giovedì 14 luglio 2011

(Mt 12,1-8) Il Figlio dell’uomo è signore del sabato.

VANGELO 
(Mt 12,1-8) Il Figlio dell’uomo è signore del sabato. 
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle. 

Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato». 
Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio violano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato». 
Parola del Signore
-----------------------------------
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA Vieni o Spirito Santo, e illuminami, dammi la grazia di comprendere la tua parola, dammi la forza di viverla e la sapienza di saperla esprimere.

In questo brano, io vedo quel Gesù che mi piace da morire, quello che io definisco “anarchico di Dio”.Nessuno può dirgli quello che è giusto, quello che secondo gli uomini è giusto, perché lui segue la legge del cuore, là dove c’è l’amore del Padre, dove la misericordia del Padre parla al posto della legge scritta e corretta dagli uomini.

Un Dio che conosce i suoi figli sa che il rispetto e l’amore per Lui, non vengono meno perché non si rispettano certe regole di culto, ma perché non si rispetta l’oggetto stesso del culto.
Fare sacrifici e offrire olocausti, non sempre significava fare cosa gradita a Dio, anche perché gli stessi sacerdoti che credevano di rendere onore a Dio, non hanno saputo riconoscere in Gesù, il Messia atteso.
Infatti, questo loro riprendere Gesù senza riconoscerlo, li porterà a non conoscere il vero tempio dell’olocausto permanente, quel Gesù che prova compassione dei nostri peccati, fino ad accettare di offrire se stesso per i nostri peccati.
Si, Gesù prova compassione per noi, in Lui non c’è mai una parola di rimprovero solo perché non riusciamo ad essere perfetti, ci sprona a cercare la perfezione, ma lo fa unicamente per il nostro bene, non ci obbliga, ci ama ed il suo amore è veramente immeritato.
Se solo pensassimo a quanto ci ama, anche quando ci allontaniamo, quando lo flagelliamo con la nostra indifferenza, quando lo crocefiggiamo con i nostri peccati, allora sì che cominceremmo a scoprire quanto è bello essere amati anche e soprattutto perché imperfetti..
Non perdiamo tempo a stabilire quale sia la parola da seguire, la legge scritta da rispettare, impariamo a seguire l’unica parola che conta, amore, e allora capiremo tutti i discorsi di Gesù che possono sembrare difficili a volte, ma che hanno solo una chiave di lettura, e la chiave è proprio questa: AMORE!

Nessun commento:

Posta un commento