lui, la nostra fede, come Lui ha confermato la sua volontà di salvarci fino all’estremo sacrificio della croce.

martedì 15 gennaio 2013

(Mc 1,29-39) Gesù guarì molti che erano afflitti da varie malattie.


VANGELO
 (Mc 1,29-39) Gesù guarì molti che erano afflitti da varie malattie.
+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui, si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

Parola del Signore
(Mc 1,29-39) Gesù guarì molti che erano afflitti da varie malattie.

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
 Caro Gesù, ti prego di assistermi con il tuo Santo Spirito e di farmi comprendere la tua parola, per poterla rendere viva nella mia vita.

In questa pagina notiamo che Gesù, pur stando tutto il tempo a disposizione della gente, si ritira spesso in preghiera.  Perché Gesù fa questo?
Sicuramente perché ha bisogno di ritemprare il suo spirito, di ricaricare le batterie, come diremmo noi, ma sicuramente ci vuole poco a capire che il messaggio fondamentale è che la preghiera è indispensabile nella vita, per stabilire e mantenere un rapporto costante, con la nostra famiglia celeste, quindi, sia in quella di Gesù che nella nostra. Notiamo che Gesù , entrato nella casa di Simon Pietro, guarisce la suocera ed ella,  subito dopo, si mette a servirlo.  Passa così da malata a sana e lo testimonia servendolo. Che cosa può voler dire questo, rapportato alla nostra quotidianità?  Sicuramente che dopo essere stati aiutati dal Signore, guariti, salvati, nell'anima e nel corpo, il nostro dovere, è quello di metterci subito al suo servizio e di dare testimonianza di quanto l’ incontro con Gesù, dia un valore alla nostra vita.
Un'altra nota strana è quella che vede la gente accalcarsi davanti alla porta di Pietro; molti erano guariti e molti demoni scacciati, ma non permetteva a loro di parlare, perché si doveva compiere tutto quello che era stato deciso da Dio, e nei tempi giusti.
 Potrebbe restare lì e continuare la sua opera, ma non è lui a decidere, ora come uomo obbedisce al volere del Padre, quindi se ne va con i suoi discepoli nei villaggi vicini. Ha una missione da compiere e se decidiamo di seguirlo, anche noi scopriremo che Gesù non è fatto per chi vuole stare fermo, ma per chi si mette in moto, perché per questo é venuto, per portare nel mondo la sua parola, per portare la salvezza a tutti gli uomini.
Pensiamo alla nostra vita, così immersa in mille faccende, seguiamo questo cammino?
Quanto sentiamo di dovere e potere partecipare a questa missione salvifica del Redentore?
Spesso vedo la gente affannarsi a vivere, di corsa, nel cercare uno scopo; ma lasciando sfuggire il senso della vita tra le dita, perché il nostro attaccamento alla terra, non ci lascia vedere le cose che danno vita al nostro Spirito, ed è come se tutto girasse intorno senza afferrarne il valore. Chiediamo la grazia di poter servire il Signore,  di non essere infermi nelle nostre incapacità, ma di essere pronti a lasciarci guarire riconoscendoci malati!

lunedì 14 gennaio 2013

(Mc 1,21-28) Gesù insegnava come uno che ha autorità


VANGELO 
(Mc 1,21-28) Gesù insegnava come uno che ha autorità
+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

Parola del Signore
(Mc 1,21-28) Gesù insegnava come uno che ha autorità

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, vieni e parlami come se fossi giusta ai tuoi occhi, non guardare le mie colpe, non meriterei niente, ma la tua misericordia, e dammi la possibilità di comprendere la Tua parola. Amen.

La cosa che mi salta agli occhi in questa pagina di Vangelo, è il fatto che Gesù è diverso dagli scribi e dai sacerdoti del tempio, questi infatti leggevano i testi sacri, ma non li interpretavano. Proclamavano la parola di Dio, ma non la facevano loro. Gesù invece parla a nome suo, parla con autorità, proprio come chi sa bene di cosa parla, perchè nè è co-autore. Dice cose come convertitevi, il regno di Dio è vicino, e ordina al diavolo di lasciare il corpo degli sventurati che ne sono oppressi. Anche il diavolo lo riconosce ed urla il suo nome, lo chiama il Santo di Dio. Questo suo potere di comandare sugli spiriti impuri, di compiere miracoli, lascia stupefatti tutti coloro che lo seguono. Alcuni vengono abbagliati da Lui, e cominciano ad avere una grande fede, vedendolo come colui che saprà risolvere i loro problemi. Altri invece ne avranno paura, penseranno che per causa sua, non avranno più ascendente sugli altri, vedranno sminuirsi il loro potere. Anche satana e i suoi compari, non accettano certo di buon occhio che Gesù sia venuto a scacciarli, e noi sappiamo come satana sa manipolare le menti. Seguiamo Gesù, chiamiamolo in nostro soccorso quando abbiamo paura di sbagliare e di cadere nelle trappole del maligno, ed egli accorrerà, cerchiamo di vivere sempre con molta umiltà, vedendo i nostri errori e chiedendo perdono ogni giorno, anche di quelli che purtroppo non ci rendiamo conto di fare.

domenica 13 gennaio 2013

(Mc 1,14-20) Convertitevi e credete nel Vangelo.


VANGELO 
(Mc 1,14-20) Convertitevi e credete nel Vangelo.
+ Dal Vangelo secondo Marco

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il Vangelo di Dio, e diceva: « Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo ». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’ essi nella barca riparavano le reti. Subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

Parola del Signore
(Mc 1,14-20) Convertitevi e credete nel Vangelo.

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Padre buono e Santo, manda su di me il tuo Spirito per illuminarmi con la tua parola, fa che io possa seguire a pieno quello che tu mi vuoi concedere di capire.

Gli avvenimenti della storia proseguono; Gesù ha appena cominciato a farsi conoscere attraverso le parole di Giovanni il Battista, che subito parla di conversione.Non cerca di trascinarsi dietro persone che non vogliono cambiare, ma gli propone una scelta, mettendo davanti a loro quello che sarà tutto il suo messaggio.
Ai discepoli che lo seguiranno, chiede di abbandonare tutto e di aiutarlo nella sua impresa, di riportare gli uomini sulla via della salvezza e, ancora oggi, molti lasciano la famiglia di origine per seguire Gesù in questa sua impresa. Grazie a questi uomini, noi oggi possiamo ricevere i sacramenti che ci permettono di essere perdonati e riavvicinati al Padre attraverso il Figlio.
Non lasciamo che questi uomini combattano da soli al fianco di Gesù, ascoltiamoli e cerchiamo di aiutarli con la nostra testimonianza di figli di Dio, preghiamo per loro, anche se non sono perfetti, perchè su di loro si scatenano gli attacchi da parte di satana.
Anche a noi fa lo stesso discorso, perché la sua parola è viva oggi come allora, ma per convertirci, dobbiamo abbandonare il nostro ego e  i nostri legami con il peccato.
Un aspetto che mi piace rilevare è come la chiamata del Signore possa arrivare quando meno te lo aspetti, quando magari sei preso da altre faccende, quando pensi di avere già una tua realizzazione nella vita, ed ecco che ti accorgi che Gesù ti sconvolge, ti fa lasciare tutte quelle cose che pensavi ti dessero sicurezza, e ti fa partire per un'avventura senza programmi, senza schemi. " Vi farò pescatori di uomini" dice, e loro lo seguono senza aver minimamente idea di cosa potesse voler dire pescare uomini. Forse una semplice analogia con il loro lavoro di pescatori di pesci e mentre cercavano ancora di capire, erano pescati e catturati da quest' uomo singolare che li trascinava fuori dalla loro vita. I pesci vivono nel mare e trarli fuori significa farli morire, ma morire a se stessi per vivere nel Signore, vuol dire nascere a vita nuova, vuol dire avere il coraggio di fare cose che da soli non potremmo né oseremmo mai fare, vuol dire spingerci a gettare le nostre reti là dove non penseremmo mai di farlo, vuol dire fidarsi di Gesù, ancora più di se stessi.

sabato 12 gennaio 2013

(Lc 3,15-16.21-22) Mentre Gesù, ricevuto il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì.


VANGELO 
(Lc 3,15-16.21-22) Mentre Gesù, ricevuto il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco». Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

Parola del Signore
(Lc 3,15-16.21-22) Mentre Gesù, ricevuto il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì.

 LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
 Signore mio, ti imploro, stammi vicino, fammi tua discepola nella mente e nel cuore, concediti a me come io mi concedo a Te immensa sapienza e amore! Abbiamo l'occasione di ricominciare a conoscere Gesù, seguendo la presentazione che ce ne fa Giovanni Battista.Ieri abbiamo visto come l'apostolo Giovanni ci mostra l' indietreggiare di Giovanni Battista davanti alla maestà divina di Gesù, la sua frase "Lui deve crescere ed io diminuire" ci ha indicato il metodo per far vivere Gesù dentro di noi, per permettergli di agire ed oggi è lo stesso Gesù che ci guida verso la prima fase del cammino cristiano, proprio mentre riceve il Battesimo,lo Spirito Santo si pone su di Lui che stava in preghiera.La preghiera è fondamentale amici, per stabilire un  rapporto con Dio, neanche Gesù ne fa a meno, proprio perchè è tra noi come uomo ed ha bisogno dell' aiuto del Padre, per questo lo prega. Ripartiamo quindi da qui amici,dopo aver assistito alla nascita di Gesù nel nostro piccolo cuore, rendiamoci conto che in un cuore povero come il nostro ,è Dio che sceglie di dimorare.Noi non siamo meritevoli, ma Lui ci ha scelto ed allora non ci resta che arrenderci a tanto amore e cominciare ad ascoltare i suoi insegnamenti, per essere degni di appartenergli.Dio ci ama ed ha mandato suo Figlio per salvarci, guardiamo cosa fa, cerchiamo di instaurare con lui un vero rapporto d'amicizia, proprio come Giovanni Battista, e diminuiamo nel nostro ego, per far risplendere in noi la grazia di figli di Dio.Non perdiamoci in dispute senza senso, come facevano i discepoli di Giovanni, che credevano che Gesù e Giovanni fossero due maestri in competizione, ma uniamoci nel nome di Dio, che sa a chi affidarci, e lasciamoci trascinare dalla preghiera, che ci aprirà la mente ed il cuore, che sarà il nostro radar in contatto con Gesù stesso.Padre nostro, benedicici; Figlio di Dio, guidaci; Spirito Santo, illuminaci; Madre di Dio,accompagnaci; Angeli di Dio, proteggeteci; Santi di Dio, ispirateci! 

venerdì 11 gennaio 2013

(Gv 3,22-30) L’amico dello sposo esulta di gioia alla voce dello sposo.


VANGELO
 (Gv 3,22-30) L’amico dello sposo esulta di gioia alla voce dello sposo.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù andò con i suoi discepoli nella regione della Giudea, e là si tratteneva con loro e battezzava. Anche Giovanni battezzava a Ennòn, vicino a Salìm, perché là c’era molta acqua; e la gente andava a farsi battezzare. Giovanni, infatti, non era ancora stato gettato in prigione. Nacque allora una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo alla purificazione rituale. Andarono da Giovanni e gli dissero: «Rabbì, colui che era con te dall’altra parte del Giordano, e al quale hai dato testimonianza, ecco, sta battezzando e tutti accorrono a lui». Giovanni rispose: «Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stata data dal cielo. Voi stessi mi siete testimoni che io ho detto: “Non sono io il Cristo”, ma: “Sono stato mandato avanti a lui”. Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è piena. Lui deve crescere; io, invece, diminuire».

Parola del Signore


(Gv 3,22-30) L’amico dello sposo esulta di gioia alla voce dello sposo.
LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
 Vieni o Santo Spirito di Dio, inebriami concedimi di scrivere quello che scaverà il cuore mio e di chi tu vorrai, io ti offro solo quello che ho, il mio nulla.
 Da qui in poi, seguite Lui, sembra dire Giovanni, a chi corre ad avvertirlo che anche Gesù battezza dall'altra parte del Giordano. Non  sa ancora che presto sarà catturato e sarà decapitato e sembra non interessargli più di tanto, perchè sa che lui è solo una figura marginale nella storia del mondo.Quanto mi  piace questo modo di vivere di Giovanni Battista, questa sua consapevolezza di partecipare alla festa, ma solo, come amico dello Sposo; quella frase,adesso Lui deve crescere ed io diminuire, è semplicemente meravigliosa!Questo è quello che ognuno di noi dovrebbe riuscire a fare una volta avvenuto l' incontro con Gesù."Fa o Signore che ognuno di noi sappia viverti come lo Sposo tanto atteso, fa che sappiamo capire che la nostra gioia deve essere quella di annunciarti proprio attraverso il nostro riflettere la tua Luce, fa che i nostri gesti e le nostre parole indichino veramente Te e non ci sentiamo così importanti e superbi da voler prendere il tuo posto."Questa mia preghiera può sembrare anche esagerata per molti, ma credo che sia più facile di quanto si pensi cadere in contraddizione, come vediamo che fecero anche i discepoli di Giovanni.Gesù battezzava come lui e molti lo seguivano! Vediamo come la rivalità spesso la fa da padrona nell' uomo, ma non nell' uomo di Dio, che non dovrebbe  sentirsi in rivalità con nessuno e tanto meno con chi come lui cerca di servire Dio, eppure le Chiese sono in lotta tra loro e nelle stesse parrocchie non c'è mai un'unione di forze, ma un cercare di primeggiare nel sentirsi migliori degli altri.Siamo parti dello stesso Corpo Mistico o ci sentiamo più importanti di altri? Più bravi di altri?  Questo dobbiamo chiedercelo e risponderci sinceramente, perchè potremmo dimenticare di mettere l' olio nelle lampade e restare fuori dalla porta dello sposo, se non ci fermiamo a riflettere. 

giovedì 10 gennaio 2013

(Lc 5,12-16) Immediatamente la lebbra scomparve da lui.


VANGELO
 (Lc 5,12-16) Immediatamente la lebbra scomparve da lui.
+ Dal Vangelo secondo Luca

Un giorno, mentre Gesù si trovava in una città, ecco, un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si gettò dinanzi, pregandolo: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi». Gesù tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato!». E immediatamente la lebbra scomparve da lui. Gli ordinò di non dirlo a nessuno: «Va’ invece a mostrarti al sacerdote e fà l’ offerta per la tua purificazione, come Mosè ha prescritto, a testimonianza per loro». Di lui si parlava sempre di più, e folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro malattie. Ma egli si ritirava in luoghi deserti a pregare.

Parola del Signore

(Lc 5,12-16) Immediatamente la lebbra scomparve da lui.
LA MIA RIFLESSIONE
  PREGHIERA 
Ti prego o Spirito d' amore, fammi riconoscere il vero volto dell' amore che Dio vuole farci comprendere in questo brano del Vangelo, in ogni sua più piccola sfaccettatura.
I personaggi li conosciamo, o almeno spero che Ci riconosciamo nell' uomo ricoperto dalla lebbra che chiede aiuto a Gesù.La lebbra di oggi forse non è come quella che Gesù guariva così vistosamente, ma è addirittura peggiore, più  subdola e nascosta.Vediamo tanti uomini e donne che pur essendo al seguito di Gesù,non riescono a soffocare il loro io e non riescono ad essere guariti da questo Cristo che purifica.Nelle nostre Chiese, tanta ipocrisia, tanta superbia, tante divisioni; poca carità, poca umiltà, poco amore per il prossimo!Quanti hanno capito l'importanza fondamentale della preghiera, che portava Gesù ad isolarsi per cercare un contatto con Dio? Quanti seguono degli schemi, senza mai lasciarsi andare veramente tra le braccia del Signore?Pregare con le labbra, non concedendo nulla a Dio, ma esaltando se stessi, è uno degli errori più frequenti in cui si può cadere. La lebbra della superbia, della vanagloria, dell'ipocrisia. Guariscici Signore!Sappiamo fare discussioni su tutto: su questa o quella frase, su questa o quella apparizione!Una frase che nella prima lettura ci viene data da San Giovanni Apostolo dice tutto in poche righe su quello che si può e non si può,su quello che si deve e non deve:"Chi crede nel Figlio di Dio, ha questa testimonianza in sé. Chi non crede a Dio, fa di lui un bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha dato riguardo al proprio Figlio. E la testimonianza è questa: Dio ci ha donato la vita eterna e questa vita è nel suo Figlio. Chi ha il Figlio, ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita.Questo vi ho scritto perché sappiate che possedete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio."Cosa dobbiamo chiedere a Dio se non :"AUMENTA LA NOSTRA FEDE".
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mercoledì 9 gennaio 2013

(Lc 4,14-22) Oggi si è adempiuta questa Scrittura.


VANGELO
 (Lc 4,14-22) Oggi si è adempiuta questa Scrittura.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore».Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’ inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca.

Parola del Signore

(Lc 4,14-22) Oggi si è adempiuta questa Scrittura

LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e aiutami a capire. La profezia si avvera, la liberazione è a portata di mano, eppure qualcuno ancora tentenna. Sappiamo chi è Gesù, ma solo sapere non basta, bisogna scoprire quanto cambia l' ingresso di Gesù nella nostra vita, altrimenti è un teatrino senza senso. Il Papa quest' anno, ci sta dimostrando quanto sia importante una fede autentica, che non vuol dire una fede cieca , perchè non è basata su delle fantasie, ma sulla parola di Dio. Deve essere vera, perchè deve essere viva, ossia vissuta insieme al Signore e non può essere vissuta  e non testimoniata con la propria vita.  Questo è il momento di scegliere per Dio, che non significa vivere solo per Dio, ma vivere sempre con Dio, anche nelle cose di ogni giorno, per entrare in quel regno che ci fa sentire che tutto con Lui è eterno.  Quello che noi conosciamo è nulla rispetto a quello che è veramente, proprio perchè il nostro essere umani, limita la nostra conoscenza delle cose dello Spirito, ma dobbiamo pensare che siamo stati creati ad immagine e somiglianza di Dio, di poco inferiori agli angeli.

martedì 8 gennaio 2013

(Mc 6,45-52) Videro Gesù camminare sul mare.


VANGELO 
(Mc 6,45-52) Videro Gesù camminare sul mare.
+ Dal Vangelo secondo Marco

Gesù subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, a Betsàida, finché non avesse congedato la folla. Quando li ebbe congedati, andò sul monte a pregare. Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra. Vedendoli però affaticati nel remare, perché avevano il vento contrario, sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli. Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «È un fantasma!», e si misero a gridare, perché tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti. Ma egli subito parlò loro e disse: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». E salì sulla barca con loro e il vento cessò. E dentro di sé erano fortemente meravigliati, perché non avevano compreso il fatto dei pani: il loro cuore era indurito.

Parola del Signore
(Mc 6,45-52) Videro Gesù camminare sul mare.

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Gesù,che ci indichi come seguire i tuoi insegnamenti, manda su me il tuo Spirito per comprendere a pieno le tue parole, illuminami Signore. 
Perchè Gesù manda via i discepoli  da soli? In questo brano mi sembra chiaro come ci istruisca a non cercare di fare senza di lui, a non mettere il nostro ego, la nostra sicurezza alla prova, di non seguire una strada che non passi attraverso la preghiera, una strada che non sia la sua.
Troviamo la misericordia di Gesù, che ci viene incontro nel buio e nella tempesta, ma che noi non sappiamo riconoscere perché nella disperazione non riusciamo a distinguerlo.
Eppure lo abbiamo visto spezzare il pane, distribuirlo a milioni di persone prima di noi, abbiamo visto come la vita di tanti che ci hanno preceduto è stata impregnata dalla grazia della comunione con Lui. Lo possiamo vedere ogni giorno se vogliamo, com’ è bello vivere con Gesù nel cuore, come nella disperazione lui ci sappia confortare. Affrontiamo la tempesta con Lui , facciamolo salire sulla barca della nostra vita, non ci deluderà. Non restiamo con il cuore indurito, che ci impedisce di essere sereni e di affidarci a Lui.

lunedì 7 gennaio 2013

(Mc 6,34-44) Moltiplicando i pani, Gesù si manifesta profeta.


VANGELO 
(Mc 6,34-44) Moltiplicando i pani, Gesù si manifesta profeta.
+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, sceso dalla barca, Gesù vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci». E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti. Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.

Parola del Signore

Mc 6,34-44) Moltiplicando i pani, Gesù si manifesta profeta.

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Santo Spirito di Dio, aiutami, fa che quello che tu vuoi si possa comprendere a chi legge le scritture, e aiutami ad aggiungere le briciole della tua sapienza a chi legge queste righe, perché tutto sia comprensibile anche a noi che siamo gli ultimi dei tuoi servi inutili. Te lo chiedo per Gesù Cristo nostro Signore, grazie. Amen.

Questo è  un testo che ci fa vedere cosa intende Gesù per “condivisione”, che mette l’ accento su alcune , piccole cose,  che potrebbero passare inosservate, ma che invece sono essenziali.
Gesù è con il suo popolo, guarisce coloro che si sono radunati nel Suo nome, e si preoccupa della loro stanchezza, del loro dover tornare a casa. Non può e non sa essere indifferente ai loro bisogni fisici, mentre i suoi discepoli invece, cercando di prevenire il problema, vorrebbero rimandarli a casa per tempo. I suoi discepoli si stanno preoccupando nonostante Gesù sia con loro, sono loro a suggerirgli cosa fare! Come vediamo, non basta conoscere Gesù per non sbagliare, occorre che impariamo ad agire noi come vuole Gesù e non chiedere a Lui di fare quello che noi vorremmo.
Proprio a loro Gesù chiede di usare tutto quello che avevano, di portarlo davanti a Lui perché lo benedica e di distribuirlo alla folla. Affidare al Signore le nostre povere forze, così come lui affida ai suoi discepoli il Suo popolo, uno scambio di fiducia che deve essere reciproco, per essere concreto. I discepoli di allora e quelli di oggi, forse dimenticano troppo spesso di essere strumenti di Dio e di poter contare sullo Spirito Santo. Non serve essere esegeti, teologi, ma affidare tutta la nostra vita, la nostra imperfetta umanità a Gesù Cristo perché ci trasformi. Pensiamo che Gesù, pur essendo di natura Divina, non considerò se stesso un tesoro geloso, ma si spogliò divenendo servo per noi uomini, fino all’ estremo sacrificio della morte sulla croce. Pensiamo a quelle braccia aperte e abbracciamo il suo corpo, nutriamoci di Lui con tutto il rispetto e la devozione, chiediamo di vincere con Lui il nostro egoismo, portiamo con noi verso  quell’ ostia  i nostri fratelli, gli ammalati, i lontani, i deboli, ma in modo speciale, preghiamo Gesù per quelle mani consacrate che ci stanno offrendo il suo corpo e il suo sangue; amiamo i nostri sacerdoti e la nostra Chiesa, preghiamo per loro.
Non è facile vivere la carità, la condivisione, non sentiamoci santi, perché tutti nel nostro piccolo, potremmo fare molto di più, ma la paura del domani spesso spezza le ali della carità. Dobbiamo avere più coraggio e non farci tarpare le ali da chi ci suggerisce l’  idea che quello che possiamo fare è inutile, perché non risolve i problemi del mondo, è una molla che scatta e toglie le ali alla speranza.
Gesù c’ invita a prendere il poco che abbiamo ed a condividerlo con i fratelli, ci chiede di affidarci a Lui e come provò compassione per la folla e non la lasciò tornare digiuna alla loro vita, così anche noi potremo vivere con lui e di Lui, da ora e per sempre.

domenica 6 gennaio 2013

(Mt 4,12-17.23-25) Il regno dei cieli è vicino.


VANGELO 
(Mt 4,12-17.23-25) Il regno dei cieli è vicino.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa: «Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta».Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.

Parola del Signore

(Mt 4,12-17.23-25) Il regno dei cieli è vicino.
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Padre che ci doni lo Spirito, Tu non rifiuti mai lo Spirito Santo a coloro che te lo chiedono, perché tu sei il primo a desiderare che lo riceviamo. Concedici dunque questo dono che riassume e contiene tutti gli altri. Amen.

Tutto combacia con le profezie, anche il territorio in cui Gesù comincia a muoversi dopo la cattura di Giovanni il Battista, è lì che i popoli che vivevano nelle tenebre vedranno la luce.
Il popolo d’ Israele era in quel periodo oppresso dall’ occupazione Romana, che dava importanza solo ai capi degli ebrei e ai sommi sacerdoti. Ecco che Gesù comincia a far capire da subito che non è venuto per andare ad inchinarsi davanti a loro, al potere, ma anzi, sceglie per amici, i più umili della zona. Comincia a predicare un vangelo che parla d’ amore, di salvezza e di luce e molti uomini lo seguivano. Andava nelle sinagoghe e parlava alle genti dicendo…”convertitevi, il regno dei cieli è vicino” che poi significava, pensa che devi morire, cambia la tua condotta, non rimanere fermo nei tuoi preconcetti, vieni e seguimi, io sono la luce che t’indicherà la via della salvezza. Mentre diceva queste cose, guariva gli ammalati, ridava la vista ai ciechi, scacciava i demoni.  Solo chi rimaneva chiuso nel cuore non lo accettava, cercava delle scuse per non credere in Lui.
Ancora oggi in fondo è così, si cercano tante motivazioni per contestare il cristianesimo, vediamo che le stragi di cristiani si susseguono nell’ indifferenza di molti, addirittura c’ è chi, quasi per giustificare questi delitti, ne mette altri sul piatto della bilancia, come se con delle motivazioni più che altro politiche, si possa mai trovare una giustificazione a tutto questo.Gesù è amore e solo con amore può essere accolto e compreso.Sono le nostre miserie di cui si è fatto carico, le nostre divisioni e le nostre colpe che ancora oggi lo inchiodano alla croce. Riuscire a capire chi è Gesù, a riconoscerlo come colui che ci trasmette l’amore di Dio Padre, superiore ad ogni nostra attesa e ai nostri meriti.
E’ stato il primo ad amarci e aspetta a braccia aperte che ci lasciamo abbracciare da lui e corrispondiamo al suo amore, ma noi cerchiamo troppo spesso di capire, ci fermiamo a giudicare, gli errori degli uni e degli altri, senza riflettere che seguire Cristo vuol dire proprio amare, nonostante tutto.