martedì 31 maggio 2016

(Mc 12,18-27) Non è Dio dei morti, ma dei viventi!





VANGELO
(Mc 12,18-27) Non è Dio dei morti, ma dei viventi!
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, vennero da Gesù alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e lo interrogavano dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che, se muore il fratello di qualcuno e lascia la moglie senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. C’erano sette fratelli: il primo prese moglie, morì e non lasciò discendenza. Allora la prese il secondo e morì senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente, e nessuno dei sette lasciò discendenza. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, quando risorgeranno, di quale di loro sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Rispose loro Gesù: «Non è forse per questo che siete in errore, perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? Quando risorgeranno dai morti, infatti, non prenderanno né moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: “Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”? Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore».
Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Spirito Santo, di starmi vicino sempre, di imprimermi nel cuore la tua sapienza, il tuo amore, per poter essere il più possibile simile a quello che Il Signore vuole da me.
Leggendo questo brano, mi viene da sorridere, perché penso a quanto la nostra mente vorrebbe spaziare e non può. Non siamo in grado neanche di sapere cosa avverrà in questa vita di noi, e già vorremmo mettere i paletti anche nell’altra, in quella che ci aspetta nell’aldilà. I sadducei, che fra l’altro non credevano nella resurrezione, continuano a interrogare Gesù, sperando di coglierlo in fallo, ma quello che gli presentano è un quesito tutto terreno, che deriva da una antica legge di Mosè, che cercava di garantire la discendenza alle famiglie. Poiché loro non ci credevano, perché domandavano a Gesù proprio questa cosa sulla vita nell’aldilà.? Volevano mettere in discussione la veridicità di quello che diceva, avvalendosi delle sacre scritture? Poveri stolti… Gesù ribatte subito con la stessa scrittura dicendo loro : "Non siete voi forse in errore dal momento che non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio? Quando risusciteranno dai morti, infatti, non prenderanno moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli", e citando il libro di Mosè, (Esodo3,6), dove Dio si definisce Dio di Abramo di Isacco e Giacobbe, conclude: "Non è un Dio dei morti ma dei viventi". In queste parole evangeliche c'è come l'apertura di uno spiraglio sulla Gerusalemme del cielo: in essa i credenti, liberati dai vincoli della carne, vivranno "come angeli", ossia saranno animati dallo Spirito che è più forte della carne. Ma questa vita dei cieli inizia già da questa terra quando i credenti si lasciano guidare dalla parola del Signore che è seme di eternità e di incorruttibilità.
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lunedì 30 maggio 2016

(Lc 1,39-56) Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.

VANGELO DI MARTEDì 31 MAGGIO 2016
(Lc 1,39-56) Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.
+ Dal Vangelo secondo Luca


In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.


Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
dalla preghiera di Colletta
Dio onnipotente ed eterno, che nel tuo disegno di amore hai ispirato alla beata Vergine Maria, che portava in grembo il tuo Figlio, di visitare sant'Elisabetta, concedi a noi di essere docili all'azione del tuo Spirito, per magnificare con Maria il tuo santo nome. Per il nostro Signore Gesù...
Quella di oggi è la pagina più bella che riguarda la Madonna che sia mai stata scritta. È il canto d' amore di Maria che appena è stata scelta dal Signore come Madre di Gesù, capisce, nonostante la preoccupazione che la sua condizione le procura, che la sua non può essere una condizione di immobilità, e parte immediatamente per servire.L' incontro è con Elisabetta, la cugina anziana, alla quale Dio aveva donato una gravidanza in tarda età; che avrebbe contribuito con lei, attraverso il suo figlio Giovanni il Battista a far conoscere Gesù, salvezza del mondo. Maria è abbagliata dalla grandezza di quello che il Signore ha compiuto in lei, che si sente così esaltata da un lato e così umile dall'altro, diviene immediatamente serva del Signore, ma anche consapevole che quello che avverrà nel mondo, sarà un prodigio che darà al mondo la salvezza promessa da Dio attraverso le sacre scritture. Forse Maria non sapeva quanto questa scelta l' avrebbe fatta soffrire, ma attraverso questa sua accettazione di ogni cosa venisse da Dio, diventa partecipe della nostra salvezza, e ancora oggi, ci accompagna al Figlio suo e ci ripete - "fate quello che lui vi dirà"- Grazie del tuo si madre dell'umanità. – La storia di Maria può essere la nostra storia, certamente non ai suoi livelli, ma anche noi possiamo dire " si " a Dio e lasciare che sia Lui a dirigere la nostra vita, attraverso lo Spirito Santo. Per riuscire a comprendere bene cosa sia lo spirito Santo, se vi sembra di non saperlo ascoltare, lasciatevi trasportare nell'amore per tutti i fratelli, perché nell' amore sarà più facile riconoscere la sua voce.
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domenica 29 maggio 2016

(Mc 12,1-12) Presero il figlio amato, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.


VANGELO.
(Mc 12,1-12) Presero il figlio amato, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù si mise a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti, agli scribi e agli anziani]:
«Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna. Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo insultarono. Ne mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li bastonarono, altri li uccisero.
Ne aveva ancora uno, un figlio amato; lo inviò loro per ultimo, dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma quei contadini dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra”. Lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.
Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e farà morire i contadini e darà la vigna ad altri. Non avete letto questa Scrittura: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”?».
E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. Lo lasciarono e se ne andarono.
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Spirito di Dio, insegnami a stare in ascolto della tua parola, per comprendere l’ essenza del tuo messaggio e saperlo rendere attuale nella mia vita.
Nella confusione di questi ultimi tempi,si dice di tutto ed il contrario di tutto.
Molte le voci che cercando di dimostrare le loro ragioni, si levano contro Papa Francesco.
Stamattina leggendo l’ultima profezia elaborata per dire che il trono di Pietro è in mano allo anticristo, ho avuto un sussulto...
Analogie con quello che accadde 50 anni fa dopo il concilio vaticano 2° fanno pensare!
Ma poiché io non credo nella sapienza dell’uomo, mi sono affidata anche oggi alla sapienza di Dio; e dopo aver pregato lo spirito Santo, mi si è aperta la pagina del vangelo di oggi...
Meglio di così non mi poteva rispondere, per questo anche oggi che mi fido solo di Lui.
Ancora una parabola sulla vigna, il padrone la lascia in mano ai contadini perché la coltivino, a coloro quindi che detenevano il potere di amministrare la parola di Dio. A loro è stata affidata la parola, ma questi la vogliono gestire a modo loro e non vogliono accettare Gesù, perché non vogliono accettare le sue regole, ma vogliono essere loro il popolo eletto, solo loro il popolo prescelto da Dio, e questo Gesù che parla con i pagani, che sana i lebbrosi, e che accoglie gli emarginati, proprio non gli piace, e non potendo accettare di sentirsi in colpa, di avere qualcuno che pesa sulla loro coscienza, decidono di ucciderlo.
Ma quel Gesù che loro hanno scartato, è stato la nostra salvezza, la salvezza di ogni uomo che non vuole un Dio su misura, come gli fa più comodo, ma ascolta la voce di Dio per quella che è, ed accetta Gesù ed il suo messaggio,anche se questo significa accettare la croce nella sua vita, accetta di servire e non di essere servito.Troppo spesso noi uomini, abbiamo una visione spirituale della fede, ma poi nei fatti, non riusciamo a viverla concretamente, perché mettiamo noi stessi al centro della nostra vita, e non Gesù. E' difficile vivere una vita basata sull' imitazione di Cristo.
Questo è quello che l’uomo fa quando diventa superbo e vuole fare a meno di Dio, vuole guidare la propria vita, senza riconoscerla come un dono, perdendo di vista che quella vigna è già sua, che non ha bisogno di uccidere e rubare niente, perché tutto quello che il è del Figlio è per lui.
Ma Gesù che è stato ucciso, è diventato la pietra su cui poggia la Chiesa.
Questa Chiesa che spesso noi non vediamo come la nostra casa, ma come un’ istituzione che ci è estranea, come un regno di pochi, questa Chiesa che alcuni credono di loro proprietà, e che altri non accettano…
Chi è stato chiamato a coltivare la vigna, lo fa nel nome di Dio, o lo fa nel suo interesse? Lavora su se stesso per poter portare frutti al regno di Dio, con la parola e l’esempio, o segue i propri interessi?
Ognuno di noi dovrebbe farsi un esame di coscienza per scoprire come ci comportiamo, per capire se questo atteggiamento del " tutto ci è dovuto " ci appartiene, e fino a che punto vogliamo continuare a rifiutare di essere partecipi eredi con Cristo, del regno dei cieli.
Cosa altro deve fare Dio per farci comprendere quanto è grande il suo amore più che dare la vita del suo Figlio per la nostra redenzione? Quanto ancora vogliamo essere sordi e ciechi? Per rincorrere cosa stiamo rifiutando la nostra partecipazione al progetto di Dio? Vogliamo continuare a credere di poter gestire la vigna del Padre senza di Lui? per farne cosa?Non possiamo trasformare la Chiesa di Cristo in una proprietà privata e pretendere di averlo soltanto per noi. Cristo implica anche la scomodità della sua famiglia e siamo tutti noi,noi che dobbiamo imparare a vivere in comunione tra noi e con Lui,non possiamo fare altro. Chi ha conosciuto Cristo non può distinguerlo dalla Chiesa, deve vivere Cristo dentro la Chiesa.
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sabato 28 maggio 2016

(Lc 9,11-17) Tutti mangiarono a sazietà.

VANGELO DI DOMENICA 29 MAGGIO 2016
(Lc 9,11-17) Tutti mangiarono a sazietà.
+ Dal Vangelo secondo Luca


In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.
Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta».
Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini.
Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti.
Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.


Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Spirito Santo,che ci doni la forza e la grazia di comprendere , dona a tutti la forza di vivere questo incontro con il tuo corpo ed il tuo sangue, fa che possiamo condividere la fede, la parola, la grazia e la croce con i fratelli, per Cristo nostro Signore. Amen.
Quella del Corpus Domini è la ricorrenza del messaggio principale di Gesù; è un giorno che nella liturgia ricorda quello che è il momento cruciale di ogni messa,che è il centro dell'Eucarestia: Gesù!
Molti di noi si recano a fare la comunione senza pensare veramente a quello che stiamo facendo, distratti e per niente partecipi alla comunione con il corpo e il sangue di Gesù. Questo mi mette addosso una grande tristezza,e penso a Gesù, triste e disperato che ci guarda da quell’ altare e che è ancora una volta disprezzato e ignorato. Il suo sacrificio, il suo farsi uomo e donarsi per la nostra salvezza, passa per molti, quasi inosservato, ma non nella storia. Da duemila anni questo uomo di un piccolo paese della Galilea fa parlare di Lui. In questo racconto Gesù divide il pane e i pesci che servono per sfamare la gente che lo segue, preannuncia quella condivisione, quella comunione che deve esserci tra lui, i suoi discepoli e il suo popolo. Un popolo affamato della sua parola, che lo segue e si raduna intorno a lui, non vuole andarsene e i suoi discepoli sono preoccupati per questo popolo stanco ed affamato, non sanno come fare per gestirlo e si affidano a Gesù. Chissà quanti sono i sacerdoti che nella chiesa di oggi, si affidano a Gesù, che ascoltano con fiducia quella parola…”voi stessi date loro da mangiare”, con la quale Gesù li invita a muoversi verso il popolo, a condividere con loro quello che hanno.
Noi laici non siamo certo migliori, non ci teniamo forse per noi tutti i pani e i pesci che abbiamo? Che importa se altri hanno fame… peggio per loro!
Anche spiritualmente siamo abbastanza tirati, raramente offriamo una mano, un consiglio cristiano, portiamo la parola di Dio là dove manca, dedichiamo il nostro tempo per accompagnare anche solo moralmente un anziano verso la morte, un malato nell’ angoscia della sua malattia.
Noi siamo moderni, adeguiamo la nostra fede ai nostri tempi, e neanche ce ne accorgiamo…. quanti nostri amici, se non noi stessi, viviamo una crisi matrimoniale, domandiamoci solo questo: cosa faccio per un matrimonio in crisi, sia il mio o di un amico o uno sconosciuto…. consiglio? Aiuto? Prego?
Eccoci moderni fedeli che non sanno più riconoscere Gesù neanche nello spezzare del Pane… figuriamoci nel condividerlo. Nell’ adorazione eucaristica, nella comunione, guardando Gesù fattosi pane per noi, chiediamogli di aiutarci ad annullare il nostro orgoglio, per essere con lui dono d’ amore per i fratelli e gustare la vera gioia che nasce dal condividere.
Pensiamo che Gesù, pur essendo di natura Divina, non considerò se stesso un tesoro geloso, ma si spogliò divenendo servo per noi uomini ,fino all’ estremo sacrificio della morte sulla croce.
Pensiamo a quelle braccia aperte e abbracciamo il suo corpo, nutriamoci di lui con tutto il rispetto e la devozione, chiediamo di vincere con Lui il nostro egoismo, portiamo con noi verso quell’ Ostia i nostri fratelli, gli ammalati, i lontani, i deboli, ma in modo speciale, preghiamo Gesù per quelle mani consacrate che ci stanno offrendo il suo corpo e il suo sangue… amiamo i nostri sacerdoti e la nostra Chiesa, preghiamo per loro.
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venerdì 27 maggio 2016

(Mc 11,27-33) Con quale autorità fai queste cose?

VANGELO
(Mc 11,27-33) Con quale autorità fai queste cose?
+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre egli camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?».
Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi».
Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Diciamo dunque: “Dagli uomini”?». Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta. Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo».
E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, e svelaci le parole di Gesù; fa che il nostro animo e la nostra mente siano puri davanti al Signore, e che la malizia umana non ci impedisca di capire e di riconoscere il Messia.
Certo che la sapienza di Gesù a volte, ci lascia senza parole; il fatto che ci stupisce è che, senza neanche innervosirsi, riesce a trovare le parole giuste per far chiudere nella trappola da soli quelli che gli tendono la trappola.
I sadducei ed i capi dei sacerdoti, non riconobbero in Giovanni un profeta, coloro che dovevano guidare il popolo verso Dio; non seppero leggere i segni delle sacre scritture ed ora che Giovanni era morto, i loro dubbi non si erano per niente chiariti, eppure già il loro pensiero era di insidiare Gesù.
Chi è Gesù? Chi lo autorizza a fare quello che fa?
La malizia che mettono nella domanda, gli si ritorce contro e non riescono a dare una risposta che nasconda il tranello che vogliono tendere a Gesù.
Questo brano ci deve portare a fare una riflessione semplice.
Forse è il momento di domandarci chi è per noi Gesù? Se noi lo autorizziamo a guidare la nostra vita o se facciamo come chi si sente più giusto, più saggio, più importante, e cerchiamo di metterlo a tacere.
Oggi voglio leggere in queste parole anche un altro messaggio; voglio chiedere a Gesù di vivere con me in questo particolare momento, di insegnarmi ad essere prudente, a saper discernere l’ inganno e chiedergli di mettermi in bocca parole e silenzi, secondo quello che è più giusto per il progetto di Dio.
Gesù ha detto: non vi preoccupate del modo di difendervi, né di ciò che dovete dire: *lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che conviene dire. (Lc 12,12)
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giovedì 26 maggio 2016

(Mc 11,11-25) La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni. Abbiate fede in Dio!

VANGELO
(Mc 11,11-25) La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni. Abbiate fede in Dio!
+ Dal Vangelo secondo Marco
[Dopo essere stato acclamato dalla folla, Gesù] entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània.
La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame. Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi. Rivolto all’albero, disse: «Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!». E i suoi discepoli l’udirono.
Giunsero a Gerusalemme. Entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si trasportassero cose attraverso il tempio. E insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto:
“La mia casa sarà chiamata
casa di preghiera per tutte le nazioni”?
Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento. Quando venne la sera, uscirono fuori dalla città.
La mattina seguente, passando, videro l’albero di fichi seccato fin dalle radici. Pietro si ricordò e gli disse: «Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto è seccato». Rispose loro Gesù: «Abbiate fede in Dio! In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe».
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
vieni o Santo Spirito e fa che possiamo comprendere pienamente le parole del Vangelo.La folla lo acclamava,ma Gesu`non per questo cercava compromessi e di piacere…anzi,le sue parole ed i suoi gesti diventano severi.
Spesso dico nei miei poveri scritti,che dobbiamo cercare di avere un rapporto vero con Dio, non basato su falsita’ e fermo nella mediocrita’; Dio non deve diventare per noi un re di burla,ma l’aspirazione massima della nostra anima ed il corpo e la mente debbono essere il mezzo con cui perseguire questa aspirazione.
Il mondo e’ basato su falsi dei,sul denaro, il successo,l’io smisurato…ma a Dio riserviamo gli avanzi!
Questa e’ amici,perdonatemi la franchezza,la nostra triste realta’!
La fede non si incentiva recando doni all’ altare che si comprano col vile denaro,ma facendosi dono per il Signore,e nella sua volontà, diventando dono per gli altri.
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mercoledì 25 maggio 2016

(Mc 10,46-52) Rabbunì, che io veda di nuovo!

VANGELO
(Mc 10,46-52) Rabbunì, che io veda di nuovo!
+ Dal Vangelo secondo Marco


In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.


Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Gesù fa che io veda! Fa che attraverso il tuo Santo Spirito, io sappia riconoscere la Tua luce dal buio profondo del mio essere, fa che tutto sia luce e possa illuminare anche chi mi ascolta e mi segue, perché guidati dalla tua luce, non abbiamo a perderci.
Gesù passa, è vicino a noi, c’ è tanta gente intorno a lui, alcuni dicono al cieco di tacere, di non gridare…perché, chi lo ha stabilito che a Gesù quel grido, quella richiesta d’aiuto diano fastidio? Forse li stessi che hanno stabilito di pensare ai ciechi come ad emarginati….
Questa cosa mi fa pensare a quanti di noi, ritenendosi dei buoni cristiani, dei seguaci di Cristo D.O.C. tendono ad emarginare chi non ha fede, chi non ha conosciuto ancore la luce del Signore, ritenendoli colpevoli e condannandoli già a priori, ad una vita senza speranza di conversione.
Certo il signore con molti di noi è stato veramente buono, ci ha donato la grazia di una conversione senza merito da parte nostra, e sarà che io sono tra questi fortunati, che penso spesso che forse qualcuno ha pregato tanto per me…e poiché non ricordo nella mia famiglia grandi esempi di preghiera, penso alle suorine da cui andavo a scuola, oppure a qualche buon cristiano, che senza sapere per chi, pregava per chi era lontano dal Signore.
Ed eccomi qui, a parlare con voi, di questo miracolo che è avvenuto tanti anni fa e che si ripete ogni giorno. Per questo io non smetterò mai di credere nella forza della preghiera, nella voce che implora, che sale fino a Dio, che commuove il suo cuore e lo fa aprire anche alle persone più lontane.Lui sa come fare, ha i suoi mezzi, i suoi sistemi, per ognuno di noi ha una parola diversa, ci conosce tutti, così bene, come neanche noi ci conosciamo.
Dio interviene nella nostra vita, se lo chiamiamo, cambia le tenebre in luce, e ci fa vedere tutto sotto ad un’altra prospettiva.
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martedì 24 maggio 2016

(Mc 10,32-45) Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato.

VANGELO.
(Mc 10,32-45) Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato. + Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti ai discepoli ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti. Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà». Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Parola del Signore





LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Manda o Signore il tuo Santo Spirito, sui tuoi apostoli moderni e su noi pecore smarrite, perché possiamo vivere e testimoniare la nostra fede. Povero Gesù, è uomo, ha paura, come tutti e, questo evidentemente, si legge sul suo volto, nel suo passo stanco, perché Marco ci dice che i discepoli che lo seguivano avevano paura. Non seguivano quindi un Gesù guerriero che li incitava alla battaglia, ma un agnello mite che si offriva come olocausto al suo destino. Presi i suoi apostoli gli disse che sapeva quello che stava succedendo, che sarebbe stato catturato, deriso, flagellato e ucciso, ma che dopo tre giorni sarebbe risorto. Certo, capire che uno che uno che aveva resuscitato i morti (avevano visto Lazzaro tornare in vita) accettava di morire per risorgere, per i poveri apostoli non aveva senso, ma in ogni modo era tanta la fiducia che avevano in lui che volevano condividerne il destino. Morire e risorgere, vuol dire per noi, morire all’ uomo vecchio che c’è in noi, per risorgere nello Spirito con Cristo e seguirlo nella sua destinazione che è il Paradiso. Non è una via facile, perché bere il suo calice vuol dire passare attraverso la sofferenza; seguire Gesù non è seguire un potente della terra, ma uno che è venuto per servire, per offrire, per donare tutto quello che aveva per noi, anche la cosa più preziosa, la sua vita.
Tutto in Gesù è nuovo, tutto ha uno scopo, dal suo nascere povero in una stalla al suo morire martire sulla croce, tutto perché ci ama, e mentre noi mortali ci riempiamo spesso la bocca con parole d’ amore, mentre diciamo a vuoto “darei la vita per te” Gesù l’ha data veramente.Giacomo e Giovanni chiedono a Gesù di sedere accanto a lui, uno alla sua destra ed uno alla sua sinistra, cercano un favoritismo personale, non vogliono che nessun altro, neanche Pietro, sieda presso Gesù prima di loro. Non hanno idea del modo in cui Gesù vincerà sui suoi nemici, non riescono neanche ad ascoltarlo del tutto, perché continuavano a seguire l'idea che si erano fatta di Lui come Messia. È la stessa proposta che nel Vangelo di Matteo 20,20. viene attribuita alla madre dei due apostoli, forse perché fu considerata inappropriata. I posti del cielo non si decidono per conoscenza come sulla terra, ma i discepoli ancora non riescono a comprenderlo e, anche tra loro c'erano invidie e gelosie.Anche oggi nelle parrocchie, si cerca di essere al centro, accanto al sacerdote, o accanto al Vescovo, o al Papa e ci si sgomita l'uno contro l'altro... in fondo nulla cambia se non cambia il cuore dell'uomo... di qualunque uomo.Sedere alla destra di qualcuno significava avere la stessa natura, la stessa dignità e lo stesso potere di colui che siede al centro; Gesù, essendo seduto alla destra del Padre ha la stessa dignità, potenza e natura di Dio Padre. Un’ ultima cosa da notare nel vangelo di oggi, è come Gesù risponde a quegli apostoli che si erano indignati contro Giacomo e Pietro, egli afferma che chi vuole essere il primo, il più grande, sarà quello che si umilierà per servire… e pensiamoci bene, perché in fondo non dice mai agli altri di fare qualcosa che Lui non ha fatto per primo.
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lunedì 23 maggio 2016

(Mc 10,28-31) Riceverete in questo tempo cento volte tanto insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà.

VANGELO DI MARTEDì 24 MAGGIO 2016
(Mc 10,28-31) Riceverete in questo tempo cento volte tanto insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà.
+ Dal Vangelo secondo Marco


In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito».
Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».


Parola del Signore .



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Concedimi o mio amato, la luce del tuo Spirito, per comprendere a pieno le tue parole, per inserirle nella mia vita e farmi muovere sui tuoi passi. Io sento di amarti e vorrei essere veramente come Tu mi vuoi, insegnami.


Il giovane ricco è appena andato via… non se la sentiva di vendere tutti i suoi averi per seguire Gesù, non se la sentiva di rinunciare a qualcosa che,secondo lui, gli apparteneva. Pietro guarda Gesù e timidamente gli si avvicina e gli chiede se loro che hanno lasciato tutto per seguirlo, sono a posto? C’è qualcosa in Pietro che gli fa presagire che la risposta non sarà quella che si aspetta, sembra che con Gesù non si riesca mai a capire fino in fondo, quello che è giusto, quello che vuole. Infatti, Gesù fa una precisazione che come al solito, lo lascia esterrefatto. Dice che, già solo il fatto di seguire la sua parola, apre degli scenari completamente diversi nella nostra vita; il sapere che essa non è fine a se stessa, ma che è inserita in un progetto di Dio, è una proposta accattivante che dite? Lasciare tutto, non vuol dire mettersi a fare il barbone, ma non essere attaccati a nulla, non avere delle cose più importanti di Dio, che ci possono fuorviare ed è questo per noi molto difficile. Lo era ai tempi di Gesù, in cui si viveva di poco e lo è ancor di più oggi che tutto sembra essere di primaria importanza, irrinunciabile e per avere tutto si è disposti a tutto, anche a lavorare per tante ore. C’è la macchina, i videogiochi, la discoteca, le serate divertenti, gli impegni dei figli… tutto così importante da non avere il tempo per il Signore. Una fugace messa di domenica e se il sacerdote fa un’ omelia troppo lunga, quanti visi scocciati…. Ma com’è bello ogni giorno aprire la giornata con la preghiera, affrontare le difficoltà con la fede che ci sorregge, sapere che non si è soli, leggere le scritture e cercare di capire alla luce dello Spirito Santo, che cosa ci dice il Signore. Io lo faccio con voi, ma vorrei tanto che tutti lo facessimo ognuno per proprio conto, per aver la possibilità di stare a tu per tu col Signore, aprire a Lui il nostro cuore, scoprire che quello che riceviamo e di gran lunga superiore di quello a cui rinunciamo. Anche Pietro capirà che deve rinunciare al suo orgoglio, alla sua presunzione, al suo carattere irruente, all'idea di essere perfetto, e lo capirà quando sarà messo alla prova in tutta la sua debolezza, e rinnegherà di conoscere Gesù per paura. Dobbiamo far posto a Gesù nel nostro cuore, e non ci rimetteremo, questo è sicuro!
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domenica 22 maggio 2016

(Mc 10,17-27) Vendi quello che hai e vieni! Seguimi!

VANGELO DI LUNEDì 23 MAGGIO 2016
(Mc 10,17-27) Vendi quello che hai e vieni! Seguimi!
+ Dal Vangelo secondo Marco


In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».


Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
DONAMI O SIGNORE IL TUO SANTO SPIRITO, PER SAPER DISCERNERE E PROMULGARE LA TUA PAROLA, E PER SAPERLA PER PRIMA COSA VIVERE E TRASMETTERE CON LA MIA VITA. PER CRISTO NOSTRO SIGNORE
Spesso quando si ascolta la parola di Dio in chiesa, si sente salire un brusio... oppure scendere un silenzio... nel nostro cuore.
Penso ai ricchi, che magari hanno fatto tanti sacrifici, si sono privati del superfluo per anni e anni, per raggiungere una soddisfacente situazione finanziaria, che gli garantisca una vecchiaia serena, e con il cuore spero che questo sia vero, primo che riescano a diventare vecchi e poi anche sereni. Se volessi inventare un lavoro, mi metterei a costruire le casse da morto con le tasche, perché almeno potrebbero essere seppelliti con i loro averi, tanto purtroppo, ha ragione Gesù, quando dice che è difficile che un ricco entri nel regno di Dio, ma non perché è ricco, ben venga la ricchezza se può essere un mezzo, è la povertà d'animo, la grettezza, l'avarizia e l'egoismo che perdono le anime dei ricchi.
Al tempo stesso, non serve essere ricchi per essere egoisti e poveri d'animo, perché un sorriso non costa nulla, una parola buona nemmeno e ancora meno costa pregare per gli altri... e certe persone invece non riescono a fare neanche questo.
L' avarizia è spesso uno stato d'animo, un modo di essere di chi tende a cumulare per tranquillizzare se stesso; la paura di non saper affrontare le difficoltà se sopraggiungono, è spesso insita in queste persone.È sempre la paura che detta certi atteggiamenti, e la paura è la logica risposta di chi non confida in altri che in se stesso.
Quanto è difficile essere come Dio ci vuole, difficile capire dove sbagliamo, ma tutto quello che è difficile a noi, anche impossibile, è possibile a Dio, ed è a Lui che dobbiamo rivolgerci per chiedergli di farci diventare come ci vuole, per fare di noi esseri umani degni di essere chiamati figli di Dio. Non basta osservare i comandamenti, non uccidere, se poi qualcuno nel mondo muore di fame e io non muovo un dito; non rubare, se poi non rispettiamo chi lavora o chi ci da il lavoro, l’inganno del maligno è dovunque, ma quello che più è tragico, è che è così annidato nel nostro animo, che non riusciamo più nemmeno a distinguerlo, per questo dobbiamo continuamente rivolgerci allo Spirito Santo di Dio, che ci aiuta a discernere il bene dal male, cosa che noi crediamo di saper fare, ma non ne siamo più capaci.
Oggi a messa ho sentito un bel discorso su quello che dovremmo essere per piacere a Dio e non seguire mammona... sì, un bel discorso! Solo un bel discorso! A volte siamo cembali stonati, perché non lasciamo che sia lo Spirito del Signore accordi in noi anima e corpo e frapponiamo alla musica del cielo, quella di una terra dalla quale non riusciamo a distaccarci. Siamo poveri proprio quando pensiamo di essere ricchi, e pensiamo di dover parlare agli altri. San Filippo Neri diceva: "Non fate i maestri di spirito, e non pensate di convertire gli altri; ma pensate a regolare prima voi stessi."
Il giovane ricco si presentò a Gesù convinto di star facendo tutto quello che poteva, e cercava qualcosa che lo coinvolgesse. “Che cosa devo fare? “ Ma Gesù lo spingeva a fare tutto quello che poteva salvarlo veramente e se ne andò rabbuiato in volto, immobile nella sua situazione, si contentava di essere nel giusto secondo il suo modo di vedere, ma non voleva essere perfetto, mentre a tutti noi è richiesto di essere in comunione con Gesù e non di accontentarci.
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sabato 21 maggio 2016

Gv 16,12-15 Tutto quello che il Padre possiede è mio; lo Spirito prenderà del mio e ve lo annuncerà.

VANGELO
Gv 16,12-15
Tutto quello che il Padre possiede è mio; lo Spirito prenderà del mio e ve lo annuncerà.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».


Parola del Signore .



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Santo Spirito, di assistermi come promesso da Gesù, nonostante le mie imperfezioni, perché vorrei essere come tu mi vuoi, e ti dono tutta me stessa perché tu mi possa plasmare.


Dio è sapienza Divina e noi non potremmo mai arrivare a conoscere quello che lui sa, ma grazie allo Spirito che ci ha inviato anche noi possiamo cominciare a poco a poco a capire qualcosa, a secondo di quello che Lui giudicherà giusto farci capire. Il fatto che tutto è sapientemente dosato da Dio, si vede da tante cose, che se ci guardiamo un po' intorno sono molto chiare, e sicuramente un motivo c'è ed è per il nostro bene. Le varie apparizioni della Madonna ne sono comunque una prova, i veggenti ricevono messaggi goccia a goccia.. è chiaro che la verità tutta, non saremmo in grado di sopportarla, come dice in questa pagina Gesù, quindi poniamo alla parola di Dio la nostra attenzione, alla Chiesa e al Papa, successore di Pietro, prestiamo tutta la nostra fiducia e la nostra preghiera cercando di essere tutti in comunione con lo stesso Spirito, perché è Lui che guida la Chiesa tutta e noi cristiani che ne siamo membri.
Sappiamo che già dall’ inizio della creazione lo Spirito di sapienza era presente, molti problemi nacquero in base alla lingua nella quale la Bibbia era scritta, se in greco o in ebraico. Ma lo Spirito Santo è l’ultimo anello di una catena che mancava al compimento di una sequela che, se ci pensiamo bene, non è poi così complicata da capire. Alla vergine Maria, fu annunciato che la vita sarebbe nata in lei attraverso lo Spirito Santo, che rappresenta l’amore del Padre, e dalla madre al Figlio il dono della vita, legame d’amore tra Dio e gli uomini. Gesù disse: " ...Andate dunque, ammaestrate tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho ordinato. Ed ecco: io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo... " (Mt 28, 19-20) Il compito degli uomini è quello di affidarsi a Dio, riconoscendo il padre attraverso il Figlio e lo Spirito Santo, il resto verrà da Lui. Secondo me per vivere una vita da figli di Dio, bisogna saperlo diventare, saper mollare gli ormeggi e vivere lasciando che sia Dio stesso, attraverso lo Spirito Santo a guidare la nostra vita, a dirigere la nostra rotta, anche se non sappiamo dove ci condurrà, sappiamo che tutto sarà come Dio vorrà, e che il capitano sa dove ci sta conducendo, anche attraverso burrasche e maremoti, anche se a volte affonderemo, sopraffatti dalla nostra incredulità, saremo sempre risollevati alla mano portentosa di Dio e dalla sua divina misericordia. Vedo la mia pochezza, ma vedo anche la sapiente guida di Dio che non vuole in me una persona perfetta, ma fa di me una figlia solo se decido veramente per quel progetto più alto della mia vita. Vedo questa vita come un passaggio verso una vita più vera, verso quella che già da qui può essere e deve essere una scelta definitiva, senza rimpianti, ad abbandonare il peccato, per vivere alla luce, per essere rigenerata da figlia d'uomo a figlia di Dio.
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venerdì 20 maggio 2016

(Mc 10,13-16) Chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso.

VANGELO.
 (Mc 10,13-16) Chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso. +Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, presentavano a Gesù dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, ponendo le mani su di loro.
Parola del Signore






LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
 Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo Santo Spirito. Il tuo aiuto, Padre misericordioso, ci renda sempre attenti alla voce dello Spirito, perché possiamo conoscere ciò che è conforme alla tua volontà e attuarlo nelle parole e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo.. 
Leggendo le parole di questa preghiera, non ho potuto fare a meno di farle mie, e chiedo a voi che leggete, con tutto il cuore, fatele vostre, inginocchiamo il nostro cuore a questo Dio che tutto può, che presa la nostra umanità l' ha santificata fino al più alto dei sacrifici, morire sulla croce, morire per noi che non meritiamo niente, che siamo davanti a lui a deriderlo, trafiggerlo, e nella migliore delle ipotesi restiamo in silenzio. Preghiamo e ci sentiamo giusti, ma amici miei, dentro di noi c'è talmente tanta roba da togliere ancora.... Ma noi siamo adulti, in cuor nostro pensiamo di essere anche consapevoli di aver saputo fare un grande cammino di fede, di miglioramento, chi più chi meno, siamo bravi a riconoscere i nostri meriti.... Ci stiamo lodando e anche inutilmente, perché di meriti in tutto questo, ne abbiamo ben pochi, tutto è grazia. I bambini appena nati non sanno parlare, ma cercano amore, sicurezza, cibo, e se riescono ad ottenerlo si lasciano cullare amorevolmente tra le nostre braccia. Ma noi chi siamo? Noi siamo i grandi... e già questa parola ci dovrebbe far capire che siamo già in errore, noi siamo adulti, inconsapevoli, che credono d’essere grandi, e che hanno imparato a camminare sulle loro gambe, ma che si sono allontanati pian piano da quell' amore che era per loro fonte di vita. Passare dal Grembo di Maria per opera dello Spirito Santo, rinascere alla vita in Gesù Cristo e viverla con la fiducia di un bambino, correre a ricevere la benedizione del Signore, senza preoccuparci degli ostacoli, che " i grandi " mettono in mezzo, cercano di trattenerci, ma noi svelti e con la gioia negli occhi, continuiamo a correre verso Gesù. Immagino la scena di chi tira da una parte e dall' altra, e tanti bambini, sgattaiolanti che sfuggono alle prese di chi ci vuole tenere lontani dal nostro maestro, dal nostro pastore, dalla nostra fonte di grazia e benedizione. Sì amici, io voglio essere sempre bambina, che ha voglia di correre da Gesù, che non si fa trattenere da chi sa sempre tutto, anche come ci si deve avvicinare a Gesù. Le nostre voci saranno chiassose, stonate, ma se siamo rinati dal Grembo di Maria, siamo come ci vuole Gesù e dobbiamo solo muovere i nostri passi verso di Lui, lo Spirito Santo sarà la nostra guida, perché è attraverso di Lui che il Signore ci chiama a se. Quando tutto vi rema contro,qualcuno vi vuole rovinare la giornata,non ascoltatelo,non fatevi fermare dagli uomini, e correte dal Signore.
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giovedì 19 maggio 2016

(Mc 10,1-12) L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto.

VANGELO DI VENERDì 20 MAGGIO 2016
(Mc 10,1-12) L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto. + Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, partito da Cafàrnao, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare. Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA Vieni o Spirito Santo e manda a noi dal cielo, un raggio della tua luce... basterà un piccolo raggio per aprire la mia mente annebbiata dalla mia umanità, e tu dammi quel piccolo raggio e tutto intorno sparirà e sarò solo tua mio Signore, con la mente e con il cuore. É lecito Gesù? Quante volte noi chiediamo a Dio se è lecito ai suoi occhi quello che facciamo? Ben poche vero? Siamo noi a decidere quello che è giusto, quello che ci conviene e poi troviamo una giustificazione per cui tutto diventi lecito anche agli occhi di Dio. Dimentichiamo troppo spesso che stringiamo dei patti, facciamo delle promesse e addirittura che consacriamo questi patti. Oggi tutto si fa con troppa leggerezza, sicuramente colpa delle generazioni precedenti, sicuramente della mia generazione. Ma sì, se una cosa non funziona più invece di ripararla, buttiamola alle ortiche, con tutto quello che comporta, così saremo liberi di farci una nuova famiglia, avere altri figli e ricominciare da capo.... sperando che sia la volta buona, o solo fino alla prossima. Il matrimonio celebrato in Chiesa non è solo un patto tra due coniugi, ma anche un patto davanti a Dio, e anche se Mosè permise al suo popolo di ripudiare la moglie, lo fece perché il suo popolo era duro di cuore, come quello d’oggi. Può succedere di sbagliare, di confondere i sentimenti e confondere una passione, un' infatuazione, con l' amore, tanto da arrivare al matrimonio e magari anche a fare dei figli; poi come da un sogno, ci si risveglia e ci si ritrova davanti ad una scelta che non ci appartiene più. Io non condivido oggi, che rispondo al nome di Cristiana, il cosiddetto divorzio, e tanto meno l' annullamento del Matrimonio, neanche da parte della Chiesa. Posso accettare l' allontanamento per gravi motivi come il pericolo di vita per un coniuge o per i figli, ma il matrimonio resta sacro e quindi per me solo Dio può mettere fine ad un'unione tra due persone. Ma io posso parlare solo per me, e decidere solo per me, non certo mi posso ergere a giudice per gli altri, certo è che niente funziona più se non c'è una forte volontà di farlo funzionare, anzi tutti si danno da fare per consigliare la separazione, l' aborto, e prestano a satana la loro voce che s'innalza sopra a tutto con fare prepotente e tende a soffocare la voce del cuore. Oggi, si sopravvive a tante decisioni errate; ci si adatta agli egoismi sia nostri che altrui. La felicità dei figli non si valuta sulle sicurezze morali, ma su quelle materiali e quindi, se nei figli crescerà la consapevolezza che niente è per sempre, non è un grande danno.... Per la durezza del nostro cuore Mosè, la Chiesa, la legge aprono certe porte, ma da quelle porte esce anche l' amore e ci allontaniamo da Dio che è la fonte dell'amore. Chiedo scusa se ho ferito qualcuno, so che questo è un bruttissimo discorso e fa male a molti, ma io non intendo giudicare nessuno, sia ben chiaro, anche io, l' ho detto all'inizio, sono colpevole di tanta indifferenza verso l' indissolubiltà del matrimonio; potessi tornare indietro però, non so se voterei no per il divorzio, perchè so che non cambierebbe molto, oggi l'uomo fa le leggi per violarle, non per rispettarle, e nel pieno consenso generale.
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mercoledì 18 maggio 2016

(Mc 9,41-50) È meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna.

VANGELO
(Mc 9,41-50) È meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna.
+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare.
Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.
Ognuno infatti sarà salato con il fuoco. Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete sapore? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».

Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e insegnami a comprendere la parola del Signore, dammi la possibilità di spiegare bene quello che tu vuoi che io inserisca in questa mia riflessione, perché possa arrivare là dove tu vuoi che arrivi. Amen.
Continua la spiegazione di Gesù su quello che vuol dire appartenere a Cristo e già da questa prima frase- Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome- fa comprendere che ogni cosa fatta nel nome del Signore sarà ricompensata e viceversa ogni cosa fatta male ai Suoi occhi, che sia motivo di scandalo, sarà punito.
Questo potrebbe sembrare un discorso rigido e freddo, ma se leggiamo tra le righe il senso del discorso, vediamo che invece è dettato dal grande amore che vuole spingerci ad una scelta definitiva e non basata sull’ apparenza, ma nella concretezza e consapevolezza che una vita cristiana va vissuta dalle piccole alle grandi scelte.
Niente indecisioni quindi, perché le stesse sono tentazioni di vivere, magari essendo apprezzati dal mondo,ma andando contro il volere di Dio e possono portare alla perdizione.
Non sarà facile, perchè spesso vedremo le cose con gli occhi del mondo, e non ci sarà facile distinguere il bene dal male, e non saranno certo le persone intorno a noi che ci potranno indicare la via.
Ad ogni azione, corrisponde una reazione uguale e contraria, vediamo come anche un semplice atteggiamento del Papa, quello della preghiera di liberazione, fatta su un ragazzo malato, ha dato adito a varie interpretazioni, sia dentro alla chiesa che fuori.
L'unico che conosce il cuore dell'uomo, ancor meglio dell'uomo stesso è il Signore, perciò cerchiamo di non dimenticarlo mai, e di non preoccuparci tanto del pensiero degli uomini,ma del giudizio di Dio.
C'è una frase che io amo molto e che ripeto spesso:
Se voi temete un uomo che ha il potere di darvi la morte,tanto più dovete temere colui che può perdere la vostra anima ed il vostro corpo,precipitandoli ambedue nell'inferno.(S.GIOVANNI CRISOSTOMO)
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martedì 17 maggio 2016

(Mc 9,38-40) Chi non è contro di noi è per noi.





VANGELO
(Mc 9,38-40) Chi non è contro di noi è per noi.
+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva».
Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi».


Parola del Signore .


La mia riflessione
Preghiera
Vieni o Gesù, con lo Spirito Santo, ad aprire la mia mente alla comprensione della tua parola. Dammi la possibilità di aiutarti, divulgando il senso d’ogni tua parola, perché come la neve, possa disciogliere con il suo ardore, tutte le barriere della nostra stoltezza.

Abbiamo visto pochi giorni fa che alcuni discepoli di Gesù, non erano stati capaci di scacciare il demonio da un ragazzo e che il padre si era rivolto al Cristo, disperato e aveva messo tutta la sua piccola fede nelle Sue mani, perché l’accrescesse. Grazie a questo suo atto d’abbandono alla grazia Divina, il figlio fu guarito da Gesù.
Quindi essere vicini al Signore, essere nella sua chiesa, non è la sola cosa che è richiesta, ma una fede vera e profonda in Gesù. che in questo brano, Gesù toglie ancora dei paletti che gli uomini vogliono come sempre frapporre tra i fedeli e Dio.
Dice poi una cosa che forse non molti hanno recepito, perché è un errore che in tanti fanno-chi non è contro di noi è per noi-non limita il suo raggio d’ azione, né la possibilità per qualcuno che sia fuori della sua chiesa di fare miracoli, ma con un preciso avvertimento: - perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me-
Chi opera nel nome del Signore unisce, non divide, chi parla nel nome del Signore, non si meraviglia della potenza del suo braccio, e pensando alle parole del Magnificat, mi viene da aggiungere che Dio disperde i cuori superbi e gli fa perdere la strada della conoscenza. Dio non discrimina nessuno, né razza né religione, non facciamolo neanche noi, e tanto meno, non nascondiamoci dietro al nome di Dio per farlo.
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lunedì 16 maggio 2016

(Mc 9,30-37) Il Figlio dell’uomo viene consegnato. Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti

VANGELO.
(Mc 9,30-37) Il Figlio dell’uomo viene consegnato. Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti. + Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
Parola del Signore





LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Spirito Santo, di entrare nel mio cuore, per fare posto alla persona nuova che Gesù vuole per me. Te lo chiedo per poter vivere in comunione con Cristo nostro Signore. Amen.
Noi siamo uomini e rimaniamo uomini, con i nostri difetti e i nostri miseri pregi; noi non capiamo mai neanche quando la fede è forte, neanche quando abbiamo Gesù vicino al cuore, che il nostro ruolo non è apparire, ma servire.
Di chi è la colpa, oggi non ha importanza, satana trova sempre l' esca giusta alla quale farci abboccare, sa com'è l'uomo, conosce il nostro intimo, perchè nutre tutte le nostre cattive inclinazioni.
Non possiamo vivere il cristianesimo come un romanzo, e dobbiamo imparare a lottare con il male che è dentro di noi, per poter fare il bene, e con questo bene, dobbiamo contaminare il mondo.
"Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti"
Questa frase spesso e volentieri riempie le nostre chiese, MA NON IL NOSTRO CUORE!
Troppo presi a dimostrare il nostro valore terreno, sperando di aumentare con questo il nostro valore spirituale, perdiamo completamente di vista chi è Dio, cosa è venuto a dimostrarci nella persona di Gesù, ed anche,e questa è la cosa peggiore, le sue parole!
Gesù ha dimostrato la sua grandezza, facendosi piccolo come un bambino, nascendo povero in una capanna, rispettando gli ultimi ed accogliendoli accanto a se, lavando i piedi ai suoi discepoli per insegnarci l'umiltà.
La cosa più bella, che dovrebbe commuoverci fino alle lacrime, è che tutto questo l'ha fatto perchè ci ama, non perchè lo meritiamo; perchè l'amore è gratuito e va riversato gratuitamente sui nostri fratelli...non perchè lo meritino, ma perchè ogni cosa buona che faremo ai nostri fratelli, l'avremo fatta a Gesù!
Se quello che vogliamo è veramente fare il volere di Dio, non fa niente se dovremo servire ed essere anche trattati male, offesi e incompresi, non è forse stato così per Gesù?
L’ importante è fare il volere del Padre, e questa deve essere la nostra preghiera: Padre se puoi allontana da me il calice dell’ umiliazione,e allora anche se mi resta difficile anche solo pensarlo, ti prego Signore, perdona chi mi disprezza e mi umilia, perchè ma non la mia volontà, ma la Tua sia fatta.
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domenica 15 maggio 2016

(Mc 9,14-29) Credo, Signore; aiuta la mia incredulità.

VANGELO.
(Mc 9,14-29) Credo, Signore; aiuta la mia incredulità. 
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, [Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, scesero dal monte] e arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro. E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono. Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall’infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!». Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando, e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi. Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA 
Vieni o Spirito di Dio ed aiutami ad unire la mia anima alla Tua, liberami da ogni pensiero che è mio e riempimi del tuo.Credo Signore in te,ma la mia è fede umana,imperfetta e non mi riempie di te, mi lascia spazi enormi in cui la mia umanità non riesce a raggiungerti,per questo ti prego : Credo, Signore; aiuta la mia incredulità.
Con quale meraviglia ci si deve rivolgere al Signore? Riusciamo ad essere ancora meravigliati e stupefatti dalla sua potenza, o non ci crediamo più di tanto? Questo è l’errore che fanno, in questo brano, i discepoli di Gesù, che pur operando nel suo nome, non riescono a scacciare il demone che infesta il ragazzo. Perché non riescono a guarire nel nome di Gesù? Quanto sono convinti di quello che stanno facendo? Spesso la nostra umanità prende il sopravvento sulla fede e tutto diventa più difficile. Lasciare l’ uomo terreno e far posto a Cristo, non è evidentemente così semplice come sembra, perché bisogna imparare ad avere una gran fiducia. A Gesù non sembra strano che questo uomo che lo prega abbia dei dubbi, delle incertezze e che le metta ai suoi piedi, con le sue paure e la sua disperazione, gli dice: - credo, aiuta la mia incredulità - ed è questo che cambia la situazione, affidare la nostra incapacità a Dio. Scopriamo che la fede è un dono, ma non un diritto acquisito, che ha bisogno della nostra partecipazione attiva, per diventare condivisione, che dobbiamo per prima cosa riconoscere che senza Gesù nel cuore non possiamo niente. I discepoli di Gesù possono scacciare demoni, compiere miracoli, ma non perché sono loro, ma perché Gesù può agire attraverso loro, questo è importante da comprendere, sia per chi permette a Gesù di agire sia per chi assiste al miracolo. A volte i fedeli sono attirati dal personaggio e non da Gesù che opera e questo è sbagliato, facilmente si crea un falso rapporto, non dettato dalla vera fede in Cristo, perché è bene non dimenticare mai, come dice la prima lettura che tutto viene dal Signore. Quando invece dell’ umiltà di chi si riconosce un mezzo, è la superbia entra nel cuore dell’uomo, non sarà più possibile che il Signore operi in lui. Per questo si debbono riconoscere le persone e gli avvenimenti dai loro frutti, per poterli giudicare. L’amore per gli altri, per i sofferenti, deve essere alla base del legame perché questo è quello che spinge Gesù ad offrire tutto di se per noi, ecco perché la preghiera è così importante nella vita del Cristiano, perché è l’ invocazione, la richiesta d’aiuto per tutti i fratelli bisognosi, amati tanto da Dio, ancor più di se stesso.
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sabato 14 maggio 2016

(Gv 14,15-16.23-26) Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa.

VANGELO
(Gv 14,15-16.23-26) Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, come promesso da Gesù, in questo giorno in cui tutti ti invocano, io timidamente, ti chiedo di non andare via... io non seguo gruppi particolari che ti invocano in massa e che tu gradisci, mi accosto sempre con tutti i miei difetti al tuo cospetto e tu, mi onori con la tua presenza.
Perdona la mia inadeguatezza e la mia miseria d' animo, e assistimi .
Amare Gesù, e attraverso di Lui amare il Padre... come possiamo ancora essere recalcitranti... come possiamo non sentire quanto amore c' era nei suoi gesti, nelle sue parole...
Sta per andare Gesù quando dice queste parole, sta per tornare al Padre, ma non vuole lasciarci soli. Sa che noi siamo fragilissimi, con tutte le nostre paure, persino in questa nostra società che è una società democratica, in cui tutti sono liberi di dire la loro, sembra che ci si vergogni della nostra fede.
I cristiani di oggi.... non siamo tiepidi o freddi, siamo solo stupidi!
Non capiamo che la nostra fede non è in un elfo o in un maghetto, ma in DIO, che può tutto e che ci ama talmente tanto che ci darà tutto quello che ci serve per affrontare il nostro passaggio su questa terra.
A volte ci chiediamo come fare per essere buoni cristiani, eppure ce lo dice nei Vangeli... vieni e seguimi, ascolta la mia parola, io farò di te un uomo nuovo, ti inonderò di Spirito Santo, e tu non avrai più paura di niente. É così amici; è con lo Spirito di Dio che noi veniamo trasformati in santi Cristiani, è mettendoci a sua disposizione in tutto e per tutto che ci lasciamo trasformare e non abbiamo più paura di professare con orgoglio la nostra fede, di combattere contro le tentazioni, di affrontare una malattia, e addirittura la morte.
Vieni o Spirito santo e trasformaci, noi ti preghiamo!
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