martedì 4 ottobre 2011

IL ROSARIO PREGATO DAI BAMBINI***MISTERI GLORIOSI ****


IL ROSARIO PREGATO DAI BAMBINI***MISTERI GLORIOSI ****

L ROSARIO PREGATO DAI BAMBINI
UN MAZZO DI ROSE
Il rosario è composto da tante preghiere rivolte a Maria, la mamma di Gesù. Ogni preghiera ricorda un fatto della vita di Gesù o di Maria. Questi fatti sono chiamati misteri, non perché siano difficili da capi­re, ma perché sono il segno, la prova dell'amore di Ge­sù e di Maria per noi. Pregando quei fatti, dobbiamo scoprire il mistero di questo grande amore. Nella vita di Gesù e di Maria vi sono episodi belli che hanno procurato a Maria tanta gioia, tanto gaudio: sono i misteri gaudiosi. Vi sono episodi che mostrano la cattiveria degli uo­mini verso Gesù, episodi che hanno fatto soffrire Maria: sono i misteri dolorosi. Infine vi sono episodi che ricordano la felicità, la gloria che Dio ha concesso a Maria e a Gesù: sono i mi­steri gloriosi. Pregando questi misteri noi rendiamo omaggio a Maria. E come se le offrissimo un mazzo di rose. Le rose sono fiori bellissimi, però hanno le spine. I petali delle rose rappresentano i momenti gaudiosi e gloriosi della vita di Gesù e di Maria; le spine, i momenti dolorosi. Non vogliamo offrire a Maria le spine. Esse ci ri­cordano che non dobbiamo mai far soffrire Maria e Ge­sù con la nostra cattiveria. Offrendo questo mazzo di rose a Maria, vogliamo rivivere, con lei e con Gesù, i momenti felici o tristi del­la loro vita. Possiamo incominciare il rosario pregando il Padre nostro, poi ad ogni mistero possiamo recitare un'Ave Maria, o il Gloria al Padre. Basta anche meditare un solo mistero. L'importante è pregare con il cuore. Alla fine possiamo recitare una Salve, o Regina, o le invoca­zioni a Maria. Ad ogni mistero chiediamo alla Madonna di aiutare qualche persona che soffre, che piange, che ci vuole be­ne. Possiamo pregare per i bambini che muoiono di fa­me, per i malati, gli handicappati, i poveri, gli anziani. Possiamo pregare per il papa, per i vescovi, i sacerdoti, le suore, i missionari, i nostri insegnanti, i nostri genito­ri, i nostri nonni. Tutti abbiamo bisogno dell'aiuto di Maria che è la mamma di ogni uomo. Maria ci ascolta sempre, perché ci vuole bene come ha voluto bene a suo figlio Gesù.
Padre nostro,che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te; tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frut­to del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Co­me era nel principio ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Salve, o Regina, madre di misericordia; vita, dolcez­za e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, noi esuli figli di Eva: a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci dopo questo esilio Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.


INVOCAZIONI A MARIA

Maria, mamma di Gesù, prega per noi tuo Figlio benedetto.
Maria, mamma di tutti i bambini del mondo, ricordati di noi e accoglici fra le tue braccia.
Maria, che sei senza peccato, perdona la nostra cattiveria.
Maria, che hai tanto sofferto, aiuta e conforta quelli che sono nel dolore.
Maria, regina degli angeli e dei santi, proteggimi da tutti i pericoli.
Maria, regina della pace, fa smettere le guerre che insanguinano la terra.
Maria, madre dolcissima, resta vicina a noi nell'ora della nostra morte.
Maria, nostra gioia, portaci in cielo accanto a te e a Gesù.

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 MISTERI GLORIOSI

1. GESU’ RISORGE E SI MOSTRA ALLE PIE DONNE

Gesù è posto frettolosamente nel sepolcro la se­ra del venerdì. Il sabato, giorno festivo per gli ebrei, non si potevano seppellire i morti. La domenica, allo spuntare del sole, alcune donne tornano al sepolcro. Portano oli aromatici per profuma­re il corpo del Signore. Lungo la strada si domandano: - Come faremo a togliere la pietra che chiude il sepolcro? Quando giungono, trovano il masso già rotolato via. Entrano nel sepolcro e vedono un giovane, seduto sulla destra, vestito di bianco. Il giovane dice: - Voi cercate Gesù di Nazaret, il crocifisso. È ri­sorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano deposto. Andate a riferire questa notizia agli apostoli. La voce del giovane è dolce come una musica; ma le donne scappano via e non dicono niente a nessuno perché hanno paura. La mattina di quello stesso giorno un'altra donna, Maria di Magdala, si reca al sepolcro e lo trova vuoto. Allora si mette a piangere. Improvvisamente si volta indietro e vede Gesù, ma non lo riconosce. Gesù le do­manda: - Donna, perché piangi? Chi cerchi? Maria pensa che l'uomo sia il custode del sepolcro e gli dice: - Se hai portato via tu il Signore, dimmi dove l'hai posto e io andrò a prenderlo. Gesù le dice:     - Maria! La donna allora lo riconosce, si getta ai suoi piedi e gli dice: - Maestro! Gesù le dice: - Non trattenermi. Va' dagli apostoli e annuncia loro che io salgo al Padre. Maria di Magdala corre subito dagli apostoli e dice loro:  - Ho visto il Signore!

O Maria, tu non sei andata al sepolcro. Sapevi che Gesù non poteva rimanere nella tomba. Dona a noi una fede salda nella resurrezione di Gesù. Dona a noi una speranza sicura nella nostra resurrezione. 

2. GESU’ SALE AL CIELO

Dopo la risurrezione Gesù appare anche agli apo­stoli, tappati in casa per paura. Gesù mangia e beve con loro, si lascia toccare le piaghe delle mani e dei piedi. Un giorno accompagna lungo la strada due discepo­li fino al villaggio di Emmaus. All'ora di cena i due di­scepoli riconoscono Gesù dal modo con il quale egli spezza il pane. Gesù si fa vedere dagli apostoli anche presso il lago di Genezaret e mangia con loro pesce abbrustolito sulla brace. Gesù si mostra agli apostoli e ai discepoli e man­gia con loro per convincerli che è veramente lui e non un fantasma. A loro volta gli apostoli dovevano convin­cere tutto il mondo della risurrezione di Gesù. Un giorno gli apostoli si trovano su un monte della Galilea, la regione della Palestina dove era Nazaret. Gesù appare per l'ultima volta, ma loro non sanno che è l'ultima volta. Subito si rallegrano. Alcuni si inginoc­chiano. Gesù dice: - Andate per il mondo e annunciate le cose che io ho detto. Battezzate tutti nel nome del Padre e del Fi­glio e dello Spirito Santo. Insegnate loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Io ora vado al Padre mio e Padre vostro. Gli apostoli diventano tristi perché Gesù sta per la­sciarli. Gesù dice: - Non siate tristi. Io sono con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo. Gesù alza le mani e li benedice. Mentre li benedice si stacca da terra e sale verso il cielo. Poi una nube lo sottrae ai loro sguardi. Gli apostoli fissano il cielo e han­no tanta voglia di piangere. Ed ecco due giovani vestiti di bianco si presentano a loro e dicono: - Perché continuate a guardare il cielo? Gesù è salito al Padre, ma un giorno ritornerà. La voce dei due giovani è dolce come una musica.

O Maria, Gesù non ci ha lasciato. Vive nel sacramento dell’Eucarestia. Ci parla dal suo Vangelo. E’ presente nei piccoli, nei poveri, negli infermi. E’ dentro ciascuno di noi. O Maria, aiutami a cogliere la presenza di tuo Figlio nel mondo. Fa’ che io, con la mia gioia, sappia essere un testimone convincente della risurrezione di Gesù. 
  
3. LO SPIRITO SANTO DISCENDE SU MARIA E GLI APOSTOLI

Gli apostoli non vanno subito per il mondo a pre­dicare e a battezzare. Se ne stanno nascosti nel­la casa dove Gesù aveva mangiato con loro l'ul­tima sera prima di essere catturato. Hanno paura di fare la stessa morte di Gesù. Con gli apostoli c'è anche Maria, la mamma di Ge­sù. Maria però non ha paura. Sta lì per confortare gli apostoli. Un giorno, mentre Maria e gli apostoli sono radu­nati in preghiera, viene all'improvviso dal cielo un ru­more, come di vento impetuoso. Ed ecco appaiono in alto delle lingue di fuoco che si dividono e si posano su ciascuno di essi. Quelle lingue di fuoco sono il segno del­lo Spirito Santo che è l'amore di Gesù e del Padre. Lo Spirito Santo fortifica gli apostoli e li rende co­raggiosi. Adesso sono sicuri che Gesù non li ha dimenti­cati. Sanno che Gesù è accanto al Padre nella gloria dei cieli. Ricordano tutte le parole di Gesù. Escono sulla strada e cominciano a predicare. Mol­ta gente aveva sentito quel rumore come di vento impe­tuoso e si era radunata davanti alla casa. Pietro, il capo degli apostoli, rivolgendosi al popolo, dice: - Gesù di Nazaret, che voi avete ucciso inchiodan­dolo alla croce, è risorto. Ora è in cielo assieme al Pa­dre. Ci ha inviato lo Spirito Santo come aveva promesso. La gente domanda agli apostoli: - Cosa dobbiamo fare? Gli apostoli rispondono: - Pentitevi dei vostri peccati e fatevi battezzare nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Quel giorno inizia la storia della chiesa. E’ il giorno di Pentecoste, la festa dello Spirito Santo, la festa del­l'amore.   

O Maria, tu hai aiutato fin dall’inizio la Chiesa. Sei stata una mamma per gli apostoli. Hai insegnato loro a pregare. Rimani sempre accanto a noi. Aiutaci nei momenti di paura. Rendici coraggiosi come gli apostoli. 
  
4. MARIA E’ PORTATA IN CIELO ACCANTO A GESU’

Con la discesa dello Spirito Santo, la missione di Maria sulla terra è finita. Maria non vede l'ora di andare in cielo per stare accanto a Gesù. Ma­ria non ha nessun peccato. Il suo corpo, come quello di Gesù, non può essere sottoposto alla corruzione, non può diventare cenere. Subito dopo la morte, anche Maria risorge ed è portata, anima e corpo, in paradiso vicino al suo figlio benedetto. (...) Maria in cielo non si è dimenticata di noi. In para­diso tutti sono felici perché vedono Dio. Anche Maria è felice. Ma sa che noi sulla terra dobbiamo ancora soffri­re. Spesso la terra è come una valle oscura, senza fiori freschi e profumati, una valle di spine e di lacrime. Ma­ria non può abbandonarci. Anche noi siamo suoi figli. Dal cielo ci aspetta, ci tende le braccia, prega per noi il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Il cielo è la casa di Dio, la patria di tutti. Gesù e Maria sono già lassù. Noi ora siamo come in esilio sulla terra. Ma stiamo camminando verso il cielo. Maria è la stella del mattino che ci indica la strada. Con il suo aiuto siamo certi di arrivare alla patria celeste, alla casa del Padre. 

O Maria, tu sei in cielo la gioia degli angeli e dei santi. Non dimenticarti di noi. Sei la nostra guida. Chiamaci a te, attiraci a te. Mostraci la via sicura per giungere al cielo. Mostraci un giorno Gesù, il tuo Figlio benedetto.  
  
5. MARIA E’ MADRE DELLA CHIESA

Dopo il peccato dei primi uomini, Dio aveva fat­to una promessa: una donna avrebbe schiaccia­to il capo al serpente, simbolo del male. Quella donna è Maria. Alla fine dei tempi la promessa di Dio si avvererà. Nel cielo apparirà un segno grandioso: una donna vesti­ta di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Un altro segno apparirà nel cielo: un enorme drago rosso. Il grande drago, il serpente antico, si porrà davan­ti alla donna vestita di sole per travolgerla e divorarla. Ma sarà precipitato in una buia voragine. Il mondo finirà e tutti i buoni saranno condotti nel­la casa di Dio dove non vi sono lacrime, né dolore, né guerre, né ingiustizie, né povertà, né spine, né morte. L'umanità, salvata da Gesù con la sua morte e risurre­zione, formerà una sola famiglia. Già ora quelli che credono in Gesù formano una so­la famiglia: la chiesa. La chiesa è il popolo di Dio in cammino verso la patria del cielo, verso la città santa. Maria è la madre della chiesa. In questa famiglia il male, il peccato, la morte sono ancora presenti. Ma la vittoria finale sarà di Maria, la donna coronata di stelle. Le stelle rappresentano gli apostoli e anche ciascuno di noi. Noi daremo gloria a Maria, saremo i suoi gioielli più preziosi. L'amore farà sparire l'odio, il bene schiac­cerà il male, la pace sconfiggerà la guerra, la mitezza sa­rà più forte della violenza, la verità toglierà la maschera alla menzogna, la vita riderà della morte. Alla fine dei tempi, Gesù tornerà sulla terra come ha promesso. Dividerà i buoni dai cattivi, come il pasto­re divide le pecore dai capri. Poi i buoni entreranno per sempre nella gioia.
O Maria, tu sei la madre della Chiesa e sei anche la Regina del mondo. Come Madre ci ami teneramente. Come Regina tutto puoi. Aiutaci a sconfiggere il male che è dentro di noi. O madre dolcissima, non toglierci mai il tuo sorriso. 





IL ROSARIO PREGATO DAI BAMBINI ***** MISTERI GAUDIOSI *****


IL ROSARIO PREGATO DAI BAMBINI ***** MISTERI GAUDIOSI *****

L ROSARIO PREGATO DAI BAMBINI
UN MAZZO DI ROSE
Il rosario è composto da tante preghiere rivolte a Maria, la mamma di Gesù. Ogni preghiera ricorda un fatto della vita di Gesù o di Maria. Questi fatti sono chiamati misteri, non perché siano difficili da capi­re, ma perché sono il segno, la prova dell'amore di Ge­sù e di Maria per noi. Pregando quei fatti, dobbiamo scoprire il mistero di questo grande amore. Nella vita di Gesù e di Maria vi sono episodi belli che hanno procurato a Maria tanta gioia, tanto gaudio: sono i misteri gaudiosi. Vi sono episodi che mostrano la cattiveria degli uo­mini verso Gesù, episodi che hanno fatto soffrire Maria: sono i misteri dolorosi. Infine vi sono episodi che ricordano la felicità, la gloria che Dio ha concesso a Maria e a Gesù: sono i mi­steri gloriosi. Pregando questi misteri noi rendiamo omaggio a Maria. E come se le offrissimo un mazzo di rose. Le rose sono fiori bellissimi, però hanno le spine. I petali delle rose rappresentano i momenti gaudiosi e gloriosi della vita di Gesù e di Maria; le spine, i momenti dolorosi. Non vogliamo offrire a Maria le spine. Esse ci ri­cordano che non dobbiamo mai far soffrire Maria e Ge­sù con la nostra cattiveria. Offrendo questo mazzo di rose a Maria, vogliamo rivivere, con lei e con Gesù, i momenti felici o tristi del­la loro vita. Possiamo incominciare il rosario pregando il Padre nostro, poi ad ogni mistero possiamo recitare un'Ave Mariao il Gloria al PadreBasta anche meditare un solo mistero. L'importante è pregare con il cuore. Alla fine possiamo recitare una Salve, o Reginao le invoca­zioni a Maria. Ad ogni mistero chiediamo alla Madonna di aiutare qualche persona che soffre, che piange, che ci vuole be­ne. Possiamo pregare per i bambini che muoiono di fa­me, per i malati, gli handicappati, i poveri, gli anziani. Possiamo pregare per il papa, per i vescovi, i sacerdoti, le suore, i missionari, i nostri insegnanti, i nostri genito­ri, i nostri nonni. Tutti abbiamo bisogno dell'aiuto di Maria che è la mamma di ogni uomo. Maria ci ascolta sempre, perché ci vuole bene come ha voluto bene a suo figlio Gesù.
Padre nostro,che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Mariapiena di grazia, il Signore è con te; tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frut­to del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Co­me era nel principio ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Salve, o Reginamadre di misericordia; vita, dolcez­za e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, noi esuli figli di Eva: a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci dopo questo esilio Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
INVOCAZIONI A MARIA

Maria, mamma di Gesù, prega per noi tuo Figlio benedetto.
Maria, mamma di tutti i bambini del mondo, ricordati di noi e accoglici fra le tue braccia.
Maria, che sei senza peccato, perdona la nostra cattiveria.
Maria, che hai tanto sofferto, aiuta e conforta quelli che sono nel dolore.
Maria, regina degli angeli e dei santi, proteggimi da tutti i pericoli.
Maria, regina della pace, fa smettere le guerre che insanguinano la terra.
Maria, madre dolcissima, resta vicina a noi nell'ora della nostra morte.
Maria, nostra gioia, portaci in cielo accanto a te e a Gesù.


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MISTERI GAUDIOSI
  
1. MARIA RICEVE L’ANNUNCIO CHE SARA’ LA MAMMA DI GESU’

A Nazaret, un paesino della Palestina, vive una fanciulla di nome Maria. E buona e servizievo­le. Prega spesso il Signore. Come molti abitanti della Palestina, attende il Salvatore. Gli uomini, dopo la creazione, erano diventati cat­tivi, falsi, crudeli, violenti. Ma Dio aveva promesso, per bocca dei profeti, un Salvatore. Egli avrebbe insegnato agli uomini ad amarsi tra loro. Avrebbero portato nel mondo la pace e la giustizia. Avrebbe rivelato agli uomi­ni che in cielo c'è un Padre buono che li ama. Passa un lungo tempo e molti dimenticano la pro­messa di Dio. Maria, invece, la ricorda. Vi pensa quan­do va al pozzo ad attingere l'acqua. Vi pensa quando sta in casa a cucire. Ne parla con Giuseppe, suo fidanzato. Un giorno Maria sta meditando sulla promessa di Dio. Ed ecco sente una voce dolce come una musica che dice: - Ave, o Maria. Dio ti ha scelta per diventare la mamma del Salvatore.Maria rimane turbata: - Io sono piccola... povera... Come può Dio aver posato il suo sguardo sopra di me?  La voce risponde:  - Non temere, Maria. Dio ti ha eletta tra tutte le donne perché sei piccola e povera, ma piena di amore e di grazia. Il figlio che nascerà da te lo chiamerai Gesù.  Allora Maria dice: - Io sono la serva del Signore. Avvenga di me quello che hai detto.  E Maria subito sente che Gesù è già dentro di lei. Tutti i bambini, prima di nascere, stanno un po' di tem­po dentro la loro mamma, vicino al cuore.

O Maria, tu sapevi che Gesù non sarebbe stato accolto dagli uomini. Sapevi che avrebbe sofferto molto. Eppure hai detto sì a Dio. Fammi capire quello che Dio vuole da me. Dammi la forza di fare sempre la sua volontà. Dammi la gioia di servire il Signore. Fa' che Gesù abiti sempre dentro il mio cuore.
  
2. MARIA VA A TROVARE LA CUGINA ELISABETTA

Maria vorrebbe gridare a tutti la propria gioia. Ma è molto riservata e non rivela ad alcuno il segreto di quanto è avvenuto. Neppure a Giuseppe. Maria ha una cugina più anziana di lei: Elisabetta. Maria pensa:    - Andrò da Elisabetta e le racconterò tutto. Mette un po' di cibo dentro un fagottino e parte. La strada da Nazaret al paese di Elisabetta è lunga e fa­ticosa. Maria la percorre a piedi perché non possiede neppure un asinello. Finalmente arriva alla casa della cugina. Posa a ter­ra il fagottino. Elisabetta e Maria si abbracciano. Maria sta per parlare, ma Elisabetta capisce subito tutto e dice: - Tu sei benedetta tra tutte le donne e benedetto è il bambino che porti vicino al cuore. Io non sono de­gna che la madre del Salvatore venga a farmi visita. Beata te, o Maria, perché hai creduto alle parole di Dio. Maria, rossa per l'emozione, alza gli occhi al cielo. E stanca per il viaggio, ma è colma di gioia e canta: - La mia anima loda ed esalta il Signore. Egli ha posato i suoi occhi sopra di me, piccola e povera. Dio ha compiuto in me cose meravigliose. Il suo nome è santo. Rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili. Riempie di beni le mani degli affamati e rimanda i ricchi a mani vuote. Si è ricordato della promessa fatta per bocca dei profeti. Maria canta e la sua voce è dolce come una musica. Maria si ferma alcuni mesi da Elisabetta e l'aiuta nelle faccende di casa. Intanto Gesù cresce accanto al cuore della mamma. Ormai è giunta quasi l'ora della sua nascita. Allora Maria torna a Nazaret perché Giuseppe, suo fidanzato, non stia in pensiero.
Maria, tu hai portato Gesù a tutti noi. Anche in me Dio ha compiuto meraviglie. Mi ha dato la vita. Mi ha dato l'amore dei miei cari. Mi ricolma ogni giorno di beni. Fa' che sappia ringraziarlo con le tue stesse parole. Fa' che mai si inorgoglisca il mio cuore. Fa' che io rimanga piccolo, semplice e servizievole come te.

3. GESU’ NASCE NELLA GROTTA DI BETLEMME

Maria non ha bisogno di spiegare al fidanzato il segreto del bambino che porta dentro. Dio ri­vela a Giuseppe nel sonno che il figlio di Maria è Gesù, il Salvatore. Giuseppe sposa Maria e accetta di custodire e proteggere Gesù. Arriva un ordine dall'imperatore romano Augusto che comanda in Palestina. Tutti gli abitanti di quella re­gione devono recarsi al paese di origine per farsi contare. Giuseppe è nato a Betlemme, un villaggio distante circa 150 chilometri da Nazaret. Giuseppe è un buon falegname, ma è povero. Però ha risparmiato qualche soldo. Compra un vecchio asinello, vi fa salire Maria e, in­sieme, partono per Betlemme. Maria ha preparato delle fasce per avvolgere il bambino che sta per nascere. Quando giungono a Betlemme, Maria è affaticata e pallida. Anche Giuseppe è stanco. Anche l'asinello è sfi­nito. A Betlemme c'è tanta gente venuta per il censi­mento. Tutti gli alberghi sono occupati. Giuseppe, Ma­ria e l'asinello si rifugiano in una grotta dove c'è un bue e un po' di paglia. Maria si corica sulla paglia e riposa. Durante la notte nasce Gesù. In cielo si ode un coro che canta: - Gloria a Dio e pace agli uomini buoni. Il coro sembra un'orchestra di violini e di flauti. Maria avvolge Gesù nelle fasce e lo mette a dormire sul­la paglia. Arrivano alcuni pastorelli e portano a Gesù del lat­te e del formaggio. Camminano in punta di piedi e par­lano sottovoce per non svegliare il bambino. Anche le pecore non belano. Arrivano dei ricchi saggi sui loro cammelli. Adora­no il Salvatore. Maria e Giuseppe sono felici. Soprattut­to quando si guardano negli occhi e quando contempla­no il Figlio di Dio.
O Maria, anch'io, come i pastori e i magi, voglio dire a Gesù un grazie perché è venuto ad abitare in mezzo a noi. Voglio donargli il mio cuore. Fa', o Maria, che la pace regni nel mondo. Fa' che gli uomini smettano di odiarsi di uccidersi tra loro.

4. GESU’ VIENE PRESENTATO AL TEMPIO

Quando nasceva il primo bambino nelle famiglie ebree, quaranta giorni dopo la nascita, veniva portato al tempio di Gerusalemme e presentato ai sacerdoti. I genitori ringraziavano il Signore per il bambino e offrivano, come gesto di riconoscenza, un agnellino a Dio. Se erano poveri offrivano due tortore. Maria e Giuseppe portano Gesù al tempio. Da Be­tlemme a Gerusalemme la strada è breve. Davanti al tempio si vendono agnellini, colombe, tortore da offrire al Signore. Giuseppe non ha soldi sufficienti per acquistare un agnellino. Con i pochi spiccioli che ha compra due tor­torelle bianche. Nel tempio Maria e Giuseppe incontrano un sacer­dote molto vecchio, di nome Simeone. Egli supplicava Dio giorno e notte dicendo: - Non lasciarmi morire, o Signore, prima che io veda il Salvatore. Le lacrime gli scendevano sul volto pieno di rughe e gli bagnavano la barba bianca. A forza di piangere era diventato quasi cieco. Maria dice a Simeone: - Ti presento il mio bambino. Si chiama Gesù. Simeone subito capisce che Gesù è il Salvatore pro­messo dai profeti. Domanda a Maria:  - Per favore, mi lasci prendere il bambino? Maria gli consegna Gesù. Simeone lo tiene stretto stretto, senza però fargli male, poi dice: - Ora lascia, o Signore, che io muoia in pace, per­ché i miei occhi hanno visto il Salvatore. Le lacrime bagnano il volto e la barba di Simeone, ma queste sono lacrime di gioia.  
O Maria, anch’io vorrei tenere Gesù fra le mie braccia. Ma so che è vicino a me, dentro di me. Quando mi sento triste, o Maria, ricordami che Gesù mi ama. Quando mi sento solo, ricordami che Gesù è mio amico. Quando sono nel dolore, ricordami che Gesù mi porta allora lui in braccio.
  
5. MARIA E GIUSEOPPE RITROVANO GESU’ NEL TEMPIO

Intanto Erode, re di Gerusalemme, cercava il bam­bino per ucciderlo. In fretta Maria, Giuseppe e Ge­sù fuggono con l'asinello da Betlemme e si rifugiano in Egitto. Rimangono fino alla morte di Erode. Poi tor­nano a Nazaret. Gesù cresce, impara a camminare e a parlare. Ma­ria gli insegna le preghiere, Giuseppe a lavorare il legno. Quando Gesù compie dodici anni, i genitori lo por­tano in pellegrinaggio al tempio di Gerusalemme. Dopo la visita, Maria e Giuseppe ripartono assieme agli altri pellegrini. Le donne camminavano separate dagli uomi­ni. I bambini potevano andare con la mamma o con il papà. Maria pensa che Gesù sia con Giuseppe o con i ra­gazzi della sua età. Giuseppe pensa che Gesù sia con Maria e le donne. Dopo un giorno di cammino le famiglie si riunisco­no. E Gesù non c'è. Subito Maria e Giuseppe tornano indietro correndo nella notte. Per tre giorni cercano Gesù per le strade e le piazze di Gerusalemme. Domandano notizie ai passanti, ai venditori di agnellini e di tortore. Finalmente trovano Gesù nel tempio. È seduto per terra in mezzo ad alcuni sacerdoti. Parla con loro delle cose di Dio e risponde al­le loro domande. I sacerdoti sono stupiti per la sua sapienza. Maria e Giuseppe, con il cuore che ancora batte forte forte, si avvicinano in punta di piedi. Maria prende Gesù per mano e gli dice, senza però arrabbiarsi:  - Gesù, perché ci hai fatto questo? Tuo padre e io siamo stati in ansia per causa tua. Gesù sorride alla mamma e risponde: Non sapevate che io mi devo occupare prima delle cose di Dio? Maria non capisce il significato di queste parole, ma le conserva nel cuore.

O Maria, qualche volta anch’io perdo di vista Gesù. Ma sono io che mi allontano da lui. Preferisco il gioco alla preghiera. Mi occupo di molte cose e trascuro le cose di Dio. Fa’ che metta al primo posto il Signore. Fa’ che rimanga sempre in ascolto della sua Parola. Fa’ che conservi la sua Parola nel mio cuore.   
    


ROSARIO PREGATO DAI BAMBINI*******MISTERI DELLA LUCE*****

L ROSARIO PREGATO DAI BAMBINI

ROSARIO PREGATO DAI BAMBINI*******MISTERI DELLA LUCE*****

UN MAZZO DI ROSE
Il rosario è composto da tante preghiere rivolte a Maria, la mamma di Gesù. Ogni preghiera ricorda un fatto della vita di Gesù o di Maria. Questi fatti sono chiamati misteri, non perché siano difficili da capi­re, ma perché sono il segno, la prova dell'amore di Ge­sù e di Maria per noi. Pregando quei fatti, dobbiamo scoprire il mistero di questo grande amore. Nella vita di Gesù e di Maria vi sono episodi belli che hanno procurato a Maria tanta gioia, tanto gaudio: sono i misteri gaudiosi. Vi sono episodi che mostrano la cattiveria degli uo­mini verso Gesù, episodi che hanno fatto soffrire Maria: sono i misteri dolorosi. Infine vi sono episodi che ricordano la felicità, la gloria che Dio ha concesso a Maria e a Gesù: sono i mi­steri gloriosi. Pregando questi misteri noi rendiamo omaggio a Maria. E come se le offrissimo un mazzo di rose. Le rose sono fiori bellissimi, però hanno le spine. I petali delle rose rappresentano i momenti gaudiosi e gloriosi della vita di Gesù e di Maria; le spine, i momenti dolorosi. Non vogliamo offrire a Maria le spine. Esse ci ri­cordano che non dobbiamo mai far soffrire Maria e Ge­sù con la nostra cattiveria. Offrendo questo mazzo di rose a Maria, vogliamo rivivere, con lei e con Gesù, i momenti felici o tristi del­la loro vita. Possiamo incominciare il rosario pregando il Padre nostro, poi ad ogni mistero possiamo recitare un'Ave Maria, o il Gloria al Padre. Basta anche meditare un solo mistero. L'importante è pregare con il cuore. Alla fine possiamo recitare una Salve, o Regina, o le invoca­zioni a Maria. Ad ogni mistero chiediamo alla Madonna di aiutare qualche persona che soffre, che piange, che ci vuole be­ne. Possiamo pregare per i bambini che muoiono di fa­me, per i malati, gli handicappati, i poveri, gli anziani. Possiamo pregare per il papa, per i vescovi, i sacerdoti, le suore, i missionari, i nostri insegnanti, i nostri genito­ri, i nostri nonni. Tutti abbiamo bisogno dell'aiuto di Maria che è la mamma di ogni uomo. Maria ci ascolta sempre, perché ci vuole bene come ha voluto bene a suo figlio Gesù.
Padre nostro,che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te; tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frut­to del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Co­me era nel principio ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Salve, o Regina, madre di misericordia; vita, dolcez­za e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, noi esuli figli di Eva: a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci dopo questo esilio Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.


INVOCAZIONI A MARIA

Maria, mamma di Gesù, prega per noi tuo Figlio benedetto.
Maria, mamma di tutti i bambini del mondo, ricordati di noi e accoglici fra le tue braccia.
Maria, che sei senza peccato, perdona la nostra cattiveria.
Maria, che hai tanto sofferto, aiuta e conforta quelli che sono nel dolore.
Maria, regina degli angeli e dei santi, proteggimi da tutti i pericoli.
Maria, regina della pace, fa smettere le guerre che insanguinano la terra.
Maria, madre dolcissima, resta vicina a noi nell'ora della nostra morte.
Maria, nostra gioia, portaci in cielo accanto a te e a Gesù.





MISTERI DELLA LUCE

1. IL BATTESIMO DI GESU’ NEL FIUME GIORDNO.
Anche Gesù, come tutti noi si è fatto battezzare, da Giovanni Battista, nel fiume Giordano. Farsi battezzare vuol dire, per opera dello Spirito Santo, cancellare le macchie del peccato originale.


Maria, mamma cara, proteggi i missionari perché possano far conoscere Gesù a tanti bambini e insegnino loro ad amarli.

2. GESU’ ALLE NOZZE DI CANA CON LA MAMMA.

A quel tempo Gesù e la sua mamma, furono invitati ad un matrimonio, in un paese chiamato Cana. Andarono anche alcuni suoi discepoli. Verso la fine del banchetto che si era fatto per gli invitati, il vino, era finito. Maria, la madre di Gesù, per non far fare brutte figure agli sposi,  chiese l’intervento di Gesù che trasforma l’acqua in vino.
Maria, mamma cara, tu hai salvato gli sposi a Cana procurando loro il vino per la festa. Aiuta anche me nei momenti difficili della vita.

3. GESU’ PREDICA IL SUO VANGELO.



Dopo aver compiuto i 30 anni di età, Gesù, va in giro a predicare a tutte le genti il Regno di Dio. Questo regno, non è come lo vediamo nei films: il re, la regina, i sudditi… ma un Regno ‘soprannaturale’. Questo Regno inizia a formarsi nel nostro cuore. Come? Amando tutte le persone, buone e cattive, non giudicandole, facendo la carità alla persone bisognose, ubbidendo ai genitori, andando a scuola e facendo i compiti. Pregare sempre Gesù, e, se così sapremo fare, alla fine, quando lasceremo la terra, andremo a stare per sempre assieme a Gesù, in Paradiso, felici e beati… 
   Maria, mamma cara, fa’ che ogni giorno sappia offrirti una buona azione: anche piccola, ma sincera.

4. GESU’ SI TRASFIGURA SUL MONTE TABOR.

Un giorno Gesù si recò con tre dei suoi discepoli su un monte chiamato Tabor. All’improvviso si trasfigurò, divenne bianco e candido più della neve e si mise a parlare col Padre e i profeti. Questo vuol dire che se faremo tutte le cose buone che Gesù ci dice di fare, adesso sulla terra, un giorno, anche noi diventeremo come lui: bianchi, candidi, sfolgoranti, e parleremo con Dio Padre e tutti gli Angeli suoi.
   Maria, mamma cara, insegnami a guardare a Gesù e a parlargli da amico.
   
5. GESU’ RIMANE SEMPRE CON NOI.


Nell’ultima sua cena assieme ai discepoli Gesù, benedice il pane e il vino che stavano mangiando, bevendo e ringraziando il Padre suo, Dio. Questo vuol significare che Gesù è sempre presente, quando noi, andiamo a fare la Santa comunione, sotto la forma dell’Ostia consacrata, e che se la mangeremo sempre, saremo nutriti e guidati da lui e dal suo amore, per sempre, e per sempre potremo vivere con lui…    
   Maria, mamma cara, donami di avere sempre fame e sete di Gesù. Fa’ che lo riceva nel mio, cuore ogni volta che potrò.

lunedì 3 ottobre 2011

(Mt 11,25-30) Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.


VANGELO 
(Mt 11,25-30) Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Colletta
O Dio, che in san Francesco d’Assisi, povero e umile, hai offerto alla tua Chiesa una viva immagine del Cristo, concedi anche a noi di seguire il tuo Figlio nella via del Vangelo e di unirci a te in carità e letizia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Questa si che è preghiera ragazzi!!!!!
Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra……
Gesù non si stanca mai di ringraziare il Padre, di lodare le meraviglie del creato …e guarda caso, oggi ricordiamo il piccolo per eccellenza, San Francesco, che sapeva vedere in ogni angolo del mondo Dio.
Il collegamento che fa la chiesa in questa pagina di domani tra Paolo e Francesco è sicuramente collegato al fatto che ambedue erano stigmatizzati, come vediamo che ci dice Paolo stesso:- D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.-
Francesco e Paolo, così diversi tra loro eppure tutti e due arrivano ad una conclusione simile, amano la croce  perché amano Cristo. Quelle parole di Gesù li colpiscono e glielo fanno amare in tutta la sua bellezza.
Bellezza della croce, perché solo una cosa bella si può amare in questo modo…e questo ci porta mille miglia lontani da loro e dalla loro santità, simile a quella di Gesù, il Santo di Dio, il Figlio prediletto…
Ci pensate …il figlio prediletto di Dio…. come vorremmo raggiungere anche solo l’idea di essere graditi agli occhi di Dio, sarebbe già qualcosa, ma Francesco e Paolo hanno capito che solo attraverso l’imitazione di Cristo avrebbero potuto sperare di vedere Dio, attraverso i suoi occhi, le sue piaghe, il suo dolore…IL SUO AMORE.
Nella grande umiltà di riconoscersi ancora imperfetti, ci si lascia andare tra le braccia di Gesù e ci si lascia plasmare  dal suo amore. Lui si che sa amare e perdonare, non ci sono regole da imparare ,né riti da  eseguire, non è importante essere ebrei, circoncisi, preti o monache, quello che conta è diventare suoi, amarlo e accettare di amare in quel modo sublime, assurdo si, ma trascinante, che non si ferma a riflettere, a guardare l’oggetto del suo amore, se merita o no…. ama e basta, ama anche il dolore che gli dai, come una madre ed un padre insieme, che amano il figlio che li trascura, li ferisce, che bramano un suo sguardo, una sua carezza, che aspettano solo di vederlo tornare sano e salvo per stare bene, che sono in ansia se è lontano… l’amore di Dio è quello di tutte le madri e i padri del mondo e tanto, tanto di più.

(Mt 21,33-43) Darà in affitto la vigna ad altri contadini.


VANGELO (Mt 21,33-43) Darà in affitto la vigna ad altri contadini.+ Dal Vangelo secondo MatteoIn quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:“La pietra che i costruttori hanno scartatoè diventata la pietra d’angolo;questo è stato fatto dal Signoreed è una meraviglia ai nostri occhi”?Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».Parola del Signore--------------------------------------------------------LA MIA RIFLESSIONEPREGHIERAO Spirito di Dio, insegnami a stare in ascolto della tua parola, per comprendere l’ essenza del tuo messaggio e saperlo rendere attuale nella mia vita.Ancora una parabola sulla vigna, ma questa volta, vediamo che il padrone della vigna, la lascia in mano ai contadini perché la coltivino. Ecco che  questi non vogliono dare al Signore il raccolto, non vogliono riconoscerlo come padrone, né tanto meno riconoscere il Figlio come padrone, per  questo decidono di ucciderlo. Questo è quello che l’uomo fa quando diventa superbo e vuole fare a meno di Dio, vuole guidare la propria vita, senza riconoscerla come un dono, perdendo di vista che quella vigna è già sua, che non ha bisogno di uccidere e rubare niente, perché tutto quello che il è del Figlio è per lui.Ma Gesù che è stato ucciso, è diventato la pietra su cui poggia la Chiesa. Questa chiesa che spesso noi non vediamo come la nostra casa, ma come un’ istituzione che ci è estranea, come un regno di pochi, questa Chiesa che alcuni credono di loro proprietà, e che altri non accettano…Chi è stato chiamato a coltivare la vigna, lo fa nel nome di Dio, o lo fa nel suo interesse? Lavora su se stesso per poter portare frutti al regno di Dio, con la parola e l’esempio, o segue i propri interessi?Ognuno di noi dovrebbe farsi un esame di coscienza per scoprire come ci comportiamo, per capire se questo atteggiamento del " tutto ci è dovuto " ci appartiene, e fino a che punto vogliamo continuare a rifiutare di essere partecipi eredi con Cristo, del regno dei cieli. Cosa altro deve fare Dio per farci comprendere quanto è grande il suo amore più che dare la vita del suo Figlio per la nostra redenzione? Quanto ancora vogliamo essere sordi e ciechi? Per rincorrere cosa stiamo rifiutando la nostra partecipazione al progetto di Dio? Vogliamo continuare a credere di poter gestire la vigna del Padre senza di Lui? per farne cosa?Non possiamo trasformare la Chiesa di Cristo in una proprietà privata e pretendere di averlo soltanto per noi. Cristo implica anche la scomodità della sua famiglia e siamo tutti noi,noi che dobbiamo imparare a vivere in comunione tra noi e con Lui,non possiamo fare altro. Chi ha conosciuto Cristo non può distinguerlo dalla Chiesa, deve vivere Cristo dentro la Chiesa.



(Lc 10,17-24) Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli.


VANGELO
 (Lc 10,17-24) Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome». 
Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demoni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o spirito di sapienza a colmare con la tua voce il vuoto che faccio dentro di  me, per Cristo, nostro Signore.  Amen.
Questa si che è preghiera ragazzi!!!!!
Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra……

Gesù non si stanca mai di ringraziare il Padre, di lodare le meraviglie del creato …
In questo brano Gesù, conferma ai suoi che per quanto terribile fosse l’ira di satana verso di loro, nulla egli poteva fare per danneggiarli, perché a loro era stato dato il potere di sottometterli da Dio .
Per questo anche la lode di Gesù è rivolta al Padre, che  ha scelto delle persone semplici, che sanno fidarsi ed affidarsi a Lui, molto più di dotti e sapienti che invece cercavano attraverso la loro cultura, delle risposte logiche per credere in Gesù , risposte anche ai miracoli che operava e che venivano operati nel suo nome. Gli scettici  erano, allora come oggi, ciechi anche davanti all’evidenza. Preghiamo per loro.

(Lc 10,13-16) Chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato.


VANGELO 
(Lc 10,13-16) Chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse: 
«Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi. 
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Vieni o Santo Spirito, a librare il mio spirito verso di Te, fa che possiamo insieme  camminare per un tratto appena, perché io possa comprendere quello che tu vuoi che io comprenda, e riportare quello che Tu vuoi che io riporti.

Quando Gesù non era ancora venuto sulla terra c’era la legge e i profeti, e  alcuni pensavano che questo bastasse, tanto da non saper né voler riconoscere in Gesù il Messia tanto atteso.
Fermi nelle loro posizioni, non accettano che Dio sia qualcosa di più di quello che loro credono.
Invece  la fede non è mai una cosa immobile, come non è immobile Dio, noi viviamo un Cristo vivo in mezzo a noi, ascoltiamo  la voce del nostro Dio, secondo le parole dei profeti che Egli ha mandato e non seguiamo  le perverse inclinazioni del nostro cuore. E' proprio a partire da questo sincero riconoscimento del nostro facile allontanamento da Dio e dalle sue vie che possiamo guardare alle ingiustizie, all'odio che esplode con ferocia, alla corruzione dentro le pieghe dei vari strati sociali, ai poveri sempre più oppressi e ai ricchi che non smettono di voler esserlo sempre di più. Bisogna che ci facciamo carico di tutto questo, non tanto puntando il dito, ma lottando contro un sistema di corruzione  e di omertà, che permette al violento e al delinquente di rimanere impunito.
Gesù è venuto per portare la giustizia, per allontanare il sopruso, per parlarci d’amore, per insegnarci a vivere l’amore.
Oggi riflettevo su don Pugliesi, su suor Maria Laura Mainetti, su tanti di quei Santi sacerdoti e suore che hanno camminato nella loro vita veramente dietro a Gesù, a costo della loro vita .
Amore e ascolto della parola di Dio, senza curarsi di chi disprezza, chi rifiuta ,ma continuare ad amare il peccatore, offrendo la propria vita e perdonando come Gesù ha perdonato, in questo mondo dove i peccatori si ammucchiano, si abbracciano, si difendono l’un l’altro, ci provocano e ci trattano da scemi, cerchiamo a tutti i costi di non uscire dalla retta via; cerchiamo di pregare e di invocare l’aiuto di tutte le potenze celesti contro il male che si impadronisce di tante persone, che magari non sanno neanche quello che fanno, accettando di vivere nel peccato, non sanno fino a dove questo li porterà o credono forse di non poterne più uscire. Preghiamo perché Dio li perdoni e li salvi, perché le morti dei martiri siano per la salvezza per molti, come la morte di Gesù è stata possibilità di salvezza per tutti. Preghiamo per chi bestemmia e ripetiamo le parole che l’Angelo nella prima apparizione a Fatima  "Mio Diocredo, adoro, spero e Ti amo. Domando perdono, per quelli che non credono, non adorano, non sperano e non Ti amano." 

(Gv 1,47-51) Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo.


VANGELO 
(Gv 1,47-51) Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». 
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e illuminami,donami la luce necessaria per comprendere la Tua parola.

Quella che stiamo vedendo nella prima lettura, è una scena dell’apocalisse, descritta da Giovanni, che ci parla della lotta degli angeli fedeli con gli angeli ribelli che si combatte in cielo, ed è una scena che ci rammenta la lotta tra il bene ed il male. Quello che mi piace farvi notare, è come questa lotta avvenga ogni giorno nella nostra vita, come le forze del bene e quelle del male cerchino  di imporsi nel nostro destino, per questo  occorre tutta la nostra forza per non sbagliare strada.
Natanaele era  una santa persona e a Dio non era sfuggito mentre aspetta la venuta del Messia e ne scruta i segni, allora il Signore gli parla di quando lo vedeva da solo, sotto l’albero del fico  a leggere le sacre scritture, e alla meraviglia di lui, gli dice che ben altre sono le cose di cui dovrà meravigliarsi, e gli parla appunto della scena descritta nella profezia di Giovanni, in cui gli angeli mostreranno la loro presenza e Gesù si rivelerà nel giorno della sua venuta .Impariamo a conoscere Gesù, impariamo a  lasciarci guidare da Lui e vedremo meraviglie sgorgare in noi.

(Lc 9,57-62) Ti seguirò dovunque tu vada.


VANGELO 
(Lc 9,57-62) Ti seguirò dovunque tu vada.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre camminavano per la strada, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». 
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». 
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

O santo Spirito, aiutami a vedere tra le righe della parola da te ispirata, quello che è importante che io veda, e dammi la forza di dire quello che è giusto che io dica, perché tutto quello che Gesù ha dato per noi, non vada speso invano.


Tutti gli sono intorno a Gesù, ma quando decide di passare sull’altra riva, solo uno scriba gli si avvicina e gli dice con convinzione, ti seguirò in ogni luogo tu vada e lo chiama Maestro.
Un altro discepolo,  un po’ più indeciso, che in fondo non ha ancora compreso bene il discorso di Gesù, e vorrebbe trattenersi ancora un po’ con la sua famiglia, avere il tempo di salutarla… questa indecisione, che è tipica di ognuno di noi, può allontanare da noi Gesù. Se vogliamo veramente entrare in comunione con Gesù, dobbiamo allontanare da noi tutto quello che ci trattiene.
Seguire vuol dire accettare le sue regole e farle nostre, ma molto spesso la nostra teoria, la nostra buona predisposizione si scontra subito con la pratica della vita umana.
Lascia che i morti seppelliscano i morti….questa frase per me significa che nulla di terreno, per quanto caro, va anteposto alla nuova realtà di cui siamo chiamati a far parte. Quello che è terreno finirà e per quanto attaccati ai nostri cari, dobbiamo imparare a vivere in una famiglia allargata, che è quella dell’umanità intera,  perché è Gesù stesso che ci chiama a farne parte e non una parte passiva, ma di esserne partecipi, perché siamo figli dello stesso Dio ed eredi del regno. Questo significa che non dobbiamo vivere la nostra chiamata  come un obbligo o un lavoro, perché non siamo servi, ma per amore e misericordia siamo resi coeredi con Cristo.

(Lc 9,51-56) Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme.


VANGELO 
(Lc 9,51-56) Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme.
+ Dal Vangelo secondo Luca

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. 
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. 
Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Concedimi o Santo Spirito di comprendere quello che devo comprendere delle tue letture,per grazia Tua nel nome del Signore. Amen.


La terra di Samaria, era una terra di peccatori, e chi viveva a Gerusalemme non li vedeva di buon occhio. Quando sta per compiersi il suo destino, Gesù decide di andare a Gerusalemme, passando per questi territori, mandò avanti i suoi per annunciarlo, ma non venne accolto da quella  popolazione di peccatori.
I  discepoli erano irritati e gli chiesero di poter invocare su quella gente ,la maledizione di Dio, perché secondo la loro mentalità erano peccatori ed andavano puniti, ma Gesù non la pensa come loro, e non vuole che si sentano in diritto di giudicare nessuno, perché tale giudizio è solo di Dio.

Oggi noi viviamo in mezzo a delle persone che feriscono profondamente la nostra coscienza di cristiani; tra gente che bestemmia, delinque, approfitta dei più deboli, ecc; ci viene spontaneo di giudicarli indegni di entrare nel regno dei cieli, ma tale giudizio non spetta a noi, anzi, secondo il pensiero di Gesù, considerandoli tutti fratelli, dobbiamo impegnarci  a pregare perché si convertano, sperando anche per loro la salvezza.
Una terra di peccatori che si deve attraversare per arrivare a Gerusalemme, un terra che noi tutti attraversiamo per raggiungere la nostra patria celeste, la nuova Gerusalemme.