giovedì 21 aprile 2011

Lc 5,27-32 Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano.

Vangelo 

Lc 5,27-32  Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano. 

+ Dal Vangelo secondo Luca 

In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. 
Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano». 

Parola del Signore 
-----------------------------------------------------------------------LA MIA RIFLESSIONE 

PREGHIERA 
Ti prego o Santo Spirito,di vivere nel mio cuore con la tua sapienza,di illuminare la mia mente ed il mio cuore,amore unico e perfetto. 

Stupendo Gesù,che passa tra i peccatori e non vede il loro peccato,ma vede il fratello da salvare,è così che egli va davanti a Levi e lo chiama,e lui,che sembrava senza cuore,cede e lo segue. 
Ma la storia non finisce qui per far comprendere come il suo messaggio di salvezza sia per tutti,si reca con lui nella sua casa,e siede al tavolo con i suoi amici,anche essi considerati degli emarginati dai farisei e dagli scribi.Questo naturalmente è una provocazione per questi ultimi,ma Gesù spiega che non è venuto per i sani,ma per gli ammalati;non per i giusti,ma per i peccatori. 
Questa frase può significare forse che i farisei non avevano bisogno del Signore perchè rispettavano la legge?Assolutamente no,perchè già il fatto che facevano delle discriminazioni li rendeva ingiusti.Tutti siamo bisognosi della parola di Dio,tutti abbiamo un cammino da fare per raggiungere la santità,e nessuno di noi deve sentirsi migliore degli altri e già salvo,ma ricercare continuamente la perfezione attraverso la Sua parola,facendo continuamente un confronto con la nostra vita e la vita di Gesù,per cercare di non fare come i farisei ,che a parole erano perfetti,ma nei fatti,non facevano altro che recintare e mettere dei paletti alla misericordia di Gesù. 

Nessun commento:

Posta un commento