venerdì 2 maggio 2014

IL ROSARIO MEDITATO con brani degli scritti mistici di Maria Valtorta

IL ROSARIO MEDITATO con brani degli scritti mistici di Maria Valtorta
MISTERI GAUDIOSI (lunedì e sabato) 

L’ANNUNCIAZIONE

“Ave Maria, piena di Grazia, ave..Maria trasale e abbassa lo sguardo.. il suo viso esprime stupore e sgomento…..non per opera di uomo sarai madre, o Maria. Tu sei l’eterna Vergine, la Santa di Dio..che debbo dire al mio Signore? Il mondo, il Cielo, l’Eterno attendono la tua parola! Maria incrociando a sua volta le sue mani sul petto e curvandosi in un profondo inchino, dice “Ecco l’ancella di Dio”.. Maria: “ Nella gioia, poiché quando ho compreso la missione a cui Dio mi chiamava fui ripiena di gioia, il mio cuore si aprì come un giglio serrato e se ne effuse quel sangue che fu zolla al Germe del Signore… aver desiderato questa pace per amor di Dio e di prossimo, e saper che per mezzo di me, povera ancella del Potente, essa veniva al mondo.. oh uomini non piangete più.. io porto in me il segreto che vi farà felici”.
Gesù : “ Ricordatevi sempre che lei è la Figlia del Padre, la Madre del Figlio, la Sposa dello Spirito Santo, la sua fusione con la Trinità è perfetta. Ella, del suo Signore, possiede le potenze, le sapienze, le intelligenze..inutile andare da Maria con l’anima sporca di corruzione e di odio. Ella vi è madre e sa medicare le vostre ferite, ma vuole che sia in voi il desiderio di guarirle.” 

LA VISITA A SANTA ELISABETTA

“Ma  Elisabetta, guarda Maria sorridendo con venerazione come se vedesse un angelo, e poi si inchina in un profondo saluto …Come ho meritato che  venga a me, tua serva, la Madre del mio Signore?..Te benedetta, per la Salvezza che generi alla stirpe di Giacobbe! Te benedetta, per aver portato la Santità al figlio mio che, lo sento, balza come capretto festante di giubilo nel mio seno, perché si sente liberato dalla colpa, chiamato ad essere colui che precede, santificato prima della redenzione dal Santo che cresce in Te. Maria, con due lacrime che scendono come perle dagli occhi..con volto levato al cielo…esclama “ l’anima mia magnifica il suo Signore.. 

LA NASCITA DEL SIGNORE

MARIA: “ seduta, dopo averti adorato in ginocchio, ti ho amato. Finalmente ti ho potuto amare senza barriere di carne, e qui fra due rustiche colonne ti ho offerto al Padre. Qui hai riposato per la prima volta sul Cuore di Giuseppe.. ti ho fasciato e ti ho deposto qui.. io ti cullavo mentre Giuseppe  asciugava il fieno.. poi lì, ad adorarti tutti e due, curvi su di te, a bere il tuo respiro, a vedere a che annichilimento può portare l’amore a piangere le lacrime che si piangono certo in Cielo, per la gioia inesausta di vedere Dio..fui la madre che da il latte al suo bambino e che lo lava e fascia come tutte le madri fanno.. la Madre ha allora conosciuto il Figlio e la serva di Dio il suo Signore. E fui donna e adoratrice. 

L’OFFERTA AL TEMPIO

Maria offre il Bambino – che si è svegliato e gira i suoi occhietti innocenti intorno con lo sguardo stupito degli infanti di pochi giorni - al sacerdote. Questo lo prende sulle braccia e lo solleva a braccia tese, volto verso il tempio…. Simeone ha atteso tutta una lunga vita di vedere “la Luce” di sapere compiuta la promessa di Dio, non ha mai dubitato. Egli , lo prende e lo bacia. Gesù gli sorride con la smorfietta incerta dei poppanti. Sembra che l’osservi curioso, perché il vecchietto piange e ride insieme, e le lacrime fanno tutto un ricamo di luccichii insinuandosi fra le rughe e imperlando la barba lunga e bianca, verso la quale Gesù tende le manine” 

IL RITROVAMENTO NEL TEMPIO

Gesù: “Termino l’insegnamento ai dottori con l’insegnamento del dolore alla Regina dei dottori..Vedi l’angoscia di Maria, quando, riunitesi le schiere degli uomini e delle donne, ella vede che io non sono con Giuseppe. Non alza la voce in rimproveri aspri verso lo sposo. Tutte le donne l’avrebbero fatto. Il dolore che traspare dal volto di Maria trafigge Giuseppe..un giorno di cammino a ritroso e poi l’affannosa ricerca per la città..dove può essere il suo Gesù.. nessuno in città sapeva di questo bambino. Poi, dopo tre giorni, simboli di altri tre giorni di angoscia futura.. ecco  Maria sente, oltre una barriera di persone, la cara voce che dice : “ queste pietre fremeranno..” .Ella cerca di fendere la calca.. ecco il Figlio, a braccia aperte, ritto fra i dottori.. corre..lo abbraccia levandolo dallo sgabello e posandolo al suolo esclama: “la tua mamma sta per morire di dolore, Figlio. Il padre tuo è sfinito di fatica. Perché Gesù?” 
MISTERI LUMINOSI  (giovedì) 

IL BATTESIMO DI GESU’ NEL GIORDANO

Il Precur­sore non ha la mano leggera di Gesù sulle piaghe dei cuori. E' un medico che denuda e fruga e taglia senza pietà…. Giovanni, dopo averlo scrutato col suo occhio penetrante, esclama: «Ecco l'Agnello di Dio. Come è che a me viene il mio Signore?». Gesù risponde placido: «Per compiere il rito di penitenza». «Mai, mio Signore. Io sono che devo venire a Te per essere santificato, e Tu vieni a me? ». E Gesù, mettendogli una mano sul capo, perché Giovanni s'era curvato davanti a Gesù, risponde: « Lascia che si faccia come voglio, perché si compia ogni giustizia e il tuo rito di­venga inizio ad un più alto mistero e sia annunciato agli uo­mini che la Vittima è nel mondo». Giovanni lo guarda con occhio che una lacrima fa dolce e lo precede verso la riva. 

GESU’ E MARIA ALLE NOZZE DI CANA

Maria si accorge che i servi parlottano col maggiordomo e che questo è impacciato, e capisce cosa c'è di spiacevole. «Figlio » dice piano, richiamando l'attenzione di Gesù con quel­la parola. «Figlio, non hanno più vino». «Donna, che vi è più fra Me e te?»…Gesù: “Il mio primo miracolo è avve­nuto per Maria. Il primo, Simbolo che è Maria la chiave del miracolo. Io non ricuso nulla alla Madre mia, e per sua pre­ghiera anticipo anche il tempo della grazia. Io conosco mia Ma­dre, la seconda in bontà dopo Dio. So che farvi grazia è farla felice, poiché è la Tutta Amore. Ecco perché dissi, Io che sape­vo: "Andiamo a farla felice Inoltre ho voluto rendere manifesta la sua potenza al mon­do insieme alla mia. Destinata ad essere a Me congiunta nel­la carne - poiché fummo una carne: Io in Lei, Lei intorno a Me, come petali di giglio intorno al pistillo odoroso e colmo di vita - congiunta a Me nel dolore, poiché fummo sulla croce Io con la carne e Lei col suo spirito, così come il giglio odora e colla corolla e coll'essenza tratta da essa, era giusto fosse con­giunta a Me nella potenza che si mostra al mondo.” 

ANNUNCIO DEL REGNO DI DIO E INVITO ALLA CONVERSIONE

GESU’: “O voi di Israele! Il tempo della Redenzione è giunto. Ma preparatene le vie in voi con la buona volontà. Siate onesti, buoni, amatevi gli uni con gli altri. Ricchi, non sprezzate; mercanti, non frodate; poveri, non invidiate. Siete tutti di un sangue e di un Dio. Siete tutti chiamati ad un destino. Non chiudetevi il Cielo, che il Messia vi aprirà, con i vostri peccati. Avete sin qui errato? Ora non più. Ogni errore cada. Semplice, buona, facile è la Legge che torna ai dieci comandi iniziali, ma tuffati in luce d’amore.
Venite. Io ve li mostrerò quali sono: amore, amore, amore. Amore di Dio a voi, di voi a Dio. Amore fra prossimo. Sempre amore, perché Dio è amore e figli del Padre sono coloro che sanno vivere l’amore. Io sono qui per tutti e per dare a tutti la luce di Dio. Ecco la Parola del Padre che si fa cibo in voi. Venite, gustate, cambiate il sangue dello spirito con questo cibo. Ogni veleno cada, ogni concupiscenza muoia.
Una gloria nuova vi è porta: quella eterna, e a lei verranno coloro che faranno la Legge di Dio vero studio del loro cuore. Iniziate dall’amore. Non vi è cosa più grande. Ma quando saprete amare, saprete già tutto, e Dio vi amerà, e amore di Dio vuol dire aiuto contro ogni tentazione. La benedizione di Dio sia su chi volge a Lui cuore pieno di buona volontà”.   

LA TRASFIGURAZIONE

Gesù sta col Volto alzato verso il cielo e sorride ad una sua visione che lo sublima. Gli apostoli ne hanno quasi paura e lo chiamano, perché non pare più a loro che sia il loro Maestro tanto è trasfigurato… La luce aumenta ancora per due fiamme che scendono dal cielo e si collocano ai lati di Gesù. Quando sono stabilite sul pianoro, il loro velo si apre e ne appaiono due maestosi e lumi­nosi personaggi. L'uno più anziano, dallo sguardo acuto e se­vero e da una lunga barba bipartita. Dalla sua fronte partono corni di luce che me lo indicano per Mosè…. I due Profeti prendono una posa di riverenza davanti al loro Dio Incarnato e, sebbene Questi parli loro con famigliarità, es­si non abbandonano la loro posa riverente. Non comprendo neppure una delle parole dette. I tre apostoli cadono a ginocchio tremanti, col volto fra le mani… e una Voce potente e armonica vibra ed empie di sé lo spazio, i tre cadono col volto contro l'erba. «Questo è il mio Figliuolo diletto, nel quale mi sono com­piaciuto. Ascoltatelo». Pietro nel gettarsi bocconi esclama: «Misericordia di me, peccatore! É la Gloria di Dio che scende!» 

L’ISTITUZIONE DELL’EUCARESTIA

Gesù parla: «Ora che l'antico rito è compiuto, Io celebro il nuovo rito. Vi ho promesso un miracolo d'amore. È l'ora di far­lo. Per questo ho desiderato questa Pasqua. Da ora in poi que­sto è l'ostia che sarà consumata in perpetuo rito d'amore. . Io me ne va­do. Ma resteremo per sempre uniti mediante il miracolo che ora Io compio».«Prendete e mangiate. Questo è il mio Corpo. Fate questo in memoria di Me che me ne vado». Gesù è tristissimo. Ogni sorriso, ogni traccia di luce, di co­lore lo hanno abbandonato. Ha già un volto d'agonia. Con quanto è accaduto adesso è stato glorificato il Figlio dell'uomo, perché è testimonianza di potere il miracolo che non è che possibile agli amici di Dio. Più è grande il miracolo e più è sicura e profonda questa divina ami­cizia. Questo è un miracolo che, per la sua forma, durata e na­tura, per gli estremi di esso ed i limiti che tocca, più forte non ce ne può essere. Io ve lo dico: tanto è potente, soprannaturale, inconcepibile all'uomo superbo, che ben pochi lo comprende­ranno come va compreso, e molti lo negheranno… il Sacramento opera quanto più uno è degno di riceverlo. Giovan­ni, che mi amava come nessuno e che era puro, ebbe dal Sacra­mento il massimo della trasformazione. Ma guai a chi riceve il Sacramento senza esserne affatto degno, allora esso diviene non germe di preservazione e di vita ma di corruzione e di morte. Morte dello spirito e putrefazione della carne, per cui essa "crepa", come dice Pietro di quella di Giu­da. . La morte del profanatore del Sacramento è sempre la morte di un disperato. 
MISTERI DOLOROSI  (martedì e venerdì) 

IL GETSEMANI

“La luna, che gli batte in volto così forte nel suo chiarore d’argento, che rende sempre più pallida la veste rossa, mi fa vedere il suo Volto sconfortato, addolorato, invecchiato. Lo sguardo è sempre dilatato, ma pare appannato. La bocca ha una piega di stanchezza.. chiama il Padre sempre più affannosamente..ha un grido soffocato e alza un viso sconvolto. Un attimo solo, poi piomba al suolo, proprio volto a terra, e resta così. Uno straccio d’uomo su cui preme tutto il peccato del mondo, su cui si abbatte tutta la Giustizia del Padre, su cui scende la tenebra, la cenere, il fiele, quella tremenda, tremenda.. tremendissima cosa che è l’abbandono di Dio mentre Satana ci tortura. E’ l’asfissia dell’anima, è l’essere sepolti vivi in questo carcere che è il mondo, quando non si può più sentire che tra noi e Dio  vi è in legame, è l’essere incatenati, imbavagliati, lapidati dalle nostre preghiere stesse che ci ricadono addosso irte di punte e sparse di fuoco.. è la persuasione di essere scacciati da Dio, di essere dannati. E’ l’inferno!..Gesù geme fra rantoli e sospiri propri d’agonia.. splende la luna sul povero volto. E’ appare tutta la tremenda agonia nel sangue che trasuda dai pori.. le ciglia, i capelli, i baffi, la barba sono aspersi e cospersi di sangue.. 

LA FLAGGELLAZIONE

“Le voci dei giocatori si cadenzano sul suono dei flagelli, che fischiano come serpi e poi suonano come sassi gettati sulla pelle tesa di un tamburo, percuotendo il povero corpo così snello e di un bianco d’avorio vecchio, e che diviene prima zebrato di un rosa sempre più vivo, poi viola, poi si orna di rilievi d’indaco gonfi di sangue, e poi, si crepa e rompe lasciando colare sangue da ogni parte. E infieriscono specie sul torace e l’addome, ma non mancano i colpi dati alle gambe e alle braccia e fin sul capo, perché non vi fosse brano di pelle senza dolore. E  non un lamento.. se non fosse sostenuto dalla fune, cadrebbe. Ma non cade e non geme. Solo la testa gli pende, dopo i colpi e i colpi ricevuti, sul petto, come per svenimento. I due boia si fermano e si asciugano il sudore. “Siamo sfiniti” dicono. Lo slegano, e Gesù si accascia al suolo, in una pozza di sangue, come morto. Lo lasciano là. Urtandolo ogni tanto col piede calzato per vedere se geme. Ma Egli tace. ”
Gesù: “ Le mie carni sono lacerate per per punire in me l’idolatria che voi date al vostro corpo, il veleno del senso, del non pudore dell’ammirazione della carne destinata a tornare polvere” 

LA CORONAZIONE DI SPINE

Gli legano di nuovo le mani. E la corde torna a segare la dove è già un rosso braccialetto di pelle scorticata. “E ora? Che ne facciamo?”..torna con un fascio di rami di biancospino selvatico.. piegano a cerchio i rami e li calcano sul povero capo.. ma la barbara corona ricade sul collo.. la levano e sgraffiano le guance, rischiando di accecarlo, e strappando i capelli nel farlo. La stringono..ora va bene..dietro, dove gli estremi dei tre rami si incrociano, è un vero nodo di spine che entrano nella nuca.. mettono il sudicio straccio rosso sulle spalle di Gesù e, prima di mettergli fra le mani la canna, gliela danno sul capo. Gesù li lascia fare.. li guarda solo.. ed è uno sguardo di una dolcezza e di un dolore così atroce che non lo posso sostenere senza sentirne ferita al cuore.  

LA SALITA AL CALVARIO

Prima di dare la croce a Gesù, gli passano al collo la tavola con la scritta “ Gesù Nazareno ecc..” la fune si imbriglia nella corona che si sposta.. dando nuovo dolore facendo sgorgare nuovo sangue..La gente ride di sadica gioia, insulta, bestemmia…Gesù scende tre scalini, appare subito evidente che Gesù è in condizioni di forte debolezza.. vacilla nello scendere, impicciato dalla croce che preme sulla spalla tutta piagata.. i giudei ridono, nel vederlo come ubriaco tentennare e gridano ai soldati: “Urtatelo, fatelo cadere nella polvere il bestemmiatore!”
Gesù è congestionato dalla fatica, dalla febbre, dal caldo, anche la luce e le urla gli danno tormento.. i giudei non posso più colpirlo direttamente, ma qualche sasso e qualche bastonata arriva..  Gesù soffre acutamente nel salire e col peso della croce che, deve anche pesar molto… trova una pietra sporgente e sfinito com'è, alza ben poco il piede, inciampa e cade sul ginocchio destro..la croce che gli sfugge, cade dopo averlo percosso fortemente sulla schiena.. appare nettamente visibile sulla spalla destra la piaga fatto dallo sfregamento della croce, che ha aperto molte piaghe dei flagelli.. 

LA CROCIFISSIONE E MORTE

Egli si stende mite sul legno. Il boia appoggia la punta del chiodo al polso, alza il martello e dà il primo colpo.. Gesù che aveva gli occhi chiusi, all'acuto dolore ha un grido e una contrazione.. deve essere un dolore atroce quello che prova.. il chiodo penetra spezzando muscoli, vene, nervi, frantumando ossa.. Maria risponde al grido della sua Creatura torturata con un gemito e si curva come spezzata.. pare prossima ad essere spezzata da quella tortura. Tutto il peso del corpo di Gesù si sposta in avanti e in basso, e i buchi si allargano.. la corona, quando la croce ondeggia, si sposta, conficcando nella nuca il grosso nodo di spine. Gesù tace, anelante per lo sforzo della posizione, la febbre, il tremore nelle fibre delle braccia, che sono sforzate in quella posizione, e devono essere gelate nelle loro estremità perchè il sangue a fatica giunge hai polsi e poi geme dai buchi dei chiodi.. il tronco, poi svela tutta la sua pena col suo movimento… la congestione e l’asfissia aumentano di minuto in minuto, come lo indicano il colorito cianotico che sottolinea le labbra.. il Volto ha già l’aspetto che vediamo nella sindone, col naso deviato e gonfio da una parte, l’occhio destro quasi chiuso per il gonfiore che ha..il cielo si fa sempre più fosco, le nubi difficilmente si aprono per far passare il sole.. Gesù sembra illividire sinistramente, quasi fosse già morto. La testa gli comincia a pendere sul petto.. trema, nonostante la febbre che lo arde. E nella sua debolezza mormora “ Mamma!”.. Maria, ogni volta, ha un atto irrefrenabile  di tendere le braccia come per soccorrerlo..cerca, la povera Madre, di non piangere, perché non può, non può piangere.. il volto di Cristo passa alternativamente da vampe di rossore intensissimo a pallori verdastri di morente.. poi  pronuncia con infinita dolcezza, con ardente preghiere: “ Padre nelle tue mani raccomando lo spirito mio!”. 
MISTERI GLORIOSI (mercoledì e domenica) 

LA RISURREZIONE DI GESU’

Le guardie alzano il capo stupite, anche, perché, con la luce, viene un boato potente, armonico, solenne, che empie di sé tutto il creato. Viene dalle profondità paradisiache. È l’alleluia, il gloria angelico, che segue lo Spirito di Cristo..entra nel buoi del sepolcro, che si fa chiaro della sua luce indescrivibile e mentre questa permane sospesa nell'aria immobile, lo Spirito si rinfonde nel Corpo immoto sotto le bende.. tutto questo in frazione di minuto.. la Carne gloriosa si ricompone in bellezza eterna, si desta dal sonno di morte, ritorna dal “niente” in cui era, vive dopo essere stata morta.. così diverso da quanto la mente ricorda, ravviato, senza ferite ne sangue, ma solo sfolgorante della luce che scaturisce a fiotti dalle cinque Piaghe e si emana da ogni poro della sue epidermide.. quando si sposta, venendo verso l’uscita, e l’occhio può vedere oltre il suo fulgore, ecco che due luminosità bellissime, ma simili a stelle rispetto al sole, mi appaiono l’una di qua, l’altra di là della soglia, prostrate nell’adorazione al loro Dio che passa avvolto nella luce, beatificante nel suo sorriso, ed esce, abbandonando la funebre grotta tornando a calpestare la terra, che si desta di gioia e splende tutta nelle sue rugiade.. le guardie sono tramortite.. le forze corrotte dell’uomo non vedono Dio, mentre le forze pure dell’universo, i fiori, gli uccelli, ammirano e venerano il Potente che passa in un nimbo di luce. 

L’ASCENSIONE DI GESU’ AL CIELO

Sono delle centinaia le persone che circondano Gesù, che ascende, verso la cima dell’Uliveto. Gesù è in piedi su una larga pietra un poco sporgente. Il sole lo investe, facendo biancheggiare come neve la sua veste. Gli occhi sfavillano di una luce divina. Apre le braccia i un gesto di abbraccio. Pare voglia stringersi al seno tutte le moltitudini della terra, che il suo Spirito vede rappresentate in quel gruppo. Si trasfigura in bellezza. Bello come e più che sul Tabor. Cadono tutti in ginocchio adorando. È veramente la Luce che si manifesta per ciò che è, in quest’ultimo istante come nella notte natalizia.sfavilla il creato della luce del Cristo che ascende. Luce che scende dal cielo incontro alla luce che sale.. è Gesù Cristo, il Verbo di Dio, dispare dalla vista degli uomini, in questo oceano di splendori. 

LA DISCESA DELLO SPIRITO SANTO

Non ci sono voci e rumori nella casa del Cenacolo.. Maria legge lentamente, gli altri la seguono in silenzio, meditando..ha il viso trasfigurato da un sorriso estatico.. la lettura è finita.. Maria si raccoglie in orazione segreta, congiungendo le mani sul petto.. un rombo fortissimo e armonico, che ha del vento e dell’arpa, risuona all'improvviso nel silenzio..ecco la luce, il Fuoco, lo Spirito Santo, entrare, con un ultimo fragore melodico, in forma di globo lucentissimo, ardentissimo..lo Spirito Santo rutila le sue fiamme intorno al capo dell’ Amata. Quali parole le dirà? Mistero! Il viso benedetto è trasfigurato di gioia soprannaturale e ride del sorriso dei Serafini, mentre delle lacrime beate sembrano diamanti giù per le gote della Benedetta. 

L’ASSUNZIONE DI MARIA AL CIELO IN ANIMA E CORPO

Maria: “Come mi fu estasi la nascita del Figlio, così la mia impropriamente “morte” fu un rapimento in Dio.. più la vita passava, più aumentava in me il desiderio di fondermi nell’Eterna Carità. L’Eucarestia era per me come una rugiada per un fiore assetato.. tutta me stessa voleva Dio Uno e Trino.. giungete o cristiani, a questo totale amore. Tutto quanto è terreno è perda valore. Mirate solo Dio. Quando sarete ricchi di questa povertà di desiderio, che è immensurabile ricchezza, Dio si chinerà sul vostro spirito per istruirlo prima, per prenderlo poi, e voi ascenderete con esso al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo per conoscerli ed amarli per la beata eternità e per possedere le loro ricchezze di grazia per i fratelli…l’Amore, ossia lo Spirito Santo, mi dette il suo terzo bacio nella mia vita, quel bacio così potentemente divino che in esso l’anima mia si esalò, perdendosi nella contemplazione.” 

L’INCORONAZIONE DI MARIA SANTISSIMA
Maria: “ Davanti ai Patriarchi, profeti e Santi, davanti agli Angeli e ai Martiri, Dio pose me, assunta in anima e corpo alla gloria del Cielo e disse: “Ecco l’opera perfetta del Creatore, meraviglia dell’universo che vede chiuso in un solo essere il divino nello spirito eterno come Dio e come Lui spirituale, intelligente, libero, e la creatura materiale nella più innocente e santa delle carni, alla quale ogni altro vivente, nei tre regni del creato, è costretto a inchinarsi.. per il suo Cuore Immacolato, che non conobbe mai macchia alcuna, Io apro i tesori del Cielo. Benedetta la Vincitrice che schiaccia il tentatore sotto il candore della sua natura immacolata. Benedetta la Vergine che non conobbe che il bacio del Signore. Benedetta la Madre divenuta tale per obbedienza. Benedetta la Martire che accatta il martirio per pietà di tutti voi. Genitrice di Grazia e di salvezza, genitrice della Divina Misericordia, genitrice della Chiesa universale, Sacerdotessa santa, che hai celebrato il primo sacrificio e preparato con parte di te l’Ostia da immolare sull’ altare del Mondo..Santa, Santa, Santa, che non mi hai fatto rimpiangere il seno del Padre, sei stata il conforto del Figlio sulla terra, e il gaudio del Figlio in Cielo, sei la gloria del Padre e l’Amore dello Spirito.” 

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