lunedì 23 giugno 2014

SAN GIOVANNI BATTISTA

Natività di San Giovanni Battista
Profeta e martire
Ain Karim (Galilea) – † Macheronte? Transgiordania, I secolo
Giovanni Battista è l'unico santo, oltre la Madre del Signore, del quale si celebra con la nascita al cielo anche la nascita secondo la carne. Fu il più grande fra i profeti perché poté additare l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. La sua vocazione profetica fin dal grembo materno è circondata di eventi straordinari, pieni di gioia messianica, che preparano la nascita di Gesù. Giovanni è il Precursore del Cristo con la parole con la vita. Il battesimo di penitenza che accompagna l'annunzio degli ultimi tempi è figura del Battesimo secondo lo Spirito. La data della festa, tre mesi dopo l'annunciazione e sei prima del Natale, risponde alle indicazioni di Luca. (Mess. Rom.)
Patronato: Monaci
Emblema: Agnello, ascia
Martirologio Romano: Solennità della Natività di san Giovanni Battista, precursore del Signore: già nel grembo della madre, ricolma di Spirito Santo, esultò di gioia alla venuta dell’umana salvezza; la sua stessa nascita fu profezia di Cristo Signore; in lui tanta grazia rifulse, che il Signore stesso disse a suo riguardo che nessuno dei nati da donna era più grande di Giovanni Battista.
La Chiesa con la celebrazione della natività di Giovanni il Battista vuole indicare lo stretto nesso che intercorre fra il Salvatore e il suo Precursore. Nel primo incontro con Gesù ancora nel grembo della madre sua, Giovanni, anch'egli ancora nel grembo di Elisabetta, esulta di gioia. A lui è affidato il compito di preparare gli animi all'incontro con il Salvatore, preparare la sposa da presentare allo sposo, disporre l'animo dei discepoli a seguire il Maestro che deve crescere mentre egli deve diminuire. La su testimonianza è decisa irrevocabile. "Io non sono il Cristo...ma in mezzo a voi c'è una che voi non conoscete". Verrà il momento in cui lui stesso lo indicherà ai suoi discepoli: Ecco l'Agnello di Dio... La liturgia della parola ci presenta la vocazione del Profeta Isaia che ha i suoi caratteri di somiglianza con quella di Giovanni, chiamato alla sua missione fin dal seno materno. Negli Atti degli apostoli, tracciando la storia del popolo eletto, Paolo si sofferma sugli ultimi tempi, quando Giovanni stesso, predicando il ritorno a Dio mediante la penitenza, rende testimonianza al Messia, indicandolo già nella sua missione e riconoscendo la sua indegnità. Il brano del vangelo di Luca ci fa assistere con senso di stupore a questa nascita miracolosa, al commento meravigliato della gente della Giudea montagnosa, e alla sorpresa quando si tratta di dare il nome al fanciullo, nel momento della circoncisione, ottavo giorno dalla nascita. Elisabetta dice apertamente: Giovanni è il suo nome. Si pensa che si tratti di demenza...Vogliono sentire il parere del padre Zaccaria, ancora nella sua mutevolezza.
Egli scrive su una tavoletta: Il suo nome è Giovanni - dono di Dio.
Allora si verifica qualche cosa di straordinario. Zaccaria riprende la parola e canta il suo canto di lode, lui che era muto ora canta: "Benedetto il Signore, Dio di Israele...". Giustamente, la gente dinanzi a queste manifestazioni della potenza dell'Altissimo, si chiede: Che sarà mai questo bambino? Oggi, possiamo rispondere: Sarà la voce che invita a penitenza, sarà il martire che paga con la a vita la fedeltà alla missione affidatagli.
La sua nascita, che precede di poco quella del Salvatore, è salutata con sentimenti di gioia da tutta la Chiesa. La sua grandezza è proclamata dal Signore. "Io vi dico: Tra i nati di donna non ce n'è uno più grande di Giovanni!" Ogni illuminato dalla grazia del battesimo dovrebbe sentire come propria la missione di preparare la via del Signore nella sua anima e in quella di quanti incontrerà nella vita. Giovanni ci indica la via: Fedeltà ai doni di Dio e profonda umiltà.
 
Oggi è il compleanno di Giovanni, il figlio di Elisabetta e di Zaccaria. Lo conosciamo bene perché dal deserto chiamerà a sé molti per parlare con voce potente della venuta del Signore. Un uomo solitario, nutrito con il pane delle promesse del popolo di Israele e con il cibo del silenzio. Quando lui nacque tutti si meravigliarono perché la sua mamma non aveva potuto avere bambini, e ora nella anzianità aveva lui! Solo il Signore poteva far nascere la vita lì dove la natura non era riuscita... e perché avvenne? Per dire che a Dio è possibile tutto: far nascere un bimbo da una donna sterile e far nascere un bimbo da una donna vergine. Elisabetta e Maria. Due donne con due bambini.

Due santi bambini che di certo non facevano capricci!!! Giovanni andrà a vivere in regioni deserte, si nutrirà di quello che troverà e vestirà con le pelli degli animali finché non darà inizio al tempo di preparazione in attesa di Gesù. È l'unico santo (oltre Maria si intende) di cui la Chiesa ricorda la nascita. Un grande santo che ci insegna a cercare ciò che veramente vale nella vita e a rendere puro il nostro cuore.
 
«In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui». E’ Gesù che così parla di Giovanni, il suo precursore. Ne definisce la grandezza e la missione. Egli è il nuovo Samuele che introduce la regalità di Davide. Il suo compito è quello di condurre l’umanità alle soglie del Vangelo, verso Cristo vero Re e Signore. Egli non è entrato nel Regno, ma grazie a lui, l’immensa processione umana trova la vera direzione per incontrare Cristo, salvatore e redentore del mondo. Spetta a lui additare «L’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo». Sarà ancora lui ad impartire un battesimo di penitenza che muove alla conversione. Sta aprendo la strada al Messia, nella consapevolezza che egli dovrà poi scomparire per fare posto a Cristo. «Egli è colui, del quale sta scritto: Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero che preparerà la tua via davanti a te». Preparare la via per poi scomparire: Giovanni gli rende testimonianza e grida: «Ecco l’uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me».
 Egli ha la piena consapevolezza dei limiti del suo mandato e lo adempie nella più profonda umiltà e verità: «Non sono io il Cristo, ma io sono stato mandato innanzi a lui». «Chi possiede la sposa è lo sposo; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è compiuta. Egli deve crescere e io invece diminuire». Emerge la grandezza di Giovanni, anch’egli ha il suo «compiuto» nella gioia della presenza dello sposo, che è Cristo. Il suo martirio è la logica conseguenza della sua fedeltà: egli non può tacere gli errori degli uomini, anche se deve mettere sotto accusa un potente e la sua compagna.
Le verità di Dio non possono essere oggetto di compromesso: Giovanni ha già la certezza che la verità che gli è chiamato ad annunciare e testimoniare s’identifica con Cristo stesso ed egli non oserebbe mai svilirne l’immagine. «Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono» Scopriremo in piena evidenza con la passione di Cristo il significato di quella violenza, ma Giovanni già lo preannuncia con il suo martirio. Egli ci offre così uno splendido esempio di cosa significhi e cosa comporti l’essere profeta, annunciare Cristo, aprirgli le strade del mondo e dei cuori degli uomini, testimoniare con la vita la propria fedeltà al mandato ricevuto. La chiesa, il mondo ha ancora urgente bisogno di tanti e tante che ne sappiano ripercorrere le orme.
 
Vita di San Giovanni Battista in pdf 
 
 
" Dio onnipotente ed eterno, concedi ai nostri cuori quella rettitudine nel seguire le tue vie che insegnò la "voce che grida" del beato Giovanni Battista"
 (Sacramentarium Veronense)
 
Il nome di Giovanni è significativo: DIO FA GRAZIA...

Possiamo pensare al nostro nome.
Quale significato ha per noi?
 Quale messaggio nascosto custodisce per la nostra vita?
Un nome non è mai qualcosa di confuso, ci definisce, è la sintesi di ciò che siamo.
Nel nome è racchiuso tutto di noi, come in uno scrigno.
Per nome il Signore ci chiama.
In settimana proviamo a cercare il perché del nostro nome:
chi ce lo ha messo, per quale motivo, che significato ha,

quale significato può avere a partire da oggi...

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