venerdì 24 ottobre 2014

NOVENA PER LE ANIME DEI DEFUNTI



Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.

O Dio, vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto in mio aiuto.

 
Invocazione allo SPIRITO SANTO

 
Vieni, SANTO SPIRITO, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.
Vieni padre dei poveri, vieni datore dei doni, vieni luce dei cuori.
Consolatore perfetto, ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo.
Nella fatica riposo, nella calura riparo, nel pianto conforto.
O luce beatissima, invadi nell’intimo il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza, nulla è nell’uomo, nulla senza colpa.
Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato.
Dona ai tuoi fedeli, che solo in te confidano i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna.
AMEN.

CREDO
Gloria al Padre



PRIMO GIORNO

Come ben sappiamo il motivo per cui tante anime soffrono in Purgatorio è nei peccati commessi in vita. La loro sofferenza nasce dalla consapevolezza dell'entità e del numero dei loro peccati.

O Gesù, mio Signore e Salvatore! Con il mio peccato anch'io ho spesso meritato l'Inferno e l'idea di essere dannato per l'eternità mi turba profondamente. Ti amo e Ti adoro per la Tua infinita Misericordia. Mi pento e mi dolgo con tutto il cuore di averTi ferito ed offeso e propongo di migliorare. Concedimi, o mio Dio, i perdono e la Tua grazia. Abbi pietà di me ed abbi dei nostri fratelli del Purgatorio. O Maria Madre di Dio, mediatrice di tutte le grazie, Madre dell'Eterna Pace, vieni in aiuto delle anime Purgatorio mediante la Tua potente intercessione. Per mezzo di essa possa Gesù Cristo, Tuo amatissimo Figlio e nostro Signore, concedere loro di partecipare alla Sua gloria e beatitudine.

Padre nostro, Ave Maria, L'eterno Riposo.




SECONDO GIORNO

Le anime del Purgatorio soffrono pensando al tempo perso in vita e che avrebbero potuto impiegare per guadagnarsi meriti per accedere al Paradiso; non è più possibile, infatti, dopo la morte, acquisire ulteriori meriti.

O Dio Onnipotente ed Eterno! Cosa ho mai fatto nella mia vita per meritarmi il Premio Eterno? Le cose di questo mondo hanno quasi sempre assorbito i miei sensi ed i miei pensieri. Ti ringrazio perché mi concedi altro tempo per riparare al male compiuto e per guadagnarmi meriti per il Paradiso. Mi dolgo con tutto il cuore per essermi allontanato da Te, o Dio di somma Bontà. O Gesù, Tu hai promesso di abitare con noi per sempre: fa' che nulla conti tanto quanto l'amarTi ed il servirTi. Abbi pietà di me e dei nostri fratelli del Purgatorio. O Maria, Madre di Dio, piena di grazia, vieni in aiuto alle anime del Purgatorio con la Tua potente intercessione! Per mezzo di essa, possa Gesù Cristo, il Tuo amatissimo Figlio e nostro Signore, concedere loro il partecipare alla Sua gloria e alla Sua beatitudine.

Padre nostro, Ave Maria, L'eterno Riposo.



TERZO GIORNO

Grande è l'afflizione delle anime del Purgatorio alla vista spaventosa dei propri peccati che dovranno espiare con sommo dolore in questo luogo di purificazione. Da vivi, infatti, non erano sufficientemente consapevoli dell'entità delle loro colpe che in Purgatorio emergono molto chiare.

O Eterno Padre, Dio Santo ed Onnipotente, Dio Santo ed Immortale, io Ti amo e Ti adoro sopra ogni cosa poiché Tu sei Misericordia Infinita e mi dolgo con tutto il cuore di averTi offeso. D'ora in poi intendo adoperarmi in tutti i modi per non allontanarmi più da Te. Donami nuovamente, o mio Dio, la Tua grazia. Abbi pietà di me ed abbi pietà dei nostri fratelli del Purgatorio. O Maria, Madre di Dio, piena di grazia, vieni in aiuto alle anime del Purgatorio con la Tua potente intercessione. Per mezzo di essa, possa Gesù Cristo, il Tuo amatissimo Figlio e nostro Signore, concedere loro di partecipare alla Sua gloria ed alla Sua beatitudine.

Padre nostro, Ave Maria, L'eterno Riposo.

QUARTO GIORNO

Già da questo momento dobbiamo profondamente affliggerci per aver offeso Dio, Eterno Amore, cosi frequentemente. I nostri fratelli del Purgatorio riconoscono molto più chiaramente di noi l'infinita bontà di Dio e quindi Lo amano con tutte le loro forze. Perciò soffrono pene indescrivibili al solo pensiero di aver offeso un Dio così grande nell'amore; queste pene sono più severe di quelle sofferte sulla terra.

O Dio Onnipotente ed Eterno, io Ti amo sopra ogni cosa poiché sei Bontà Infinita e mi pento e mi dolgo con tutto il cuore di averTi offeso. Propongo di non offenderti mai più. Aiutami a perseverare in ciò da questo momento. Abbi pietà di me ed abbi pietà dei nostri fratelli del Purgatorio. O Maria, Madre di Dio, piena di grazia, vieni in aiuto alle anime del Purgatorio con la Tua potente intercessione! Per mezzo di essa possa Gesù Cristo, il Tuo amatissimo Figlio e nostro Signore, concedere loro di partecipare alla sua gloria ed alla sua beatitudine.

Padre nostro, Ave Maria, L'eterno Riposo.


QUINTO GIORNO

Le anime del Purgatorio ignorano quando le loro sofferenze avranno fine. Sono certe, tuttavia, che un giorno ne verranno sollevate. Tuttavia l'incertezza stessa circa questo termine è per loro fonte di grande angustia.

O Dio infinitamente buono, Ti amo sopra ogni cosa e mi dolgo e mi pento con tutto il cuore di averTi offeso. Propongo seriamente di darTi gioia. Fa' che io riposi, o Dio, nella Tua pace! Eterno Padre, Dio Santo, Dio Santo e Forte, Dio Santo ed Immortale, abbi pietà di me ed abbi pietà dei nostri fratelli del Purgatorio. O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te per protezione! Santa Maria, Vergine Immacolata e Madre di Dio, con la Tua potente intercessione vieni in nostro soccorso ed in soccorso dei nostri fratelli del Purgatorio!

Padre nostro, Ave Maria, L'eterno Riposo.


SESTO GIORNO

Di grande conforto per le anime del Purgatorio è il pensiero della dolorosa Passione di nostro Signore Gesù Cristo e del Mistero Eucaristico, poiché sentono di essere state redente dal suo Sacrificio e di aver ricevuto, con la Santa Comunione da vive e di continuare a ricevere, attraverso la comunione della Chiesa militante, tantissime grazie. Altrettanto grande è il loro sconforto al pensiero di essere state così indifferenti in vita di fronte a queste due immense prove dell'amore di Gesù Cristo per ognuna di loro.

O mio Signore e mio Dio Tu moristi in croce per me. Quante volte Ti donasti a me nell'Ostia consacrata e quante volte Ti ricevetti con poca o nessuna gratitudine e come cosa dovutami! Propongo, o mio grande e santo Dio, di non offenderTi nuovamente. O mio Salvatore, donami il Tuo perdono e il Tuo amore. O mio Dio, mio dono immenso, abbi pietà di me e dei miei fratelli che soffrono nella Chiesa purgante. O Maria, Madre di Dio e di tutti gli uomini, con la Tua potente intercessione vieni in aiuto ai nostri fratelli del Purgatorio.

Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.



SETTIMO GIORNO

Il dolore immenso che provano le anime del Purgatorio e che noi possiamo alleviare, aumenta allorché essi considerano gli atti misericordiosi di Dio. In vita ebbero genitori cristiani, il dono della fede fin da piccoli insomma tutto e quanto di meglio per ricevere le grazie di Dio. Tutto ciò, ai loro occhi, rende il loro peccato di ingratitudine ancora più grave.

O Dio Onnipotente, Dio Eterno, fui anch'io creatura ingrata. Tu mi aspettasti con infinita pazienza e rimettesti i miei peccati ripetutamente. Eppure io, dopo reiterate promesse, continuai ad offenderti. O mio Dio nostro Padre nei cieli, abbi pietà di me! Mi dolgo e m pento di averTi offeso e Ti prometto di riparare le mie colpe. Abbi pietà di me e dei miei fratelli in Purgatorio Liberali dalla loro colpa e dalla loro condanna. Libera presto e concedi loro di divenire intercessori per me per tutte le mie intenzioni! O Maria, nostro aiuto e protezione, vieni in soccorso; nostri fratelli del Purgatorio con la Tua potente intercessione!

Padre nostro, Ave Maria, L'eterno Riposo.


OTTAVO GIORNO

Le anime del Purgatorio che non sono in grado di poter aiutare sè stesse, soffrono indicibilmente al pensiero che tanti uomini e donne vivono senza sapere ciò che fanno. Essi trascorrono la propria vita senza mai pensare a Dio, all'eternità e quindi al perché esistano e, di conseguenza, non sono in grado di prepararsi sin d'ora all'incontro finale con il loro Creatore .

O Dio Onnipotente ed Eterno proteggimi da un cuore apatico ed indolente. Aiutami a riconoscere nella mia esistenza i veri valori, a contare i miei giorni e ad avvicinarmi sempre di più a Te fino a vederTi, adorarTi e lodarTi nel Tuo Regno Eterno. O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te per ottenere la Tua protezione. Santa Maria, Madre di Dio mediatrice di tutte le grazie, vieni a noi ed a tutte le anime del Purgatorio con la Tua potente intercessione.

Padre nostro, Ave Maria, L'eterno Riposo.


NONO GIORNO

I patimenti delle anime del Purgatorio sono terribili per i loro peccati e per la lunga purificazione. Ma gran lunga il dolore più grande per loro è quello essere separati da Dio e privati della Sua vista.

O Dio Onnipotente ed Eterno! Come ho potuto accumulare anni su anni di lontananza dalle tue grazie. Perdonami, mio Signore e mio Dio! Non permettere che io perda nuovamente le grazie che mi hai dato! supplico di concedere le Tue grazie e la Tua Misericordia ai fratelli del Purgatorio. Allevia, prego, le loro sofferenze, abbrevia il loro esilio mostra loro presto la Tua beatitudine. Santa Maria Madre di Dio, prega per noi peccatori e nell'ora della nostra morte. Amen. O Maria, Vergine concepita senza peccato e Madre Dio, mediatrice di tutte le grazie, Regina di tutti i San vittoriosa in tutte le battaglie di Dio, vieni in nostro aiuto ed in aiuto ai nostri fratelli del Purgatorio con Tua potente intercessione.

Padre nostro, Ave Maria, L’eterno Riposo
NOVENA DI SANTA GERTRUDE
PER LA LIBERAZIONE DELLE ANIME DEL PURGATORIO
Nostro Signore disse a Santa Gertrude la Grande che la seguente preghiera
libererebbe mille anime dal Purgatorio ogni volta che venga detta con amore.
La preghiera è stata poi estesa anche ai peccatori viventi.
Eterno Padre, io offro il Preziosissimo Sangue del Tuo Divin Figlio, Gesù, in unione con le Messe dette in tutto il mondo, oggi, per tutte le Anime sante del Purgatorio per i peccatori di ogni luogo, per i peccatori della Chiesa universale, quelli della mia casa e dentro la mia famiglia.
Amen
De profundis:
Dal profondo a Te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera.
Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere?
Ma presso di te è il perdono: perciò avremo il tuo timore.
Io spero nel Signore, l’anima mia spera nella tua parola.
L’anima mia attende il Signore più che le sentinelle l’aurora.
Israele attenda il Signore, perché presso il Signore è la misericordia
e grande presso di lui la redenzione.
Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe.

DAL PROFONDO A TE IO GRIDO Salmo 129
Questo è uno dei Salmi più celebri e amati dalla tradizione cristiana: il De profundis, così chiamato dal suo avvio nella versione latina. Col Miserere, esso è divenuto uno dei Salmi penitenziali preferiti nella devozione popolare.
Al di là della sua applicazione funebre, il testo è prima di tutto un canto alla misericordia divina e alla riconciliazione tra il peccatore e il Signore, un Dio giusto ma sempre pronto a svelarsi «misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di grazia e di fedeltà, che conserva il suo favore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato» (Es 34,6-7). Proprio per questo motivo il nostro Salmo si trova inserito nella liturgia vespertina del Natale e di tutta l’ottava del Natale, come pure in quella della IV domenica di Pasqua e della solennità dell’Annunciazione del Signore.
Si teme di perdere l’amore
Il Salmo 129 si apre con una voce che sale dalle profondità del male e della colpa (cf vv. 1-2). L’io dell’orante si rivolge al Signore dicendo: «A te grido, o Signore». Il Salmo poi si sviluppa in tre momenti dedicati al tema del peccato e del perdono. Ci si rivolge innanzitutto a Dio, interpellato direttamente con il «Tu»: «Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere? Ma presso di te è il perdono; perciò avremo il tuo timore» (vv. 3-4). È significativo il fatto che a generare il timore, atteggiamento di rispetto misto ad amore, non sia il castigo ma il perdono. Più che la collera di Dio, deve provocare in noi un santo timore la sua magnanimità generosa e disarmante. Dio, infatti, non è un sovrano inesorabile che condanna il colpevole, ma un padre amoroso, che dobbiamo amare non per paura di una punizione, ma per la sua bontà pronta a perdonare.

Una salvezza individuale e collettiva
Al centro del secondo momento c’è l’«io» dell’orante che non si rivolge più al Signore, ma parla di lui: «Io spero nel Signore, l’anima mia spera nella sua parola. L’anima mia attende il Signore più che le sentinelle l’aurora» (vv. 5-6). Ora fioriscono nel cuore del Salmista pentito l’attesa, la speranza, la certezza che Dio pronuncerà una parola liberatrice e cancellerà il peccato.
La terza ed ultima tappa nello svolgimento del Salmo si allarga a tutto Israele, al popolo spesso peccatore e consapevole della necessità della grazia salvifica di Dio: «Israele attenda il Signore, perché presso il Signore è la misericordia e grande presso di lui la redenzione. Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe» (vv. 7-8).
La salvezza personale, prima implorata dall’orante, è ora estesa a tutta la comunità. La fede del Salmista si innesta nella fede storica del popolo dell’alleanza, «redento» dal Signore non solo dalle angustie dell’oppressione egiziana, ma anche «da tutte le colpe».
Partendo dal gorgo tenebroso del peccato, la supplica del De profundis giunge all’orizzonte luminoso di Dio, ove domina «la misericordia e la redenzione», due grandi caratteristiche del Dio d’amore.

Dio è capace di cambiamenti
Affidiamoci ora alla meditazione che su questo Salmo ha intessuto la tradizione cristiana. Scegliamo la parola di Sant’Ambrogio: nei suoi scritti, egli richiama spesso i motivi che spingono a invocare da Dio il perdono.
«Abbiamo un Signore buono che vuole perdonare a tutti», egli ricorda nel trattato su La penitenza, e aggiunge: «Se vuoi essere giustificato, confessa il tuo misfatto: un’umile confessione dei peccati scioglie l’intrico delle colpe... Tu vedi con quale speranza di perdono ti spinge a confessare» 
(2,6,40-41: SAEMO, XVII, Milano-Roma 1982, p. 253).

Nell’Esposizione del Vangelo secondo Luca, ripetendo lo stesso invito, il Vescovo di Milano esprime la meraviglia per i doni che Dio aggiunge al suo perdono:
«Vedi quanto è buono Iddio, e disposto a perdonare i peccati: non solo ridona quanto aveva tolto, ma concede anche doni insperati».
Zaccaria, padre di Giovanni Battista, era rimasto muto per non aver creduto all’angelo, ma poi, perdonandolo, Dio gli aveva concesso il dono di profetizzare nel canto: «Colui che poco prima era muto, ora già profetizza», osserva Sant’Ambrogio,
«è una delle più grandi grazie del Signore, che proprio quelli che l’hanno rinnegato lo confessino. Nessuno pertanto si perda di fiducia, nessuno disperi delle divine ricompense, anche se lo rimordono antichi peccati. Dio sa mutar parere, se tu sai emendare la colpa» 
(2,33: SAEMO, XI, Milano-Roma 1978, p. 175). 
Benedetto XVIL’Osservatore Romano, 20-10-2005


San Tommaso d’Aquino
Ogni minima pena del Purgatorio è più grave della massima pena del mondo. Tanto differisce la pena del fuoco del Purgatorio dal nostro fuoco, quanto il nostro fuoco differisce da quello dipinto.
Il Signore dispone che tante anime facciano il loro Purgatorio in terra e fra noi, sia per istruzione dei vivi, sia a suffragio dei defunti.
La preghiera per i defunti è più accetta a Dio di quella per i vivi perché i defunti ne hanno bisogno e non possono aiutarsi da sé, come possono invece fare i vivi.


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